lunedì 27 febbraio 2017

Ci vò la cocce!



Perché perdere tempo a caricare, montare cavalletti, stendini o tavoli, svuotare scatole e tanto altro, quanto invece si può semplicemente aprire una scatola, usare il coperchio di questa come piede e lasciare dentro la scatola stessa la merce da vendere già ordinata? Poi, con più scatole, si può realizzare una "struttura modulare".
Così il venditore di piazza Marconi ha pensato.
Tempo e fatica risparmiati e anche bello da vedere oltre che ordinato.
Nessuno spreco, tutto riciclato e riciclabile, compresi gli accessori. Le grucce per mostrare le "mappine" per esempio .... 

Quando si dice : "ci vo' la cocce!"



Anche un Dj può far "pensare"



La vicenda del Dj Fabo (Fabiano Antoniani) in qualche modo mi sta facendo riflettere. Non la seguo con "attenzione" poiché non mi ritengo all'altezza di capire. Tuttavia, forse per questo, mi pongo domande.
Come fa una persona che non si trova nelle condizioni di Fabo e nemmeno in quelle di chi gli sta vicino a comprendere il dramma che costoro stanno vivendo? 
Io posso (per fortuna) solo avvicinarmi a pensare quel dramma, non a viverlo. Come faccio a capire se la sua voglia di morire sia giusta?
Io ho vissuto la fine di alcune persone a me vicine. Un mio nonno che soffriva dolori fortissimi per un tumore, nel suo letto, coperto da piaghe da decubito, continuava a ripetere "voglio morire, voglio morire". Una signora ultra novantenne che andavo spesso a visitare, dopo una frattura del femore, mi diceva: "quando il Signore vorrà riprendermi? Non capisco perchè mi lascia ancora sopra questa terra. ... sia fatta la Sua volontà". Mio padre invece nonostante i lancinanti dolori provocati dal tumore alle ossa, immobile sul letto era ancora "curioso" di vivere.
Queste esperienze equivalgono a nulla rispetto a quella di un giovane pieno di voglia di vivere che si ritrova tetraplegico e cieco. Dopo anni di terapie senza esito ha deciso che vuole morire. 
Chi è in grado di dire che ha torto? Chi è in grado di dire che ha ragione?
Una Legge? Vada bene una Legge. Tuttavia mi chiedo se il popolo è maturo per capire come si applichi questa legge. Penso che nessun protocollo possa garantire la giusta causa per la morte di una persona cosciente, né motivarne l'impedimento. In aggiunta, qualora si promulgasse una Legge, non vorrei che in breve tempo si approfitti di questa per "eliminare" velocemente chi ha questo "problema" che a sua volta diventa "problema". Ho sentito due ragazzi dire "e che vuoi che sia se lei rimane incinta, tanto c'è l'aborto!" Come se abortire fosse la stessa cosa che andare in discoteca.
La superficialità credo sia il male da debellare per primo. Una volta risolto il "problema" della superficialità si potrà risolvere anche il "problema" dell'eutanasia.

Vedete? Anche io con questo mio post parlo con superficialità di un problema grave come questo, nondimeno spero che altri possano approfondire.


domenica 26 febbraio 2017

Domenica di Carnevale



Ormai si vedono maschere in giro ogni giorno. Quella che era la festa che preferivo non mi appartiene più. "Sai tu perchè ?" Non è certo segno dell'età. 
Le "Maschere del cuore" e le "Favolette morali" dei tanti falsi amici che ho intorno, sono ormai i miei successi ed i miei fallimenti. Quasi un catalogo della "Carisch".
"Così è la vita"? No, "Bella bambina"! Metti un "Punto e virgola" anzi mettine "Tre". Non sempre trovi la "Neve rossa" come questo anno. La vita porta "Sempre novità".
E così potresti trasformarti in "Billy", vestirti da "Gaucho" e cantare a "Bice" una "Serenata tzigana" a "Lussinpiccolo". Oppure mangiare "Ciliege" a "Piccadilly" o ancora a correre la "Stramilano". 
Potranno arrivare "Nuovi grandi successi". 
"Se torno a nascere" canterò ad altri la "La mia serenata". Magari sotto la finestra di una "Madonna bruna".

