lunedì 31 dicembre 2012

Ciao Nicolì ...

... se già 'ngundrate a Do' Mecchele? ... e lu Cavalire addò va a candà massere? ... nghi Erneste vi facete n'Asenicce? ... e si vide Niculine lu pasticcire e Giggine lu bbudelle faje tanda salute pe conde me. Le sacce già ca le fi a tutte le uastarule che arivide chest'anne ma se tanda vodde t'avessa scurduà .....

Buon 2013 a reti unificate:

Abbiamo cercato per anni di fare 13 e diventare ricchi. Ora che tutti, sicuramente, faremo 13 abbiamo paura di diventare poveri.

Io sono ottimista. Peppè peppepeppé .....

(-:  Auguri!  :-)

  

Scarpasciudd


NON E'COLPA DI "QUELLA" POLVERINA BIANCA ...  

sabato 29 dic'12, ore 15, campo Incoronata.
MALAGA  SARAGOZZA  2 - 2
arbitro Orazio Di Blasio

MALAGA ( blu ): Ronzitti L, Ronzitti F, Ronzitti N, Puddu, Serafini S, Salvatore, D'Adamo, Vino , Ronzitti go, Serafini A, Angiolillo, Lemme

SARAGOZZA ( gialli ): Loreta, Antenucci, Di Marco, Fanucci R, Di Foglio, Patriarchi, Bozzelli, Sboro, D'Angelo, Sebastiani, Reale, Fanucci M

Un affollato ed infreddolito 12 vs.12 spagnolo, oggi in anticipo di orario e per questo, un pò 'annebbiato' nei riflessi. I gialli si fanno subito pericolosi nei primi 20': al 5' diagonale teso di Bozzelli, fuori; al 12', rasoterra di piatto di D'Angelo, parato da Ronzitti, seguito da una scileppa di Bozzelli, alta. E mentre l'architetto in 2 occasioni ha avuto problemi di gomme antineve e di assetto aerodinamico, al 18', vista la scarsa mira, Orazio sospende per 1' la partita e, con uno spazzolino, ' scròste li scachèzze all'ùcchie' dei gialli, mentre i blu ' si sdillàzzene la còcce 'ngipriète angòre di zùcchere a vvèle di li caggiunìtte'. E i blu sbloccano d'incanto: un innocuo disimpegno difensivo dei gialli, causa uno stop difettoso di Fanucci Jr, provoca un rimpallo al limite area e mette in causa Andrea Serafini, che non se lo fa dire 2 volte e punisce Loreta: 1-0. I blu 's'ariciciliàjiene', e nei successivi 5', Gogò fallisce 2 volte il raddoppio, una volta per 'lì pìta tùrte' (a tal proposito, con lo stesso epiteto, aveva appena accusato il suo compagno Serafini, vice-rettore della cattedra universitaria de 'li pitatùrte' - il rettore sono io-), l'altra per un prodigioso recupero in extremis della 'pulce' Di Marco: ma al 36', dopo una concitata azione d'attacco dei gialli, la difesa blu rinvia lungo, e Gogò Ronzitti si fa trovare solo sulla linea di centrocampo, scatto di 30m e conclusione vincente: 2-0, e nel vallone si sente uno sparo di doppietta: sarà quella del maresciallo adirato? Al 43' ultima emozione, stavolta è un missile di Sboro che scheggia la traversa . Nella ripresa, i gialli spostano il baricentro in avanti e al 14' accorciano: assist di Sboro per Giuseppe Reale, che si libera verso destra e dal limite collima il palo destro facendo centro: 2-1. Ma i blu si fanno pericolosi in contropiede: Serafini lancia Gogò che conclude di prima, ma Sboro in scivolata devia in angolo; al 16' è D'Adamo che da destra serve Angiolillo, palla a fil di palo. I gialli insistono in avanti, ma la coriacea difesa dei blu con 5 in linea, capitanata dal rientrante Serafini, alza la cortina di ferro, e il resto lo fa il bravo portiere Ronzitti, che blocca sicuro due conclusioni di Bozzelli e D'Angelo; ma Lorenzo capitola al 33', quando Franz Sboro libera un mancinaccio che s'insacca sotto la traversa: 2-2. Nei restanti 15' finali, repentini cambiamenti di fronte, con occasioni per entrambe le squadre (segnaliamo una prodigiosa parata in tuffo di Loreta che devia in angolo un destro di Gogò ): al 90' il buon Orazio fischia la fine, e negli spogliatoi un gradito brindisi di augurio accomuna i 24 scarpasciùdd', protagonisti oggi del primo pareggio stagionale: a tutti voi un buon anno ed un arrivederci ' a ànne nòve'.                
    
Class.cannonieri: 21gol : Ronzitti Gò  13gol: Frangione  10gol: Angiolillo, Ronzitti L  8gol: Bozzelli   7gol: D'Angelo, Sboro, Serafini A  5 gol: Reale   3gol: Cicchini, D'Adamo FP, Frasca M, Storto   2gol: Sebastiani    1gol: Fanucci, Piras, Salvatore D  

domenica 30 dicembre 2012

Qualcuno dirà: "un Senatore a vita in meno".


«E’ morta subito dopo pranzo, come se si fosse addormentata. No, non stava male si è spenta così come si può spegnere una lunga e laboriosa esistenza che è stata felice soprattutto nei momenti di lavoro». E’ già sul Freccia Rossa per Roma, Piera Levi Montalcini, la nipote della grande scienziata Rita, morta a 103 anni, poche ore fa a Roma. Risponde con un filo di voce: «E’ chiaro che di fronte a un’età come quella della zia non puoi dire che non te lo aspetti, ma il vuoto che lascia non riesco ancora a immaginarlo».  

Fonte: La Stampa. 

Il trillice o il pondolo? ... forse il minolo.


Sul referendum cittadino il Sindaco di Vasto si nasconde dietro un dito.


«Se il referendum fosse risolutivo sarei tra i primi a firmare», così ieri il Sindaco di Vasto. Ma sfortunatamente così non è: «Non è quella la strada per impedire l'arrivo di centrali ed impianti ad alto impatto ambientale». «Il Comune ha già fatto quanto in suo potere. La strada da percorrere invece è quella degli entri sovracomunali: la Provincia che ha competenza per il Ptap (piano delle attività produttive) e la Regione per il piano regolatore del Consorzio Industriale.»
Ci pare che il il Sindaco di Vasto si nasconda dietro un dito.

