mercoledì 4 aprile 2012

E adesso anche i morti in discarica.


Prima i cortei funebri, poi l’ossario, adesso anche i morti in discarica. Ma chi ce l’ha col caro estinto?

To be or not to be? Nel senso: dove finirò una volta morto? E chi sarà il sepolto dietro la mia foto al cimitero? Forse i miei parenti non sapranno mai che io sono da un’altra parte. Loro che mi hanno lasciato dopo la cerimonia funebre in chiesa, perché i cortei verso il camposanto sono ormai vietati da tempo (Mentre quelli da casa o dall’obitorio verso la chiesa sono permessi. Chissà perché).
Va be’, tanto ormai sarò morto!

E se, fra qualche secolo, cercheranno le mie ossa come nel caso del Caravaggio? Troveranno un altro al mio posto e si meraviglieranno, magari scoprendo che ero di sesso femminile, oppure di avere un’altezza superiore al metro e novanta o addirittura che mi mancavano le dita e la lingua.
Già, ma Caravaggio era Caravaggio, mentre io chi sono. Certo non basta “fronteggiare” l’incapacità di un sindaco per poter aspirare a tanto, quindi di che mi preoccupo. Non mi cercherà nessuno.
I resti umani ritrovati in discarica, tra frigoriferi e lavatrici però a qualcuno devono aver dato fastidio. Almeno a chi, non soffrendo di manie di grandezza come me, valuta il presente e dice: “ma se non ne azzeccano una, perché non vanno via?
E ripensandoci: “to die to sleep maybe to dream” lo traduco così: morire il più tardi possibile, aprile dolce dormire, “forse” sognare almeno dopo morto …. se ho un luogo certo dove “riposare”.

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