giovedì 23 febbraio 2017

Vasto "regina della pesca"



Lo sapevate che Vasto nel 1928 aveva il maggior numero di barche rispetto a tutti i comuni della riviera abruzzese? Vasto aveva ben 99 barche. Riguardo agli altri luoghi leggete quello che pubblico.


mercoledì 22 febbraio 2017

Da una copertina strappata



... è quando ritrovo tra le antiche carte cimeli come questo, raccolto nella spazzatura di chissà quale luogo, che mi chiedo che fine abbia fatto chi nel 1880 si recava nella "Biblioteca Popolare ......" a leggere un libro come "L'Italia dai primordii all'evo antico".

Mio nonno, ortolano nato nel 1900, era appassionato di storia. Vuoi vedere che nell'ambiente in cui era cresciuto si leggeva? Già! Perché sono convinto che sia "l'ambiente" che ci forma.


lunedì 20 febbraio 2017

La patina del tempo


"Non l'uomo, ma uno degli angeli presenti modellò il viso della statua dell'Addolorata Madre". Così parla della "Pietà" realizzata da Giacomo Colombo, lo storico Luigi Marchesani. Di questa statua apprezzavo il "dolore" reso ancora più evidente dalla "patina del tempo".

Premesso che non intendo parlare della Madonna alla quale vanno da sempre il mio rispetto e soprattutto le mie preghiere, colgo l'occasione per invitare chi ha provveduto al restauro della stupenda "immagine" dei primi del Settecento, conservata nella chiesa di San Francesco di Paola (oggi Addolorata), alla lettura di "Stones of Venice" di John Ruskin per comprenderne il concetto fondamentale ed applicarlo.

Umilmente, col capo scoperto e battendomi il petto poiché indegno nel sollevare critiche e dare suggerimenti, chiedo scusa se con questo commento "irrito" la sensibilità di qualcuno.

sabato 18 febbraio 2017

Una tassa per sorriso e gentilezza?



5 euro (a persona) a notte per pernottare a Milano.

Sono arrivato col treno pagando il biglietto di viaggio. Ho preso i mezzi pubblici munito di regolare abbonamento giornaliero (tra l'altro controllato dal personale addetto). Ho pernottato in albergo pagando regolarmente la camera e la colazione. Ho pranzato, cenato e degustato in locali pagando giustamente il conto. Ho seguito un concerto in una discoteca munito di necessario biglietto d'ingresso. Ho preso il treno in stazione, dopo aver comprato un libro ed un giornale, naturalmente dotato del necessario biglietto per il ritorno. Ho usato i servizi igienici dell'hotel e quelli a pagamento della Stazione.

Ho usufruito gratuitamente del sorriso e della gentilezza dei gestori e del personale dei pubblici esercizi di Milano. Forse la tassa di soggiorno serve per questo "servizio"? 
Se è così alzate la tassa a 5 euro (a persona) anche a Vasto, altrimenti spiegatemi perchè ho dovuto pagare questa tassa.


giovedì 16 febbraio 2017

La cupola



Leggo qui e là, di Vastesi che in merito alla nostra Città parlano di architettura. Parlano di "demolire", parlano di "ampliare", parlano. Tutti parlano. 
Ci sono miei concittadini di alta cultura, quelli che contano, quelli che fanno opinione, potremmo dire quelli della "cupola", che si sbracciano e ostentano idee basate esclusivamente sul loro punto di vista o su quello che hanno sentito dire e non basate su riscontri "oggettivi" in materia.
Costoro creano "opinione popolare" come quella che ha portato a togliere le scuole da Piazza Gabriele Rossetti, tanto per fare un esempio.
Come certi tifosi di calcio che non hanno mai giocato una partita e nemmeno ne hanno mai vista una allo stadio, magari ne hanno guardato qualcuna distrattamente in TV, e al bar o in piazza, ne vogliono parlare assolutamente ostentando competenza.
Scommetto che a qualcuno addirittura piacerebbe anche la Cattedrale trattata come nella foto sopra.
Ecco! Parlatene al bar o in piazza ma non nei blog o sui giornali. La gente potrebbe anche darvi ascolto e le conseguenze sarebbero deleterie.
Sono deleteri i discorsi sull'abbattimento delle "casupole" tra piazzale Histonium ed il complesso del Carmine, come lo sono quelli sull'abbattimento del Municipio oppure dell'Asilo Carlo Della Penna. E potrei anche aggiungere altro ma certi personaggi .... (continua)