1. «Se il referendum fosse risolutivo». Ne avevamo già detto a suo tempo[1]. Una modifica del Piano di Assetto Naturalistico (PAN) della Riserva Regionale come quella cui condurrebbe il nostro referendum propositivo scioglierebbe realmente l'intreccio costituito dai diversi strumenti di pianificazione che interessano l'area di Punta Penna. La legge  regionale –peraltro in coerenza con la normativa nazionale- su questo è esplicita: "Le prescrizioni del PAN costituiscono vincolo per la pianificazione urbanistica a livello comunale e sovracomunale" (Art. 22, comma 5, LR 38/96).

2. «La strada da percorrere invece è quella degli entri sovracomunali: la Provincia che ha competenza per il Ptap (piano delle attività produttive) e la Regione per il piano regolatore del Consorzio Industriale.» Del PAN il Sindaco non parla. Ma chi è competente ad adottare una modifica del PAN? Anche su questo la legge regionale è chiarissima: "L'Ente Locale predispone e adotta il Piano di assetto naturalistico e le sue varianti" (Art. 22, comma 3, LR 38/96). Proprio quelle varianti che sarebbero proposte dal referendum.

3. «Il Comune ha già fatto quanto in suo potere.» Siamo di opinione diversa; ma in ogni caso si tratta di una valutazione che attiene al passato. Per il presente, se il Sindaco –e la maggioranza che lo sostiene- volessero convincerci, un modo sicuro l'avrebbero: possono approvare in breve tempo, come è stato loro chiesto, il regolamento pr il referendum cittadino, e lasciare che la città si esprima.
            Oppure, meglio ancora, evitando tutte le lungaggini referendarie, la maggioranza stessa può adottare sin dal prossimo Consiglio comunale una variante al PAN: magari quella che noi –insieme ad altri- abbiamo proposto, ma non necessariamente, purché sia efficace.
È questione di volontà politica.



[1] http://www.portanuovavasto.altervista.org/inquinamentoatmosferico/12_11_23_referendum.htm 

Primarie: i panni sporchi ....


sabato 29 dicembre 2012

Politica ... brodino.

L'Italia è gravemente malata, ha urgentemente bisogno dell'intervento di bravi medici e non di apprendisti infermieri. Questa è la realtà. (Lidia Udielmi)
C'era una volta a Vasto il medico della "pastarella". Detto così perché invitava i suoi pazienti a curarsi con la pastina in brodo. Volendo utilizzare la sua "cura" per la politica nostrana propongo: se proprio dobbiamo curarci col "brodino" sarebbe il caso che sia buono e sostanzioso.

giovedì 27 dicembre 2012

Se avete voglia di leggere.



