giovedì 31 marzo 2011

Mancano 44 giorni al "diluvio".

Tace.




Stranamente tace l’amico N. Abituato come ero a vederlo imperversare sui blog cittadini, rilevo con preoccupazione il suo tacere. Spero di tutto cuore che ciò non sia dovuto a problemi di sorta. Volendo escludere questa possibilità, rifletto sul fatto che quella farsa passata sotto il nome di “Primarie a Vasto” era stata l’ultima occasione per un acuto del buon N. L’ultima occasione per dire che il morto non era morto. Purtroppo tutto ci dice e ci dimostra che il morto è morto. Diversamente sarebbe vivo. Uno schiaffo violento, quanto involontario (agli amici non si tirano di questi schiaffi) glielo ho dato io pochi giorni fa, in occasione del consiglio comunale che NON ha votato per l’adozione del Piano “vago” del centro storico. Non rendendomi del tutto conto di quanto stavo per dire, gli ho chiesto: “ma tu lo hai letto il piano?” e N., con mestiere mi aveva risposto: “ma io mica sono un tecnico!”. Ed io: “ho capito, però lo approvi!” E la cosa era finita lì. Però adesso rifletto. Da allora non si è più levata la voce tuonante di N., ne’ sui blog ne’ in altre occasioni. Vuoi vedere che l’amico N., intellettualmente onesto quanto altri mai (almeno con se stesso), il Piano “vago” se lo è letto? E magari ha pensato che non potendo andare contro qualcosa che per lui è di fondamentale importanza, e cioè la disciplina di partito, pur di non legare il suo nome a qualcosa che ha scoperto essere veramente una brutta cosa, ha deciso di disertare il consiglio comunale che doveva approvarlo? Purtroppo per lui, questa maggioranza è riuscita a rendersi ridicola ancora una volta, non riuscendo ad assicurare una seduta di consiglio valida, e quindi fra due giorni, il problema si riproporrà di nuovo. Sia come sia, devo dire che non invidio la sua posizione. Costretto a difendere Lui, l’unica esperienza di amministrazione di centro-sinistra di Vasto. Che è questa.

mercoledì 30 marzo 2011

Messaggio subliminale.


"SPONDA" OCCUPATA.

Mi ha fatto piacere.


Mi ha fatto piacere trovare (su Vasto Web) questa foto del Professor Vincenzino Sardoni. Io sono stato suo alunno in prima e seconda media e poi al Liceo Scientifico. Conoscevo tutti i suoi spostamenti prima della sua stupenda Fiat 850 Coupe blu notte, poi della sua sua Ford Escort (non ricordo se gialla). Era terribile come professore ma pochi come lui hanno saputo darmi lezioni di ... vita.

Mancano 45 giorni al "diluvio".

Le donne devono sempre dimostrare.



Malevoli voci, riferirebbero che il vergognoso episodio della mancanza del numero legale nel consiglio comunale (che avrebbe dovuto approvare un atto della massima importanza come il piano “vago” del centro storico), sia da imputare essenzialmente alla leggerezza dei comportamenti del consigliere Marisa Ulisse. La quale non resasi conto di quanto fosse in gioco, sarebbe risultata assente nel momento decisivo. Quest’ultimo fatto (l’assenza) è riportato dagli organi di stampa. Comunque la si voglia mettere, la cosa non fa un buon servizio alla causa di chi desidera più donne in consiglio comunale, in quanto risulterebbe che l’unica rappresentante femminile… era distratta o cosa. Alle altre donne che siederanno in consiglio comunale, (cosa che personalmente auspico) toccherà “dimostrare” di essere superiori anche ai luoghi comuni che episodi come questo tendono ad alimentare.

Anche se la solidarietà ....

Oggetto: lettera aperta al Sindaco di Vasto

Pregiatissimo signor Sindaco,
ci rivolgiamo a Lei in qualità di rappresentante delle Istituzioni per portare alla sua attenzione lo spaventoso dramma che stanno vivendo i migranti del nord Africa a Lampedusa.
Come lei ben sa, l’isola è oramai satura di immigrati, i quali sono letteralmente accampati negli anfratti e sugli scogli, con il rischio che possano scoppiare epidemie incontrollate.
Riteniamo che un simile trattamento sia disumano, oltre ogni limite. In particolar modo verso popolazioni che fuggono dalla miseria e dalla guerra.

Giacché noi non dovremmo mai dimenticare le lezioni del passato, essendo stati interessati dal fenomeno migratorio sia dentro che fuori la Nazione.
L’umanità che ci ha sempre contraddistinto da altri popoli e che viene dalla nostra educazione Cattolica, deve avere un sussulto di fronte a questi eventi.
Per questo siamo a chiederle un gesto di accoglienza verso questi fratelli del nord Africa che in questo momento ne hanno bisogno.
Vasto ha una capacità ricettiva notevole e non sarà certamente qualche decina di migranti che manderà in disgrazia la stagione turistica.
Anzi, siamo sicuri che il gesto sarà particolarmente apprezzato, non solo dai Migranti, ma da tutti coloro che hanno a cuore il buon nome della città.

Cordialmente.
Verdi Vasto
Antonino Spinnato

martedì 29 marzo 2011

Ricevo e pubblico.


Per la serie “ Idv, parla come mangi”.

Il comunicato dell’Idv vi è parso fumoso? Inconcludente? Un’arrampicata sugli specchi? Avete ragione. Ma io, che ho conosciuto tutti i protagonisti sono in grado di spiegarvene esattamente il significato. In pratica, il segretario vuole intendere:

"Abbiamo fatto una serie di figuracce incredibili. Abbiamo presentato come candidato sindaco una signora che ha aperto la bocca 2 volte in 4 mesi e si è fatta ridere dietro da tutti, abbiamo avuto un assessore che in un anno e mezzo ha ripetuto 9 volte che avrebbe fatto una teleferica e 25 che stava personalmente asfaltando via Trave. Come se non bastasse pensando di essere furbo ha detto MAI PIU’ CON LAPENNA! E mo’ voglio ridere visto che noi andiamo con Lapenna. Eliana Menna, altro genio della politica che ce l’ha a morte con Lapenna non è un problema. Ingoierà questo e anche di peggio se serve. Mascitelli invece crede di essere svelto. Prima fa lo sborone e poi dice che la scelta è di Vasto. Ma a me che mi frega! L’importante è che la gente, come al solito, queste cose se le scordi. Tanto chi se ne era accorto che in un anno e mezzo in consiglio comunale ho preso la parola una sola volta per dire NON POSSO PARLARE! Se mi sto zitto un altro poco magari riesco a fare come Paolo Palomba che non conta un “biiip” però prende 10.000€ al mese e sta sempre nelle fotografie. Solo quel coglione di Paolo D’Adamo rompeva le palle che doveva fare, doveva dire… Ma grazie a Dio l’abbiamo fatto fuori. È vero che mo’ ci buschiamo una botta di quelle micidiali, ma chissenefrega. Fa tanto ridere Di Pietro quando parla… e ci dobbiamo preoccupare noi!"

Francescopaolo D'Adamo .... presente!

Sempre presente da Consigliere, da Assessore e infine da pubblico a tutti i Consigli Comunali. Anche alla "farsa" di oggi ero presente. Ecco come per beceri problemi interni ai partiti, si trascurano i seri problemi della Città.
A questo punto dovrei dire "meno male" ma la "scomparsa" del Centro Storico ritengo sia solo rinviata.


Oggi avremmo dovuto dire che il Centro Storico è il cuore pulsante della città e non il dormitorio che questo piano propone.


Oggi avremmo dovuto dire che la storia e le tradizioni di una città non si cancellano per mera speculazione edilizia mascherata dietro la parola "recupero".


Oggi avremmo dovuto dire che il piano non prevede incentivi per chi lo dovesse ripopolare anzi ...


Ma oggi i signori della politica erano presi da altri "pensieri".

Quelli che hanno fatto vincere Lapenna …


Non hanno capito che il sindaco uscente sa fare solo quello: brigare per vincere le elezioni. Lui sa con chi allearsi, dove pescare, quando blandire, quando minacciare. Insomma conosce i suoi polli.
I tanti che si vantano di aver fatto vincere Lapenna alle primarie, ritenendolo un candidato perdente, non hanno capito che hanno fatto proprio il gioco di quest’ultimo. Forte sarebbe stato un candidato facilmente battibile, in quanto non dotato delle armi che Lapenna possiede. Una squadra di fedelissimi e un esercito di “àscari” pronti a battersi per lui. I suoi modi di fare convincerebbero anche il demonio a seguirlo, salvo poi quando è troppo tardi pentirsi di averlo fatto. Vedi Del Prete. E anche per il diavolo diventa poi difficile dimostrare agli altri l’errore commesso. Vedete, in questo caso non serve nemmeno ricordare la sua evidente incapacità di amministratore. Badate bene, abbiamo già ampiamente e diffusamente dimostrato che come amministratore è indifendibile, ma alla stregua di un rais de noantri i suoi fedelissimi lo fanno apparire la persona giusta al posto giusto. I signori che continuano a reputarlo un semplice “quaquaraquà” peccano di presunzione, vanità e boria. Lapenna lo sa e approfitta proprio di questo loro comportamento, atteggiandosi a “cane bastonato” e “scemo che non vuole andare alla guerra”, ma che al contrario sa benissimo dove vuole arrivare. Punire Vasto con altri cinque anni di amministrazione Lapenna sarebbe deleterio. Questi “tromboni” della politica che sottovalutandolo gli stanno spianando la strada, dovrebbero smetterla di favorire l’avversario.

