Leggo:
"Per ora non dice altro Luigi Rampa,
segretario del Partito socialista di Vasto", e a leggerlo pare si dia
per scontato che tale persona abbia titolo a interloquire, anzi e peggio a
interventire presso il Sindaco e nell'Amministrazione di Vasto. Forse sarebbe
bene sapere e far capire ai cittadini del perchè e per come gli eletti
democraticamente a governare il Comune debbano trattare – ed è questo il caso -
con un esponente di un partito che nessuno ha votato in quanto nelle ultime
elezioni non ha presentato sua Lista alcuna.
Oggi
si dice, anche a sproposito o per subdolo calcolo neo-elettorale: "non
vogliamo più partiti", e qui stiamo ad occuparci e preoccuparci di un psi che - detto alla Grillo - è una
specie di zombi di cui poi non si avverte alcun bisogno tra noi. Per fare che o
cosa, per quali valori che gli altri (partiti o liste civiche) non avrebbero o
non sostengono? Tanto per cominciare.
Capisco
la consuetudine al "teatrino" in politica, ma credevo che la
"prima republica" fosse già andata e che, visto che si ciancia
persino di una "terza" (...ancora e ancora il teatrino), di certo si
hanno oggi occhi nuovi e diversi sulla 'cosa pubblica' e nei confronti di chi
sta in politica. Pensavo che potessimo essere ormai più freddi, più realistici
e concreti, meno propensi a sorbirci tali intrallazzi e tali fandonie private,
come fossero 'istituzionali'.
Quanto
ai consiglieri che oggi si dicono "socialisti", ma che ancora non ci
hanno detto del perchè e in quanto si sentono tali, e di quali esigenze, richieste
civili e democratiche si sentano esponenti e portatori: il dichiarare e
ammettere di aver sbagliato a farsi eleggere in altre liste elettorali..., può
e deve significare soltanto - a mio avviso, certo - che dignitosamente devono
lasciare l'incarico amministrativo ottenuto ad altri della lista di elezione.
Ricordiamo, non inutilmente, che i primi di una lista vengono eletti anche in
forza dei voti ottenuti dagli altri candidati. Lo si sa, ma occorre
ricordarselo e farlo presente.
Riassumo, per un commento che rischia di farsi troppo lungo, sebbene per una questione che meriterebbe veramente un approfondimento, sia pure dialettico e a più voci:
·
il Psi, in quanto partito, è una aggregazione politica che non ha
titolo ad avere rappresentanti in Consiglio;
·
il Sindaco e le altre forze politiche hanno da interloquire soltanto
con i consiglieri eletti, quale che sia la loro scom-posizione fra i consilieri
comunali;
·
il signor Luigi Rampa, o chi per lui, quale rappresentante di un
partito che non ha concorso alle ultime elezioni comunali, non ha alcun titolo
a voler determinare (poi per proprio inaspettato ma ben evidente tornaconto e capriccio)
la scomposizione/ricomposizione dell'attuale Amministrazione di Vasto. Sbaglia
chi gli da importanza e udienza, sbagliano i Media a dare a lui, e a tale
antidemocratica faccenda, spazio, attenzione e dunque insperata quanto non elettoralmente
ottenuta rilevanza;
·
il Governo attuale di Vasto e la maggioranza in cui si riconosce, non
possono e non devono far altro che, per il suo Programma, presentarsi in
Consiglio nella forma e composizione che si è data (o che per sua autonoma
volontà, eventualmente, si vorrà di nuovo dare), ottenendo o meno fiducia e
approvazione dei propri singoli atti, dai componenti eletti. Occorre coraggio -
si sa - e rispetto vero delle Istituzioni, e del popolo elettore non meno.
Quanto ai tre consiglieri che non si riconoscono più nei gruppi di elezione di
partenza o di primitiva appartenenza, e che ormai “fanno parte per se stessi”,
nel caso ed ogni qualvolta, voteranno senza “vincolo di mandato” certamente
(come gli altri, del resto) ma mettendo in chiaro le proprie responsabilità
personali.
Capisco
che il titolato di FPD’A cui mi riferisco “!mentre noi ...in ansia” è a suo
modo ironico, e, allora, se è per divertirci, convengo ed ecco che volentieri
partecipo... Se non che, ripeto, di riffa e di raffa, un “...troppo importante
mi facesti!” dovrebbero affermare costui e ciascuno degli altri inspiegabili
“socialisti”. Minghia!
GFP
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