domenica 30 settembre 2012

Scarpasciudd

La partita di "SAMMECCHELE"

sabato 29 set'12, campo Incoronata.
Trovatelli-Orfanelli 2-5
arbitro Orazio Di Blasio

TROVATELLI (bianchi): Granata, D'Adamo P, Ronzitti L, Ronzitti F, Salvatore, Serafini S, Puddu (2°t RonzittiN), Soldano, Angiolillo, Serafini A, Ronzitti go

ORFANELLI (rossi): D'Adamo A, Antenucci, Gigino, Sboro, D'Ercole,  Frangione ,  Sebastiani, Di Marco, D'Angelo, Cicchini, Fanucci

Le nuvole entravano ed uscivano indecise. Una volta si chiedeva a San Michele di far piovere ora non più. Si sa che le abitudini delle nuvole sono dure a morire ma ... La partiva così come il tempo si trascinava stanca.
I Rossi però, Orfani di Vittorio Biagio Patriarchi, non presentavano una difesa ben "avvitata", così che alla prima occasione in contropiede il Bianco Angiolillo segna (1-0). Neanche il tempo di tirare qualche calcio a Frangione che  Cicchini, che sembrava andasse per funghi, lasciato solo in area si vede un pallone calciato dal corner sul naso e segna il pareggio (1-1). Dopo un "richiamo" di capitan Puddu rivolto a Angiolillo, l'arbitro fischia la fine del primo tempo.
La cronaca del primo tempo  sembra scarna ma quella del secondo lo sarà di più. 
Una partita lenta e noiosa, movimentata solo dagli attriti tra i Trovatelli (che tra l'altro presentavano ben quattro Ronzitti e due Serafini) . Nemmeno le "massime" di Soldano riuscivano ad aggiungere "sugo" al gioco. I bianchi segnavano prima con Angiolillo (2-1) poi con Ronzitti go (3-1). Sboro (non si sa come faccia) in area riesce ad aggiustarsi la palla, prendere la mira e tirare in porta, senza che nessuno della difesa avversaria intervenga e accorcia (3-2). La partita sembra riaperta ma con i rossi proiettati in avanti e soprattutto con Sboro che lascia la difesa, i bianchi segnano altri due gol, con Serafini A. (4-2) e ancora con Angelilo (5-2). Oltre a quanto scritto, solo per "arricchire" la cronaca, ci sarebbe da descrivere un gol "fantasma" di cui si sono accorti solo chi lo "avrebbe" segnato e alcuni difensori che si sono guardati bene da "riconoscerlo". L'arbitro non poteva vedere. La palla aveva attraversato la linea ma ... Nessuna protesta sarebbe stato un gol ininfluente. 
Certo è che questa cronaca è più "movimentata" della partita (si pensi che il "maresciallo" si è "autoesodato" ed è andato a fare la doccia 10 minuti prima della fine). Colpa del pranzo di San Michele? 

Class. Cannonieri: 5 gol: Ronzitti go  4 gol: Angiolillo 3 gol: Frangione, Storto, Serafini A.   2 gol: D'Adamo FP , Sboro.   1 gol: Sebastiani, D'Angelo, Sboro, Cicchini 

Sande Mecchele me!

La signora Ida mi ha inviato questa foto che mi piace molto.
Mi piace molto perché essa mostra una processione  del Santo Patrono che si svolge, in una Vasto ancora verde, senza fronzoli e con tanto "popolo" al seguito.

venerdì 28 settembre 2012

Vasto è bella, basta saperla cercare.


Le cazzate di Vincenzo.


Ma come fa l'assessore Sputore a fare certe affermazioni. Come fa a dire che occorrono 6 milioni di Euro? Forse esiste un progetto? Se si lo mostri. 

Ex Tribunale decadente, Sputore:

"Servono sei milioni di euro"

Palazzo Genova Rulli, l'ex TribunalePalazzo Genova Rulli, l'ex Tribunale
"Oggi non abbiamo un centesimo per fare quei lavori". Così Vincenzo Sputore, assessore al Patrimonio del Comune, replica a don Michele Ronzitti, cappellano della chiesetta di Genova Rulli, inserita nell'omonimo complesso che tanti anni fa era sede del Tribunale di Vasto.

L'ex palazzo di giustizia di via Anelli, nei pressi dell'arco di Porta Nuova, è fatiscente. Abbandonato da anni. Don Michele, in una lettera aperta al sindaco Lapenna, lancia l'allarme: degrado e infiltrazioni d'acqua potrebbero mettere a rischio la stabilità del tetto e del piano superiore. 