Mancano 46 giorni al "diluvio".


Umberto II (Umberto Nicola Tommaso Giovanni Maria di Savoia; Racconigi, 15 settembre 1904 – Ginevra, 18 marzo 1983) è stato luogotenente generale del Regno d'Italia dal 1944 al 1946 e re d'Italia dal 9 maggio 1946 al 18 giugno dello stesso anno, anche se, per i gravi contrasti con i ministri in merito ai risultati non ancora definitivi del referendum istituzionale del 2 giugno, lasciò il Paese il 13 giugno 1946. In virtù del breve periodo di regno è anche detto Re di maggio.

A Vasto si litiga per il posto di "vice sindaco". Molino "vice" d'aprile?

lunedì 28 marzo 2011

Come al ... Rossetti.

Mancano 47 giorni al "diluvio".

Questa mattina, risalendo dalla Marina verso Vasto, ho notato manifesti elettorali di un candidato sindaco "outsider" affissi sul muro di una casa diroccata.
Mi sono posto la domanda:

Quel candidato sa cosa significa "affissione abusiva"?

Se quel candidato comincia col fare una azione contro le regole figuriamoci che credibilità possa avere.

Per ora mi fermo qui.

Sport d'Elite.

Lo sport preferito dei Sindaci Pd. Campioni in tutte le categorie. Il ritiro delle finte dimissioni.

Vasto, il sindaco Lapenna ritira le dimissioni
Sono durate solo nove giorni le dimissioni del sindaco di Vasto, Luciano Lapenna.
il Centro 23 febbraio 2011

Cialente apre il Comune all'alba e ritira le dimissioni
Crisi finita al Comune dell'Aquila: il sindaco ritira le dimissioni. Ma Cialente ha ottenuto solo una parte di ciò che voleva. In arrivo 25 milioni per il bilancio comunale ma la governance della ricostruzione non cambia: al comando restano il governatore Chiodi (Pdl) e il vice Cicchetti.
il Centro 27 marzo 2011

Sezze, Campoli ritira le dimissioni e apre all’Udc
Il sindaco di Sezze, Andrea Campoli, ha ritirato le dimissioni presentate lo scorso 7dicembre. Nel corso di una conferenza stampa, ieri, il primo cittadino ha ripercorso le tappe che hanno portato alla crisi politica. “Il mio obiettivo – ha spiegato Campoli – era quello di ridare slancio all’azione amministrativa, senza alcuna tattica politica”. Il sindaco potrà ora contare anche sull’appoggio dell’Udc, entrata in maggioranza.
http://www.latina24ore.it/prima-pagina/15804/sezze-campoli-ritira-le-dimissioni-e-apre-alludc
28 dicembre 2010

Oh! In qualcosa bisogna anche eccellere, no?

domenica 27 marzo 2011

Oggi è domenica, tutti a messa.


Buona giornata a Don Giovanni.

Mancano 48 giorni al "diluvio".

Promessa elettorale: Se sarò eletto porterò "Maria De Filippis", concorrente de La Corrida, a Vasto, in occasione del Ferragosto.

Da Vasto Web.

La canzone "Rosina" di nuovo alla Corrida

VASTO - A gennaio si era sentita solo per qualche secondo. Questa sera, durante la puntata della Corrida, su Canale 5, la canzone Rosina, scritta da Francescopaolo D'Adamo e lanciata al grande pubblico da Roby Santini, è stata mandata in onda per ben due volte. Nel programma condotto da Flavio Insinna, con Paolo Bonolis come ospite speciale, è stata una pittoresca signora a scegliere la canzone dell'architetto D'Adamo come base per la sua esibizione danzante.

Vista l'età della signora, Bonolis e Insinna sono rimasti simpaticamente perplessi nel vederla esibirsi. Fatto sta, che Rosina è stata ascoltata di nuovo da milioni di persone. Sicuramente una bella soddisfazione per il suo autore e per chi l'ha fatta conoscere nei suoi show in giro per l'Italia.

Giuseppe Ritucci

venerdì 25 marzo 2011

Vasto, Piano "vago" del Centro Storico.

Scoop!


IdV va con Lapenna. Fuori l'ipotesi "De Caro", il numero dei candidati sindaco diminuisce. A deciderlo sarà il Circolo locale dell'Idv alla presenza del coordinatore regionale Mascitelli. Sicuri che come ormai da anni deciso il sindaco Lapenna è il sindaco di tutti, soprattutto dell'IdV.
La prima dichiarazione del candidato De Caro sarà: "l'ho fatto per spirito di servizio al partito, avevo sempre detto che se si trovava un candidato adatto a tutta la coalizione avrei fatto un passo indietro". L'ex assessore Sabatini invece passi indietro non ne farà, rimarrà fedele a ... Lapenna.

Mancano 50 giorni al "diluvio".

Da Vasto Web.

VASTO - Non era passata inosservata, mercoledì, la sua assenza alla conferenza stampa con cui l'Udeur si è presentata ai nastri di partenza della campagna elettorale. Qualcuno aveva anche pensato a un gesto in aperta polemica con il partito di Mastella.

Non era così. La polemica è contro tutto il mondo politico. Riccardo Alinovi, vice presidente del Consiglio comunale, getta la spugna. "Lascio la politica", annuncia senza mezzi termini. "A Vasto non la si fa per il bene comune, come ho fatto io, anche mettendo a repentaglio la mia incolumità personale. Mi sono sentito abbandonato nella mia lotta per il rispetto delle regole. A volte, e l'ho constatato di persona, nelle istituzioni regnano l'indifferenza e l'illegalità. Provo una forte delusione, se penso a questi cinque anni di esperienza politica. Ma, anche se per motivi di lavoro spesso sono a Rimini, resterò legato a Vasto, dove tornerò a impegnarmi nel Tribunale dei diritti del malato", l'associazione nazionale di cui Alinovi era responsabile della sezione locale prima della sua candidatura alle elezioni del 2006.

No comment! .... now.

La debolezza di Forte.

Combattere con il “Temporeggiatore” è stato difficile anche per Annibale. Dopo la battaglia di Canne il “Temporeggiatore” (Quinto Fabio Massimo Verrucoso), anche se malvisto dai Romani, addirittura fu eletto Console. Sarebbe stato meglio per Forte staccarsi da chi non “gradiva” prima del 20 marzo e non accettare di combattere su un campo di battaglia che non era più il suo.
Ora Forte non può fare altro che dire: "Sono e resto un uomo del Partito Democratico. Mi sono messo in gioco ho voluto partecipare alle primarie e contribuito, credo, al successo delle stesse, riconoscendo la vittoria del sindaco Luciano Lapenna. Ora sarà importante definire il programma per la prossima campagna elettorale, senza firmare carte in bianco. Sono convinto che il centrosinistra può ritrovare unità e compattezza considerando tutte le sue 'anime'".
Il “Temporeggiatore” Lapenna, invece si sente “forte” poiché nel mondo in cui vive … si trova a suo agio e, credendo che gli studenti che sono andati al Santuario di San Gabriele per far benedire “la penna” lo abbiano fatto per lui, aspetta quella che nel suo animo non è un “miracolo” ma un doveroso “riconoscimento. Lapenna, seduto sul suo scranno, sorriderà dietro i suoi “baffetti da sparviero” leggendo, a meno di due mesi dalle elezioni, “Ora sarà importante definire il programma per la prossima campagna elettorale, senza firmare carte in bianco”.
Ma quale programma se il candidato sindaco ha sempre detto che vuole allungare il suo mandato per completare il “percorso intrapreso”?
La debolezza di Forte sta nel fatto che lui e i suoi pochi fedelissimi non hanno altre strade da percorrere. Possono solo aspettare la “corriera” che li prelevi dalla piazzetta calda e assolata dove si erano comodamente intrattenuti a prendere un caffè, quando non si aspettavano … il “temporale”.

P.S. La battaglia di Canne si è svolta in Puglia non in Francia. Lo dico per l’assessore alla cultura.

giovedì 24 marzo 2011

Ancora sul .. Mercato di Santa Chiara.


Le idee del cittadino vanno ascoltate e valutate. Il cittadino, viaggia osserva e propone. In questo caso l'amico Giuseppe C. mi ha suggerito il contrasto di immagine tra il Mercato di San Miguel di Madrid ed il Mercato di Santa Chiara di Vasto.
Con le dovute proporzioni tra le due città, la riqualificazione del "nostro" mercato nella maniera suggerita, è fattibile e poco costosa. Già ci avevamo provato con le fiere del cioccolato e con V for Fumetto e il risultato fu ottimo tanto che l'Amministrazione comunale ha poi provato a far realizzare altre manifestazioni in quello spazio. Un pò di convinzione in più e ci possiamo riuscire.

Mancano 51 giorni al "diluvio".


