Ma di cosa si è parlato in "coniglio" comunale? Di Cultura, Di incarichi? Di soldi? Come ha scritto qualcuno "di aria fritta". A me che se fritte mangerei anche le suole delle scarpe, non è sembrato di sentirne nemmeno l'odore. Un sussulto mi è venuto quando il sindaco ha rimproverato chi (io) ha organizzato una conferenza con Vittorio Sgarbi. Non aveva altro da dire? Proprio no.
Ma era proprio necessario un "coniglio" comunale e scomodare il fiore della "cultura" vastese, per dire che le cose vanno bene così come sono? Potevano risparmiare almeno i soldi del "gettone di presenza" e comunicarsi tramite i "giornaletti" quello che appassiona tanto i cittadini: le chiacchiere.
Mentre si prevede di demolire antichi edifici (il convento dei Celestini di via Aimone) per farne case popolari, come se non ci fossero altri spazi; mentre si lasciano morire luoghi come Palazzo Genova Rulli, e si trasformano le stanze più prestigiose di Palazzo d'Avalos in magazzini e laboratori, come se non ci fossero altri ambienti; mentre il centro storico e i monumenti locali si lasciano al più completo abbandono, si fa la "parata" nell'unico evento culturale degli ultimi tempi (il dialogo tra Massimo Cacciari e Bruno Forte) e si organizza un "coniglio" comunale per parlare di, udite udite, cultura.
E poi?
Chi n' t'è arte che fa, pettine la gatte! Ho detto ad un amico giornalista che mi ha chiesto cosa pensassi "dell'evento". Ma sono stato troppo "gentile".
Ora vorrei sapere cosa direbbe il sindaco assieme alla sua banda di ... "fedelissimi", sul triennio 2006/2009, in merito alla parola "Cultura".
"Sto sereno!" tanto per fare una citazione "colta", non melo diranno mai.
Chissà perché chiamare Sgarbi a Vasto è stato un errore!
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