Di Giuseppe F. Pollutri
Dalla “sine-cura” al “chissené …”
Quell’accrocco di colonnine Enel divelte e
sbracate, perimetrate da transenne d’uso provvisorio (sic!), avvolto da larga
fascia cellulosica, simil-carta da WC, è lì da gran tempo. Qualcuno lo ha
scoperto solo ora, in realtà così appare e sta da fine estate dello scorso
anno. Mesi e mesi, dunque, sono trascorsi inutilmente. L’erba intorno è
cresciuta e poi fiorita, ma quella innovativa istallazione è sempre lì, mutata
nel suo apparire solo dall’azione del vento sul fasciatoio sopra detto.
E’ stato scritto: “…per azione dei vandali, …forse nella notte”, ma non si sa di
preciso. Talvolta, e in questo caso, i vandali e gli “svergognati” sono altri.
L’Enel Spa che ha proprietà del materiale, ed esercizio dell’erogazione di
corrente elettrica, il Comune - dall’Ufficio alle manutenzioni, al Dirigente e
Assessore ai LLPP, allo stesso Sindaco - che a quanto pare non vede e, se vede, come è a
tutti evidente, poco o nulla …se ne cura. In altri posti e nel caso, si direbbe:
“se ne sbatte”! Eppure, considerato il pericolo posto in essere dalla evidente presenza
di corrente elettrica in quelle colonnine abbattute, viene da chiedersi come -
inspiegabilmente - sia possibile che le stesse Forze dell’Ordine non siano
intervenute (da quel che appare) affinché coloro che hanno diversi e pubblici
doveri, non attuino gli interventi necessari. Difficile capirlo, tantomeno
civilmente da accettare.
***
Non
diversamente, è palese la sinecura - che
parrebbe una semplice ‘mancanza’ ed è in realtà una negatività oggettiva di un
pubblico amministratore - per un luogo che dovrebbe essere un perfetto esempio
di un “Abitare l’Ambiente”, capace di conciliare bellezza naturale e ordinato
insediamento antropico e urbano. Per restare ad un solo aspetto, in pieno
centro alla Marina, in quello che è il primo nucleo storico e oggi una sorta di
salotto turistico che fa perno sulla vecchia Rotonda, non si può non notare con
sconcerto il come viene tenuto o lasciato al vandalismo e al degrado ciò che è
arredo urbano comunale. Dalle pensiline delle fermate degli autobus, alle
cabine telefoniche, alle balaustre in lastre …frangibili (!), ai cassonetti e
cestelli di raccolta rifiuti, variamente lordi e lordati, sconnessi e
sgangherati…
Possibile
- come non chiedersi - che occorra sempre un richiamo mediatico di un privato
cittadino, cioè di chi potrebbe tranquillamente pensare che, in fondo, non è
affar suo preoccuparsene, soprattutto nella consapevolezza che poi, del suo
rilevare e dire, i pubblici funzionari e politici, alla ordinariamente
praticata sinecura, aggiungeranno un esplicito o sottinteso “ma-chi-se-ne…”?!
***
Leggo
in un promo a stampa del M5s d’Abruzzo, dopo un imperioso (.. ma privo di
accenti) “ne a destra / ne al centro / ne
a sinistra / ma aVanti”, l’annotazione: “Essere Indifferenti significa Essere Complici”. Giusto, e pur senza
dirmi “un grillino”, è un avvertenza civica che sovente faccio mia. Ma, allora,
mi pare evidente che, indifferenti
che siano e possano considerarsi i nostri pubblici amministratori, molti e
assai sono i loro complici, a Vasto.
Nessun commento:
Posta un commento