Che nel Camposanto di
Vasto ci sia bisogno di nuovi spazi di sepoltura è fatto risaputo, ormai, da
anni. Che si sia inabissata l’idea di un nuovo cimitero è nei fatti. Detto
questo mi chiedo: è mai possibile compiere degli scempi simili a quelli
rappresentati nelle foto allegate? Eppure, c’è una Delibera della Giunta
municipale con cui si approva il progetto e le “opere” sono lì.
Una questione di
gusto? Della sua mancanza ormai gli esempi sono quotidiani e non ce ne facciamo
più meraviglia. Una questione di forza maggiore? Allora, tra un po’,
prepariamoci a disperdere le ceneri in mare.
Quel che, però, fa
meraviglia è che, per questo intervento, con il quale si rovina e distrugge
definitivamente il prospetto architettonico della Chiesa del Camposanto e
dell’ingresso ovest del cimitero cittadino, pur impreziosito da un cippo in
memoria dei Caduti e da Stendardi d’Onore, nessun Ente deputato al rilascio di
nulla osta e chiamato ai controlli successivi sia stato interpellato.
Ma come, la
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, ente che esercita
attività di tutela e conservazione dei beni di interesse architettonico e
paesaggistico, non è stata neanche interessata? Un privato deve affrontare
spese e lunghi percorsi burocratici per un qualsivoglia intervento, anche solo
di verifica, sia necessario ad una sua vecchia proprietà ed il Comune può
compiere gli scempi qui documentati a ridosso ed adiacenza di una Chiesa dal
disegno originale e datata nel tempo.
Concordo al 99,8%, tuttavia anche i privati fanno del loro meglio.
1 commento:
Direi questo a Massimo Desiati:
la faccenda è duplice.
La prima investe il concetto e la gestione di questa nostra strana democrazia. Chi sta nel Palazzo, eletto e posto lì per un voto più degli altri, può fare e disfare a proprio piacimento o palese quanto dimostrata inefficienza, mentre i cittadini (o sudditi?) palesemente nulla possono, e quelli detti "dell'opposizione" sono relegati, o così si tengono, alla marginalità e all'inconsistenza ...
La seconda (che parrebbe un farne un fatto personale, ma non lo è): com'è possibile che il Primo cittadino di Vasto - il primo responsabile delle inefficienze e degli sconci, nella città e nel territorio - possa avere ...in famiglia una persona che, storica dell'arte o "critico" che voglia dirsi, dovrebbe sensibilizzarlo (magari richiamarlo) alla Bellezza, quantomeno al decoro?
Alle volte le Istituzioni democratiche, per propria istituzionale natura, possono più del buon senso, o del senso comune delle cose. A quanto pare.
Aggiungo (mi sia permesso un corollario): che un cittadino qualsiasi abbia bisogno di esternare il proprio disappunto sulla Rete, giacchè altro non può fare, è di ordinaria amministrazione; che si affidi a tale pratica, legittima quanto nei fatti onanistica, uno che siede e convive, sia pur con ruolo di opposizione (ed anzi per questo), anch'esso nel Palazzo,lo trovo veramente strano e scoraggiante ... Niente di personale, ovviamente, ma ... a ciascuno il suo!
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