malumori

enzo marzo

Non vi risparmierò i miei malumori. Hanno cause precise. Basta leggere i giornali per amareggiarsi. Basta avere dentro di sé un po' di mentalità liberale per trovare in ogni pagina di giornale di che immalinconirsi. Solo con gli ultimi giorni si può riempire un catalogo corposo e avvilente. E naturalmente non mi sto riferendo alle baggianate che quotidianamente il Cavaliere in avanzato stato di cottura ci dispensa dalla televisione. Anzi, più sono patetiche e più ci fanno sperare che siano gli ultimi spasmi di un regime cialtrone e delinquenziale. Semmai ci disturba non poco l'ipocrisia di quanti fanno finta di scandalizzarsi per l'invadenza di raiset, quando nulla hanno fatto per decenni contro il monopolio televisivo. E anzi se la prendevano con i cosiddetti “demonizzatori” che strillavano nel deserto, i soliti esagerati. Gli scandalizzati di oggi, ancorati al mito del servizio pubblico, ancora non hanno alcun'idea su come risolvere la questione dell'inquinamento della democrazia operato incessantemente dall'intreccio tra potere e informazione. Si meritano le farse di Berlusconi. Le hanno sempre favorite.
1. CORPO SENZA TESTA
Marco Pannella qualche giorno fa si è fatto due conti e ha preso atto che il partito radicale nella legislatura defunta aveva potuto rubare qualche posto nelle liste pd ma che il gioco non si poteva ripetere dopo la sceneggiata oscena del novembre '11, quando i deputati radicali – per avere due righe sui giornali – si mostrarono a tutt'Italia come gli ultimi ascari del regime berlusconiano. Con sovrano disprezzo degli elettori di centrosinistra che li avevano spediti a Montecitorio. Così bisognava trovare un'altra soluzione. Certo, presentarsi autonomamente non era possibile, data l'esiguità dell'elettorato radicale. Allora Pannella ha riaperto vecchi cassetti e ha rispolverato un antico canovaccio, usurato e patetico come sempre, ma ancora comunque da effettaccio sulla stampa corriva. Così abbiamo subìto un altra volta quella che i radicali squamanti di ammirazione definiscono “la politica fatta col corpo”. Bisognava trovare un'occasione incontestabile e commovente. Cosa c'è che grida vendetta in Italia più delle condizioni delle carceri? Ben trovato, vecchia talpa. Peccato che i tempi, a Parlamento e Governo chiusi e in piena campagna elettorale, non siano i più adatti per una qualunque decisione. Mancano gli interlocutori istituzionali. Quindi Pannella riapre il teatro a uso non si sa di chi. E pretende da tutti, e quindi da nessuno, la soluzione dell'amnistia. La solita. La più sbagliata, la più distraente rispetto ai veri problemi, una panacea di brevissima durata fortemente stridente con lo Stato di diritto, che come ha dimostrato l'esperienza di questi anni non risolve assolutamente nulla. Serve solo a inquietare i benpensanti e a convincerli a votare a destra. Chiedete il parere a Prodi sui danni che si inflisse da solo con l'ultimo condono. Ma Pannella voleva davvero l'amnistia? Dopo pochi giorni il guru radicale mostra il suo vero obiettivo, che è squisitamente elettorale. E condiziona la fine della sua “lotta” all'accettazione da parte di vari personaggi spettacolari della candidatura nella sua lista. Quando ho letto il persino sgarbato aut aut a Roberto Saviano o a Vasco Rossi “o entrate in lista con me o mi lascio morire”, mi è venuto un brivido alla schiena. Conosco Pannella da molti decenni. So che è in grado, pur di fare spettacolo, di mettere l'intero gruppo dirigente del suo partito in mutande, anzi senza mutande, in pubblico palcoscenico. Ma non credevo che la cosiddetta nonviolenza potesse arrivare a una così inusitata violenza ricattatoria. Saviano gli ha risposto che lui si sceglie da solo i temi e i modi con cui fare politica. Mi sono perduto la risposta di Vasco. Spero che sia stata ugualmente all'altezza. Comunque per ora è cessata la ridicola lotta “col corpo”. Sarebbe ora che cominciasse quella con la testa.
2. PER GRAZIA RICEVUTA
Sono davvero contento della soluzione scelta dal Presidente della repubblica per risolvere il caso Sallusti. Ci si trovava di fronte a una sanzione assai pesante, la più severa finora inflitta dai tribunali italiani a un giornalista. Certo, anche Sallusti aveva commesso un reato senza precedenti. Aveva fatto scrivere sotto falso nome una nota spia radiata dall'Ordine dei giornalisti, aveva pubblicato una notizia che tutti sapevano falsa e addirittura invocato la pena di morte per una famiglia e un magistrato. Non aveva pubblicato per anni la smentita, prendendo in giro i suoi stessi lettori. Aveva violato apertamente il codice deontologico. Però era ufficialmente un martire del giornalismo. Quello corporativo e spocchioso, e servo del potere. E andava premiato. Il confino per qualche mese a casa Santanché è stato tramutato per decisione quirinalesca in una sanzione di appena 15 mila euro. Sono contentissimo, perché ora i tribunali italiani, quando affronteranno una causa di diffamazione, avranno un tetto massimo da tener conto. Se “non smentire” e scrivere che un magistrato deve essere condannato a morte per un fatto non commesso costano 15 mila euro, non riesco a immaginare quale offesa possa essere sanzionata con un indennizzo maggiore. Tutti sanno che il tormento del giornalismo italiano è, invece, di essere tartassato dalle minacce di risarcimenti pazzeschi. Tutta la stampa è sotto ricatto. Tanto per fare un esempio, un critico musicale solo per aver pubblicato una sua intervista con un famosissimo direttore d'orchestra che esprimeva un giudizio critico (poi confermato in sede giudiziaria) sull'orchestra di Santa Cecilia, è stato condannato in primo e secondo grado a 486 mila euro di risarcimento (32,4 volte la somma addebitata a Sallusti). Come lui, sono tanti i giornalisti condannati a somme ben superiori ai 15 mila euro. Forse perché sono giornalisti e non impiegati eccellenti di Berlusconi.
3. CUORE INGRATO
Aveva ragione Constant quando avvertiva che la riconoscenza ha la memoria corta, e dimostrava ancora più sottigliezza Chamfort quando notava che “il y a une sorte de reconnaissance basse”. Come quella dimostrata, di sicuro involontariamente, da Sallusti, quando ha festeggiato il regalo che gli aveva elargito Napolitano. “Non tutto è stato inutile – ha detto il direttore del “Giornale” - perché il Quirinale ha fissato un punto di non ritorno dando alla magistratura e al prossimo governo un preciso indirizzo politico”. Sono corso a rileggere la Costituzione italiana, purtroppo ricordavo bene: essa esclude che il Presidente della repubblica abbia il potere di indirizzo politico. Addirittura poi a un governo “prossimo”. Consultiamo Benigni? Davvero sgarbato il Sallusti ad addebitare a Napolitano una plateale violazione della Costituzione. Davvero ingrato.
4. LA FRITTATA DI INGROIA
La nonna diceva che quando la frittata è fatta è impossibile tornare indietro. E Ingroia la frittata l'ha fatta bella grossa. La sua candidatura (forse che sì, forse che no) a capo degli arancioni dalle mille sfumature è davvero inquietante. La lettura di una sua intervista dal Guatemala (tra l'altro è davvero da “italiano classico” abbandonare un incarico internazionale dopo averlo accettato pochissime settimane prima) mi ha colpito molto, perché mi è sembrato che Ingroia fosse in perfetta buonafede. Purtroppo lui crede davvero alle sue scelte. Ignora i suoi doveri e i danni che provoca. E' talmente digiuno dei fondamentali principi dello Stato di diritto che si fonda sulla separazione dei poteri, che si dipinge da se stesso come uno degli inquisitori che confondevano in sé il potere politico e quello giudiziario. Dio non voglia che nella sua vita capiti casualmente sotto le grinfie di un magistrato di estrema destra che fa politica e non manca ad alcun appuntamento partitico. Gli potrebbe capitare anche un magistrato che lo rassicuri: “Non ti preoccupare se faccio politica e sembro di parte, ti prometto che con te sarò imparziale”.
Ingroia non si rende conto di essere tuttora il protagonista di uno dei più inquietanti processi della storia repubblicana, e allegramente lo abbandona per passare dall'altra parte della barricata. Distruggendo con una mano ciò che ha costruito con l'altra. Naturalmente non mi riferisco esclusivamente alla candidatura. Ingroia, preso da passione politica, si sarebbe dovuto dimettere dalla magistratura già da tempo per potersi dedicare ad altro. Perché la politica è altro. Anche se dovesse ripensarci, il guaio sarebbe già fatto, e irrimediabile. Mostrare urbi et orbi d'essere un magistrato così platealmente “di parte” e “partitico” fornisce a Berlusconi l'unico vero argomento forte della sua campagna elettorale. Bisogna risalire ai tempi di D'Alema per trovare un favore così immenso elargito da un sedicente avversario. Molto irritante.
5. PROMESSE DA MARINAIO
Ancora dovevano mettere piede in patria e i due marò coinvolti in un processo per omicidio nello Stato del Kerala in India, e già l'Italia dava il peggio di sé. Per poter festeggiare in famiglia il Santo Natale ovviamente i due marinai hanno accettato sul loro onore la clausola di rispettare le regole e quindi tornare in India per continuare il processo. Ma i fascisti nostrani, Poli Bortone in testa e poi anche La Russa, hanno subito escogitato il marchingegno per violare la parola data e far fare all'Italia una figuraccia. Ma sì, candidiamoli alle elezioni. Così possono rappresentare il Bel Paese dei pagliacci e dei furbetti.
