Ci sarebbe molto da dire sul porto di Punta Penna, per qualcuno “solo” il porto di Vasto. Si potrebbe parlare della risorsa poco sfruttata della nostra Città ma si finirebbe col parlare delle tante risorse non sfruttate e il discorso diverrebbe lungo. In questa occasione invece voglio partire da un manifesto. Il manifesto della festa campestre dedicata alla Madonna di Pennaluce. Un manifesto che ripropone quanto tradizionalmente si svolge in occasione di quella festa.
E’ stato sempre un mio pallino quello di valorizzare le feste della “primavera vastarola”. Quando ero Assessore alla Cultura ho provato a proporre queste feste come lancio per la stagione turistica ma mi sono ritrovato a battere la fronte contro un muro, anzi due muri. Il primo quello dell’Amministrazione comunale poco aperta ai cambiamenti e non dotata di “immaginazione”. Il secondo quello dei comitati organizzatori, gelosi di “aprirsi” a collaborazioni “esterne”.
Non voglio però dilungarmi su questo né fare polemiche ma continuare il discorso sulla festa di Punta Penna.
“Perché”? Qualcuno si chiederà. Rispondo: “perché quest’anno è il 2012”.
Nel 2012 non ricade solo il centenario dell’affondamento del Titanic. Ricade anche il centenario della messa in funzione del Faro di Punta Penna.
Ora, saranno in tanti a dire: “e ci volevi tu a ricordarlo! Lo sapevamo”. (E’ di questi giorni il caso di un assessore che, in merito ad un “ritrovamento”, prima dice di non sapere niente, poi, dopo una mia dichiarazione, dà a intendere di conoscere a menadito il luogo e la storia di quello). Nessuno di questi “tanti” però ha pensato che in occasione della festa in onore della Madonna, oltre alla tradizionale processione sul mare, alle solite bancarelle, al tipico concerto e (forse) ai classici fuochi d’artificio, si poteva “ricordare” il centenario di quello che è il faro più importante del tratto di mare Adriatico da Ancona a Bari.
Magari con una mostra, magari con delle visite guidate all’interno della struttura, magari con conferenze tenute da importanti autorità della Marina Italiana, magari con la narrazione di storie e racconti da parte di vecchi personaggi della “marineria” locale, magari con spettacoli di suoni e luci. Sai quante cose si possono fare “intorno” ad un “centenario”.
Credo che sarebbe stata una occasione per richiamare nella nostra Città tanti turisti e, perché no, sensibilizzare i nostri cittadini (magari svegliarli).
Non mi si ripeta la solita filastrocca che non ci sono i “soldi”. Per “certe cose” non ci vogliono i “soldi” ci vuole solo la “testa”.
La battuta finale la lascio a voi.
Notizie sul faro.
Costruito su disegno di Olindo Tarcione, il faro si presenta come una costruzione in muratura a forma di torre. La colonna del faro, con i suoi 70 metri, è la seconda per altezza in Italia dopo la Lanterna di Genova. Più volte è stato oggetto di rifacimento. Una scala a chiocciola di 307 scalini conduce alla sommità. La lanterna, attivata nel 1912, si trova a 84 metri sul livello del mare; ha una portata di 25 miglia e un periodo di 4s.
Curiosità: La didascalia della foto porta Punta "Pema" invece di Punta Penna.
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