Di Giuseppe Pollutri
Ne ha
bisogno il paesaggio di ...“una mano d’arte” o sfruttiamo il paesaggio per dare
una mano di sicura bellezza e suggestione ai nostri manufatti, seppur e quando
pseudo creativi?
En plein
air
(dicitura francese) indica una modalità creativa, e poi un genere pittorico, in
uso soprattutto nell'’800 ...
“Il principio base della pittura en plein
air è quello di dipingere all'aperto per cogliere le sottili sfumature che la
luce genera su ogni particolare e quindi di cogliere la vera essenza delle cose”.
(http://it.wikipedia.org/)
Esporre invece, all’aperto, nella natura (... e diciamolo
in italiano), è invece, al giorno d’oggi, un voler sfruttare troppo facilmente
... le sottili sfumature che la luce genera
su ogni particolare e quindi di... immettere così nel proprio manufatto
dipinto, assemblato, chiosato in laboratorio o studio .... la vera essenza delle cose, ovvero dell’arte. Nel caso:
l’esteticità, trasmettitrice ineliminabile di ciò che l’autore ha immesso nell’opera
e che con essa – forma e immagine - vuole significare.
Accade con “Art
in the dunes” da qualche anno, a Vasto. Almeno così a me pare. Ovviamente fatte
salve le eccezioni di alcune Opere dotate di autonoma cifra estetica,
chiaramente riconoscibili. Manufatti o assembloinstallati esposti - suggestivamente
(riconosco) - nell’habitat, naturalistico ma non tanto, pregiato ma alquanto
surretiziamente mitizzato, Ad-Erci e dintorni.
Giuseppe F. Pollutri, critico d’arte
Nota a
margine, ma non troppo:
Installare (quel che ci pare, o quel
che si ha per le mani) è operazione da galleristi, tuttalpiù, se non da
“manutentori ai servizi (comunali)”. GFP
1 commento:
Vuole, il Giusfrà, osservare la bellezza di una vera arte spontanea all'aperto, nella natura?
Un modo simpatico per riuscire ad apprezzare quella tipologia di arte moderna, pe me, è stato questo QUI!
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