"Don Michele non ha tutti i torti", ammette Sputore. "Noi periodicamente andiamo a ripulire il complesso Genova Rulli e torneremo a farlo. Ma al momento non possiamo eseguire nessun costoso restauro di una struttura che, tra l'altro, non è neanche di proprietà comunale. L'uso del palazzo è stato assegnato al Comune di Vasto per 99 anni. Lo prevede una convenzione firmata anni fa, durante l'amministrazione Pietrocola, con la Diocesi di Chieti-Vasto. In passato abbiamo chiesto un preventivo di spesa per la ristrutturazione: la cifra preventivata è di 6 milioni di euro. Ma noi oggi non abbiamo un centesimo per fare quei lavori". 

giovedì 27 settembre 2012

Sergio Caputo

... e mentre il mio amico Valentino Di Carlo (IdV) assessore alla Cultura di Ortona si vanta di aver organizzato con pochissime risorse una "Estate Ortonese" con eventi di punta come il concerto di Simone Cristicchi  (che a Vasto ormai ...) e Claudio Lolli, esponente di quella che è chiamata "archeologia cantautorale", del quale si ricordano solo quelli come me o quelli della mia età che negli anni Settanta seguivano la "sinistra"; 
.... e mentre a Lanciano si fa il consuntivo del "Settembre Lancianese" ricco di importanti e storici eventi, costato globalmente intorno ai 130.000 Euro, di cui solo circa 30.000 dalle casse comunali, a Vasto "ancora" ci si dimentica delle "Feste Patronali". Sono anni ormai che all'ultimo momento si organizza in fretta e furia  un "qualcosa". 
Qualcosa che costerà 50.000 Euro stanziati dal "Comune". 
"Comune", bella parola.
Ancora c'è qualcuno che ritiene che l'amministrazione comunale di Vasto lavori bene e che non possa fare di più. Non programmare le "Feste Patronali" e spendere 50.000 Euro (se basteranno) per queste, solo perché "ormai è troppo tardi per contrattare", "ormai è troppo tardi per scegliere", solo perché non c'è tempo per raccogliere fondi e "offerte" dai privati, non mi sembra "lavorare bene nell'interesse della collettività" (cioè del "comune"). 
La scelta di Sergio Caputo a me va di lusso. E' stato e ancora è uno dei miei cantautori preferiti, ma solo per questo motivo, non posso egoisticamente ... "accontentarmi". 

Così non mi rimane che citare i testo di una canzone che spero Caputo eseguirà domenica sera:

il bimbo ha quarant'anni ...
guarda lì ...
la foto un po' ingiallita ...
e io non sono in casa ...
anzi l'estate è già finita ...
sembra di si ...

la madre ha un figlio in croce
e sai che fa ...?
gli da le vitamine ...

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mercoledì 26 settembre 2012

Povera politica, povera Vasto.




Non dire no!

I cerchi concentrici iniziano a diventare più piccoli. Il rapace si avvicina alla sua preda. Nessuno dice no. 

Il Sindaco, all'assessorato per il secondo gruppo più numeroso del consiglio comunale, non dice no ma: "NON HO RICEVUTO UNA RICHIESTA UFFICIALE". Corrado Sabatini non dice no all'assessorato ma: "PRIMA VA RIMESSA AL CENTRO LA POLITICA" (risate). 

La tecnica è oramai collaudata. Quando c'è da tirare fuori le castagne dal fuoco, Corrado Sabatini è sempre pronto. Lui è lo stiletto affilato che affonda ma la mano che lo spinge è di ... "altro". Ci vogliono altre doti per vibrare quei colpi a tradimento e sentirsi con la coscienza tranquilla. Ci vuole gente capace di azzerare una giunta e di far restare una città senza guida, per problemi politici. 
La coltellata alla schiena da parte del Sindaco questa volta, a chi toccherà?
Lo dico a tutti voi, che vi sentite tranquilli per il vostro ruolo decisivo in giunta. Il sindaco mi disse: "stai tranquillo, non ho nessuna intenzione di sostituirti". Appena il tempo di tornare a casa e ho trovato la notifica della mia destituzione sul tavolo. 
Questo invece lo dico solo a uno. Vincè, mi sa che sei stato nominato.

Resoconto di una "festa".

