La teleferica e l’ex Vicesindaco
Penso che a nessuno sfugga il ricordo di una scena di “Miseria e Nobiltà” magistralmente interpretata da Totò e Enzo Turco nella versione cinematografica. La scena è quella della lista della spesa da fare, col ricavato del deposito al banco dei pegni, di un cappotto di Pasquale il fotografo.
Dopo il mio articolo, ironico, sull’idea della funivia tra Vasto e la Marina, è intervenuto, tra gli altri e alla sua maniera, Nicola Del Prete. Mi dispiace che l’ex Vicesindaco, non abbia colto l’attimo.
La demagogia è un’arma che, se usata con sapienza, da sicuramente i suoi frutti, altrimenti annulla chi la usa. L’ex assessore ai LL PP avrebbe dovuto affondare il colpo sul piano triennale, si, proprio lui, da poco allontanato da quell’ambito di competenza e quindi cosciente delle possibilità e delle risorse (non solo economiche) che questa Città attualmente possiede.
La “lista della spesa”, come definita dal buon Nicola, così come quella di Don Pasquale, si può immaginare ma non scrivere, se non si hanno le idee ben chiare. Una volta messo nero su bianco, infatti, si deve spiegare ai cittadini il perché, il quando, il come, e con quali risorse si realizzerà ciò che è stato scritto. Si deve spiegare ai cittadini quali sono i benefici ed anche le negatività create dalla azione da intraprendere. Insomma un concreto progetto di sviluppo o di soluzione (fattibile) di problematiche. Un impegno certo, finalizzato all’ottenimento del risultato. Le “idee” quando non valutate approfonditamente, dovrebbero rimanere nel cassetto o proposte in altre sedi, che non siano quelle istituzionali. In questo caso non costituirebbero un dispendio di energie, oltre che di denaro, ma, attraverso un dibattito democratico, troverebbero la eventuale e giusta concretizzazione. Quando non si procede in questa maniera, si fa solo mera demagogia e Del Prete lo sa benissimo.
Del Prete, molto abile dialetticamente, dovrebbe usare meglio questa sua dote, per far capire al cittadino il perché di certi comportamenti da parte della “politica”. Non dovrebbe limitarsi a dire “se fai il buono, dopo ti compro il gelato”. Traduco: “ conosco il meccanismo, so dove volete arrivare ma prima, fate quello che si stava progettando quando io ero in carica, così potrò avere anch’io un mio ritorno di immagine. Se poi torneremo amici, ne trarremo vantaggio tutti”.
Nel programma elettorale dell’attuale Sindaco c’erano proposte progettuali che sono state (e rimangono) cassate, a scapito di nuove voci (vedi la teleferica) irrealizzabili, perché?
Le mozzarelle … le spremi … se viene fuori il latte le prendi, se no … desisti.
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