Nell’OdG del prossimo Consiglio
comunale compaiono le esternalizzazioni della gestione del Mercato di Santa
Chiara e del Mercato ittico di Punta Penna. Il Consiglio è chiamato a
pronunciarsi, soltanto e semplicemente, per affermare la propria volontà di
affidare a terzi la gestione delle strutture e per demandare alla Giunta “apposito atto d’indirizzo” e gli “adempimenti necessari”. Null’altro, con
buona pace del tanto sbandierato ed al contempo vituperato principio di
trasparenza amministrativa.
E’ appena il caso di ricordare come il
D.Lgs. 267/2000 all’art. 42, pur richiamato nella Delibera proposta, sancisca
che sia il Consiglio comunale ad avere competenza nei seguenti atti
fondamentali: “organizzazione dei pubblici servizi, costituzione di istituzioni e
aziende speciali, concessione dei pubblici servizi, partecipazione dell'ente
locale a società di capitali, affidamento di attività o
servizi mediante convenzione” ed affidi ad
esso primaria competenza per “acquisti e
alienazioni immobiliari, relative permute, appalti e
concessioni …”.
Nel caso non bastasse lo
Statuto comunale, all’art. 66 co. 2 – Funzioni di indirizzo – stabilisce che “Il Consiglio approva direttive generali per programmi, per progetti e per settori
di intervento, in riferimento all'azione dell'Amministrazione Comunale…”.
Così come,
invece, viene proposta la
Delibera da parte dell’Amministrazione, il Consiglio comunale
viene esautorato nelle proprie competenze, essendo chiamato, addirittura, a
demandare tutto alla Giunta, persino l’ “atto
di indirizzo” e gli urgenti “adempimenti
necessari” a cui, invece, dovrebbe, per Legge e Statuto, sovraintendere lo
stesso Consiglio comunale.
Infatti, ne
deriva che ciò che innanzitutto manca nella Delibera proposta è la scelta del
criterio di affidamento della gestione complessiva dei due mercati che, invece,
comprende, così come recita la
Delibera stessa, anche “la
riscossione delle tariffe e la realizzazione di eventuali interventi e
investimenti, valutando eventuale concorso in merito alle spese di gestione”.
Insomma, anche per le delicate questioni economiche inerenti al “dopo”, il
Consiglio viene esautorato, affidandole alla Giunta, delle proprie facoltà di
indirizzo prevista dalle norme; addirittura paventando la possibilità che il
Comune concorra, anche dopo, alle spese di gestione!
Inoltre, per come la vicenda si va sviluppando, non si
può fare a meno di mettere in evidenza come l’affidamento dei due mercati
avvenga dopo aver speso soldi pubblici per la loro ristrutturazione. Se
l’intenzione dell’Amministrazione era quella di esternalizzare, ben più
opportuno sarebbe stato, invece, porre a carico dei futuri gestori privati
anche gli interventi sulle strutture. Così come esprimiamo preoccupazione in
ordine ai canoni che gli esercenti le attività commerciali che occuperanno gli
spazi “esternalizzati” saranno chiamati a pagare, senza alcun calmiere e
sottoposti alle logiche di ricavo di chi gestirà la struttura.
La mancanza
di veri indirizzi e di controllo da parte del Consiglio non può non
preoccuparci anche sulla scorta di quanto avvenuto per il parcheggio multipiano
di Corso Garibaldi, laddove, l’atto con cui la struttura è stata affidata in
concessione al privato ha consentito l’utilizzo della stessa per attività di
lucro, fino alla apposizione di antenne di telefonia, affatto inerenti alla
natura ed alla destinazione del manufatto.
In
definitiva, si intravede un eccessivo atteggiamento di favore nei confronti di
chiunque dovesse, nel futuro, gestire i mercati, partendo da atti di dubbia trasparenza,
sottratti, fin dall’inizio, dal controllo del Consiglio comunale.
Oltre a tali
rilievi sulla Delibera, evidenziamo, ancora una volta, le gravi carenze di
carattere programmatico dimostrate dall’Amministrazione. Riteniamo, infatti,
che una ipotesi di esternalizzazione del Marcato di Santa Chiara possa
ritenersi valida soltanto se configurata in una ampia visione che punti al
rilancio del commercio nel Centro storico. Il Mercato di Santa ha una valenza
storica, sociale ed economica per la nostra città e tali caratteristiche non
possono certamente essere snaturate o stravolte.
Auspichiamo un
confronto con l’Amministrazione comunale basato non solo sulla mera
razionalizzazione delle spese di gestione e funzionamento ma anche sul ruolo
centrale che il Mercato può assumere nella realizzazione di un grande “Centro commerciale naturale”, che veda
direttamente interessati, in una concreta collaborazione, attori privati e
pubblici e questo al solo fine di rendere più attraente, caratteristico e
proficuo il commercio esercitato nella parte antica della città.
Massimo Desiati - Etelwardo Sigismondi
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