Se avete voglia di leggere questo documento, cliccate sopra le immagini per ingrandire. Sono appunti originali per un articolo del 1932.





martedì 25 settembre 2012

La vacca




Due famiglie possedevano in comproprietà una vacca. Vivevano del suo latte e dei derivati di questo. Addirittura, durante le fredde notti invernali, si riscaldavano dormendo nello stesso ambiente dove tenevano questo animale. Usavano il letame prodotto per concimare un minuscolo orto che pur qualche raccolto dava.
Le famiglie però crescevano e quanto prodotto dalla vacca non bastava più. La fame era tanta e il capo di una famiglia propose di uccidere la vacca così da produrre bistecche ed altri prodotti. Il capo dell’altra famiglia si opponeva a questa operazione poiché riteneva che non avendo ulteriori risorse, una volta consumato quanto ricavato dalla macellazione della vacca, non avrebbero più avuto di che campare.
Dopo varie discussioni anche violente decisero di mettere ai voti la decisione.
La prima famiglia era formata da più componenti rispetto alla seconda però anche in quest’ultima si soffriva la fame.
Il responso dell’urna fu quello di macellare la vacca.
Decisione presa, si procedette all’operazione. Delle carni della vacca si nutrirono tutti e qualcuno realizzo anche capi d’abbigliamento e scarpe con il cuoio. Addirittura con le corna e gli zoccoli si produssero dei giocattoli per i bambini. Una festa!
Come prevedibile però una volta consumato tutto quanto prodotto, finanche le ossa utilizzate per il brodo, nessuno sapeva come fare per procurarsi il minimo necessario per vivere. Anche il piccolo orto era inaridito e i semi che si erano procurati scambiando le scarpe ed i giocattoli per questi non producevano a sufficienza.
Nessuno poteva lamentarsi di quanto accaduto poiché la decisione era stata presa democraticamente. Anche chi aveva votato contro l’abbattimento della vacca doveva subire quello stato, poiché anch’egli aveva “goduto” del risultato, mangiando e soprattutto perché non aveva saputo proporre alternative all’abbattimento della vacca.

Morale della favola: la democrazia vale se ….. (riempite i puntini).

lunedì 24 settembre 2012

Scarpasciudd


DOUBLE LUKE E L'ALTERNATIVA UTILE...A PAOLO

sabato 22 set'12, campo Incoronata.
BERGEN   HOMSTROE 0-3
arbitro Orazio Di Blasio

BERGEN (bianchi): Granata, D'Adamo P, Ronzitti L, Ronzitti F, Serafini S, Puddu (2°t Vino), Soldano, Di Blasio A, Angiolillo, Serafini A, Ronzitti go

HOMSTROE (rossi): D'Adamo A, Antenucci, Ronzitti N, Sboro, D'Ercole, Patriarchi, Frangione (2°t Sebastiani), Di Marco, D'Angelo, Cicchini, Storto

Emulando lo slogan del congresso nazionale di un partito politico a Vasto in questo periodo, se lo scorso sabato il mattatore è stato Paolo D'Adamo, oggi lo è stato un altro D'Adamo, Andrea (mo' vattelappèsca se 'appartìne agli stobbène o ai cillàcchie'...), a venire alla ribalta: appunto, l'alternativo utile. Nonostante i bianchi schierassero 3 ronzitti, la partita prende subito una brutta piega: è infatti il rosso Francesco Sboro (al suo rientro) che, al 12' servito da Frangione, molla un micidiale sinistro a mezz'altezza che s'infila a fil di palo dx: 0-1. I bianchi provano a reagire e, al 21', Serafini (ignorando i cicchetti del padre) scheggia il palo dx. Al 31' il raddoppio dei bianchi: il professor Cicchini (anche lui ha testato un nuovo dopante, la piparulìna -'à 'ccattàte cìnghe chile di pipùne da fa 'rròste pi massère e si l'à duvùt'allìbbè sòle èsse-) confeziona un assist all'accorrente Luca Storto che, con un destro a volo, infila Granata segnando lo 0-2. Soldano sbraita perché non vede palloni utili sulla sua fascia, e sulle sue lamentele si chiude il 1°t. Nella ripresa, i rossi sostituiscono Puddu con il tattico Vino, che però viene schierato a terzino destro, richiamano dietro Di Blasio a centrale e spostano il baricentro in avanti, schierando oltre al tridente gli esterni alti Soldano, Ronzitti L e D'Adamo P (e sono sei!): ma i rossi oggi hanno finalmente una difesa ben schierata, con ognuno al suo posto, e la barriera maginot Ronzitti N-Patriarchi-D'Ercole-Sboro-Antenucci stavolta ha retto allo tsunami: i bianchi cominciano a bombardare con due sparate di obice di Gogò Ronzitti e di Angiolillo (4' e 13'), D'Adamo c'è. Al 20' sempre il bianco Gogò in area piccola spara sul portiere rosso D'Adamo in uscita che respinge, Gogò ci ritenta, e Andrea allunga la manona e devia in angolo. Il sestetto di punte macina una quantità impressionante di palloni nella metacampo rossa, ma manca la conclusione decisiva a causa dell'imprecisione dell'ultimo tackle in area: ma l'inedito 3-1-6 qualche scompenso lo porta sicuro, e al 26' Luca Storto firma la sua doppietta : il rosso Ronzitti N da sinistra rinvia lungo , e ciò si traduce in un prezioso assist per Luca  che, sfuggendo al marcatore Serafini,  si accentra verso la porta e scocca un rasoterra vincente, ed è 0-3. Dopo 2' lo stesso Luca manca il triplete sparando su Granata, che devia bene in angolo(a volte qualcosa può andare...Storto, per rimanere sulla satira...politica). Tra i rossi si distingue anche Hulk D'Angelo che, anche se i piedi stavolta non lo assistono e gli fanno sprecare due facili occasioni, si prodiga almeno nel disturbare i bianchi in fase di costruzione.  Altre tre occasioni sul finale per i bianchi con Serafini e Gogò, ma Andrea ci mette una pezza e contribuisce ad arrivare al traguardo del 90° rimanendo imbattuto (e sono tre punti di bonus! una rarità...).

