Associazione civica Porta Nuova – Vasto
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21 Marzo 2011
Il Piano Particolareggiato di Recupero del centro storico di Vasto
Il Piano di Recupero del centro storico dovrebbe essere adottato domani martedì dal Consiglio comunale. La città, però, sembra indifferente: tanto che sin’ora se ne è parlato pochissimo, e quelle poche volte per lo più a sproposito. La cosa sorprendebbe se si prestasse fede al tanto ostentato senso di appartenenza del ceto politico cittadino; ma, per quanto riguarda la pubblica opinione, il silenzio osservato sino ad ora non sorprende.
Sebbene la Relazione di presentazione dichiari nel modo più enfatico “indispensabile quanto irrinunciabile” la partecipazione diretta dei cittadini, il Piano non è stato neppure pubblicato sul sito del Comune: per procurarselo occorreva essere amici, o amici degli amici, di qualcuno; non è stato discusso se non fugacemente in qualche rara adunanza cittadina; e ancor meno è stato discusso con i diretti interessati, gli abitanti del centro storico.
È probabile che, data l’esiguità della cifra stanziata, non fosse proprio possibile fare di meglio. Tuttavia, preso per quel che è, esso si presta oltretutto a numerosi rilievi critici. Ci riserviamo, nei prossimi giorni, di presentare a norma di legge le nostre osservazioni; ma già da ora ci sentiamo formularne, in sintesi, qualcuna.
1. Prima di tutto il metodo, che non si può chiamare scientifico, in quanto nel Piano mancano:
- le fonti (indicate talora solo sommariamente);
- la bibliografia;
- le analisi autoptiche e/o di laboratorio delle murature e degli intonaci;
- i rilievi planivolumetrici delle singole unità abitative;
- la planimetria delle infrastutture a rete;
- la carta archeologica.
2. Non viene rispettato, se non in minina parte, quanto richiesto dal bando del 18.09.2007 , il quale a sua volta fa riferimento alla L.R. 18/1983.
3. Si riprende, per la zona di Piazzale Histonium, ma senza citarlo, il Piano di Recupero di iniziativa privata a firma degli architetti Lorenzo Busico, Denis Pratesi e del geom. Vincenzo Silvestri per conto della D & c. Immobiliare di San Salvo –depositato agli atti del Comune; quest’ultimo però teneva conto anche delle preesistenze archeologiche nell’intera area.
Un’attenta lettura del suddetto piano di iniziativa privata avrebbe consentito altresì di cogliere un altro aspetto non secondario: gli edifici di Piazzale Histonium oggetto dell’intervento sono sottoposti a vincolo indiretto ai sensi del Dlgs 42/2004, e non possono essere modificati né nella forma né nel volume. Ciò che invece è previsto nel Piano comunale.
4. Infine, la proposta di trasformare il mercato coperto di Santa Chiara in un’area residenziale è in contrasto con la stessa analisi socio-urbanistica, peraltro condivisibile, presente nel Piano: nel centro storico non c’è bisogno di altre unità abitative, poiché quelle esistenti sono perlopiù vuote o stanno per essere abbandonate. Il mercato coperto deve continuare ad esistere; e a svolgere così la sua sperimentata funzione di interscambio tra il centro storico, l’entroterra e la campagna; una funzione centrale in ogni città storica. Anzi, va riqualificato e potenziato.
Chiudiamo (per ora) lanciando un’idea. Piuttosto che farlo crescere in altezza, vanno recuperati gli enormi ambienti delle cisterne romane che si trovano nel suo sottosuolo e che, a causa dell’assestamento della terra che le riempie, provocano sovente cedimenti nel manto stradale. Si renderebbe così, probabilmente, un grande servizio alla città.
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