6. SOCIETA' INCIVILE
Forse non esisteva espressione più nobile: società civile. Pensateci bene a come è composta quell'endiadi. Ora quelle parole, per il troppo uso e abuso, sono diventate una vera macchietta. Adesso la “società civile” è invitata a cena da tutti, non può mancare in nessun evento, non c'è spettacolo politico senza i figuranti della “società civile”, è il sale di tutte le minestre. La parte più docile della “società civile” è scelta fior da fiore dai partiti più furbi come “consulente civile”, e così indica candidati, consiglieri di amministrazione ecc. ecc., crede addirittura di influire sulla “linea”. La “società civile” ha regole precise: per essere vera “società civile” bisogna essere assolutamente digiuni di politica, non intendersi di nulla, essere disposti poi ad obbedire a coloro che contano. In questa fase di preparazione di liste elettorali la “società civile” è richiestissima. Anche anni fa nelle liste non potevano mancare attori e cantanti, ma erano veri dilettanti. Ora una seria “società civile” è composta da consumati professionisti. Addirittura è nata una formazione politica di “società civile” fatta da “civili” come Di Pietro, De Magistris, Ferrero, chissà Orlando, Diliberto e nomenclature varie. Tutti sotto l'insegna dell'“Io ci sto”. Purtroppo ci stanno da decenni. Anche un comico ridicolo, sempre più imitatore del maestro Berlusconi, è tutto dedito al non plus ultra della “società civile”. Per ora raccoglie comparse destinate a premere i bottoni parlamentari senza fiatare. Perché, se uno fiata, “prende e fuori dalle palle”.
7. TRA MONTI E VALLI IN FIOR
Qualche volta anche gli amici irritano. E dispiace. La politica ha leggi severe, e soprattutto in momenti eccezionali, come i nostri attualmente, non possono essere dimenticate. Sono due decenni che dedichiamo tutte le nostre forze alla battaglia contro Berlusconi e il dilagante berlusconismo sia a destra sia a sinistra. Lo so che non è elegante dirselo, ma avevamo ragione noi quando individuavamo nel Cavaliere e nei suoi accoliti la fonte di un degrado che sarebbe stato inarrestabile. Eravamo i “demonizzatori”. Avevamo ragione, torno a dirlo, il solo torto che è alcuni di noi non immaginavano che i guasti sarebbero stati così devastanti. Il marcio è penetrato ovunque, tutti i partiti, dico tutti, sono imputriditi. Il Parlamento ha dato la peggiore prova di sé da che memoria ricordi. Troppi parlamentari si sono venduti e alcuni hanno acquistato con moneta. Hanno difeso i loro privilegi fino all'ultimo disinteressandosi del danno che provocavano alla Politica e alle Istituzioni. Dovrebbero essere spazzati via come fuscelli. Se questa è la situazione, le reazioni non possono essere che due. La prima è quella classica della Torre d'avorio (può essere anche una sponda del fiume) da dove assistere inerti (o anche sparando a destra e a manca nel mucchio, non facendo alcuna distinzione), aspettando che la città bruci definitivamente e che poi - forse per intervento divino - si costituisca la Città Ideale dei Saggi, dei Buoni e dei Dilettanti. Peccato, però, che immancabilmente questo disegno sia disturbato dal sopraggiungere di qualche Furher  o di qualche Peron. La seconda soluzione sta nel non farsi scoraggiare, continuare a “criticare” ma anche a distinguere. Se il giudizio sul berlusconismo è quello che è, se continueremo a non credere alla fine di Berlusconi finché non sarà davvero finito (e quanti facevano finta di darlo per finito, solo perché cosi si affrancavano dall'avversarlo), se stiamo in campagna elettorale dove tutte le scelte per forza di cose devono semplificarsi, fino a diventare due o tre, mi sembra impolitico e illogico non stabilire le differenze. Altrimenti si finisce nell'estremismo dilettantesco alla Gino Strada, secondo cui Berlusconi e Prodi erano la stessa cosa e quindi era inutile andare a votare. Tutta questa premessa può essere semplificata in pochissime parole: il nemico è Berlusconi e tutti i suoi avversari sono ora nostri amici.
Capisco tutti gli esercizi politici per dimostrare che l'acqua calda è calda, e che Monti è di destra o di centrodestra, che dir si voglia. O che ha deluso coloro che si erano illusi. Ma ora la questione è completamente diversa. Abbiamo un personaggio di rilievo internazionale che si propone di mettersi a capo di quel che c'è nel centrodestra (molti rottami, voltagabbana, politicanti, ex fascisti, affaristi, clericali) per tentare di fare di questa Armata Brancaleone una formazione di destra europea e nemicissima del Gran Buffone. Vi scandalizzate se scrivo che a me sta bene, anzi, benissimo? Credo che costituisca un passo avanti notevole per la ricostruzione di un sistema politico decente. L'offerta politica aumenta e speriamo che la sinistra incalzata trovi lo spunto per modernizzarsi un po'. Lo so bene che l'Agenda Monti è lacunosa, che Monti ha una formazione e una mentalità pan-economicista che non gli fa percepire altro che i problemi finanziari e vede ogni questione sotto la lente deformante dell'economicismo. Lo so bene che si è posto totalmente sotto il mantello affarista della gerarchia vaticana e che il suo governo in questo campo ha avuto comportamenti indecorosi. Lo so bene che il suo europeismo non è federalista. Lo so bene che Monti non sa nemmeno cosa siano i diritti civili. So bene il peso su di lui dei poteri europei e dell'establishment italiano. Quello stesso establishment che per vent'anni non si è difeso da Berlusconi cercando di lucrarci il più possibile. Lo so bene, insomma, che Monti è di destra (o di centrodestra); ma preferisco una destra montiana a una destra Berlusconi-La Russa-Maroni-Formigoni. Preferisco, da laico, le Acli alla Compagnia delle opere. Considero un passo determinante per il nostro paese che si formi finalmente una destra decente. Persino non chiusa verso la sinistra. E mi pare infantile che si pretenda che una destra sia uguale alla sinistra. Semmai, pessimisticamente, ho dei dubbi sul risultato che può ottenere Monti. Perché purtroppo da noi non esiste un'opinione pubblica di centrodestra moderna. Ma forse è sufficiente che si apra su quel versante un'offerta politica più appetibile di quella dei tristi figuri sopra citati. Vedremo che accadrà in queste elezioni: se l'elettore di destra preferirà ancora Berlusconi a Monti, vorrà dire che il paese è davvero immaturo e non apprende le lezioni, e quindi si merita il peggio. Se Monti prenderà anche un solo voto più di Berlusconi, si chiuderà finalmente la stagione di Arcore.
Monti  negli ultimi giorni si è dimostrato non uno sprovveduto. Ha ribaltato il rapporto di forza con le formazioni che lo volevano sventolare come bandiera acchiappa-voti. Ha imposto un programma e ha vincolato il suo futuro a quel programma. Non sono nemmeno d'accordo con i criticoni che hanno strillato interpretando l'endorsement del partito popolare europeo come una ingerenza di stati stranieri. Credo che la rovina vera della mancata federazione europea sia nel rifiuto del conflitto politico e di idee da parte dei rappresentanti a Strasburgo e a Bruxelles. L'Europa, fuori dalla politica, si è ridotta a burocrazia e a interessi dei governi. Magari i tre gruppi parlamentari in Europa cominciassero ad agire politicamente smettendola di essere delle formazioni omnibus senza linea. Che la destra europea abbia incoraggiato Monti e mortificato Berlusconi è molto positivo. Se i liberali e i socialisti seguissero questo esempio e non facessero i “tedeschi” o i ”francesi” ma i “liberali europei” o i “socialisti europei”, l'Europa nascerebbe davvero. Semmai è da condannare la pretesa – ora solo in parte abbandonata da Monti - di essere super partes o extra partes. Bisogna smetterla con la mitologia del “tecnico”, categoria che non esiste, e ci pare patetico lo sforzo di Napolitano, di Bersani e di Berlusconi di avvalorare ciò che non esiste in natura. L'Agenda Monti è il massimo della politicità, è piena zeppa di scelte. Possono piacere o non piacere, ma sono espressione di una volontà politica. Bersani si dimostra risibile quando invoca la “neutralità” da chi appena qualche giorno fa ha presentato un programma di governo e si è candidato a realizzarlo. Pensi piuttosto a come rispondere a chi mette nel suo programma la patrimoniale e molte altre opzioni che sono anche una piacevole sorpresa. Per esempio, sulla giustizia e più in generale sul berlusconismo si promettono provvedimenti che noi chiediamo da sempre e che la sinistra non ha mai voluto attuare, quando avrebbe potuto. Speriamo che nel futuro possa e che non si lasci scappare l'occasione.
Se, dopo tutte queste analisi, vi siete fatti la convinzione che questo sia un invito a votare Monti vuol dire che non avete capito nulla, o meglio che io non sono riuscito a spiegarmi. Non sono come Renzi, credo che una forza politica abbia, prima di tutto, il dovere di conquistare o riconquistare i voti del bacino di utenza suo proprio e non abbandonarli all'indifferenza e al più che motivato disgusto.