Class.cannonieri: 4 gol: Ronzitti go  3 gol: Frangione, Storto   2 gol: D'Adamo FP , Serafini A.   1 gol: Sebastiani, D'Angelo, Angiolillo, Sboro 

Almeno qualcuno ....


La sbrodettagine (di questo nostro sindaco forastiero)

Grazie per la Foto di Vasto. Prima eravamo conosciuti solo per …il brodetto!", ha buttato lì il sindaco La Penna, salutando Di Pietro e i suoi convenuti, nel cortile D’Avalos. “Nessuno si è indignato per quanto ha affermato nel discorso di apertura della "festa" dell'Italia dei Valori”, ha annotato sul suo blog l’Archidadamo. Anzi, in molti hanno sorriso e riso. Tant’è che il consigliere regionale G. Tagliente ha subito commentato: - “Se fosse vero [quanto viene riportato] … ci sarebbe da vergognarsi ad avere un sindaco così, il quale ignora evidentemente che ci sono ben altre circostanze nella millenaria storia della nostra Città di cui vantarsi e di cui essere fieri”.

Giustamente. Ma per un “sindaco così”, cui manca una vero sentire vastarolo, non è poi strano che in tal modo si sia espresso. Del resto, a me vastese era suonato alquanto ‘stonato’ sentirlo dire di Vasto: …”la mia” città.
Ma questo è: “a ciascuno quel che si merita”, e i vastesi - cittadini e politici manchevoli in varia misura e modo di senno e di orgoglio - questo e costui hanno voluto.

GFP

domenica 23 settembre 2012

Scommetto che pochi lo riconosceranno.

Oggi ricade l'anniversario del "sacrificio" di Salvo D'Acquisto. Penso che pochi se ne ricorderanno.

sabato 22 settembre 2012

Fine delle trasmissioni.

Il sindaco "gissano" il quale dice in un discorso istituzionale che Vasto, prima della "foto", era conosciuta solo per il brodetto; il sindaco che in sostanza "affibbia" ai suoi concittadini il titolo di "pesciaioli", titolo che campanilisticamente e goliardicamente a mo' di scherno ci viene dato da Chietini e Lancianesi, non suscita alcun tipo di reazione da parte dei Vastesi. 
Nessuno si è indignato per quanto ha affermato nel discorso di apertura della "festa" dell'Italia dei Valori. "E' solo una battuta" ha detto qualcuno. Ma da quando si aprono discorsi ufficiali  con battute? 
Mi viene da ricordare l'episodio di quell'attore che in teatro, continuamente interrotto da una persona, si rivolge al pubblico dicendo: "non mi meraviglio di quel cretino che mi interrompe ma di voi che non reagite".
Cari concittadini, probabilmente, come mi ha detto ieri un collaboratore del primo cittadino, io sono monotono. Ma se dopo che costui ha fatto sistemare lo stemma della massoneria ai piedi del monumento della piazza principale di Vasto e dopo aver cancellato con un colpo di "straccio" la storia e le tradizioni di Vasto, l'unica reazione è stata quella Alinovi il quale ha detto che "finalmente" il sindaco ha riconosciuto la validità del "mese del brodetto", manifestazione voluta da Del Prete, allora cari concittadini non meritate nulla. Nemmeno il mio "minuscolo" impegno.


