Braccio di ferro tra ruspe e carta bollata
Ex centrale Al mattino parla Antonelli nel pomeriggio riprende l'abbattimento in serata caos e chiusura di via del Circuito
Un salvataggio di facciata quello effettuato ieri mattina dalla Sovrintendenza regionale dei Beni culturali all'ex Centrale del latte. Perché il vincolo riguarda solo la facciata dello storico edificio, che almeno quattro amministrazioni comunali (destra, sinistra e ancora destra) hanno bellamente dimenticato o sottovalutato. Ma tutto questo è stato superato dagli eventi di ieri pomeriggio, quando le ruspe hanno ripreso a macinare l'edificio e si è scatenata la protesta delle associazioni, fino all'intervento urgente dell'assessore Marcello Antonelli e alla decisione di chiudere un pezzo di via del Circuito, 100 metri strategici che hanno costretto la Polizia municipale a deviare il traffico, col caos che si può facilmente immaginare. Il Comune era all'oscuro di tutto, tant'è che in mattinata Antonelli aveva spiegato in conferenza stampa i perché e i percome della vicenda. Poche ore dopo, invece, la situazione è nuovamente precipitata: dopo lo stop dato dalla Sovrintendenza venerdì scorso, ieri pomeriggio, a sorpresa, sono ripresi i lavori di demolizione, poi sono arrivati i responsabili di Italia Nostra, Wwf e Rifondazione comunista a fare la voce grossa riuscendo a bloccare in qualche modo gli operai della ditta incaricata dell'intervento. E la serata è proseguita in modo a dir poco convulso con un rimbalzare di voci. «A noi, sia ben chiaro - ha precisato l'assessore Marcello Antonelli - non è arrivata alcuna comunicazione dalla Sovritendenza regionale, quindi non potevano bloccare i lavori». A svelare l'arcano ha provato Chiara Rizzi di Italia Nostra che rivela: «A quanto ci risulta, la Polizia municipale non avrebbe comunicato all'Amministrazione il documento ricevuto dalla Sovritendenza. Quest'ultima ha recapitato ai vigili urbani l'ordinanza nella quale si notificava la messa a vincolo dell'ex Centrale del latte, in pratica una sospensiva di trenta giorni dei lavori di demolizione. Ma quel documento non è mai arrivato in Comune ed ecco spiegato il disastro accaduto ieri». Un "difetto" di comunicazione fra un organo e l'altro dell'Amministrazione che sarebbe a dir poco clamoroso. Per questo motivo, sollecitato anche dal sindaco Mascia, Antonelli si è precipitato in via del Circuito per valutare una situazione divenuta ora dopo ora più esplosiva. Sull'altro fronte, Maurizio Acerbo ha attaccato a testa bassa: «La Sovrintendenza ha deliberato tre giorni fa di porre il vincolo e il Comune non ha fatto niente. Per fortuna siamo riusciti a fermare in qualche modo le ruspe, ma non a salvare la facciata che è stata fortemente danneggiata». Ci è andata di mezzo anche un'automobile della ditta che sta eseguendo i lavori, sepolta dalla pioggia di mattoni e calcinacci. In mattinata, lo stesso Acerbo aveva esultato per essere riuscito a contribuire allo stop, poi la doccia gelata in serata per lui e per tutti coloro i quali avevano intrapreso questa battaglia di civiltà. «Purtroppo solo stamane (ieri per chi legge ndr) - così Antonelli, preso in contropiede dall'escalation - la Sovrintendenza è venuta in Comune ad acquisire gli atti relativi alla vicenda per consegnare una relazione urgente al ministro Bondi, che noi avevamo sollecitato attraverso il senatore Andrea Pastore. La verità è che per salvare l'ex Centrale del latte di via del Circuito si poteva fare molto nel 1994 e nel 2003, in fase di redazione del Piano regolatore, e poi si poteva fare ancora molto nel 2004-2007, quando è stata redatta la variante delle invarianti. Ma c'è stata evidentemente una palese disattenzione degli organi preposti che non hanno definito alcun vincolo sull'edificio consentendone oggi la demolizione». L'ignavia e l'ignoranza dei politici (e dei tecnici) che si sono succeduti in Municipio hanno pesato molto in senso negativo; ma su tutto, secondo lo stesso Antonelli e il dirigente del Settore Attività produttive Gaetano Silveri, «ha pesato la responsabilità della Sovrintendenza regionale - ha precisato quest'ultimo - che ha fatto una scelta ben precisa, non valutando di interesse storico-artistico l'edificio». Nei giorni scorsi Giancarlo Pelagatti di Italia Nostra aveva accusato: «La Sovrintendenza ha avuto un mese e mezzo di tempo per sottoporre a vincolo l'ex Centrale del latte sospendendo prima e fermando poi la demolizione».
Da Il Tempo.it
2 commenti:
E' ovvio di quale città si sta parlando!.No?
Lo si intuisce dalle prime righe.
Vabbè, io non l'ho capito.
Quale città?
Pescara. Comunque ... vedere post successivo.
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