Sappiamo che a Vasto, alla Marina, ci
sono due Lungomare (il Cordella e il Duca Abruzzi), pressoché consecutivi, ma
ben distinti. Che ci fosse, parallelamente, un Mare ...Lungo (e, sia pure per sottinteso, uno corto, o magari largo, quanto non ristretto), dopo anni, lo apprendiamo
dal manifesto de “La Notte
dei Desideri”...
Lucio Dalla, solcandolo nel dirigersi verso le Diomedee, ebbe a emozionarsi
pensando al “com’è profondo il mare”;
mentre noi, da queste parti, in un riva-spiaggia in formato docile e per
bambini, lo avvertiamo e lo definiamo come una consumistica “pizza a metro”.
Ma sì, certo, si dirà: è una quisquiglia, trattasi di una
svista... (dello stampatore e, prima e dopo, del committente)! Ci mancherebbe...
“Sono ben altri i nostri guai e problemi”,
mi fa osservare un blogger e amico mio... Anche lui con piena ragione, ahinoi! Eppure,
a me – cui negli anni della scuola è stato detto che nei nomi è racchiusa, sia
pure per convenzione linguistica, la sostanza delle cose - tale ‘bagatella’
tipografica e comunicativa fa pensare alla pervasiva confusione e
approssimazione (sciatteria e trascuratezza) privata e pubblica, del nostro
agire, dire e sentire.
Tanto che, chiedo: - Quanti ci hanno fatto caso, sia pur soltanto per un
sorriso, al descrittivo ‘sfonnone’... ?
Buon resuscitato “Ferroluglio”, comunque. Sempre che il
bizzarro meteo di quest’estate lo permetta.
g.
dinicola (2)
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