venerdì 21 settembre 2012

A Cesare Michelangelo d'Avalos






Eccellentissimo e colendissimo don Cesare

Voi che memore della leggenda di Diomede, della storia di Lucio Valerio Pudente e di Osidio Geta, Principe del luogo detto “il Vasto”, affidato prima ai Caldora e poi agli Avalos vostri avi, all’Imperatore avete chiesto e ottenuto per il vostro “paese” il titolo di Città.
Voi che avete conferito al principe Fabrizio Colonna, discendente della famosa poetessa Vittoria, moglie del vostro antenato Ferdinando Francesco d’Avalos, il collare del Toson d’Oro.
Voi che conoscendo il valore della cultura, voleste intorno artisti e letterati che trasformarono “il Vasto” nell’Atene degli Abruzzi.
Voi che sapeste aggiungere a questa terra già baciata da Dio un “patrimonio di conoscenze” tali che da questo ameno luogo partirono uomini illustri come Gabriele Rossetti e i fratelli Palizzi, Carlo Della Penna, Raffaele Mattioli e Giuseppe Spataro.
Voi, perdonatemi! 
Perdonatemi per aver “contribuito” (per fortuna non ricambiato in alcun modo) alla elezione di un sindaco che, ignaro dell'esistenza di Buccio d'Alvappario, Rogero de Fragenis e Riccio De Parma, del luogo che diede i natali ai Tiberi, ai Nasci ai Ciccarone, ai Barbarotta, ai Pantini, ai Marchesani, ai Pietrocola, agli Anelli, ai Laccetti e le tante altre illustri schiatte, ha detto che era famoso “solo” ... per il brodetto di pesce.

Mea culpa

Vergogna, vergogna, vergogna.


All'inizio del discorso di benvenuto Luciano Lapenna dal palco di Palazzo D'Avalos guarda Antonio Di Pietro, che è seduto in prima fila. Il sindaco gli dice davanti alla platea piena: "Grazie per la foto di Vasto. Prima eravamo conosciuti solo per il brodetto", il piatto tipico della cucina vastese. Poi aggiunge: "Ora siamo più conosciuti rispetto a 7 anni fa". 

Una dichiarazione indecente, peggio, "immonda", quella del sindaco di Vasto che si sciacqua la bocca con la parola Cultura. Lui non sa nemmeno cosa significhi la Cultura. Lui che parla di Vasto senza conoscere la Storia di Vasto. Lui che ....

TU sindaco HAI RIDOTTO VASTO IN "BRODAGLIA"!!!!

Non solo Scilipoti.


Di Pietro richiama le vittorie conseguite da De Magistris e Orlando a Napoli e a Palermo. "Se hanno vinto dei sindaci - sottolinea - questo vuol dire che ai cittadini non bastano più i partiti, ma che guardano alle persone e alla loro credibilità". Non manca un 'mea culpa', su Scilipoti: "Ho candidato Scilipoti, ne faccio ammenda. Ma in Parlamento ce ne sono 161 di Scilipoti. Il problema è come viene scelta la classe dirigente. Ma anche in buona fede si sbaglia". 

Dove portiamo Vasto?

Certo i mezzi sono quelli che sono ma le risorse ci sarebbero. Fantasia al potere o senso pratico? Ambedue servirebbero ma ambedue mancano.

Una passeggiata alla riva del mare?


Certo! Con queste belle giornate cosa c'è di meglio.

Visitate ....

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giovedì 20 settembre 2012

Una lunga lettera a Di Pietro.


Alla c.a. On.le Antonio Di Pietro
                                                                                            Presidente I.D.V.
Gissi lì 11settembre 2012

Oggetto: A PROPOSITO DELLA PROPOSTA DI  GOVERNO DELL’IDV

Egregio Presidente, dal 15 dicembre u.s. vengo ancora ad approfittare della Sua cortesia per integrare alcuni concetti che già le avevo esternato nella precedente lettera.
In termini generali c’è da salutare con grande entusiasmo la fine della innaturale alleanza sancita con la foto di Vasto 2011. Non è concepibile che un partito quale è l’IDV potesse stringere accordi con quei centri di interessi post democristiani  e con una sinistra oramai omologata che ha smarrito da tempo quegli ideali e quei valori che hanno costituito la ragione  della loro stessa esistenza.  Quelli stanno bene col il democristiano Casini. Stiano lì.
Per quanto riguarda il nostro partito , ho letto attentamente la proposta di Governo che Lei Presidente Di Pietro a voluto renderci partecipi.
Io mi trovo personalmente d’accordo con quanto Lei ci propone tranne per  qualche punto che adesso espliciterò sia a Lei personalmente che ai referenti  che si occupano di elaborare tutte le segnalazioni che perverranno dagli iscritti e simpatizzanti.