Chiudiamo l'anno con una bella opera.

Abbiamo rimesso il tetto all'antica chiesa tratturale intitolata a San Lorenzo Martire.


Contiamo di completare il restauro (speriamo anche col vostro contributo) entro il 2013.
Il prossimo anno poi, si aprirà con una bella sorpresa inerente il recupero di un importantissimo monumento del centro storico. Per ora vi vogliamo solo incuriosire ma il progetto è già stato approvato dalla competente Soprintendenza.
Tutto ciò a dimostrazione, questo è il mio parere, che le cose si possono fare anche senza la "politica".

mercoledì 26 dicembre 2012

Auguri.

Auguro a chi ha passato questo Natale con "qualche preoccupazione" di passare un "Natale che verrà" in maniera più serena.

lunedì 24 dicembre 2012

Buon Natale!


Come regalo di Natale per i miei concittadini, ho comprato un ettaro di Luna e l'ho chiamato "Golfo di Vasto". Siccome però il golfo piace anche a chi non è di Vasto penso sia un regalo per tutti.
AUGURI!

Scarpasciudd



IRE', IRINA 

sabato 22 dic'12, campo Incoronata.
SHAKTAR DONETZ - DINAMO KIEV  9 - 4
arbitro Orazio Di Blasio

SHAKTAR ( blu ): Granata, D'Adamo, Ronzitti N, Vino, Salvatore, Puddu, Reale, Fanucci M(dal 7' coi gialli) , Ronzitti go, Ronzitti L, Serafini A

KIEV (gialli ): Loreta, Antenucci, Isoardi, Fanucci R, Di Foglio, Patriarchi, Bozzelli, Sboro, D'Angelo, Sebastiani, Frangione(fino al 7')

