L’eco del rimpasto di giunta
effettuato dal sindaco di Vasto è giunto fino a Coverciano, dove il commissario
tecnico della Nazionale italiana, Cesare Prandelli, ha deciso di adottare la
filosofia di Lapenna. “Gli uomini non si
cambiano ma basta con i soliti ruoli”. E così, come nella giunta della
“ridente” cittadina adriatica, come interpretando una gioiosa quadriglia, il
tecnico della Nazionale di calcio ha deciso: Balotelli, troppo carico di
pressione, passa da centroavanti a terzino sinistro mentre Chiellini, che fino
ad oggi ricopriva quel ruolo, giocherà a mezzala. Con la sua freddezza, Pirlo
giocherà in porta ma manterrà il compito di battere le punizioni. Buffon
invece, apparso in alcuni momenti un po’ appannato, troverà posto all’ala
sinistra. Poco importa se la storia vuole in quel ruolo giocatori veloci e non
troppo alti. El Shaarawy sacrificato a “servizio” della squadra come marcatore
aggiunto, sarà posto alle costole dell’avversario per seguire da vicino anche i
micro movimenti dello stesso. Come centroavanti Prandelli proporrà un
calciatore proveniente dalle categorie inferiori, con il preciso intento di
spiazzare gli avversari che, non conoscendolo, avranno un gran da fare per
prendergli le misure.
Interpretando il pensiero di
Lapenna che dice: “evitare che gli
assessori consolidino all’interno del proprio assessorato un rapporto duraturo
con la macchina amministrativa” e scansando i denigratori che si chiedono:
“come! Quando si capisce come funziona il proprio posto di lavoro si viene
trasferiti?” il C.T. della squadra nazionale si propone di organizzare il “suo”
gioco usando i “fuoriclasse” della sua compagine in maniera funzionale alle “sue”
direttive, valorizzando così le capacità di squadra a scapito delle
caratteristiche personali degli stessi, tuttavia guardando alla competenza,
alla disponibilità e naturalmente anche ai titoli di ogni singolo calciatore
come criterio essenziale per la “ridistribuzione” dei ruoli. Prandelli ha poi
aggiunto che ha la fortuna di avere a disposizione calciatori “esperti” che gli
garantiranno quanto è nei suoi programmi.
A chi gli ha fatto notare lo
“spacchettamento” dei vari reparti, Prandelli, sempre prendendo a modello da
Lapenna che, ad esempio, ha distribuito deleghe come Ambiente, Demanio e Aree
protette a tre assessori diversi, ha precisato che così facendo si creano
sinergie tra i vari elementi a supporto l’uno dell’altro. Che poi si crei un
“meccanismo” farraginoso che potrebbe rallentare il gioco poco importa.
L’importante è portare a termine la partita.
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