           LEGGE ELETTORALE

A mio avviso bisogna porre un limite temporale a tutte le cariche elettive. L’attività  politica intesa come mestiere deve essere bandita. Essa deve essere svolta da rappresentanti della società civile che temporaneamente, per un tempo limitato della propria vita lavorativa, dovranno essere prestati a svolgere tale importante compito. Trascorso il tempo stabilito ognuno dovrà tornare alle precedenti attività. I politicanti di mestiere, di solito, hanno una avversione viscerale con il lavoro. Trovano molto più comodo vendere illusioni con il vantaggio, tra l’altro di esserne lautamente ricompensati. Di solito non hanno le competenze necessarie per ricoprire il ruolo. Li sentiamo discutere di tutto lo scibile umano senza avere conoscenza alcuna dell’argomento in discussione. Penso che sia giunto il momento di mandarli a casa a lavorare sul serio.
Inoltre, a mio modesto avviso, bisogna porre sul tappeto  la riduzione dei costi della burocrazia statale. Se è vero quello che si sente in giro cioè che i costi della politica in Italia superano i costi complessivi di Francia, Germania e Regno Unito, bisogna tassativamente metterci mano riducendo tali costi  perlomeno alla spesa di uno solo degli Stati sopra citati. Perciò l’imperativo categorico deve essere quello del taglio degli emolumenti ai dirigenti dello Stato, delle innumerevoli auto blu , scorte improprie il più delle volte esibite come status symbol. Se siamo in Europa ci dobbiamo allineare con i costi dei paesi europei più evoluti. Non è pensabile che i nostri lavoratori percepiscono i peggiori salari mentre i  nostri dirigenti sono di gran lunga i più pagati superando gli emolumenti dei colleghi europei anche  di tre o quattro volte pur offrendo un livello di servizi inaccettabile per un paese civile.  E’ una vergogna.  Da chi sono ricoperti questi posti? Esclusivamente da postulanti, raccomandati e trombati alle elezioni privi, il più delle volte, delle competenze necessarie per ricoprire il ruolo.