Piazza Rossetti, il giornale del Presidente del Consiglio Comunale, titola un articolo: "D'Adamo contesta il Piano Cervellati. A suo giudizio non riporterà la gente nel centro storico".
Egregi Consiglieri, Presidente, Signori della Giunta! Vorrei che qualcuno rispondesse alla semplice domanda: "Per quale motivo 'la gente' dovrebbe tornare a vivere nel centro storico"? A questa domanda il piano di recupero risponde in una sola maniera: distruggendo il patrimonio edilizio e trasformando gli antichi edifici in nuove palazzine dall'aspetto "fanè", trasformando la nostra "Città" in un luogo finto come fosse Disneyland o un centro outlet (es. Valmontone).
Anche in quel caso, penso sarà difficile riportare 'la gente' nel centro, poichè i disagi continuerebbero ad essere troppi. La desolazione mostrata dagli ex Palazzi scolastici di corso Italia ne è solo una pallida dimostrazione.
Bene afferma il progettista Ing. Paolo Marino, quando dice che è importante parlare del centro storico, io aggiungerei importante che si discuta e si approfondisca.
L'Architetto Cervellati non è certo "l'ultimo degli arrivati" tuttavia, pressato da richieste di chi non ha idee nè sensibilità, di chi non ha passione o magari ha solo "interessi", ha fatto delle proposte. Da quì, seriamete, dagli scranni del Consiglio Comunale, deve partire la concretizzazione della "salvaguardia" di un bene comune, un patrimonio di storie (qui si che è necessario usare il plurale) che si chiama centro storico. Da questi scranni devono essere suggerite idee di "valorizzazione" di un monumento unico nel suo complesso e non "sostituibile". Da qui, dal Consiglio Comunale, non può partire l'approvazione di un piano che prevede "demolizioni e ricostruzioni". Il piano deve essere come dice il nome "particolareggiato", non "vago" come quello portato in Consiglio. La fase di analisi deve essere dettagliatissima, non può fare di tutt'erba un "fascio".
Questa Amministrazione si prenda i meriti di aver affrontato il problema ma non abbia la fretta di approvare "l'eutanasia della Città del Vasto".

mercoledì 23 marzo 2011

La "Galleria de Parma" fuori legge.


Col cosiddetto Piano Cervellati, presto non potremo più avere nemmeno l’idea di proporre luoghi come la “Galleria de Parma” e tutti i locali scantinati dovranno essere utilizzati per servizi, autoclavi, ecc. Però, grazie a quanto previsto dal piano avremo risultati identici o addirittura peggiori di quelli ottenuti dalla ristrutturazione dei Palazzi Scolastici di Corso Italia. Basta leggere le norme di questo “Piano” per rendersi conto di questo.
In tanti, dopo avere letto queste norme (perché fino ad ora non lo ha fatto nessuno, nemmeno il sindaco), si chiederanno quali siano le novità proposte. I parcheggi sono quelli di sempre, la viabilità non subisce alcun mutamento, non vi sono “suggerimenti” di rivitalizzazione. Si propone di riportare la gente a vivere nel centro storico. Come? Permettendo interventi edilizi scellerati, a mio modo di vedere le cose, definiti “restauro”.
Lo afferma anche in una intervista l’Ing. Paolo Marino: “… più che rialzare, noi dobbiamo ampliare i nostri edifici consentendo di attualizzare i contenuti ma rimanendo specialmente nell’esterno, la fisonomia e l’identità di quella che è la città …”.

Come disse Aiazzone, “provare per credere”.
La prova l’abbiamo già avuta dalla ristrutturazione dei Palazzi Scolastici di Corso Italia.
A proposito, sapete che fine ha fatto la “ditta Aiazzone”?

P.S. Visto che sono partito dalla Galleria de Parma, mi pongo il quesito: “Se si libera un locale al primo piano di questo luogo, alla luce di quanto dettato dal piano di recupero, potrà essere rilasciata nuova licenza a chi vorrà aprire una nuova attività commerciale in questo ambiente?

Seguiranno altri interventi.

Mancano 52 giorni al "diluvio".

Le idee cominciano a ... maturare.


In questi cinque giorni non ho avuto voglia (diciamo la "forza") di scrivere. Ho partecipato però al Consiglio Comunale e, spero fattivamente, alla assunzione di responsabilità dei Consiglieri Comunali, sull'approvazione del piano di recupero del centro storico.
Presto ricomincerò a dare il mio contributo.

martedì 22 marzo 2011

L'IdV ed il conflitto d'Interesse.


Oggi in Consigio Comunale è successo l'incredibile. Il Consigliere "surrogato" dell'IdV dopo 20 mesi ha finalmente preso la parola, in una sala consiliare ammutolita e frastornata dall'evento. Il Consigliere IdV ha detto: "In base ad una sentenza del Consiglio di Stato, per non cadere nel possibile conflitto d'interesse sono costretto ad abbandonare l'aula". Questo, nonostante chi il Segretario Comunale avesse appena comunicato che tale problema non sussisteva.
Mi chiedo se ne sarebbe accorto qualcuno se avesse lasciato l'aula senza informare l'Assise?
Mi do inoltre una risposta: "forse pensava di rischiare il gettone di presenza se non l'avesse fatto".

Anniversario.


Ciao papà! Lo sai che non mi ero accorto che sei morto il primo giorno di primavera? Quest'anno stenta ad arrivare. Forse ti sta cercando e non ti trova.

lunedì 21 marzo 2011

Mancano 54 giorni al "diluvio".

Molti si sono chiesti che fine ho fatto. Molti mi hanno chiamato per conoscere il motivo della mia assenza al comizio di Del Prete. Altri mi chiedono cosa penso sul risultato delle primarie.

Risposta: ho ... la "febbre".

Non solo questioni "particolari" ...

Associazione civica Porta Nuova – Vasto
www.portanuovavasto.altervista.org

21 Marzo 2011

Il Piano Particolareggiato di Recupero del centro storico di Vasto

Il Piano di Recupero del centro storico dovrebbe essere adottato domani martedì dal Consiglio comunale. La città, però, sembra indifferente: tanto che sin’ora se ne è parlato pochissimo, e quelle poche volte per lo più a sproposito. La cosa sorprendebbe se si prestasse fede al tanto ostentato senso di appartenenza del ceto politico cittadino; ma, per quanto riguarda la pubblica opinione, il silenzio osservato sino ad ora non sorprende.
Sebbene la Relazione di presentazione dichiari nel modo più enfatico “indispensabile quanto irrinunciabile” la partecipazione diretta dei cittadini, il Piano non è stato neppure pubblicato sul sito del Comune: per procurarselo occorreva essere amici, o amici degli amici, di qualcuno; non è stato discusso se non fugacemente in qualche rara adunanza cittadina; e ancor meno è stato discusso con i diretti interessati, gli abitanti del centro storico.
È probabile che, data l’esiguità della cifra stanziata, non fosse proprio possibile fare di meglio. Tuttavia, preso per quel che è, esso si presta oltretutto a numerosi rilievi critici. Ci riserviamo, nei prossimi giorni, di presentare a norma di legge le nostre osservazioni; ma già da ora ci sentiamo formularne, in sintesi, qualcuna.

1. Prima di tutto il metodo, che non si può chiamare scientifico, in quanto nel Piano mancano:
- le fonti (indicate talora solo sommariamente);
- la bibliografia;
- le analisi autoptiche e/o di laboratorio delle murature e degli intonaci;
- i rilievi planivolumetrici delle singole unità abitative;
- la planimetria delle infrastutture a rete;
- la carta archeologica.

2. Non viene rispettato, se non in minina parte, quanto richiesto dal bando del 18.09.2007 , il quale a sua volta fa riferimento alla L.R. 18/1983.

3. Si riprende, per la zona di Piazzale Histonium, ma senza citarlo, il Piano di Recupero di iniziativa privata a firma degli architetti Lorenzo Busico, Denis Pratesi e del geom. Vincenzo Silvestri per conto della D & c. Immobiliare di San Salvo –depositato agli atti del Comune; quest’ultimo però teneva conto anche delle preesistenze archeologiche nell’intera area.
Un’attenta lettura del suddetto piano di iniziativa privata avrebbe consentito altresì di cogliere un altro aspetto non secondario: gli edifici di Piazzale Histonium oggetto dell’intervento sono sottoposti a vincolo indiretto ai sensi del Dlgs 42/2004, e non possono essere modificati né nella forma né nel volume. Ciò che invece è previsto nel Piano comunale.

4. Infine, la proposta di trasformare il mercato coperto di Santa Chiara in un’area residenziale è in contrasto con la stessa analisi socio-urbanistica, peraltro condivisibile, presente nel Piano: nel centro storico non c’è bisogno di altre unità abitative, poiché quelle esistenti sono perlopiù vuote o stanno per essere abbandonate. Il mercato coperto deve continuare ad esistere; e a svolgere così la sua sperimentata funzione di interscambio tra il centro storico, l’entroterra e la campagna; una funzione centrale in ogni città storica. Anzi, va riqualificato e potenziato.
Chiudiamo (per ora) lanciando un’idea. Piuttosto che farlo crescere in altezza, vanno recuperati gli enormi ambienti delle cisterne romane che si trovano nel suo sottosuolo e che, a causa dell’assestamento della terra che le riempie, provocano sovente cedimenti nel manto stradale. Si renderebbe così, probabilmente, un grande servizio alla città.

