sabato 20 marzo 2021
I "Vastaroli" di Brema
Concordanze.
venerdì 19 marzo 2021
martedì 16 marzo 2021
domenica 7 marzo 2021
SANREMO 2021
... e proprio quest'anno che l'ho visto distrattamente voglio scrivere del festival di Sanremo.
L'ho guardato distrattamente e non sono mai riuscito ad arrivare alla fine, nemmeno della puntata delle cover. Non per demerito dello spettacolo o dei conduttori o dei cantanti, con i ritmi di vita imposti dalla pandemia, proprio non c'è l'ho fatta fisicamente.
In questi giorni, però, ho letto frequentemente i commenti sul festival e ho notato che questi (come ormai da molti anni) erano quasi sempre negativi, eccessivamente negativi. Mi sono chiesto e continuo chiedermi: se non seguono il festival perchè ne parlano? Le canzoni attuali, ad un primo ascolto, raramente arrivano. Piano piano però ci si accorge che ... Strano che la gente che "impazzisce" per i Pink Floid non capisca questo. Lo spettacolo non è all'altezza? Vorrei vedere voi al posto dei conduttori e degli ospiti. "Da anni non vedo il festival, meno male che è finito!" Domanda: "se sono anni che non lo vedi, vuol dire che ti occupi di altro. Perchè te ne lamenti?" "Le canzoni non sono più quelle di una volta! Sfido chiunque a ricordarsi di un ritornello cantato a Sanremo negli ultimi dieci anni!" "Sono fuori di testa ma diverso da loro" questo è un ritornello che da tre giorni mi si è "ficcato" in testa. Zitti e buoni, il brano che ha vinto Sanremo sembra rivolto a ... noi.
Poi è arrivato il sermone di Ibra e ho riflettuto. La ciliegina sulla torta, infine, è stata la vittoria a sorpresa dei Manesckin di cui ho saputo solo questa mattina.
Il sermone di Ibra rimprovera noi italiani di essere sempre contro "l'italianità", di cui Sanremo è uno specchio. Lo ha detto in maniera elegante ma lo ha detto. Glie lo avranno scritto ma lo ha detto. Pochi lo avranno "capito" ma lo ha detto.
Io, che secondo molti sollevo tante polemiche, mi sento di dare ragione al fuoriclasse del Milan e continuo a rilevare che all'epoca dei social ognuno pensa di "dover" dire le cose che pensa senza aggiungere proposte o ragionamenti oggettivi ai propri "concetti". Si parla per il puro "gusto" di lamentarsi o denigrare. Viviamo in un periodo storico tanto piatto da provare gusto a lamentarsi e a denigrare? Possibile che null'altro ci aggradi? Qui si aprirebbe un discorso lunghissimo e io che sono uno stitico della tastiera mi limito a invitarvi ad una accorta analisi sulla "insoddisfazione degli italiani".
Tornando alla musica, la vittoria dei Manesckin e il secondo posto di Michelin-Fedez aprono a una riflessione rivolta ai cosiddetti "boomers" cioè quelli della mia età e dintorni.
I Manesckin sono la conferma che la nostra generazione non è andata mai "di moda". Non abbiamo saputo imporci nè con i padri nè con i figli. Quando eravamo giovani avremmo fatto salti mortali per la vittoria di un gruppo come i Manesckin ma ci proponevano gli Homo Sapiens e noi accettavamo. Ora vincono i Manesckin e ci scandalizziamo? Però un dubbio mi viene: siamo sicuri che questa band, che una volta averemmo potuto definire Glam-Rock, rappresenti veramente il gusto dei giovani attuali o è una alternativa a Rap, Trap e Triccheballacke, "imposta" come a noi "imposero" gli Homo Sapies?
Peggio ancora il secondo posto i Michelin-Fedez. Senza nulla togliere alla bravura dei due, secondo voi non c'era di meglio? A mio parere il loro secondo posto è dettato dall'uso dei media di cui Fedez è una cuspide.
Comunque, chi sono io per dare giudizi o esprimere pensieri in merito? Io devo solo ammettere che sono ormai "vecchio" e che i risultati, nel bene e nel male, partono da quelli della mia generazione ... di fenomeni.
sabato 6 marzo 2021
Cerco titolo per questa foto.
Questa foto ai più sembrerà una foto comune, un gruppo di ragazze tra le dune della spiaggia della Marina di Vasto. A me però non sembra una ... "foto comune".
L'immagine in bianco e nero di un gruppo di spensierate ragazze, scattata alla fine degli anni Cinquanta mi da l'idea di una versione al femminile de "I Vitelloni" di Federico Fellini. Non potendo però dare un titolo simile a quello del film, poco adatto al genere femminile, spero che qualcuno con immaginazione più fervida della mia (in questo periodo) mi possa aiutare a trovarne uno adeguato.
Tra le "ragazze" riconosco, oltre che mia zia Nicoletta Laccetti (siorridente in alto al centro), Maria Tenaglia, Gina Tana (la prof.) Maria Molino e forse Donatella Ciccarone. Delle altre, che mi appaiono velato ricordo di quando avevo quattro o cinque anni, non ricordo il nome.