          ART. 11 COSTITUZIONE

Il mio atteggiamento riguardo il ritiro del nostro contingente dall’Afganistan è neutro. Però a mio avviso non bisogna mai partire dalla coda. Si parte sempre dalla testa. Mi spiego meglio:
Il partecipare o meno a missioni internazionali dipende dalle politiche che uno Stato pone in essere. La sottoscrizione dei trattati di partecipazione all’Alleanza Atlantica e aell’Unione Europea, che tra l’altro Lei chiede di rafforzare, ci impone di accettarne poi le relative decisioni e non ci permette certamente  di fare come meglio ci aggrada. Tale sottoscrizione impone evidentemente  degli obblighi. Se volessimo attuare quello che Lei propone, dovremmo ridisegnare tutta la nostra politica estera scegliendo ad esempio la neutralità del tipo di quella  adottata dalla Svizzera o dalla Svezia. Perciò io penso che la proposta da presentare ai cittadini sia proprio questa: Noi vogliamo uscire da tutte le alleanze ed unioni sovrannazionali ed adottare una politica di neutralità. E’ ovvio che il sottoscritto non condividerebbe tale proposta, però sarebbe  sicuramente  più corretta nei confronti degli elettori.
Altro tema da me non condiviso è la querelle dei 90 cacciabombardieri F 35. Ne spiego i motivi:
Noi (tutti i paesi ad alto tenore di vita) siamo entrati in una crisi endemica esclusivamente per il fatto della globalizzazione. Non tutti i paesi del mondo sono in crisi. Sono in forte sviluppo tutti i paesi emergenti, Cina, India, Brasile Turchia, Corea del Sud, per citare i più importanti. Questi crescono ad un ritmo di 7,8 punti percentuali per anno. Questo fenomeno, dove i paesi ricchi perdono punti di PIL e quelli emergenti li guadagnano, è assimilabile al principio dei vasi comunicanti. Se lei mette in comunicazione due recipienti contenenti acqua e posti su livelli differenti,  immediatamente si ripristina lo stesso identico livello per entrambi i contenitori. La globalizzazione sta provocando proprio questo effetto: il tenore di vita dei paesi ricchi scenderà fino a posizionarsi su un livello simile a quello dei paesi emergenti che nel frattempo vedranno crescere il loro. La conseguenza è inevitabile noi dovremo abituarci a questo. Lei mi dirà ma cosa c’entrano i cacciabombardieri? C’entrano e come, per i motivi susseguenti:
Lei sta assistendo come dì altronde tutti noi al fenomeno della deindustrializzazione del nostro paese. Nel contesto della globalizzazione è un fenomeno inarrestabile le produzioni andranno verso quei paesi i cui costi industriali sono enormemente inferiori ai nostri. Per fare un esempio banale, se io in Italia ho una fabbrica di carpenteria metallica, non riuscirò a lungo a reggere la concorrenza dei paesi in via di sviluppo. Inevitabilmente dovrò chiudere l’azienda. Se invece possiedo una fabbrica di F 35 sono al riparo da qualsivoglia concorrenza perché quell’attività è altissima tecnologia che è patrimonio soltanto di pochissimi paesi. Se io mi privo anche dell’alta tecnologia sarò destinato inevitabilmente ad andare a dormire sotto i ponti.
Gli Stati Uniti e questo lo dico per esperienza personale, da anni non produce più nulla  di prodotti privi di qualsivoglia contenuto tecnologico. Se Lei gira per gli ipermercati troverà che tutta la merce esposta o è prodotta in Cina o in India o corea del Sud o Taiwan o ancora Thailandia. Non ho trovato alcun prodotto made in USA. Però loro hanno il monopolio delle produzioni tecnologicamente avanzate, questa è la loro reale forza. Noi dobbiamo prendere esempio  investendo in alta tecnologia. Non c’è altra via. Tutto quello che si dice di diverso è aria fritta. D’altronde Lei stesso dice che bisogna investire sul sapere. Quindi, nel caso degli F 35, l’Italia ha ottenuto che la linea di assemblaggio di questi aerei fosse ubicata in Italia, per la precisione a Cameri in provincia di Novara. Questo farà sì che migliaia di ingegneri lavoreranno per almeno 15 anni in questo progetto, acquisendo tra l’altro conoscenze scientifiche che saranno utilissime nel futuro. Privarsi degli F 35, a mio avviso, significa cancellare il futuro di migliaia di giovani acculturati. Questo assolutamente non va fatto. Poi anche a livello economico l’operazione cancellazione non si dimostra tanto appetibile come si vuole far credere. Intanto uscire dal programma adesso significa pagare una penale di almeno un paio di miliardi di Euro, poi i 14 miliardi investiti per il programma saranno diluiti fino al 2026, cioè in diciotto esercizi in considerazione del fatto che siamo entrati nel programma nel  2008
Vale a dire circa 800 milioni di Euro all’anno. Per inciso la Difesa per il 2012 spenderà per il programma F 35, 550 milioni di Euro. Non le pare più corretto tagliare, dal gigantesco parco delle auto blu, 30.000 auto e risparmiare così 1 miliardo di Euro/anno?
A sostegno della mia tesi voglio citarLe un esempio molto calzante. Lo sa Lei qual è il successo industriale più grande ottenuto dall’Europa negli ultimi Anni? Le do la risposta: il Consorzio Airbus Industrie partecipato da Germania, Francia, Regno Unito e Spagna: Noi stupidamente,all’epoca, non entrammo, commettendo di conseguenza un errore colossale. Ebbene, tale consorzio è diventato il primo costruttore mondiale di  aerei ( oltre 500 all’anno ) e con un portafoglio ordini di almeno 4500 aeromobili. Tali numeri fanno si che più di un milione di europei  vi lavorano avendo anche ottime prospettive per il futuro in considerazione dell’espansione del traffico aereo che si sta verificando in questi anni.
  