A Nuclear Reactor Explained by Poop and Farts: Nuclear Reactor Boy's Tum...

sabato 19 marzo 2011

Auguri ai Giuseppe, ai Peppino, ai Pino e ai .. Papà!

Ecco come si amministra Vasto ancora come negli anni Sessanta.

Nuovi asfalti in 20 strade comunali

VASTO - Rifacimento degli asfalti in venti strade di Vasto. Lo ha disposto l’amministrazione comunale. Si tratta per lo più di carreggiate rurali che necessitavano da anni di una sistemazione. Nuovo asfalto anche sul disastrato asse via via Roma-Via Magnacervo.

Ammontano a 384mila 964 euro i fondi stanziati dal Comune tra risorse proprie e oneri di attuazione dei piani di sicurezza. Tre le imprese che si sono aggiudicate altrettanti appalti: le vastesi Asfalti Trigno e Molino e la Marinelli di San Salvo. Un’ulteriore gara d’appalto sarà indetta per il rifacimento dell’intera Via del Porto.

Le strade. Queste le strade su cui interverranno le ditte incaricate: Via Macchione, Via Pagliarelli I, Via Riccione, Via Vignola, Via Codalfa, traverse Via S. Lorenzo, sistemazione e messa in sicurezza del piazzale della Scuola Spataro ; Via Montevecchio (tratto dalla Croce a nuovi insediamenti abitativi), Via Colli, Via Magnacervo, Via Muro delle Lame, Via Palombari, Via Vecchia Monteodorisio, Via Luci II, Via S. Antonio 1, Via Villa De Nardis 1° tratto, Via Villa De Nardis 2° tratto, Villaggio Siv, Via Maddalena (tratto extraurbano).

micheledannunzio@vastoweb.com

Mancano 56 giorni al "diluvio".

venerdì 18 marzo 2011

Ribadisco sul "nucleare".

Incredibile! superati i 10 mila clic.


Popolo di guardoni da 150 anni.

Sia chiaro! anzi chiarissimo ...


... questo simbolo non è tratto da internet. E' la testimonianza del mio impegno contro il nucleare da sempre.
Si avvisano i denigratori di andare a "denigrare" altri.

Una lettera ricevuta su Fb.

Purtroppo i miei post sono stato rimossi dalla pagina ufficiale dei Lapenniani, perchè come in ogni forma di dittatura le critiche si mettono a tacere con la censura. Mi fanno pena quei poveri ragazzini, primo tra tutti l'amministratore del gruppo "Alle primarie sosteniamo Luciano Lapenna", classe 1990, poichè hanno in bocca parole non proprie. Parlano di logiche clientelari quando sono loro i primi a sostenere una persona che gli ha promesso questo mondo e l'altro, che ovviamente non avranno mai.

Parlano di non riconsegnare Vasto alla "destra", quando il braccio destro(scusate il gioco di parole) del sindaco, il caro Sputore, viene dalle file di alleanza nazionale.

Parlano di una città cambiata in meglio per i giovani senza cognizione di causa, perchè cinque anni fa questi ragazzi avevano poco più di 10 anni, negando il fatto che nulla di serio e di importante è stato fatto per i giovani, anzi Vasto è diventata una città per vecchi.

Non sanno che la maggior parte delle persone che sostengono Lapenna lo fanno perchè vogliono continuare a guadagnare 3000 euro al mese, o perchè hanno avuto in cambio posti di lavoro nei vari cda di organizzazioni "parapolitiche" (confindustria, confersercenti, pulcra, camera di commercio, coasiv, civeta e anche il comune di vasto ), grazie al potere di una lobby che l'attuale sindaco rappresenta. Questi ragazzini non sanno che anche loro fanno parte del "sistema clientelare" che vorrebbero combattere, un sistema che se fossimo in sicilia o campania e i soggetti non avessero i colletti bianchi, chiameremmo "malavitoso" , perchè questa gente estorce consensi.

Ma questi ragazzi non se ne rendono conto, questo modus operandi è evidentemente entrato in profondità nella cultura.

I genitori di questi ragazzi minorenni che andranno a votare hanno una grande responsabilità, dovrebbero rendersi conto dello sfruttamento che una parte dell partito sta operando su di loro, dovrebbero capire che tutto questo è un insulto alla loro intelligenza.

Ragazzi non fatevi fregare, leggete, informatevi, guardate bene in faccia le persone che avete intorno! Non fatevi indottrinare! Andate a rileggere il programma elettorale di Lapenna e guardatevi ancora intorno!E poi, se lo ritenete giusto , andate a votare.

Michele Di Paolo

Mancano 57 giorni al "diluvio".


Il Patrimonio storico.

giovedì 17 marzo 2011

Dai garibaldini ai nostri giorni

Mancano 58 giorni al "diluvio".


Aspettando con ansia.

Una foto di De Guglielmo.


Garibaldini "Vastaroli"? Mi piacerebbe intitolare così questa foto scattata dal primo fotografo vastese Giuseppe De Guglielmo. ... o anche Briganti "Vastaroli" perchè no!

Per dirla tutta

Perchè viva l’Uomo
Come “de gustibus”, delle interpretazioni della storia, personali o di ‘parte’, non c’è che dire che sono tante e non ...est disputandum, non almeno in termini competitivi.
Parlo di quello che è stato il Risorgimento italiano (la giusta lotta contro il dominio di popoli altri e diversi), dico di quello che è stato sino al 17 marzo 1861 – come movimento d’idee e fatti d’arme – per dare Unità non solo geografica alla penisola italica.
Il prof. Nicolangelo D’adamo e perfettamente informato su come andarono le cose, è evidente..., ma ben consapevole sarà, non meno, che non perchè un fatto e degli accadimenti sono “storici”, siano per questo da ritenersi giusti e buoni. Che poi – ma è solo un inciso, seppur non secondario – il “movimento di popolo per l’unità” sia stato, come suol essere, piuttosto azione d’intellettuali illuminati e anche generosi o di uomini avventuristici per il gusto di farlo (... di menar le mani), è noto e la dice lunga se per tanto tempo e ancor oggi la vulgata dice che “fatta l’Italia”, era ancora “da fare” gli italiani.
Ma tutto questo, oggi è assai relativo e pressochè per nulla di nostro interesse di uomini liberi in termini civili e istituzionali, laici in fatto di spirito, religione e credenze, europei e orientati verso un’accoglienza (necessaria) alla “libera circolazione” e integrazione di razze e popoli. E’ un controsenso parlare di secessione più o meno adombrata (la Padania) o rimpianta per nulla ma solo ricordata, per legittima analisi storica. (la Borbonia), ma, ugualmente, non ha più senso parlare di patria o di patrie, se non in termini organizzativi civili e sociali localistici, in un tempo in cui è sempre più chiara l’esigenza salvifica di avere un governo mondiale dei popoli.
Ho scritto in questi giorni, per esprimermi anch’io con piccole e semplici parole di sana antiretorica, un “dieci versi” in cui arrivo a richiamare alla nostra attenzione di quanto poco viva (o vive male) oggi o ancora oggi l’uomo, sopra la terra e sotto il cielo di questo nostro pianeta. Per i popoli, per noi umanità, dirci o poterci denominare italiani, come anche francesi, tedeschi, europei, americani, russi, cinesi, giapponesi ..., e così via nominalmente nel mondo, non c’è di nessun aiuto o sostegno a dare soluzione ai nostri problemi vitali, sociali, non meno politici o culturali, tecnologici, artistici o gastronomici. E, per restare sul suolo italico: è forse più bello o più buono, più degno, di maggior valore essere siciliano o sardo, campano o abruzzese-molisano, toscano, marchigiano, emiliano, veneto, lombardo, piemontese, ligure, ... perchè tutti compresi (o meglio organizzati statualmente) in un’Italia Unita?

Giuseppe F. Pollutri

mercoledì 16 marzo 2011

CENTOCINQUANTESIMO DELL’UNITA’ D’ITALIA

Le riflessioni che seguono le avevo rese pubbliche già in un’altra occasione. Se mi permetto di pubblicarle di nuovo è per sottolineare ancora una volta il lungo percorso unitario che in Italia, rispetto agli altri Paesi europei, è stato più complesso e lungo ed ha richiesto un tributo altissimo di sangue pur essendo stato preparato a lungo e con dovizia di contributi dai nostri migliori uomini di pensiero. Ma sono stato convinto a pubblicare di nuovo questa nota anche dalla notizia dell’ atteggiamento palesemente ostile dei Consiglieri Regionali leghisti della Lombardia all’Inno di Mameli con il corollario dell’assoluta indifferenza degli alleati di centro destra, come se quel comportamento fosse naturale ed insignificante Perciò la parola “Unità” andrebbe virgolettata per ribadire, centocinquant’ anni dopo, quanto d’Azeglio aveva capito, ovvero che, fatto lo Stato Italiano, bisognava “fare gli italiani”. Ad oggi questa “unità” non è stata raggiunta, anzi è ancora tutta da costruire. Comunque, anche se con meno enfasi di cinquant’anni fa, è opportuno che venga ricordata con solennità quella data, il 17 marzo 1861, quando finalmente si realizzò l’unità “statale” italiana. Quel giorno giungeva a compimento, come ho già detto, un lungo e lento percorso unitario, che aveva interessato anche altri Paesi europei, a cui avevano lavorato, dalla caduta dell’Impero Romano (periodo di formazione e di massimo splendore dell’unità d’Italia soprattutto per la funzione che svolsero le grandi vie consolari), uomini politici e letterati che non avevano mai considerato definitiva la divisione dell’Italia in più staterelli litigiosi e a sovranità limitata.

