Ajj’ arimàste gnè lu cèlle di zi
Libbòrje.
Tal Liborio Suriani, una volta,
di carnevale, uscì per Vasto vestito in maschera e, mostrando al pubblico un
uccello, incominciò a dire che quello era il contribuente italiano, che le
piume rappresentavano le diverse tasse che il contribuente pagava e che infine la
mano destra di lui, che strappava ad una ad una le penne, dando ad ogni penna
tolta il nome di una tassa, era il governo.
E perché disgraziatamente, i
nostri balzelli non si contano, Zi Libbòrje aveva ancora altre tasse da
enumerare, quando al povero uccello non rimaneva più alcuna piuma addosso.
Probabilmente il nostro sindaco, non
avendo la possibilità di mostrare altri uccelli, sta pensando di mostrare il
suo. Per questo valuta la proposta di una spiaggia naturista a Motta Grossa,
probabilmente sperando di avere quei vantaggi che gli possano far esclamare: tirète la cèll’ all’àsene! Questa
esclamazione infatti si usava a Vasto quando avveniva una cosa che reca
vantaggio ma che non si aspettava.
Per par condicio dirò che ogne cèlle tè lu neite sé.
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