Un comunicato stampa del Municipio della Città del Vasto, emesso in data 4 gennaio 2010 e riportato da varie fonti di informazione, titola: “Cortei funebri, il Sindaco spegne le polemiche”. Secondo me, però, il sindaco (con la minuscola voluta), spegne solo se stesso.
Ho osservato quanto successo in occasione del “funerale gitano” ed ho, tra l’altro, guardato i volti e le espressioni della gente presente. Giustamente in una occasione del genere l’espressione di dispiacere prevaleva. Tuttavia anche lo stupore e la rabbia trasparivano sul volto di moltissimi cittadini, alla luce di quanto “emanato” dal sindaco di Vasto, qualche giorno prima. L’abolizione del corteo funebre, a piedi, dalla chiesa al cimitero. Le autovetture parcheggiate nei dintorni della Concattedrale San Giuseppe, dovrebbero far presagire sciagure in merito ai futuri funerali.
Ma come un sindaco ecologista, un sindaco ambientalista, il sindaco delle isole pedonali e delle piste ciclabili, trasforma il corteo funebre a piedi in un corteo di autovetture? Per molti questa operazione, specie in inverno, sarà una manna. Terminata la funzione in chiesa si ritroveranno nella propria auto e a “Passo d’uomo” seguiranno il feretro, fino all’ultima dimora. Come si potrà imporre a persone affrante dal dolore di cercare parcheggio in luoghi consentiti, ritardando così la partecipazione alla cerimonia funebre. Chi ha accompagnato il defunto in corteo da casa verso la chiesa, dovrà prima tornare al punto di partenza per poi recarsi, al camposanto. Non mi dilungo oltre, sono tanti altri i disagi che questa ordinanza non ha considerato.
Sia chiaro, io ritengo che sia obsoleto il corteo funebre, nondimeno si poteva e si doveva trovare una soluzione diversa, tipo disabituare gradualmente il cittadino a questa consuetudine. La Chiesa lo ha previsto da tempo. Essa, partecipa al corteo da casa e celebra la cerimonia funebre, dopodiché lascia liberi i fedeli, di comportarsi nel modo che ritengono opportuno. Per questo mi pare, quantomeno, strano che i preti possano aver chiesto al sindaco di vietare i cortei funebri. Mi sembra una maniera poco elegante, da parte del sindaco “comunista”, di coinvolgere il clero in un suo errore. Perché di errore si tratta. Già pagare un “servizio” 500,00 euro, anche se impopolare e classista, poteva essere una soluzione. Tale operazione classista e se vogliamo anche razzista, invece è stata chiamata “sanzione amministrativa pecuniaria”. Sono sicuro che chi vorrà, tra le tante spese che comporta un funerale, non avrà difficoltà a pagare la multa, anzi, qualche famiglia che “ci tiene” magari si indebiterà pur di “accompagnare il morto”. Il sindaco però ha detto che basterà chiedere la deroga. Quanto tempo prima? E la risposta in quanto tempo sarà data? E se qualcuno muore venerdì pomeriggio, a chi si può porgere istanza?
Ritornando però alle espressioni fisiognomiche, osservate durante il funerale della famiglia Rom, devo assolutamente evidenziare che ho notato uno “strano” sorriso sul volto del vice sindaco Vincenzo Sputore, presente sul sagrato della Concattedrale. Giacché conosco questa persona, siffatto sorriso mi solletica il pensiero e mi fa sorgere un dubbio. Quanti amministratori concordano con la decisione del sindaco? Come si staranno giustificando con i loro elettori? Mi piacerebbe che i giornalisti chiedessero a questi amministratori un parere.
Il titolo dell’ufficio stampa comunale doveva essere: “ Cortei funebri, il sindaco spegne … se stesso”.
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