Pare che il muro delle Lame sia crollato a causa di un maldestro restauro.
La zona si chiama delle "Lame" poiché si conoscevano in quella zona dei solchi erosivi dove si convogliavano acque meteoriche. Quando fu "ricostruito" il muro non si è tenuto conto dell'esistenza di queste Lame e la pressione delle acque, specialmente dopo l'abbondante nevicata dei giorni precedenti ed il caldo "garbino" che sciolse velocemente la neve, provoco il disastro.
Il caso del muro di Palazzo d'Avalos invece è da attribuire ad altro, fermo restando che il problema delle frane nella nostra città è dovuto alla grande quantità di acqua dispersa nel sottosuolo.
Con questo voglio dire che è bene che si intervenga immediatamente per "tamponare" quanto possibile ma bisognerebbe, con i mezzi che la tecnologia attuale ci mette a disposizione, capire da dove arrivano le acque nel nostro sottosuolo e provvedere ai necessari interventi per il controllo di queste.
Qualcuno dirà che ho scoperto "l'acqua calda". Invito chi dice questo a leggere la notizia odierna che evidenzia la presenza di una conduttura sotto il Palazzo, in prossimità del muro crollato, per renderi conto che "l'acqua calda" l'hanno scoperta altri.
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