Questa volta il Sindaco
non ha resistito alle contenute e circostanziate critiche ed ha inteso
polemizzare anche con una punta di stizza. Probabilmente la concitazione,
determinata dalla contrarietà ai termini dell’Ordinanza sulla musica all’esterno dei locali nel periodo estivo,
da parte di operatori turistici e mondo giovanile, lo ha indotto a
giustificazioni frettolose e risibili.
Il problema non è
certo nel dover rispettare le regole e gli altrui spazi di libertà, le norme
sono poste a garanzia del diritto di tutti, la contestazione è sulla qualità delle regole imposte dalla sua
Ordinanza per gli effetti che produrranno, nello specifico, sull’immagine e
sull’economia turistica cittadina.
Potrebbe apparire una
questione di poco conto per chi non è direttamente coinvolto nell’offerta dei
servizi al Turismo, così come per chi non sente la necessità di beneficiarne ma
emigrare verso altre località della costa costituisce un problema per un
migliaio di giovani, turisti e non, così come rappresenta un grave danno per
gli operatori e per la città intera rinunciare ad un target di turisti che
vuole vivere, nel divertimento, le notti estive ed a cui basterà spostarsi
nella vicina San Salvo per farlo.
Il Sindaco appare molto più attento alle fasi di
repressione in caso di violazioni che non a favorire un’equilibrata gestione di
questo aspetto dell’offerta turistica.
Nello specifico: non
siamo assolutamente d’accordo che gli stabilimenti
balneari debbano interrompere la musica all’esterno all’una di notte. Cosa
significa giustificare la limitazione poiché, tanto, hanno la possibilità di
chiedere autorizzazione alla “competente
commissione” per spettacoli con oltre 250 persone?! Qui si tratta di non
poter mai diffondere musica all’esterno, oltre l’una, anche senza alcuno
spettacolo! Cosa significa che le discoteche possono continuare a lavorare ma
con musica all’interno dei locali chiusi? Questo può accadere sempre, è nel
periodo estivo e turistico che servono le eccezioni. Perché mai bar, gelaterie,
brasserie, cafè, tea room, Wine bar del centro, che
hanno soltanto piccoli spazi interni, dovrebbero interrompere intrattenimenti
musicali all’una se rispettano i decibel previsti dalla legge, magari evitando la
musica particolarmente hard?
E per quanto riguarda
gli stabilimenti balneari, a poco serve giustificare la misura restrittiva con
il fatto che tanto la notte sono chiusi, magari perché i titolari sono affetti…
“da un po’ di pigrizia”, come qualche
difensore d’ufficio delle ragioni del Sindaco dice. Perché mai dovrebbero star
aperti se non possono diffondere musica dopo l’una, e questo anche senza alcuno
spettacolo e senza essere “discoteca”?! Perché ci si dovrebbe comprare una
bicicletta se è vietato pedalare?!
Si pensi cha a
Pescara, città in cui, nel rispetto delle leggi nazionali e regionali, gli stabilimenti balneari che effettuano attività di
intrattenimento, devono chiudere la propria attività entro le ore 04,00 nelle
notti tra venerdì e sabato e tra sabato e domenica ed entro le ore 03,00 nelle
restanti notti della settimana; figuriamoci gli stabilimenti che non effettuano
attività di intrattenimento e spettacolo ma soltanto “semplice musica di
accompagnamento e compagnia” (come
recita l’Ordinanza del Comune di Pescara)!
Stabilimenti e
pubblici esercizi in genere devono sicuramente rispettare i decibel previsti
dalla legge, sempre e comunque, ma questa è cosa già determinata dalle norme.
Così come la legge prevede i controlli “degli ispettori ARTA e dei controllori iscritti
nell'albo regionale”. Non c’e bisogno che il Sindaco Lapenna riaffermi burocraticamente
l’ovvio. Pensasse piuttosto a ridare un po’ di vita alla città e non a
mostrarsi “solo chiacchiere e distintivo”! Facile amministrare vietando e reprimendo
quando non si riesce a stabilire regole giuste ed a farle rispettare!
Gruppo consiliare “Progetto per
Vasto”
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