martedì 14 maggio 2013

Abitare l’Ambiente.4


Di Giuseppe Franco Pollutri

Insisto, se possibile, a dire della “Marina”

Quivi sortii... e sempre io ritorno, senz’aura di fortuna!

Insisto con i guasti di Vasto alla Marina, ... la “spiaggia dei Frentani”, eh già! Eppure vorrei tanto non averne motivo, ma tant’è. Non solo perchè è il mio luogo di nascita - e d’elezione per il periodico ritorno - ma, non meno e non scopro niente, se con altri affermo che per essere luogo turistico, per natura e vocazione, le note e progressive “rovine” e incurie, varie e variamente ignorate, sono più evidenti e assolutamente inaccettabili.
Il mio è il nornale pensiero del “se tanto mi da tanto” si deve concludere, inevitabilmente, che: o siamo noi cittadini i fessi (suonati o ...incapaci di capire e democraticamente di interagire), o gli amministratori eletti ciurlano nel manico, impunemente ed anzi con incredibibile premiante conferma elettorale.
Per restare alle notizie e agli eventi: prendiamo l’iniziativa per sé lodevole di adornare e rendere pregevole con piastrellature di ceramiche (decori e significative scritture) la “scalinata alla loggia Amblingh”, attigua alla dimora che fu dei Rossetti. Ne leggi progetto, elaborazione e notizia, assisti di persona o sulla Rete alla pomposa inaugurazione, e non puoi fare ammeno di porti qualche interrogativo, per supposta coerenza, mentale almeno, tua e di costoro. Ben chiaro e condivisibile che sia l’assunto di questa operazione ‘amblingh-rossettiana’: un voler rendere attraente e illustre il nostro habitat, cittadino e territoriale, mi pare lecito se non doveroso poter chiedere civicamente del:
-          perchè a Vasto Marina, luogo urbano e insieme ambientale che non meno dell’Ambligh ha da essere tenuto nel decoro, quantomeno, se non nella e con la Bellezza artistica (...ma quando mai!), un’Amministrazione comunale deve consentire che a fianco dei godevoli e sempre frequentati Lungomare, Cordella e Duca Abruzzi, Concessionari balneatori poco avveduti, e inopportunamente ancora affidatari (!) di aree demaniali (dunque pubbliche), tengano il loro arenile – fatte lodevoli eccezioni – nel disordine, nel degrado, nell’incuria;
-         come può accadere che Assessorati e Dirigenti comunali preposti, per varie competenze e dovute sensibilità, permettono che nel sito-spiaggia del Luna Park estivo, i “giostrai” - usufruttari d’occupazione di suolo pubblico (ammesso che questa concessione sia illimitata e venga pagata per l’intero anno!) - tengano depositati a loro comodo, con indicibile sfregio del luogo, materiali e attrezzature le più varie, come se fosse un loro privato, disordinato e immondo deposito e magazzino?
-          su quale base, politica e amministrativa, lo stesso Ente pubblico comunale ha, da più anni, del tutto abbandonato la cura quantomeno stagionale delle strutture-arredo e delle aree urbanisticamente destinate “a verde” alla Marina, ritenendo (!?) che ai vastesi e ai suoi tantissimi turisti e frequentatori, debba bastare il potersi tuffare in mare di giorno e nulla più (si pensi in particolare all’Area SIC), o passeggiare affollatamente fra i fumi e l’odore degli arrosticini, fra congerie e cineserìe di merci abusive, pervicacemente esposte e illegalmente quanto sfacciatamente spacciate, di notte, non meno che di giorno?
Non dico altro, non chiedo altro. Risponda chi vuole, ci pensi chi deve.

Nessun commento: