Gentile Avvocato Marotta,
mi presento. Mi chiamo
Francescopaolo D'Adamo e sono un architetto di Vasto. Ho seguito con sgomento
quanto capitato all'Istituto italiano degli studi filosofici. Ma mi sono anche
detto: vedrai che adesso scatterà una gara di solidarietà per far sì che non
vada perduto cotanto tesoro. In effetti la solidarietà è arrivata. Forse un po'
meno di quella che io mi aspettavo, ma devono essere tempi veramente tristi
quelli nei quali perfino un Presidente della Repubblica comunica con lettera
che “ha sollecitato la corresponsione di
fondi ecc. ecc.” . Dal canto mio, oltre alla solidarietà che le testimonio,
vorrei proporle una soluzione concreta. La comunico a lei, ma anche al Sindaco
De Magistris, l'unico (con la lodevole eccezione del Sindaco di San Giorgio a
Cremano) che in mezzo a tutte le difficoltà ha almeno considerato il problema,
ipotizzando l'utilizzo del palazzo Fuga. Ebbene la soluzione potrebbe essere il
Palazzo d'Avalos di Vasto. L'Italia lo conosce perché nel suo cortile si svolge
la festa di Italia dei Valori. È lì che è stata scattata l'inutile quanto famosa
“foto di Vasto”. Ma Palazzo d'Avalos è un luogo splendido, grande, pronto
all'uso e ... praticamente del tutto sottoutilizzato da una politica che da
Roma come alla periferia, della cultura non sa cosa farsene. Non la capisce
proprio (e questo non sarebbe un
problema), ma riesce anche a distruggerla senza renderla redditizia. Quindi
riesce ad immaginare? Due piccioni con una fava! Finalmente un luogo adatto per
l'Istituto italiano degli studi filosofici e finalmente un fantastico palazzo
che torna a vivere! Al Sindaco De
Magistris dico invece: guardi che io capisco TUTTE le ragioni. Sono stato assessore alla cultura
del comune di Vasto dal 2006 al 2009, quindi conosco ogni aspetto di un
problema gestionale e mi metto evidentemente a disposizione per rimuovere gli
ostacoli che sorgeranno ineluttabilmente.
Porgo i miei saluti ad entrambi,
e attendo con ansia riscontri.
6 commenti:
Il palazzo D'Avalos, architetto, le appartiene?
Se si, ne faccia l'uso che meglio crede; se no, a quale titolo lo offre ad altri?
Una volta, a proposito di nani, mi disse " ...se tutti fanno così".
Ora lo direi anch'io... e se tutti si proponessero come generosi donatori con le proprietà altrui?
Si "offre" una proposta (una possibilità) non si dona "nulla". Ma chi ha schemi mentali "definiti" non comprende.
Non pensa che chi ha schemi mentali "definiti" è portato ad evitare di fare a gara a chi la spara più grossa tra gli schemi mentali "aperti"?
Io ho uno schema mentale "definito" quando si tratta di cose altrui, e ho anche la versione "aperta" quando si tratta di cose e faccende mie.
Per "definito" non intendo "limitato" come sembra voglia sottintendere, bensì concreto.
Siccome a spararle grosse sono capace anch'io, nella versione "aperta", ora ci provo:
- invece del D'Avalos, ai filosofi offro il complesso Genoa Rulli;
- raderei al suolo il Comune, farei un'unica piazza tra Barbacani e il vicino parcheggio;
- trasferirei il Comune nel vicino edificio del vescovado, ritrutturandolo;
- sloggerei lo stadio che intasa la città e lo ricostruirei dopo aqualand;
- al posto dello stadio realizzerei un nuovo e ampio mercato coperto trasferendoci quello di S.Chiara;
- di piazza S. Chiara ne farei una vera piazza a cielo aperto;
- sloggerei l'ospedale S.Pio e lo ricostruirei sulla circonvallazione histoniense al posto dell'albergo che ci vogliono realizzare;
- l'ex ospedale lo ritrutturerei come albergo;
- abolirei la tariffa autostrale tra i caselli Vasto Nord e Vasto Sud, per alleggerire la SS16;
- sulla piana di Punta d'Erce ci farei un villaggio Valtur;
- obbligherei le concessioni alla marina a distaccarsi 50 mt l'una dall'altra e quindi spiaggia libera quella intermedia;
- esproprierei tutte le abitazioni nella fascia di 500 mt dal mare lungo tutta la scogliera, da sirenetta al porto;
- trasferirei tutte le famiglie delle case popolari a Punta Penna nelle case sfitte in città;
- a loro posto realizzerei un centro residenziale e uffici per attività marittime;
- farei dell'istituto C. Della Penna un liceo musicale o un conservatorio;
- invece del parco teatino, ne farei un'unica ed estesa cooperativa agricola e zootecnica, con i pomodori S.Onofrio e i prosciutti S.Michele;
- al largo delle coste farei sorgere allevamenti di orate e branzini, e vivai di cozze ed ostriche;
- svilupperei molto di più il turismo più lungo ed ampio di montagna che quello breve di mare (per me l'Abruzzo è più bello in montagna che al mare);
Di sparate di questo tipo ce ne sarebbero altre, eppure sono convinto che se le proponessi da politico racimolerei anch'io qualche voto.
Architetto, vorrei continuare a twittare su questo suo blog divertendomi e rispettando, sempre se lo pensa anche lei.
Ci sono alcune idee ottime e anche realizzabili tra le "sparate" del tuo elenco caro Cicco! Certe proposte non si fanno per i voti me perché si crede in quello che si dice e io credo che "il Palazzo" sarebbe ottima come sede del centro filosofico. Sarebbe anche già (quasi) pronto. Il Palazzo è di proprietà della Città del Vasto, quindi anche mio quindi ritengo di poterlo proporre. Se chi in questo momento rappresenta la Città non è d'accordo lo dicesse.
Ecco, perchè non ha proposto il Carlo Della Penna come sede della filosofia?
Tanto, è comunque abbandonato a e stesso, e potrebbe essere autonomamente gestito dell'Avvocato Marotta, mentre il Palazzo D'Avalos no...
Ma come la pensa sul fatto che l'Avvocato non vuole uscire dalla sua Napoli?
Ha ragione
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