raccolta di firme
La sentenza del TAR di Pescara dello
scorso 21 Giugno rappresenta un deciso passo in avanti verso la conversione
dell'intera zona di Punta Penna a un destino di industrializzazione ad alto
impatto ambientale. Con scarsissime ricadute occupazionali, e un danno certo
per l'economia e la salute dell'intera città.
La sentenza del TAR di Pescara, secondo la quale sono soggetti a valutazione di incidenza
solo gli interventi "da ubicarsi all’interno del SIC" e "non
quelli che sono progettati all’esterno" è un caso unico nel suo
genere. Si discosta nettamente, e anzi si oppone, all'interpretazione
corrente (e ribadita in numerose sentenze di altri TAR regionali), e presta il
fianco all'apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione
Europea. Una procedura che solleciteremo.
Intanto chiediamo al Sindaco, ai
partiti, all'Amministrazione comunale che si assumano le loro responsabilità:
ð Il Comune,
che aveva appoggiato il nostro ricorso al TAR, ha tutti i mezzi e le disponibilità per appellarsi
al Consiglio di Stato. Lo faccia.
ð Meno di
quattro mesi fa (il 20 Marzo) il Consiglio comunale di Vasto aveva approvato all'unanimità
una Delibera che impegnava il Comune, "ove il
TAR dovesse non
accogliere il ricorso
presentato" a richiedere alla Regione Abruzzo di "revocare, previa sospensione, l’autorizzazione rilasciata alla
Histonia Energy". Lo richieda.
Si convochi un nuovo Consiglio comunale.
E i nostri consiglieri regionali?
ð Da anni la Regione Abruzzo
potrebbe procedere all'individuazione delle aree non idonee -come certamente è
Punta Penna- all'installazione di impianti ad alto impatto ambientale. Lo
faccia.
DIAMO UN SEGUITO ALLE 5000 FIRME
RACCOLTE A DICEMBRE
NON LASCIAMO CHE L'INTERESSE DI POCHI
PREVALGA SU QUELLO DELLA COMUNITÀ.
Il Comitato Cittadino per la
Tutela del Territorio
Vasto, il 13 luglio 2012
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