di Davide D’Alessandro
Gianni Oliva non ha gradito.
Pensava di trovarsi, lunedì scorso, nell’auletta universitaria, dove interroga
lo studentello sbarbatello, lo boccia o lo promuove, con voto da 18 a 30 e lode. Invece, si
trovava nell’Aula “Vennitti” del Comune di Vasto, dove a parlare ero io, il
Dott. Davide D’Alessandro, eletto dai cittadini vastesi, non nominato dalla
politica, come lui, a 27 mila euro annui (soldi di tutti i cittadini vastesi)
per dirigere dal 2008 un Centro Studi, mentre dal 2001 lavora gratis come
consigliere d’amministrazione della Casa Editrice Carabba. Ero io a parlare e a
giudicare, perché ne avevo titolo e diritto. E non ho finito. Parlo e scrivo
anche qui, dove voglio e quando voglio, anche sui muri, se voglio, senza
bisogno di cassa di risonanza, perché sono giornalista dalla nascita, sono nato
con la penna in mano, ho scritto libri più interessanti dei suoi, e ho l’ardire
di intingerla (o di infilarla) dove vedo conflitti, irregolarità, nomine e non
bandi. Non sparo e non grido, affondo la penna dove non vedo povera gente, ma
chi presume, chi si sente intoccabile. Non ho insultato e diffamato. Non ho
mancato di rispetto e di eleganza. Questa società non piace a me, non a lui, e
non solo per i valori comportamentali che, se lo desidera, posso
insegnarglieli, ma non gratis. Non mi piace questa società, perché sulla piazza
c’è chi può fare meglio e più di lui su D’Annunzio e su Rossetti e non sono
ragazzini. Il comitato di gestione non è di altissimo livello, è di normale
livello, i conti li ho chiesti e c’è scritto che oltre la metà di ciò che
spendono tutti i cittadini vastesi serve per pagare lui e il dott. Mirko Menna,
che non è suo figlio, non è suo genero, ma è stato nominato da lui, che è stato
nominato dalla politica. Può smentire? Il Consiglio ha dimostrato che il marito
di una persona pagata 4.500 euro è nel comitato scientifico del CESR; che il
Comune, non io, ha fornito una notizia falsa su un dato contabile; che non
esistono documenti ufficiali sulle partecipazioni e le collaborazioni delle Università
citate, ma soltanto la collaborazione di singoli docenti. Può smentire? La
mozione è stata bocciata dalla maggioranza di chi l’ha nominato. Anzi, se non
ci fossero state alcune colpevoli defezioni nella minoranza, sarebbe stata
persino approvata. E la prossima volta che gli capiterà di parlare nell’Aula
“Vennitti”, Oliva dovrà alzarsi in piedi. Per educazione e per rispetto dei
valori comportamentali. Non è un’auletta universitaria dove parla e giudica da
seduto. È l’Aula del Consiglio Comunale della Città del Vasto, dove vi sono i
rappresentanti dei cittadini; eletti, non nominati, non contrattualizzati.
2 commenti:
Decisamente: sono d'accordo e mi piace il tono. Non averci i numeri per battere, di fatto, certa gente, mi fa disperare...
Premetto: non ho mai provato simpatia per Gianni Oliva, ma se fossi stato il sindaco, anch'io gli avrei affidato la direzione del centro studi rossettiani. E a chi, se non a un docente universitario che ha all'attivo anni ed anni di esperienza e fior di pubblicazioni?
Non mi sembra nemmeno uno scandalo che percepisca dal comune una retribuzione. L'eccellenza e la professionalità si pagano anche nel settore culturale. Non retribuirle sarebbe un'offesa alla professionalità della persona e di quello di cui si occupa.
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