Ulteriore partita senza storia, quella del sabato di antivigilia, e ciò succede da inizio stagione quando i valori in campo sono diseguali: ne conseguono risultati tennistici che nulla hanno a che fare col divertimento; per rimediare, ad anno nuovo le squadre verranno estratte ai tocchi ad inizio partita, esattamente come facevamo 'da uajiùne'. Inizio travolgente dei blu, subito in gol con Andrea Serafini, in triangolazione veloce con Ronzitti: 1-0. Al 12' Andrea si ripete, surclassando Patriarchi in uno scatto distante una generazione: 2-0. Nel frattempo Frangione si era autoespulso al 7' dopo un duro contrasto con Salvatore (Fanucci M passa in giallo): sarà un caso, ma d'ora in poi i gialli cominciano a 'rragiunà nu'ccòne'. Al 16' fendente teso del giallo Bozzelli a lato sull'incrocio: ma al 19' i blu triplicano, ad opera di Gogò Ronzitti, che sfrutta una cappellata di Di Foglio: 3-0. Hulk D'Angelo ci prova al 22' con scarsa mira, e al 25', su assist di Bozzelli, azzecca vivaiddio lo specchio della porta accorciando 3-1. I blu legittimano la loro superiorità al 41', ed è Lorenzo Ronzitti che segna il 4-1 su assist del tattico Vino: 4-1. Nel 2°t, per i gialli la musica cambia (almeno per i primi 20'): Sboro smarca Nicola Bozzelli, che sguscia sulla fascia destra e segna con un diagonale teso: 4-2. Al 20' è Bozzelli che da destra serve in area per Hulk D'Angelo che realizza di piatto il 4-3. Ma il rientrante Giuseppe Reale smorza l'entusismante rimonta: al 21' sfrutta un lancio di Ronzitti verso destra, la sua conclusione in diagonale è sporcata da una deviazione e beffa Loreta: 5-3. A ''sta pùnda què' il portiere dei gialli Loreta 'accumuènze a ffa' la cummèdie' schierandosi ben oltre la sua area di rigore: puntuale viene infilato in tackle da Giuseppe Reale in contropiede al 23': 6-3. Al 24' però rialza l'adrenalina in campo Nicola Bozzelli, che raccoglie un assist di D'Angelo e riaccorcia 6-4: i gialli confidano di riagganciarsi: due colpi di testa su corner di Patriarchi e di Sebastiani vanno a lato nello spazio di 2', ma al 31' l'occasione più ghiotta è per Di Foglio, che a due metri dalla porta, colpisce di piatto col piede impastato nel panettone e manda sopra la traversa, scambiando la porta per la capanna di Nazareth ('vulève cojjie alla stella cumuete...'); lo 'scupunàre' Gogò Ronzitti, al 39' arrotonda il bottino a 7-4 infilando Loreta in tunnel, e gli ultimi 2 gol finali (non omologati da Orazio per manifesta ubriachezza di Renato) 'n'n m'aricòrde chi l'à fàtte. 
Al termine, ci siamo ritrovati in 14 all'Hairy Crab Cove per l'atteso Christmas Ciambot: menu a base di pesce, con linguine a sugo con 'salìpps' (mazzancolle), cozze e vongole, seguite da un'imperdibile orata alla griglia: e qui Soldano si è superato nell'arte culinaria, eguagliando la performance dei colombacci ripieni di inizio anno. Complice un superbo "Bianco di Pollutri", si è proseguito poi con varie parabole: la replica del votante in trerruote (replica) del maresciallo, ma quella più intrigante è stata rappresentata dal racconto spassionato di Hulk su un appuntamento 'galante' con una certa Irina, autrice di audaci performance ... su uno scoglio! E con la chitarra in mano, Paolo ha colto l'attimo intonando subito (sull' aria della sua celebre 'Rusuà, Rosina') la nuova 'Irà, Irina', modificandone alcune strofe. Dopo una carrellata di hit uastarùle, i discorsi sono diventati sempre più intimi: Nicolò ci ha ragguagliati sulla sua 1a volta (mezzo secolo fa ..), Gogò su un esperienza trans (l'ànne aripijiàte 'n dèmbe 'n dèmbe li 'micèzie..."), e Massimo su analoga esperienza (solo visiva, per fortuna) a Rimini, dove dietro ad un'avvenente bionda si celava un degno emulo dell'indimendicata 'Mannella' locale. Dopo aver ricordato la recente dipartita del Cavaliere (ai cui figli Enzo, Sergio e Giuseppe- scarpasciùdd anche loro- vanno le nostre condoglianze) con un corale 'Uàst'e bbèll...', la bella serata si è conclusa con i sinceri auguri tra di noi, contornati da un fantastico poker di dolci: a tal proposito, ringraziamo di cuore la signora Di Blasio per i millefoglie, la signora Cicchini per lo zuccotto al caffè, il...signor Bauli per i panettoni e, dulcis in fundo, la signora D'Adamo per la crostata di ricotta e visciole: e solo ora capiamo Paolo che mi confessava:" e cchi vu' calà la pànze, canda mòjieme còcie 'sta grazie di Ddè!". Una volta scongiurata la fine del mondo (" Maya, ma jatevìnne!"), vi auguriamo noi tutti un Santo Natale.             
    
Class.cannonieri: 20 gol : Ronzitti Gò  13 gol: Frangione  10 gol: Angiolillo, Ronzitti L    8 gol: Bozzelli   7 gol: D'Angelo   6 gol: Sboro, Serafini A  4 gol: Reale   3 gol: Cicchini, D'Adamo FP, Frasca M, Storto   2 gol: Sebastiani    1 gol: Fanucci, Piras, Salvatore D  


domenica 23 dicembre 2012

sabato 22 dicembre 2012

La fine del mondo non c'è stata, ricominciamo a produrre idee.

Vasto Marina non ha bisogno di stravolgimenti. Vasto Marina ha bisogno di un restyling "utile". 
La mia idea, di cui pubblico uno schizzo in stile James Stirling, consiste nel realizzare due coperture in metallo e vetro da porre ai fianchi della Rotonda. 
Potrà sembrare stupido il voler conservare la "Rotonda" del lungomare ma, pur essendo un manufatto di non grande qualità, questo elemento è storicizzato e si presenta come un "segno" importante per la storia della nostra cultura balneare. Realizzare le strutture che io propongo significa dotare la Marina di spazi coperti (che attualmente mancano) dove i "villeggianti" potrebbero trovare  motivi di intrattenimento nei giorni di tempo meteorologicamente avverso, per non parlare delle manifestazioni all'aperto che si potrebbero tenere anche in caso di pioggia. 
Nei giorni "normali", se proprio necessario, lo spazio rimarrebbe comunque utilizzabile come parcheggio.
Inutile spendere altre parole ... per adesso.

venerdì 21 dicembre 2012

Il Cardinale


Un immenso e "dimenticato" Paolo De Guglielmo nelle vesti de "Il Cardinale" in scena al Teatro Rossetti nel gennaio 1952. Alla recita parteciparono giovani "vastaroli" di ogni estrazione e cultura. Riconoscete qualcuno tra gli attori? Io oltre che "Pauluccio" ed il prete alle sue spalle ne riconosco due ma lascio a voi il gusto di individuare chi conoscete.
Mi viene da dire che, dopo la fine del mondo, dovremmo iniziare a ... "ritrovarci".

Ma a che ora è la fine del mondo?

E' passata la mezzanotte ma ancora si "avverte" niente. Aspetto con ansia che succeda qualche cosa ma ... niente.

giovedì 20 dicembre 2012

Da domani il mondo potrebbe essere questo.




O forse è già così?

C'era una volta il "Lavinia 21".

Le feste in maschera: eventi dimenticati. Forse perché certe persone la maschera la portano ogni giorno.
Qualcuno ha detto: «La tragedia vera della mia generazione è che ci siamo confrontati con un popolo straordinario quando era analfabeta e che poi - una volta imparato a leggere e scrivere e messi da parte un po' di soldi - è diventato un popolo di mostri e di servi».