Voglio dire che l’intera Penisola è stata sempre considerata una entità nazionale unica e a riunificarla tentarono già i Longobardi e i Carolingi, e poi Arduino d’Ivrea tentò di svincolare l’Italia da una condizione di vassallaggio dall’Impero. In seguito ci fu la grande stagione Federiciana con la nascita della “Scuola Siciliana” e poi i padri della lingua italiana, Dante, Petrarca e Boccaccio. In pieno Rinascimento abbiamo le lezioni del Machiavelli, il padre della politica come scienza e del Guicciardini che aveva già capito che “ciascheduno Stato Italiano non è tanto debole da soggiacere, né tanto forte da prevalere”. Era il periodo delle scorribande degli eserciti stranieri che se dovevano combattere una battaglia, preferivano scendere in Italia anzichè depredare e distruggere il loro Paese.

Con il Romanticismo nacque la grande stagione del Risorgimento, vissuta però con aspirazioni e mezzi diversi nei vari Stati della penisola , che fissa le premesse culturali e politiche per il successivo processo unitario. Le strade che vennero suggerite per raggiungere l’unità furono tante: dal Neoguelfismo Giobertiano al Federalismo di Cattaneo, alla Repubblica Mazziniana ecc. per arrivare a Cavour che certo non voleva la situazione creata da Garibaldi, e comunque era lusingato dalla grande opportunità che si offriva al suo Sovrano…. Da qui nacquero diverse “scuole di pensiero” e per illustrarle non bastano certo gli spazi di un articolo.

Si scriverà e si dibatterà a lungo sull’ espansionismo sabaudo, la conquista del Regno delle due Sicilie e la sconfitta dei Borboni. I metodi usati, gli eccidi, il vero significato del brigantaggio e della cosiddetta “Questione Meridionale”. Oggi, a distanza di un secolo e mezzo, al netto della retorica risorgimentale di cui abbondavano i nostri libri di scuola, cosa resta di quella grande stagione di sacrifici, morti, violenze di ogni tipo e di tanti episodi di nobile eroismo consumato sull’altare di una “Patria Unitaria”? Resta a mio avviso la convinzione che l’unità dell’ Italia fu un bene, fu il raggiungimento di un traguardo da tanti secoli sognato da Grandi Spiriti di questo Paese e, più concretamente, fu l’epilogo naturale, ancorché tardivo, di un processo unitario che nei secoli precedenti aveva interessato altri grandi Paesi europei (Inghilterra, Spagna, Francia) che proprio in virtù di quella unità avevano consolidato le Istituzioni Statali favorendo l’effettiva “unità nazionale” secondo la famosa formula manzoniana: “una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue, di cor”.

Ma si ripete, giustamente, che l’annessione del meridione d’Italia fu violenta e sacrificò anche quanto di buono i Borboni vi avevano costruito e che la stessa figura di Garibaldi è da ricostruire senza alcun velo leggendario. Certo. Tutto questo appartiene alla storia ed è sciocco e ridicolo continuare a sottostimarlo, così come appartengono alla storia le contraddizioni di Pio IX. Ma anche la “Guerra delle due Rose” insanguinò per trent’anni l’Inghilterra, però da quella vergognosa lotta dinastica si consolidò l’unità nazionale con gli York, la Vandea fu una pagina vergognosa della Francia e le “Giubbe Blu” nordiste non risparmiarono lacrime e sangue ai sudisti durante la guerra di secessione negli Stati Uniti. Voglio dire, per essere realisti, che gli Stati Nazionali più che con i “Plebisciti”sono sempre nati da percorsi violenti e anche da gesti ignobili, purtroppo. Ma se fu “vera gloria”, ovvero il giudizio sui risultati che oggi dobbiamo esprimere (anche per capire se c’è qualcosa da festeggiare) non può prescindere dall’evoluzione complessiva che ebbe quella unità nazionale, anche in relazione alle realtà nazionali con cui poi ha interagito maggiormente. Insomma il mancato processo unitario in Italia e la conservazione di una realtà nazionale fortemente segmentata istituzionalmente e legislativamente sarebbe stato un vantaggio? Io non credo nella retorica dell’ “Europa delle piccole Patrie”, anche perché è solo italiana e nasce dalle pseudo dottrine politiche di Gianfranco Miglio, sappiamo bene che quelle idee nascono da egoistici interessi economici e da pregiudizi storico-culturali, così come non capisco e quindi non condivido un tardivo ed antistorico revanscismo borbonico addirittura dopo centocinquanta anni da quei fatti dolorosi.
Piuttosto vorrei pormi molti interrogativi sul perché centocinquanta anni di storia unitaria ci hanno assicurato un posto tra le prime sette potenze economiche del mondo e non una effettiva unità nazionale, al punto che risentiamo parlare di “Secessione”. Su questo tema vorrei che ci fossero opportuni approfondimenti.

NICOLANGELO D’ADAMO

'o Re - scene dal film (Giancarlo Giannini, Ornella Muti) [Regno delle D...

Mancano 59 giorni al "diluvio".

Messaggio subliminale 2.

Legalità. Nel linguaggio politico un potere si dice esercitato secondo legalità quando il suo esercizio avviene nel rispetto delle leggi e non arbitrariamente. Si tratta dunque di una conquista peculiare della modernità sviluppatasi nell'occidente ovvero in quella parte di mondo che ha avuto evoluzione sotto l'influsso politico-storico delle lotte politiche che ebbero luogo nella parte occidentale dell'impero romano. Lo stato cioè ha progressivamente preso personalità propria, distinguendosi dall'ambito patrimoniale del Re. In altri termini la legalità è data dalla "rigidità" delle norme che esso stesso stabilisce e che lo impegnano per i fatti futuri abolendo l'arbitrarietà e imprevedibilità delle norme. Ciò che consente al singolo cittadino di avvalersi della forza dello Stato anche contro lo Stato stesso, secondo norme prestabilite. Netta è la differenza rispetto alla tradizione degli stati dispotici dell'Europa orientale che trova un culmine di espressione nell'assolutismo Statale cinese, dove lo Stato per antichissima tradizione pervade di sé e annichilisce la personalità del singolo individuo, lasciandolo assoggettato in via esclusiva alle determinazioni statali.

Non vedo come possa un politico chiedere il voto elencando tra le sue qualita la "legalità". Cosa significa!?! Che gli altri usano metodi o comportamenti illegali?
I nomi, caro signore, i nomi.

Io "Borbonico" rispetto l'Italia. Non come i leghisti.

martedì 15 marzo 2011

Ma la "popolazione" è stata avvertita?

PALLONCINI TRICOLORI IN ARIA PER FESTEGGIARE L'UNITA' D'ITALIA: LA MOBILITAZIONE DELLE 'SCUOLE IN RETE'

(Domani) Alle 10, in ognuna delle 'Scuole in Rete' inizieranno i festeggiamenti solenni, con concerti, canti, balletti, rappresentazioni e mostre. L’appuntamento per tutte le scuole, preannunciato dal suono delle sirene dei Vigili del Fuoco, è alle ore 11.00, momento in cui voleranno nel cielo di Vasto 1.500 palloncini, dalle scuole 'Spataro', dell'Incoronata, 'Paolucci' e Rossetti in segno di festa e di solennità del momento.

Con quello che è successo in Giappone la gente è scossa. Se nessuno avvisa che è una festa, i cittadini ascoltando il suono delle sirene potrebbero preoccuparsi.

Mancano 60 giorni al "diluvio".

"Povere a chi more! c'arreste si cunzole".


Giovedì si ricorderà il 150° anniversario della "patria" e il sindaco uscente, mentre i nostri "Eroi" non meritano nemmeno che si legga il loro nome sulla lapide, oggi parlerà di pomodori mezzitempi.

"Le produzioni tipiche - si legge in una nota del municipio - oltre a far parte della storia e della cultura del nostro popolo e del nostro territorio, richiamano il grosso pubblico, offrendo opportunità turistico-ricreative. E poi perchè l'eco tipo presenta ottime caratteristiche per l'utilizzazione gaetronomica volta alla preparazione dei piatti tipici abruzzesi".

Complimenti per il "tempismo".

Scarpasciudd per il 150°

"Fratelli di Taglia".

Senza la Pro Vasto, consoliamoci con ... Scarpasciudd



Mezzitempi - Perune 1 - 4
arbitro: sig. Orazio Di Blasio

Mezzitempi (maglia blu): Ronzitti L, D'Adamo, Ronzitti N, Ronzitti F, Puddu, Lemme, ,Soldano, Ronzitti Ni, Angiolillo, Fanucci, “Sconosciuto”, Di Marco( dal 2°t).

