domenica 20 luglio 2014

Il frinire, gli zoccoli e la spuma.

Domenica 20 luglio, ore 14.20. Attraverso il centro storico sotto un sole cocente, cercando l'ombra dove è possibile. Sento solo il frinire di una cicala. Poi se ne aggiungono altre. Questo "canto" è rotto dal rumore dei miei zoccoli di legno. Ad un tratto da una finestra una canzone di ... Marisa Sannia.
Mi blocco e penso: "ma che anno è?"
Siamo nel 2014, lo capisco nel vedere intorno a me non i colorati oleandri ma palme secche e parietaria in abbondanza. 
Eppure pensavo di trovarmi immerso nel pieno degli anni Sessanta, quando, sotto un ampio cappello di paglia, percorrevo la distanza da casa mia a quella di qualche anziana zia, già assaporando il freddo bicchiere di spuma o di gassosa che mi avrebbe offerto.
Stanca per la "notte bianca" o per la mattinata al mare o addirittura per ambedue le cose, la gente, stesa sul letto, sudata, a guardare il soffitto o lo schermo di una TV "poco interessante", pensa.
Sono sicuro però che i pensieri non sono gli stessi di allora.
"Antò, fa caldo!"  Mi sembra di udire passando sotto la finestra di una camera da letto di via .... ma è solo il ricordo di una vecchia pubblicità. In realtà era il lamento di chi, colpito dagli effetti del condizionatore, cercava sollievo spalmandosi una pomata antidolorifica.


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