Ricevo e pubblico pari pari.
Vogliate concedermi lo stesso spazio offerto al consigliere regionale Antonio Prospero, cui rispondo dopo avermi tirato in ballo per la seconda volta sull'argomento "azionariato popolare per la rinascita del calcio vastese".
Il fallimento del progetto di azionariato popolare per la rinascita del calcio vastese promosso dal consigliere comunale Antonio Prospero, il "suo" quarto calcistico, avrebbe all'origine anche un mio coinvolgimento. Ad affermarlo è lo stesso promotore in un comunicato in cui annuncia la fine del progetto e fa riferimento al sottoscritto ancora una volta insinuando ragioni personali. Bene, intanto accolgo con favore l'enorme credibilità che Prospero mi accredita, e poi mi corre l'obbligo di sottolineare alcune cose. Nella mia vita, a parte alcune interviste, non ho mai parlato con Antonio Prospero, nè tanto meno mi sono mai recato nei suoi uffici, personali e pubblici. Non l'ho mai interpellato per interposta persona. Va da sè che le ragioni personali da egli indicate alle origini delle mie accuse decadano miseramente. Il consigliere regionale ha, bensì, tutte le ragioni per avercela con il sottoscritto che in diverse occasioni ha ricordato il suo coinvolgimento nei precedenti 3 fallimenti di altrettanti società biancorosse ('81-'95-2010) specificando i motivi degli affondi, quindi, delle sue responsabilità.
Prospero non è mai stato in grado di difendersi e dimostrare l'infondatezza dei miei attacchi. Riguardo al fallimento del progetto della'zionariato popolare non ho mai profferito alcun interesse, salvo rispondere alle domande di centinaia di tifosi con il seguente concetto: "Non so niente, non lo seguo, non mi riguarda. Spero vada avanti, ma non ci credo". Se queste parole abbiano "deciso" l'esito negativo del progetto vorrà dire che mi recherò a Medjugorjie per farmi "vedere" da qualche religioso che abbia le capacità di stabilire quali siano effettivamente i miei poteri in dote che consapevolmente disconosco.
Grazie per l'attenzione e Forza Pro Vasto!
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