Achtung!

Sono stato attaccato. Non mi permettono di pubblicare. Un banner copre l'accesso ai miei blog. Appena risolvo il problema ...

mercoledì 19 dicembre 2012

Il sindaco "bimbominchia"

"Vasto non è quella che viene descritta dai giornali" - ha sottolinea il primo cittadino -

Magari almeno quello.


"Mi dispiace che da parte vostra emerga, e uso un'espressione di Bersani, un'amministrazione che sta qui a pettinare le bambole. Vogliamo le stesse cose che volete voi".
Lo ha detto ieri in coniglio comunale il sindaco di Vasto. Noi diciamo: "magari facessero almeno quello, invece sono li col pettine in mano mentre la bambola ....

martedì 18 dicembre 2012

E mo che 'ngundre a Mastre Peppine ...

Ci hai lasciati soli proprio adesso? Proprio sotto le feste, il periodo che ti piaceva tanto!
 Ci mancherai di più.

Altra occasione perduta ... altro che brodetto.

Si sente parlare di Vasto in TV e si esalta il "brodetto". Si parla di costume, di fatti di cronaca o di fatti politici ma della nostra cultura assolutamente no. Ma dove sono "quelli" del Centro studi Rossettiani? Come spendono il denaro a loro destinato proprio per ampliare e diffondere il patrimonio culturale che lega Vasto alla importante famiglia "Brittannica"? 
A molti, forse a tutti, sarà sfuggito l'articolo pubblicato su Libero in data 6 dicembre 2012, ma non al mio amico Romeo che mi ha regalato la pagina di questo importante giornale nazionale dove si parla di "Rossetti". Di Vasto, però, nemmeno una citazione. Di Gabriele Rossetti si dice solo: "dantista abruzzese". 
Mi chiedo: i nostri "uomini di cultura" conoscono la storica dell'arte Maria Teresa Benedetti? Se si, perché almeno non la invitano a visitare la città da cui partì il capostipite di questa famiglia di artisti? Ricordano che Vasto ha ospitato la Beata Beatrix o devono nascondere quel momento? 
Vasto è una miniera ma "nessuno vuole scavare" ... o "lasciar scavare".

Chi riconosci?

Dedicato ai "ragazzi" più grandicelli di me, questa foto dovrebbe dar spazio a ricordi.

lunedì 17 dicembre 2012

Ma come si fa?

                         
Non esistono più le bandiere. Certo! Ma Daniele Avantaggiato era l'unico calciatore "di classe" che avevamo nella "Vastese". Lo hanno "liberato". Quando ho letto la notizia sono rimasto basito. Non voglio aggiungere altro per ora ma quando ne saprò di più .... 

Invito per tutti.


Scarpasciudd






LA BARRIERA ALLA 'SOLDINO'
di Vittorio Patriarchi

sabato 15 dic'12, campo Incoronata.

AYAX  FEYENOORD   7 - 1
arbitro Orazio Di Blasio







AYAX ( blu ): Granata, Ronzitti F, Ronzitti N, D'Adamo, Danenza, Puddu, Soldano, Vino, Ronzitti go, Ronzitti L, Angiolillo

FEYENOORD ( gialli ): Loreta, Antenucci, Isoardi, Forgione, Di Foglio, Patriarchi, Bozzelli, D'Angelo, Di Marco, Frangione

Scarpasciùdd', quanto ci siete mancati! Dopo il filone dell'Immacolata, rieccoci in campo per un 11 vs. 10. Nel 1°tempo, i gialli dominano il gioco, ma inaspettatamente, all'8' vengono infilati: cross da sx di Ronzitti, al centro Gogò buca e spunta da dietro Luis Angiolillo che di piatto in fila sul 2°palo: 1-0. I gialli continuano a macinare, ma l'imprecisione e 'la fùria cinèse' la fanno da padrone: tre incursioni di Frangione terminano tutt'altro che dentro rete, Bozzelli fallisce di poco il bersaglio al 22' ma, poco dopo, i blu raddoppiano: calcio piazzato da 18m., il portiere giallo Loreta piazza una barriera di 2 persone, sgangata come gli unici 2 denti del personaggio dei fumetti di Soldino (ricordate Nonna Abelarda ?), a Gogò Ronzitti ' n'n ji sèmbre lu' vuère' e piazza facile in rete il raddoppio del 2-0. Nell'intervallo, serrate discussioni sul 'Christmas Ciambot' di sabato prox (qualcuno lo dirà all'ignaro padrone di casa?), lo chef Peppino impone d'ufficio linguine con panocchie e scampi: si vedrà, sia per la disponibilità del pescato, sia soprattutto perchè 'vinardì s'adà finì lu' muònne'secondo la profezia dei Maya (due opzioni: o si anticipa, o si fa un pacco postale delle derrate 'pi l'àddre mònne'). Nella ripresa i gialli, infilati nelle uniche 2 occasioni per i blu, tirano parecchio il fiato: al 18' il blu Gogò serve a centrocampo Lorenzo Ronzitti che scatta dal limite in linea, si fa mezzo campo e realizza facile il 3 - 0. Al 18' scatto d'orgoglio per il gialli: Forgione lancia sulla fascia dx Nicola Bozzelli, lui s'accentra e da posizione defilata colpisce di interno collo sinistro mirando l'incrocio opposto: 3-1. Il giallo Bozzelli insiste poi in 2 succesive azioni da medesima posizione, ma è sfortunato perché colpisce nella prima il palo esterno dx, e poi nella 2° scheggia la traversa. Ma al 24' i blu, in contropiede, dilagano: cross di Gogò da dx, D'Adamo aggancia e tira, respinta di Loreta, Luigi Angiolillo recupera e gonfia la rete per il 4-1. " A 'stù pùnda què' i gialli smettono di giocare e fanno correre (a vanvera) le lingue, specialmente tra il quatridente d'attacco Frangione- Di Marco- D'Angelo - Bozzelli; ne approfittano i blu che " li fànne pìzz'pìzz'" nel finale: al 29' 'culu' chiavicòne' di Gogò Ronzitti , nonostante 'li zambatùne' rimediati dalla difesa gialla, ciòpp' ciòppe inganna Loreta con un beffardo pallonetto: 5-1. Uno spento maresciallo e l'iracondo Bozzelli abbandonano sfiduciati il campo lasciando i gialli in 8; al 36' è invece Paolo D'Adamo che, in un'azione personale da dx, ignora intenzionalmente i 2 compagni liberi e piazza beffardo un lento rasoterra rasente il palo sx: 6 - 1; c'è spazio anche per l'ennesimo gol dei blu, al 45', Vino serve l'indisturbato solitario Lorenzo Ronzitti, palla in rete per il finale 7-1.           
   
