Dal Fatto Quotidiano …Quanto alla donazione Borletti, risale al 1995, quando Di Pietro era ancora magistrato in aspettativa e imputato a Brescia: fu un lascito personale a un personaggio che la nobildonna voleva sostenere nella speranza di un suo impegno in politica, non certo un finanziamento a un partito che ancora non esisteva (sarebbe nato tre anni dopo e si sarebbe presentato alle elezioni sei anni dopo, nel 2001, e l’ex pm lo registrò regolarmente alla Camera tra i suoi introiti)
…É vero, ha selezionato molto male una parte della sua classe dirigente (l’abbiamo sempre denunciato). Ma quando è finito sotto inchiesta si è sempre dimesso e, quando nei guai giudiziari è finito qualcuno dei suoi, l’ha cacciato. Ora la sorte dell’Idv, fra l’estinzione e il rilancio, è soltanto nelle sue mani. E non dipende dal numero di case di proprietà, ma da quel che farà di qui alle elezioni . …Nel prossimo Parlamento, verosimilmente ingovernabile e dunque felicemente costretto all’inciucione sul Monti-bis, ci sarà un gran bisogno di oppositori seri, soprattutto sul tema della legalità. Se saranno soltanto i ragazzi di Grillo o anche gli uomini dell’Idv, dipende solo da lui.
Ma un "ce ne fossero tanti come lui" si può attribuire a chiunque, Bossi compreso che dalla sua "padania" lotta contro Monti e sparla di "Roma Ladrona". La stessa cosa che comunque dice Grillo... unico leader o ispiratore se vogliamo che ha di fatto preso le difese di Di Pietro. Insomma, il tutto sta semplicemente se si è pro o contro Berlusconi, oppure, se si è stati defenestrati... Un ottimo punto di partenza per cambiare le cose... Complimenti!
6 commenti:
Tutto qui?
Ma Di Pietro a Vasto fa notizia solo quando si tratta delle ormai famose finestre del cortile D'Avalos?
Vedi? Se non parlo "non parlo". Se parlo poco "parlo poco". Se parlo di più sono "rancoroso". Insomma .....
Ciccosan, ma le finestre del cortile, non sono le finestre del cortile... hanno una facciata loro!
Però pare strano che nessuno dei blog locali riporti e commenti le vicende attuali del quasi concittadino Tonino.
Magari difendendolo.
Architetto, lo so che…però…
Dal Fatto Quotidiano
…Quanto alla donazione Borletti, risale al 1995, quando Di Pietro era ancora magistrato in aspettativa e imputato a Brescia: fu un lascito personale a un personaggio che la nobildonna voleva sostenere nella speranza di un suo impegno in politica, non certo un finanziamento a un partito che ancora non esisteva (sarebbe nato tre anni dopo e si sarebbe presentato alle elezioni sei anni dopo, nel 2001, e l’ex pm lo registrò regolarmente alla Camera tra i suoi introiti)
…É vero, ha selezionato molto male una parte della sua classe dirigente (l’abbiamo sempre denunciato). Ma quando è finito sotto inchiesta si è sempre dimesso e, quando nei guai giudiziari è finito qualcuno dei suoi, l’ha cacciato. Ora la sorte dell’Idv, fra l’estinzione e il rilancio, è soltanto nelle sue mani. E non dipende dal numero di case di proprietà, ma da quel che farà di qui alle elezioni
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…Nel prossimo Parlamento, verosimilmente ingovernabile e dunque felicemente costretto all’inciucione sul Monti-bis, ci sarà un gran bisogno di oppositori seri, soprattutto sul tema della legalità. Se saranno soltanto i ragazzi di Grillo o anche gli uomini dell’Idv, dipende solo da lui.
P.S. Ce ne fossero tanti come lui
Ma un "ce ne fossero tanti come lui" si può attribuire a chiunque, Bossi compreso che dalla sua "padania" lotta contro Monti e sparla di "Roma Ladrona". La stessa cosa che comunque dice Grillo... unico leader o ispiratore se vogliamo che ha di fatto preso le difese di Di Pietro.
Insomma, il tutto sta semplicemente se si è pro o contro Berlusconi, oppure, se si è stati defenestrati...
Un ottimo punto di partenza per cambiare le cose... Complimenti!
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