VIA RASELLA: IN UNA
LETTERA DI GIOVANNI AMENDOLA DEL '64
''FUI IO A SEGNALARE
COLONNA DA COLPIRE''
In una lettera del 1964 all' ex leader
dei liberali nel Cln romano, Giovanni Amendola si assunse la responsabilità
politica e personale dell'attentato di Via Rasella, ammettendo di aver indicato
lui stesso ai Gap la colonna tedesca da colpire nel centro di Roma. La lettera
e' del 12 ottobre, il destinatario e' Leone Cattani: a lui il dirigente
comunista scrive che ''in nessun momento, nemmeno in un primo momento, potevo
deplorare un'azione di cui ero stato il promotore, di cui mi sentivo
responsabile e che aveva recato in pieno cuore di Roma un tale colpo alla
sicurezza e tracotanza del nemico''. E aggiunge:''Ero stato io a segnalare al
comando dei Gap perché la colonna fosse oggetto di un attacco, lasciando poi al
Comando assoluta libertà di iniziativa''.
Amendola nella lettera fa capire che
l'attentato non era stato frutto di un accordo preventivo della Giunta Militare
del Comitato Nazionale di Liberazione e racconta esattamente come andarono i
fatti rivelando un inedito particolare, relativo al 23 marzo del '44, giorno
dell'eccidio. Nel pomeriggio era da de Gasperi a Propaganda Fide e ad un certo
punto si sentono gli echi dell'esplosione. ''De Gasperi ci disse - scrive
Amendola - ne avrete combinata un'altra delle vostre. Non state mai fermi voi
comunisti. Una ne fate e cento ne pensate''.
La missiva e' contenuta nell'ultimo
libro postumo di Renzo De Felice dedicato alla biografia di Mussolini (Ed.
Einaudi). Lo storico la trovò nell'archivio di Leone Cattani. Ci sono
riferimenti anche alla famosa riunione del Comitato Nazionale del 26 marzo del
'44, subito dopo l'eccidio delle Fosse Ardeatine, alla quale parteciparono
Dc-Pli-PSi- Partito d'Azione e Comunisti.
Amendola conferma la versione ufficiale e cioè che il democristiano Giuseppe Spataro chiese che si richiamassero le formazioni partigiane aderenti al Copro Volontari della Libertà a comunicare preventivamente le azioni progettate e che lui si dichiarò contrario con l'appoggio di Sandro Pertini e di Riccardo Bauer del Partito d'Azione.
Amendola conferma la versione ufficiale e cioè che il democristiano Giuseppe Spataro chiese che si richiamassero le formazioni partigiane aderenti al Copro Volontari della Libertà a comunicare preventivamente le azioni progettate e che lui si dichiarò contrario con l'appoggio di Sandro Pertini e di Riccardo Bauer del Partito d'Azione.
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