Arte e Società Di Giuseppe F. Pollutri
Nello stesso mese di maggio, dell’anno che un tempo si sarebbe detto “del Signore”, e invece sembra doversi
dire dell’uomo mentecatto, 2013, la rivista “Arte” riporta, come evento-vetrina, la foto di una
donna (meglio: un attrice, tale Tilda Swinton)
che semplicemente dorme all’interno di una teca di acciaio e vetro, al MoMA di
New York; mentre le televisioni ci ragguagliano di altra donna, sedicenne
neppure, Fabiana Luzzi, che dal suo fidanzatino viene accoltellata e, dopo
qualche ora, cosparsa di benzina e arsa viva, in un ... plein air di Corigliano Calabro.
Il primo evento, citato dalla
rivista come “photoshock” del mese, “inaspettato
e di straordinario successo di pubblico”, che ha ottenuto una nomination al Turner Prize (il premio d’arte contemporanea più
prestigioso del Regno Unito), catalogato come installazione (The Maybe - Il Forse) creata (!) dall’artista Cornelia
Parker, indica la capacità della società odierna di ‘stupirsi’ e di sentirsi emotivamente
coinvolta dall’oziosità, gratuita, banale seppur mediatica, in quel binomio di
scambio, detto d’interesse artistico, vita-realtà e finta rappresentazione.
Il
secondo narra del dove e quando un’adolescente ...viene messa a dormire, senza pubblico presente, senza foto (ammesso
che il demente giovane assassino non l’abbia persino ritratta in fiamme nel suo
smart-phone, per mostrarla in Rete!),
ha suscitato di certo non minore interesse mediatico, ma che nessuno ricorderà
o etichetterà, come per la dormiente ad arte, con tanto di cartellino dell’...opera,
con descrittiva didascalia: “Studentessa, ancora – per poco – vivente,
carburante commerciale, fuoco, erba disseccata di campo, terra annerita e intrisa
di sangue”!
Al primo molti hanno dato un valore (non so quale, francamente),
mediaticamente spendibile e fatturabile, al secondo, anch’esso ... “inaspettato”
(ci mancherebbe!), si darà un valore di ulteriore denuncia della “violenza
sulle donne”, profittabile non meno sulla scena della politica e della
medialità. Con tanto di foto aggiunte: del “...come era bella e teneramente giovane, lei”, e del dell’abbruciato lembo di terra del misfatto. La
rivista precisa che “la britannica Swinton dormirà nel museo altre cinque
volte... Ma nessuno sa quando”. Insomma: da doverne prendere nota! Che una
donna, giovane o meno, ...”cesserà di vivere” ancora, più di altre cinque
volte, per mano violenta e crudele, è prevedibile quanto esecrabile e da
annotarsi con un “Dio non voglia”, doveroso, ma che non ci riparerà e non ci
salverà per questo!
L’uno e l’altro fatto trascorrono e si avvicenderanno nei Media di questa nostra società, indifferentemente mostrati e commentati. L’immagine della quotidianità diviene un “valore” performante e rappresentativo (seppur “di cosa” non è dato sapere), l’atrocità più che bestiale di un essere umano diviene un dramma da raccontare soltanto, finché la notizia vale a far pubblico. Fra le tante, una che fa seguito e propedeutico a un’altra, senza che si sappia fare una qualche distinzione d’interesse, se non di merito, fra loro. Segno dei tempi nostri... (strani o piuttosto balordi).
L’uno e l’altro fatto trascorrono e si avvicenderanno nei Media di questa nostra società, indifferentemente mostrati e commentati. L’immagine della quotidianità diviene un “valore” performante e rappresentativo (seppur “di cosa” non è dato sapere), l’atrocità più che bestiale di un essere umano diviene un dramma da raccontare soltanto, finché la notizia vale a far pubblico. Fra le tante, una che fa seguito e propedeutico a un’altra, senza che si sappia fare una qualche distinzione d’interesse, se non di merito, fra loro. Segno dei tempi nostri... (strani o piuttosto balordi).
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