Class.cannonieri: 18 gol: Ronzitti Gò  13 gol: Frangione  10 gol: Angiolillo    9 gol: Ronzitti L    6 gol: Bozzelli, Sboro    5 gol: D'Angelo   4 gol: Serafini A   3 gol: Cicchini, D'Adamo FP, Frasca M, Storto   2 gol: Reale, Sebastiani    1 gol: Fanucci, Piras, Salvatore D

domenica 16 dicembre 2012

Nel segno della tradizione.

Ho fatto due presepi. Li potrete vedere in via Bandiera (zona Sant'Anna) il primo ...

... in vico Sinello (Piccolo Circolo Garibaldino) il secondo.


Ho fatto l'albero.


Mo arrive Natale.
Senza denare.
Me toje na pippa
e me mette a fumà.

In tempo di crisi mente gli italiani, in barba al detto: "Natale coi tuoi", vanno in vacanza "fuori", io ...  

Passato sacro e passato profano.



sabato 15 dicembre 2012

Consiglio ai politici ...

... un piatto sano per una "parca" cena di Natale. Ho scritto "parca" non "porca".  

GRILLO, SEI UGUALE AGLI ALTRI ?


Una lettera dell'Associazione Amici di Nicole Minetti (eccetera)

Siamo allibiti e sconcertati da quanto sta succedendo tra i 5stelle. Scomuniche via blog e a mezzo twitter. Noi vogliamo informare i 5stelle e gli italiani di una cosa molto importante. Il pensiero di Beppe Grillo per un attivista 5stelle NON CONTA NULLA. BASTA LEGGERE l'art.5 del NON STATUTO!!! L'associazione “Amici di Nicole Minetti” dice NO a questa situazione. Noi stiamo combattendo una battaglia per arrivare ad un sistema migliore di selezione della classe dirigente. I 5stelle potevano rappresentare una speranza. È già grave quello che gli attivisti dicono delle parlamentarie. Ma le epurazioni a mezzo stampa no. Agli attivisti va tutta la nostra simpatia. Che cosa vuol dire “Se c'è qualcuno che reputa che io non sia democratico ... va fuori dalle palle!” PERCHÈ? IN BASE A CHE COSA? SUL NON STATUTO NON C'È SCRITTO COSA DEVONO PENSARE GLI ATTIVISTI. Ma non basta. Anche i non iscritti al movimento hanno il diritto di sapere se un futuro parlamentare 5stelle risponde al popolo italiano o a qualcuno che dice: “... fuori dalle palle!” Se nel movimento ognuno vale uno, allora Grillo che epura sui giornali vale zero. Adesso però tocca agli attivisti impedire che succeda al loro movimento quello che è successo in IdV. Queste cose le abbiamo già viste in IdV. Si fanno gli Statuti e poi non si applicano. Allora sono tutti uguali. Allora anche Grillo è uguale agli altri. Quando cambierà la selezione della classe dirigente, se SENZA ALCUN MOTIVO un presunto leader può dire: tu sei fuori? Allora meglio Briatore in The Apprentice!

venerdì 14 dicembre 2012

Un giovane al Parlamento.


A Vasto è necessario trovare la quadra attorno ad un nome per non essere emarginati

di Marina Recinelli


Politiche 2013: parte il toto candidati. La data del voto nazionale non e’ stata ancora fissata ma il Pd ha gia’ deciso quando tenere le Primarie per scegliere i candidati che correranno alle prossime elezioni: si terranno il 29 ed il 30 dicembre. Quanto basta per aprire il balletto delle candidature. Nulla e’ stato ancora deciso ma di nomi ne circolano diversi. Nove i “papabili” che potrebbero, se eletti, rappresentare il Vastese: il sindaco di Vasto Luciano Lapenna, sul quale, pero’, incombe la norma citata dal segretario regionale del Partito, Silvio Paolucci, secondo la quale i sindaci in carica da meno di tre anni non potrebbero essere candidati. La Direzione regionale del Pd si riunira’ il 22 dicembre per sciogliere anche questo nodo. In lizza anche il il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte, l’assessore comunale vastese Vincenzo Sputore ed il consigliere comunale Domenico Molino, esponente della corrente dei Renziani che a Vasto ha riportato un buon risultato. Ed ancora il consigliere comunale del Pd Maria Amato, esponente di VastoViva e Primario di Radiologia a “San Pio”, vicina alla corrente di Rosy Bindi. Di certo, al di la’ della corsa per le Primarie, se a Vasto non si trovera’ la quadra, mettendo da parte i personalismi e puntando tutto su di un candidato, si rischia di restare al palo e di essere privati di rappresentanza, come gia’ accaduto in passato. Una situazione simile a quella che si registra nella vicina San Salvo dove la frammentazione e’ ancora maggiore. Qui si fanno i nomi del gia’ sindaco Gabriele Marchese e di Domenico Di Stefano, esponenti di San Salvo Democratica, ma anche quello del segretario cittadino del Partito Democratico, Agostino Monteferrante, sostenitore di Renzi, e di Federica Mariotti, figlia del gia’ onorevole Arnaldo Mariotti. Per non dimenticare il sindaco di Cupello Angelo Pollutri che, in vista della fine del suo secondo mandato, l’idea di una candidatura in Parlamento o alla Regione la starebbe seriamente accarezzando. Per il momento si tratta solo di voci ma non e’ escluso che proprio tra questi esponenti politici potrebbero essere scelti i prossimi candidati alla Camera o al Senato. E per chi resta fuori da questo giro potrebbe sempre aprirsi la possibilita’ di una candidatura alle Regionali. A Vasto le Primarie per Camera e Senato si svolgeranno al Palasport e c’e’ chi vorrebbe trasformarle in una vera festa cittadina, del resto, nonostante gli inevitabili scontri, il clima sara’ pur sempre quello natalizio.