lunedì 13 febbraio 2017

Anniversario



Oggi è l'anniversario della Disfida di Barletta (13 febbraio 1503).
Ometto di parlare di Riccio de Parma e vi ricordo il dipinto di Filippo Palizzi: Ettore Fieramosca (1856).

A proposito del Fieramosca: "né uomo di quell'età lo vide mai più d'allora in poi" scrisse Massimo d'Azelio. 

Il resto della storia andatevela a cercare.


venerdì 10 febbraio 2017

Povero bambino



Alla luce di quanto sta succedendo in questi primi giorni del 2017, i miei "problemi" sono ridicolaggini. 
Chissà quanto hanno sofferto i genitori del bambino nella foto che risale agli anni 20 del secolo scorso. Chissà quante speranze avevano riposto in lui e invece ....
Questi si che sono dolori! Come sono dolori quelli dei genitori di tanti giovani che nell'ultimo anno hanno perso la vita a Vasto. 
Tuttavia spendere il proprio tempo e le proprie competenze, assumersi responsabilità e contribuire a far realizzare un "qualcosa" a chi si dice mio amico e poi ricevere messaggi come quello che ho ricevuto oggi, fa molto male.
Quello che fanno gli altri vale tanto. Quello che faccio io nulla.
La colpa è solo mia. Ho regalato troppo a questi ... "amici".

Scusate se scrivo queste cose ma quanto mi accade da un po' di tempo mi ferisce e mi fa male.

Ma vuoi vedere che Donald ...



Oggi le visualizzazioni di questo blog dagli USA hanno raggiunto un numero esagerato. Forse Trump vuole dimostrare qualcosa a Putin?


Cartoline



Agli inizi del '900 uno zio inviava a mio nonno Paolo una cartolina da Tokyo. In questi giorni mia figlia ha pubblicato sul web una immagine dalla stessa capitale giapponese. Ho la sensazione che sia tutto cambiato dai tempi di mio nonno ad oggi. Voi ve ne siete accorti?


lunedì 6 febbraio 2017

Vasto: Nel secolo scorso c'era una "Città"



Mi piacerebbe riconsegnare alla storia i volti dei "Vastaroli". Quei "Vastaroli" che si si presentavano nello studio fotografico oppure si ponevano in posa davanti alla macchina del fotografo sceso in strada. 
De Guglielmo, Trivelli, Anelli e Scotti, i primi fotografi operanti a Vasto grazie (pare) all'intuizione di Filippo Palizzi che regalò al nipote Giuseppe De Guglielmo, uno dei primi apparecchi fotografici. 
Uno spaccato di storia cittadina attraverso i volti e gli sguardi di persone di ogni genere. La registrazione di un mondo attraverso pose, espressioni, visi, pettinature, abbigliamento, borse, gioielli e curiosità varie che appaiono, tal volta nitidi talvolta sbiaditi, dalle pose salvate dall'oblio. 
La vita di una "Città" tornata oggi "paese", attraverso inquadrature, attente al carattere dei vari soggetti, da tramandare ai posteri.

