La pierzese aveva addosso un grembiule che
toppe ce n'erano una sull'altra da non contarsi più, e a cento colori; sicché
divenuto spesso del doppio pareva invece la pannicciata dell'asino. Il marito,
che glielo sapeva dal dì delle nozze, non poteva vederglielo più in mano per
rattopparselo, che non le bastavano mai pezze e le si sfaldava da ogni parte; e come venne la
fiera gliene comprò uno nuovo. Quella a vederlo non sapeva quanto lodarlo,
ch'era a fiorami; e intanto faceva: - Che belle toppe si possono tagliare di
qua per il mio grembiule sciupato, e così posso mettermelo anche per la festa.
E dato di mano alle forbici si mise a tagliare di là le toppe per quello
vecchio; e a lavoro finito, lo mostrava tutta contenta al marito: - Guardate,
marito mio, com'è ora rappezzato il mio grembiule, che pare nuovo nuovo.
Qualcuno si sarà accorto che ieri non ho
scritto niente. Ma di cosa dovrei parlare in una caldissimo e noiosissimo martedì di inizio luglio? Se parlassi di quello che vedo mi direbbero che
denigro la mia città, se parlassi di quello che sento mi prenderebbe un forte
mal di stomaco. Insomma mi cadono le braccia a terra e devo pure stare attento
a non sporcarmi.
Ho letto però questa storiella di
Francesco Lanza (scrittore siciliano) e oggi mi vien voglia di fare paragoni.
Chissà perché mi viene da paragonare la pierzese al sindaco. Se si riuscisse a
trasformare quest’ultimo in un personaggio letterario, l’accostamento sarebbe
perfetto. Dovrei a questo punto elencare gli ultimi accadimenti, dalle novità
del calendario delle manifestazioni estive ai ricorsi al TAR. Dalle visite in
Argentina all’anello (che anello non è) di Piazza Gabriele Rossetti. Dall’isola
pedonale alla Marina a … via Pampani eccetera, eccetera, eccetera ed ancora
eccetera.
Ma a chi interesserebbe ascoltare “ancora”
queste cose! Forse che i cittadini non si accorgono di quanto accade in città?
Eppure …. Ma …. Quindi … Tuttavia ….
Allora, nel tempo libero, mi bevo un bel
chinotto e continuo nelle mie letture, sperando di non dover fare altri
paragoni.
1 commento:
Magari, per guardare un po' più in alto e un più in là, nelle nostre leggermente rinfrescate serate, potresti dire della esteticamente sognante opera artistica Donna Luna del nostro comune amico Gianfranco Bevilacqua.
E' vero che già altri l'hanno pubblicata, ma la mia recensione-descrizione io l'ho inviata anche a te. Non a caso.
Pino Pollutri
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