Perune (maglia gialla): Loreta,Antenucci, Sboretto, Di Marco( al 2°t in blu), Di Foglio, Budano, Ruzzi, Sebastiani, Storto, D'Angelo, Cicchini, Reale.

Anche questo è stato un fine settimana giocato emozionante e ricco di goals, dove i gialli sono tornati ad una vittoria schiacciante sui blu. Il pre-partita regala subito grandi emozioni: da un lato, sotto gli occhi meravigliati di tutti, la puntualità di Peppino Soldano Ronaldo(cosa mai successa in anni ed anni di Scarpasciudd), dall’altra l’accoglienza al nostro Milionario “F.Ronzitti” con festeggiamenti annessi nel dopo partita. Tornando a noi, i gialli partono subito forti con un gran possesso palla e con un’ottima disposizione in campo, agevolati anche dall’uomo in più nel primo tempo. Fra il 20’ e il 30’ le azioni salienti della gara: dapprima G.Reale, ben servito lateralmente, si invola come solo lui sa fare e scarica una bordata che si stampa sulla traversa; successivamente è il prof.N.Cicchini a recriminare con una bordata da fuori area che invece colpisce il palo sinistro. Prima della fine delle ostilità, contropiede fulmineo dei blu, innescato dalla solita coppia Nico Ronzitti-Luigi Angiolillo, svarione difensivo di Ruzzi ( con tanto di caduta goffa,ma sarà l’unica sbavatura della partita) ed il Pistolero (Angiolillo) insacca sotto gli “sbraitamenti” del capitano, difficili da tradurre in lingua italiana. Il primo tempo si chiude con il vantaggio dei blu per una rete a 0. Nel secondo tempo, ristabilita la parità, risulta efficace la “lavata di capo” fatta dal Capi a tutti i giocatori color giallo. Al quinto minuto viene ristabilita la parità: Francesco Sboretto parte dalla difesa e dopo aver saltato 3 giocatori calcia un gran tiro che colpisce involontariamente l’incolpevole Emanuele(Puddu) e finisce in rete. Cinque minuti dopo c’e’ il sorpasso dei gialli: il prof.Cicchini illumina dal centrocampo con un gran passaggio e Storto finalizza con un secco diagonale per il 2-1. Al 25’ arriva la terza rete: Lemme perde palla al centrocampo, Storto si invola in area,serpentina e passaggio filtrante per D’Angelo che finalmente divente “Hulk” ed insacca per il 3-1. I blu cercano di reagire con vari tiri da fuori, tutti neutralizzati da un’attentissimo Loreta e da una difesa quasi impeccabile dei gialli. La partita si chiude al 40’: grave disattenzione difensiva fra la difesa e il portiere Lorenzo Ronzitti, come un falco si avventa Luca Storto per la facile doppietta e il definitivo 4-1. Il dopo partita è ricco di pasticcini e bevute varie in onore del nostro “Milionario” Fabrizio Ronizitti.

Classifica cannonieri 27 gol: Angiolillo 20; gol: D'Angelo; 11 gol Storto; 10 gol: Reale, Ronzitti L 9 gol; 8 gol:Budano, 7 gol:Serafini A 6 gol: Ronzitti, Lemme Ni: 4 gol: Soldano, Cicchini 3 gol:, Colonna, Docuta, Di Girolamo 2 gol: Marino A, Serafini S 1 gol: Di Rosario, D'Ercole, Di Marco, Di Foglio, Fanucci, , Rossi,Sboretto.

lunedì 14 marzo 2011

I "conti" dopo i rimpasti di Giunta. Io però son "Marchese".


Da Histonium.net

Strada facendo, senza considerare alcune dimissioni volontarie di consiglieri comunali, ma prendendo a riferimento esclusivamente le ‘defenestrazioni’ di assessori che si sono registrate in questi cinque anni (ormai verso il capolinea) di gestione amministrativa di centrosinistra, si sono persi quasi 1.500 voti.

Tra Eliana Menna, Francescopaolo D'Adamo, Nicola Del Prete, Rocco Cerulli e, ultimi in ordine di tempo, Domenico Molino e Corrado Sabatini è stata praticamente ’azzerata’ una massa non indifferente di consensi espressi dai vastesi al voto del maggio del 2006. Scelte politiche e decisioni di partito che hanno avuto la meglio - nel tempo - su quello che, di fatto, è stato un riconoscimento di non trascurabile portata espresso cinque anni fa da parte dell’elettorato vastese. Nella ’speciale’ classifica ecco Nicola Del Prete (476 voti con l’allora Margherita, il più votato alla competizione), Domenico Molino (263 con la lista civica ‘Forte per Vasto’), Eliana Menna (247 all’epoca con Rifondazione Comunista), Francescopaolo D’Adamo (213 allora con l’Italia dei Valori), Corrado Sabatini (153 pure lui dell’IdV) e Rocco Cerulli (114 con il Partito Socialista). Per un totale 1.451 preferenze. Dal punto di vista dei cittadini comuni, alle ‘fine della fiera‘, la riflessione che vien fuori è che a scegliere, effettivamente, non siano loro, e che i ’centri decisionali’ stiano altrove. Decide il sindaco (legittimamente votato dai cittadini stessi), certo, su indicazioni dei partiti - si dirà - ma è chiaro che la ’sovranità popolare’, in qualche maniera, ne esce intaccata davanti a fenomeni del genere che si ripetono, da destra a sinistra e passando per il centro. Ed anche questo può senza ombra di dubbio rappresentare e consolidare quel senso di disaffezione alla politica che sempre più, e non solo a livello nazionale, viene a manifestarsi.

E intanto, la ‘giostra’ sta per rimettersi comunque in moto e pronti a salirci ci saranno tanti aspiranti consiglieri comunali ed amministratori. Dalla prossima amministrazione i posti saranno in meno (da 30 a 24), ma in lizza per esserci di sicuro ne avremo a centinaia. Altro giro, altra corsa. Tutti abili, sorridenti e preparati. Forse anche a subire qualche defenestramento, chissà.
Michele Tana

Come al solito in ... Italia.

Agli amici e colleghi della stampa in forma privata, in qualità di lavoratore dipendente della Sangro Gestioni, chiedo di trattare con il massimo risalto la grave questione esplosa negli ultimi giorni all’interno del nostro gruppo, in particolare riferimento all’azienda in cui presto servizio, la RSA San Vitale di San Salvo.

Venerdì 11 si è svolto un incontro tra l’azienda e le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil durante il quale è stato ufficialmente aperto lo stato di crisi a seguito di un credito inevaso pari a 4 milioni e 300mila
euro che la Sangro Gestioni deve incassare dalle Asl Chieti-Lanciano-Vasto, Avezzano-Sulmona-L’Aquila e dall’Asrem molisana, nonché da diversi Comuni e soggetti privati.

Per fare fronte all’emergenza l’azienda evidenzia di dover dare priorità a quei pagamenti indilazionabili che vengono indicati analiticamente e s’impegna a fornire quanto prima un dettagliato resoconto. Quanto scrivo è testualmente contenuto nel verbale d’assemblea firmato dalle parti. Di fronte a questa situazione l’azienda informa che la mensilità di febbraio sarà retribuita all’80%, quelle di marzo, aprile e maggio al 45%. Qualora la situazione creditoria dovesse trovare favorevole soluzione in tempi brevi, l’azienda provvederà immediatamente a corrispondere ai dipendenti la differenza tra quanto dagli stessi percepito e quanto dovuto.

“Trovo aberrante che le sigle sindacali abbiano firmato questo verbale limitandosi ad evidenziare di non condividere le soluzioni prospettate dall’azienda – dichiara Gabriele Cerulli – dal momento che il nostro contratto, l’Uneba, non disciplina la riduzione unilaterale delle modalità di corresponsione delle mensilità. Detto,ciò non è mia intenzione gettare fango ed alimentare polemiche sull’una o sull’altra parte, ma i motivi che preoccupano sono troppi. La leggerezza di questo incontro è palesemente bipartisan di fronte alla gravità del problema. Mi spiego meglio:

- Perché i sindacati non hanno chiesto all’azienda di documentare quanto asserito
- Perché non hanno chiesto se il credito avanzato sia mai stato deliberato e/o messo in bilancio dal consiglio regionale.
- Perché non hanno chiesto quali azioni legali sono state intraprese per il recupero del credito.
- Se è stato fatto o meno un decreto ingiuntivo
- Come si è arrivati a 4 milioni e 300 mila euro di credito se dal bilancio 2009 della Sangro Gestioni il disavanzo è pari ad 1 milione di euro, mentre il credito supposto dall’azienda si rifà a diversi anni precedenti? Al milione di euro vanno incluse una serie di acquisizioni, segno tangibile di salute e non di crisi. (Bilancio 2010 al 30 aprile).

