Di Giuseppe Franco Pollutri
Insisto, se
possibile, a dire della “Marina”
Quivi sortii... e sempre io ritorno, senz’aura di fortuna!
Insisto con i guasti di Vasto alla Marina, ... la “spiaggia dei Frentani”, eh già! Eppure vorrei tanto non averne
motivo, ma tant’è. Non solo perchè è il mio luogo di nascita - e d’elezione per
il periodico ritorno - ma, non meno e non scopro niente, se con altri affermo che
per essere luogo turistico, per natura e vocazione, le note e progressive “rovine”
e incurie, varie e variamente ignorate, sono più evidenti e assolutamente
inaccettabili.
Il mio è il nornale pensiero del “se tanto mi da tanto” si deve
concludere, inevitabilmente, che: o siamo noi cittadini i fessi (suonati o ...incapaci di capire e
democraticamente di interagire), o gli amministratori eletti ciurlano nel manico, impunemente ed anzi con incredibibile
premiante conferma elettorale.
Per restare alle notizie e agli eventi: prendiamo l’iniziativa per
sé lodevole di adornare e rendere pregevole con piastrellature di ceramiche (decori e significative scritture) la “scalinata alla loggia Amblingh”, attigua alla dimora che fu dei
Rossetti. Ne leggi progetto, elaborazione e notizia, assisti di persona o sulla
Rete alla pomposa inaugurazione, e
non puoi fare ammeno di porti qualche interrogativo, per supposta coerenza,
mentale almeno, tua e di costoro. Ben
chiaro e condivisibile che sia l’assunto di questa operazione
‘amblingh-rossettiana’: un voler rendere attraente e illustre il nostro habitat,
cittadino e territoriale, mi pare lecito
se non doveroso poter chiedere civicamente del:
-
perchè a Vasto Marina, luogo urbano e
insieme ambientale che non meno dell’Ambligh ha da essere tenuto nel decoro,
quantomeno, se non nella e con la
Bellezza artistica (...ma
quando mai!), un’Amministrazione comunale deve consentire che a fianco dei godevoli
e sempre frequentati Lungomare, Cordella e Duca Abruzzi, Concessionari
balneatori poco avveduti, e inopportunamente ancora affidatari (!) di aree
demaniali (dunque pubbliche), tengano
il loro arenile – fatte lodevoli eccezioni
– nel disordine, nel degrado, nell’incuria;
-
come può
accadere che Assessorati e Dirigenti comunali preposti, per varie
competenze e dovute sensibilità, permettono che nel sito-spiaggia del Luna Park
estivo, i “giostrai” - usufruttari d’occupazione
di suolo pubblico (ammesso che questa concessione sia illimitata e venga pagata
per l’intero anno!) - tengano depositati a loro comodo, con indicibile sfregio
del luogo, materiali e attrezzature le più varie, come se fosse un loro
privato, disordinato e immondo deposito e magazzino?
-
su quale base, politica e amministrativa, lo
stesso Ente pubblico comunale ha, da più anni, del tutto abbandonato la
cura quantomeno stagionale delle strutture-arredo e delle aree urbanisticamente
destinate “a verde” alla Marina, ritenendo (!?) che ai vastesi e ai suoi
tantissimi turisti e frequentatori, debba bastare il potersi tuffare in mare di
giorno e nulla più (si pensi in particolare all’Area SIC), o passeggiare
affollatamente fra i fumi e l’odore degli arrosticini, fra congerie e cineserìe
di merci abusive, pervicacemente esposte e illegalmente quanto sfacciatamente
spacciate, di notte, non meno che di giorno?
Non dico altro, non
chiedo altro. Risponda chi vuole, ci pensi chi deve.
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