Li ho rivisti ieri notte, e ... francamente? A vederli
così, al lume-ombra dei lampioni, ancor più esili, scarni, manifestatamente sempre
più privi di interna linfa vitale, quasi rinsecchiti, in fondo inutili nella loro
stessa essenza e funzione, naturale e vegetativa, ... francamente, mi hanno
fatto pena. Un qualcosa di inaccettabile, se poco, poco, si considera queste
pianticelle d’ulivo degli ‘esseri’, sia pur vegetali, che meritano di potere
vivere, di svilupparsi, di fruttificare, tutt’altro che in questo snaturato
modo.
Parlo delle piante di ulivo messe “a dimora”, da qualche anno, non dove sarebbe
stato più giusto e meglio, secondo la specifica natura vegetativa, ma in
vasacci di cemento stampato, imbiancati alla meno peggio, come gli evangelici
sepolcri farisaici, nella Piazza Rossetti di Vasto. Messe lì come “a far da
palo”, per la scena o per una sceneggiata politico-urbana di dubbio gusto e –
come detto – di penoso sguardo. “Trattenute” in queste penose condizioni, come
i nostri “marò” in India, senza che ci sia un vero motivo o una ben specificata
loro ...colpa.
Occorrerà presto liberarli, salvarli! Vogliono ben altra, più larga e profonda terra
che quella dei detti ciotoloni, in cui il cittadino, incrociandoli nel loro
passeggiare, buttano distrattamente cicche di sigarette, carte ed altro, come
in un secchio per i rifiuti.
Chi li deve salvare? Disperando in un ravvedimento dei pubblici amministratori,
direi che sia di assoluta necessità o provvidenza un intervento di qualcuna
delle associazioni ambientalistiche. Non dico da parte dei Greenpeace della
nave Rainbow Warrior, occupata in bene altri contrasti e salvamenti, ma dei
locali esponenti di Legambiente, un WWF, un Italia nostra... Magari, perchè
non, la cittadina “Terra Nostra” di Ivo Menna!
Salvate quegli
ulivi (e, per qualcuno, ...la faccia)! Finchè si è in tempo, perchè non si dissecchino
del tutto.
Io ci spero. E’ che, nonostante tutto, amo pensare e credere che “la Bellezza ” (della natura e
della città) sia fatta anche del rispetto per un singolo essere vegetale e,
parallelamente, di interventi urbanistici intelligenti, capaci, appropriati... Quantomeno
di buon senso.
Io ci spero. E’ che, nonostante tutto, amo pensare e credere che “
g.
dinicola (1)
Nessun commento:
Posta un commento