Troppa leggerezza, troppa superficialità che io, e sono certo anche gli 50 dipendenti siano
d’accordo, fatichiamo a “leggere”. Trovo altresì inspiegabile come sia possibile che ad oggi il personale non ha avuto la legittima possibilità di essere informata in assemblea dell’attuale situazione né dall’azienda, né dai sindacati. Invito l’azienda a fare chiarezza immediata sui dettagli della eventuale situazione creditoria che non pongo in dubbio, ma chiunque può dire di avanzare soldi da terzi, urgono prove documentate. Chiamo alla propria responsabilità i vertici regionali del settore sanità di Cgil, Cisl e Uil affinché fungano da supervisori sul contenzioso.
Qualora lo stato di cose dovesse perdurare mi riservo di adire le vie legali per accertare eventuali responsabilità, che stiano da una parte, dall’altra o da tutte e due. Imploro la classe politica locale ad imbracciare le armi di questa battaglia che vedono 50 dipendenti lavorare a pieno regime, senza un solo giorno di improduzione dal 2001 ad oggi, e a riscuotere impropriamente mezzo stipendio. Oltretutto, senza sapere nulla di cosa accadrà dal prossimo luglio. Essa chieda conto al Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e ai suoi collaboratori del settore sanità dello stato di crisi venutosi a creare nel gruppo Sangro Gestioni a causa dei finanziamenti cui l’ente medesimo non avrebbe provveduto attraverso le varie Asl.

P.S. A parte vi specifico che tutti i dipendenti la pensano esattamente come me, ma a causa “dell’ignoranza e della paura” imperanti restano inermi in attesa di buone notizie. Che evidentemente non cadranno dal cielo… Grazie per la massima attenzione.

Gabriele Cerulli(operatore geriatrico Rsa San Vitale di San Salvo, gruppo Sangro Gestioni).

Le facce nuove.


I giovani di Vasto hanno un solo ed enorme problema comune: la noia. La maggior parte delle persone e molti degli stessi giovani non lo sanno o pensano che questa sia generata da mancanza di strutture, luoghi di aggregazione, luoghi di svago, attività ad essi dedicate. Non è così, o meglio, sicuramente anche questo, ma la “noia” è generata dalla mancanza di una ben più importante causa: il confronto di idee, lo scambio di impressioni, insomma sempre le stesse … facce.
L’estate quando a Vasto si incontrano volti nuovi, si scambiano impressioni, si dialoga di argomenti non soliti, il problema, se non scompare, diminuisce notevolmente. Durante il periodo natalizio e quello pasquale, col ritorno di coloro che per studio o per lavoro risiedono fuori città, si vede un “bel” movimento e si ascolta il chiacchiericcio di chi aspetta con ansia di abbandonare la “monotonia” quotidiana. Durante il resto dell’anno però, cosa dovrebbe fare un “giovane”, ma diciamolo, anche chi giovane lo è stato prima, per non … annoiarsi?
Per i primi c’è internet, per i secondi c’è la televisione o il supermercato. Per tutti c’è il cinema o i locali di intrattenimento ma gli incontri, gli argomenti, le discussioni, sono sempre gli stessi.
“A li timba mi ‘nge statteve niende! Eppure” … Eppure … i tempi sono cambiati.
Cosa sarebbe “necessario” per risolvere il problema?
Tutti a questo punto si porranno la domanda e diranno che la mia proposta è banalissima come “l’uovo di Colombo”. La mia risposta infatti è “riportare a Vasto l’Università”.
Bravo all’asino, mi direbbe la “maestra”, ti sei sforzato!
Devo tuttavia specificare che questa mia semplice risposta, alla luce del periodo storico che stiamo vivendo, assume un particolare valore se se aggiungiamo alla proposta: “dobbiamo riportare l’Università a Vasto” la domanda: Come?
Questa semplice domanda farà scaturire una serie di altri quesiti: Fino ad ora qualcuno ci ha provato? E se si, ci ha provato seriamente? Nella maniera giusta? Seguendo i canali giusti? Seguendo le regole consone per l’ottenimento del risultato cercato?
Adesso qualcuno obbietterà che siamo già in campagna elettorale e che io parlo solo per chiedere i voti. A costoro risponderò che a tal fine, più semplice sarebbe parlare delle deiezioni canine. Mi piace invece pensare che chi sarà eletto, abbia le capacità, nel rispetto delle regole vigenti, di rivolgere istanza a chi di competenza per portare una facoltà universitaria nella nostra città.
Tutti ricordano quanto “movimento” hanno portato quei “pochi” studenti nel breve tempo dell’esistenza della “D’Annunzio” a Vasto. Probabilmente però nessuno ha pensato alle motivazioni che hanno generato questo “movimento”. Non solo l’affitto degli appartamenti, non solo l’apertura di Pub o Bar ma anche e soprattutto la circolazione delle idee, lo scambio di opinioni diverse … per farla breve le “facce nuove”.

Mancano 61 giorni al "diluvio".


Il Centro storico

5,00 Euro spesi bene.


A Vasto mancano spettacoli di questo tipo. A Vasto bisogna rilanciare il Politeama Ruzzi, se si vuole rivitalizzare il centro storico.

domenica 13 marzo 2011

Forza Giappone!

Mancano 62 giorni al "diluvio".

Ma la gente comune, lo sa?

Quando scrivo io vuol dire che ...

Se ho scritto che chi amministra non conosce nemmeno il PRG un motivo ci sarà.

Salta il nuovo Piano regolatore di Vasto?

La notizia è di quelle indubbiamente clamorose: sembra che non sia affatto sicuro che i cittadini di Vasto potranno sperare di costruire “in sicurezza” in base al nuovo Piano regolatore di recente approvato dall’Amministrazione comunale nello scorso mese di novembre. Infatti della nuova normativa sembra si stia occupando più di un ufficio dal momento che lo stesso Comune riconosce che le nuove Norme tecniche di attuazione (questo è il termine specifico) si riferiscano alle cartografie del Prg dell’anno 2001 ed il rilievo non è affatto indifferente dal momento che tutte le normative ambientali, come ad esempio il codice dell’ambiente, sono entrate in vigore successivamente. In buona sostanza si tratterrebbe di un Prg nato morto in quanto “agganciato” a zonizzazioni ormai superate da tempo (ben un decennio) e, per di più, non “in linea” con le nuove leggi di tutela ambientale. Resta da vedere come mai gli Uffici comunali abbiano voluto egualmente approvare la delibera di variante del piano regolatore nonostante il parere fortemente contrario della Provincia di Chieti e della Regione sfidando non solo la loro opposizione per carenza dei dovuti pareri ma finanche si siano esposti a rilievi anche di altro tipo se è vero, come pure è stato detto in Consiglio comunale, che un privato che con le nuove norme si è ritrovato addirittura... espropriato del terreno, lo abbia detto a chiare lettere all’Amministrazione comunale con tanto di diffida formale senza che alcun ripensamento fin’ora ci sia stato. Non è, pertanto, infondato ritenere che la questione abbia sollecitato l’interesse delle Autorità competenti visto che, se effettivamente le nuove norme edilizie risultassero nulle, i danni sarebbero devastanti sia per le autorizzazioni concesse che per quelle non concesse con i possibili enormi risarcimenti che potranno essere sicuramente richiesti. Esposti sono stati già inviati a tutti gli organi di competenza ed a tutti i livelli della Pubblica amministrazione oltre che agli Enti giudiziari per verificarne le eventuali irregolarità strutturali e decidere i provvedimenti necessari ed urgenti.

PUBBLICATO SU IL NUOVO MOLISE

sabato 12 marzo 2011

Mancano 63 giorni al "diluvio". Ci rilassiamo un po'.


E' stata una settimana dura e ricca di discussioni. Oggi partitone a pallone, concerto dei Rokes e cena con i parenti americani.

Un ottimo caffè e ... i dolcetti di mammà!

Messaggio subliminale.

Lealtà è parola che deriva dal latino legalitas e che indica una componente del carattere, per cui una persona sceglie di obbedire a particolari valori di correttezza e sincerità anche in situazioni difficili, mantenendo le promesse iniziali e comportandosi seguendo un codice prestabilito -sia esso tacito o esplicito-. In altri termini, si può intendere per lealtà il grado di coerenza tra un comportamento nella pratica e gli ideali a cui si attiene teoricamente una persona.

Sembrando caratteristica personale che si richiama spesso ai cosiddetti valori prestabiliti ed essendo apparentemente più moderno ed apprezzato primeggiare destreggiandosi nella precarietà, l'agonismo esasperato, l'apparire, o adattarsi alla vorticosa velocità delle trasformazioni culturali per il raggiungimento del benessere, la lealtà sembra attualmente una virtù personale antiquata e in declino, quali altre come la prudenza, il buon senso, l'onore, il pudore, la continenza, la galanteria o la correttezza.

È una qualità morale umana (nel caso di animali si usa la parola "fedeltà") che presuppone il superamento di un conflitto interiore per via di una scelta.

... e la pioggia che va ...


Lo so che non c'è Shel, lo so che non c'è Johnny, lo so che non c'è Mike, lo so che non c'è Bobby. Oggi al Politeama Ruzzi ... la nostalgia.

venerdì 11 marzo 2011

Ma lo fate apposta?


Con tutto il rispetto possible ma la foto è assai ... curiosa.

Mancano 64 giorni al "diluvio".


La ricettività.

Urbanistica.


La politica e l'amministrazione 2.