Migliaia di negative su lastra in vetro da "salvare". Spero che qualcuno mi aiuti.

giovedì 2 febbraio 2017

Di cosa "diavolo" dobbiamo parlare



Ma di cosa "diavolo" dobbiamo parlare! Possiamo solo chiedere scusa. La mia generazione, presuntuosamente, ha voluto cancellare il proprio passato e gli insegnamenti del proprio passato, senza avere alcuna idea sul futuro da costruire e ha generato .... ma di cosa "diavolo" dobbiamo parlare!
Ieri ero a Pescara e mi è arrivata la notizia di un omicidio a Vasto. Mi ha fatto molto male. Più tardi mi hanno spiegato. Sono stato peggio.
Ancora mi chiedo ... e continuo a chiedermi ... e a rispondermi: "possibile?"
Dove siamo stati noi "società civile" in questi mesi. Possibile che nessuno ha capito? Nessuno ha nemmeno immaginato? Oppure semplicemente si è "distratto"?
Adesso cosa si dirà in giro? Per ora la parola è "silenzio" ma già qualcuno comincia a "prendere posizione". .... ma di cosa "diavolo" dobbiamo parlare!
Questa società che abbiamo "costruito", da tempo, come i solai delle nostre scuole, presenta uno sfondellamento difficile da riparare.
Qualcuno conosce il metodo sicuro per un intervento riparatorio? Se si, dov'è?
Ma di cosa "diavolo" dobbiamo parlare!

Siamo noi che abbiamo offuscato il sole e non siamo capaci nemmeno di accendere un lampioncino. Mi spiego! Questa è una metafora . Ah! Già! ... ma di cosa "diavolo" vogliamo parlare.

mercoledì 1 febbraio 2017

La satira ... e la coscienza



Alcuni anni addietro ho passato un Capodanno a Strasburgo. Passeggiando tra le vie di quella bellissima città ho notato, nella vetrina di una edicola, la copertina "blasfema", raffigurante il parto della Madonna, di una rivista "umoristica". Era la copertina di Charlie Hebdo.
Mi chiesi a che punto eravamo arrivati in questa società "occidentale" e addirittura volevo comprare la rivista per "parlarne" su questo blog. Non lo feci e non ne parlai perchè pensai che così facendo (nel mio piccolo) avrei portato gli autori di quella vignetta a raggiungere lo scopo per la quale l'avevano pubblicata.
Qualche tempo dopo si verificò la "famosa" strage nella redazione di quella rivista e certo non mi affrettai, come quasi tutto il web, a scrivere "Je suis Charlie", ripensando anche alla vignetta contro la Madonna. Mi accorsi che, non so se consciamente o inconsciamente, la vignetta sulla Madonna mi aveva toccato a tal punto che "quasi" giustificavo il comportamento dei Musulmani nei riguardi di chi li aveva offesi. "Ognuno di noi reagisce a seconda della educazione ricevuta e del proprio sentimento" mi dicevo. 
Non mi dilungo su questo argomento perchè so che, specialmente sul web, porterebbe ad un ampliamento del discorso e su strade che non è mio costume, né mia volontà, affrontare.
Passo invece alla vignetta del Fatto Quotidiano pubblicata in questi giorni.
Il vignettista non si è posto il problema di chi ha subito la "tragedia" e non ha pensato al terribile dolore di questi. Il vignettista voleva colpire l'oggetto dei suoi pensieri: il politico avverso. Tutto il resto non lo ha nemmeno sfiorato. Ecco i succo: l'aridità di cui è piena la coscienza della società "moderna". Ma possiamo chiamarla ancora "coscienza"? Questa società ha ancora una coscienza? 

Lasciatemi aggiungere però che non mi piace la reazione dei politici, i quali rispondendo dall'alto delle loro cariche istituzionali si sono posti a livello del vignettista. "Come a voler cercare una propria visibilità nella reazione" diranno alcuni. "Bravi! Così si fa" diranno altri. Tuttavia la sofferenza atroce resta, se non rinfocolata, a chi ha subito la perdita mentre le "chiacchiere" alimentano "il nulla" della nostra vita quotidiana.

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Bisogna certo "insorgere" contro il vergognoso tipo di azione del vignettista ma non nella maniera in cui è stato fatto e, soprattutto, bisognerebbe reagire anche quando non si è colpiti direttamente. Come? Non sta a me dirlo ma alla politica. Quella politica che ha portando la società "moderna" a questo punto e che continuando così ..... "siamo tutti Charlie".