Come sanno bene i miei lettori, io sono molto interessato all'amministrazione, e molto poco alla politica. Questo perché con una buona amministrazione si possono fare buone cose. Ho potuto constatare invece che la politica fa sempre fatica a fare buone cose, in quanto la maggior parte delle energie di chi la pratica viene spesa per essere rieletti. Punto e basta. È amara ma è la verità e quindi, specie di questi tempi, immaginate cosa resta per “fare cose buone”.
Ma allora, visto che in genere ad amministrare ci vanno quelli che hanno preso più voti, e cioè i politici ... come viene amministrata la città? La risposta la conoscete tutti.
Le capacità sono degli “optionals”, spesso fastidiosi (per coloro che ne sono privi) ed io adesso proverò a darvi qualche elemento che sicuramente sfugge ai più.

Il PRG è uno degli strumenti più potenti a disposizione di un Comune. Con esso si programma lo sviluppo non solo urbanistico di una città. Ma allora perché una Amministrazione fa passare anni discutendo di distanze dai marciapiedi e grandezze di finestrelle, salvo poi chiamare “costosi” luminari per far vedere che si fanno le cose in grande? Poi, di fronte a problemi veri, come il carico di traffico delle nostre strade, risponde con annunci sui giornali e progetti pensati male perché inutili (via Trave e teleferiche varie). Quanti titoli sulle estenuanti trattative per il comodato dell'ex tracciato ferroviario?
Bene! Basta osservare la tavola n° 20.5 del PRG 2001 per rendersi conto che il problema dell’accesso alla Marina e del riutilizzo del tratto di ferrovia di quell’area è già stato affrontato e risolto. Non giudico se bene o male ma la proposta esiste. Andrebbe valutata e posta in essere. (Guardate la foto. Il segno rosso indica la possibile soluzione a due problemi). Si può fare una strada sul tracciato ferroviario e in un solo colpo risolveremmo due problemi. Lo dico io? No lo dice il PIANO REGOLATORE GENERALE di VASTO.
Ma per pensare una cosa così occorrerebbe che i sindaci ed i vari assessori all'Urbanistica che si sono succeduti, conoscessero almeno quello che dovrebbe essere il loro pane quotidiano.
Con amarezza devo dire che quando ero ancora Assessore, prima alla Cultura, poi al Commercio, ho provato ad avanzare ipotesi ed idee in tal senso. Ma mi è stato risposto di occuparmi dei casi miei. Può questa politica risolvere i nostri problemi?

Può ricoprire incarichi così delicati chi come unico merito ha quello di aver ottenuto più preferenze? Allora con questo spero di aver risposto a tutti gli anonimi commentatori/provocatori delle mie idee e proposte. È vero che tutte le idee possono essere vagliate e giudicate, ma non da chiunque. Per me parlano le tante cose fatte, i tanti progetti realizzati. I tanti stimoli che ho dato a Vasto. Tu anonimo, voi anonimi codardi nascosti dietro i vostri nickname ditemi: voi cosa avete fatto? Cosa capite? Cosa siete in grado di fare? Non so perché ma mi aspetto un grande silenzio o forse un aggettivo … “presuntuoso”.


Vedi anche i commenti al post: Oggetto senza valore.

mercoledì 9 marzo 2011

Bombolette.



... e anche Antonio deve campare!


Ieri, come ogni Carnevale, bande di ragazzini si sono divertiti a spruzzarsi bombolette sprai. Una moda opinabile, discutibile ma ...
Antonio, il pallonaro (nel senso che di solito vende palloncini), oltre ai coriandoli ed alle stelle filanti, nel giorno di martedì grasso, vende anche queste bombolette, tuttavia non mi sembra di aver visto sulla sua bancarella una "maxi" come quella della foto.

Mancano 66 giorni al "diluvio".


Il cimitero.

Comincia la quaresima.

martedì 8 marzo 2011

Politica: Io posso vedere quello che gli altri non ... possono.


Cambio stile per i prossimi spot?

Oggi festa della donna. Tutto il resto è ... "gravioli" dolci e "ciciricchiata".


E mo, o che sone la cambane! Chi s'è morte? Paulucce di Stobbene. ... ddoooonn!

Oggi è anche la "FESTA" della donna.


No comment.

Carnevale ... qualche anno addietro.


Sarebbero tante le cose da scrivere sul carnevale ma si scivolerebbe nella retorica e forse anche nella malinconia. Allora meglio lasciare giocare la fantasia di chi guardando una vecchia foto ...

Mancano 67 giorni al "diluvio".


Se mmorte Carnevale do ddo ddo, c'è rimaste la ruffuiane do ddo ddo ... così cantava una canzone di mio nonno.

lunedì 7 marzo 2011

Mancano 68 giorni al "diluvio".

E se Nicola Del Prete dovesse fare un passo indietro ... Francescopaolo D'Adamo ne farà due.

Dichiaro ufficialmente che se Nicola Del Prete ritirerà la sua candidatura a Sindaco, perché così vuole la “politica dei politicanti”, allora io che con quella politica non voglio avere a che fare, uscirò dal progetto Alleanza Per Vasto. Mi spiego. In cinque anni, io e Del Prete ci siamo conosciuti, studiati, aiutati e anche, forse soprattutto, affrontati. In breve ci siamo resi conto che noi eravamo il vero motore, la sola spinta propulsiva della giunta uscita fuori dalle elezioni del 2006, l'unica votata dai vastesi peraltro. Tanto è vero che i progetti sbandierati dalle giunte successive sono i nostri. È forse la ragione principale per la quale “la politica dei politicanti”, che in genere mal tollera le capacità, tanto ha brigato per eliminarci dalla scena. Hanno prima provato a metterci l'uno contro l'altro seminando zizzania e maldicenze. Poi, vedendo che con noi il divide et impera non funzionava, hanno fatto l'unica cosa possibile per le loro piccole menti. Ci hanno “cacciato”. Noi nondimeno, volevamo prima e vogliamo ancora adesso, fare qualcosa di buono per Vasto, per cui quando lo stesso Nicola Del Prete e Davide D'Alessandro hanno ideato il progetto Alleanza Per Vasto, mi hanno detto: “vieni e facciamo qualcosa di buono per Vasto, tu ci servi. Questi partiti invece non servono a nulla”. Avendo toccato con mano la fondatezza di questo fatto, ho aderito con entusiasmo, incurante di ogni tipo di reazione.
Da allora è stato un susseguirsi di incontri, di scontri, di analisi, di progettazioni, di revisioni di ogni tipo. Mille e mille idee sono state vagliate, analizzate, scartate o migliorate. Nel frattempo abbiamo messo su una squadra. Non un cartello elettorale, ma una squadra. Il buon Davide D'Alessandro lo ha sempre ribadito: “siamo aperti a tutti coloro che condividono il progetto e siamo pronti ad ascoltare le idee”. Ma ha detto idee. Se qualcuno ne ha siamo ancora qui per ascoltarle. È su questa base che abbiamo accettato le adesioni. Bene, fra circa 2 mesi si vota e tutto ad un tratto il candidato sindaco della mia squadra è pronto a fare un passo indietro per non ostacolare una trattativa “politica”? Ma stiamo scherzando? Basta guardarsi intorno per rendersi conto che lo scenario è desolante! Da un lato la sinistra ha dimostrato di essere pronta a calpestare una città pur di rimanere abbarbicata al potere. Dall'altro la destra è talmente lacerata da dover far ricorso ad un “papa nero” perché evidentemente non in grado di esprimere un valido candidato di Vasto. Il sedicente centro è in grado di prendere tutte le posizioni politiche possibili ed immaginabili, che in genere sono in contrasto tra loro, e magari detta condizioni. Non ci si crede. Nessuno ha niente di concreto da dire, perché troppo impegnato nella lotta per la sopravvivenza, tutti sono pronti alle giravolte più incredibili fino alla presentazione delle liste... Ed è il candidato sindaco della mia squadra che deve essere pronto a fare un passo indietro? L'unico che si prepara da un anno e mezzo? Forse qualcuno ha un candidato migliore? Che ce lo presenti che lo vogliamo vedere. Ci vogliamo parlare. Vogliamo sapere cosa pensa di fare. A scatola chiusa non si compra più. Adesso basta con le chiacchiere. Io dico no! Io dico che a questo punto dobbiamo andare avanti con chi ci sta. Noi qualcosa da dire ai Vastesi ce l'abbiamo. E su quello ci dobbiamo far giudicare. Voglio vedere cosa hanno da dire gli altri ai Vastesi. E sono certo che ci faremo grasse risate.
Allora io dico a Nicola Del Prete: “non fare passi indietro”. Se solo avessi l'idea che qualcuno potrebbe dare qualcosa in più di quello che possiamo dare noi a Vasto, te lo avrei chiesto io stesso di fare un passo indietro, ma così non è. Abbiamo il “dovere di fare” come abbiamo già deciso di “fare”. Facciamo che questa volta, la “politica dei partiti” a Vasto venga dopo. Prima vengano i fatti e le idee. Se invece, anche stavolta, dovesse succedere che la politica a Vasto “deve” venire prima ... ebbene, sia pure a malincuore, per via di tutto l'impegno profuso e le speranze riposte, vuol dire che mi ritirerò dal progetto.