           RIFORMA FISCALE

Questo argomento , a mio avviso, meritava di essere trattato in modo più diffuso  in considerazione dell’impatto che ha sulla nostra vita di tutti i giorni.
La corruzione e l’evasione fiscale ha raggiunto livelli tali da non essere più umanamente sopportabili. Queste pratiche illegali si sono così diffuse nel tempo diventando, oramai, consuetudini così affermate in maniera tale da far affermare una Costituzione materiale in maniera tale che quella formale serve solo come oggetto di studio per gli studenti delle facoltà giuridiche ed economiche.
In questo contesto di degrado l’art. 1 va letto nella maniera seguente:
L’Italia è una repubblica democratica fondata sulla corruzione e sull’evasione fiscale.
La responsabilità appartiene alle classi  dominanti che la esercitano in nome e per conto di evasori, corrotti e corruttori.
E’ insopportabile che il 40-50% del PIL sia prodotto in nero, con conseguente evasione dell’IVA per un ammontare di 130-160 mld di Euro (fonte Banca d’Italia).
E’ insopportabile che i lavoratori dipendenti e pensionati (31 Milioni) contribuiscono per l’88% dell’intero gettito IRPEF e che  12% possieda dell’80% dei beni del nostro Paese.
Il problema, come ho già scritto nelle precedenti lettere, va affrontato in modo drastico con la proposizione della detraibilità fiscale di tutte le spese così come fanno i paesi più evoluti fra i quali gli Stati Uniti d’America.
Si otterrebbero così facendo i seguenti vantaggi:

1)     Recupero di gran parte dell’IVA evasa;
2)     Restituire mediamente ai 31 milioni di lavoratori dipendenti e pensionati circa 6000 € per anno;
3)     Immissione nel circuito dei consumi almeno 180 miliardi di Euro.
4)     Crescita economica dovuta ai maggiori consumi;
5)     Grandi benefici sul fronte della corruzione in quando diventerebbe molto più difficile l’occultamento di somme di provenienza illecita;
6)     Grandiosa crescita dei consensi per il Partito proponente. La gente vuole soltanto questo.
Il sottoscritto sfida chiunque a sostenere il contrario.
Questo è l’unico sistema per ridare fiducia ai cittadini che oramai non hanno più alcuna illusione per quanto riguarda il proprio futuro.
           
      SANITA’

A mio avviso la fonte principale di sprechi deriva dall’ intreccio di interessi tra sanità pubblica e sanità privata. Nella pratica il settore privato è concorrente di quello pubblico pur essendo da quest’ultimo finanziato.
Buon senso vorrebbe che se lo Stato e le Regioni decidessero di finanziare  la sanità privata, ad esempio nel campo della diagnostica, si dovrebbero sbarazzare delle loro strutture in modo da lasciarne operante soltanto una. Solo così si avrebbe un tangibile risparmio. Invece cosa fanno? Finanziano il privato mettendosi poi in concorrenza con questi. E’ come se la FIAT desse un contributo a chi acquista autovetture Volkswagen. Assurdo. Eppure questo è quello che succede nella nostra sanità. Mi spiego meglio. Se il sottoscritto per una TAC si reca da Potito a Campobasso, la regione Abruzzo ne pagherà  il costo che ad esempio sarà di 500 €. Se io decidessi di operarmi in una struttura privata, la Regione  pagherà sia il costo dell’intervento che quello della degenza per importi pari a migliaia di Euro. Se invece mi servissi della struttura pubblica, la Regione spenderebbe pochissimo dato che già possiede le strutture, i macchinari ed il personale necessario a soddisfare la richiesta. C’è da aggiungere poi che questi lavorano con ritmi assolutamente non paragonabili a quelli dei privati. Quindi succede  quello che proviamo sulla nostra pelle  tutti i giorni: tempi lunghissimi di attesa, pur possedendo mezzi in grado, se impiegati correttamente, di soddisfare 10 volte la normale richiesta, di conseguenza i pazienti sono costretti ad emigrare presso le strutture private con la conseguenza di raddoppiare praticamente i costi. La proposta quindi è questa:
Razionalizzare l’offerta in modo  da non creare sovrapposizioni. Se la Regione decidesse ad esempio, che non è conveniente economicamente gestire una certa attività, dovrà cedere questa al privato, che si dovrà accollare  sia la struttura sia il personale. Soltanto così si taglierebbero effettivamente i costi.
In conclusione, caro Presidente, questi sono gli argomenti da approfondire e magari inserire nella Proposta.
Per quanto riguarda le alleanze, io penso che la costituzione di un polo di non allineati sia la cosa più intelligente da fare, rimarcando comunque le differenze fra l’IDV e gli altri. Noi siamo il nuovo e l’innovativo. Gli altri invece, chi più e chi meno, rappresentano sempre il passato e tendenzialmente tenderanno sempre a rimarcare ed adottare atteggiamenti oramai sconfitti dalla storia.
In questo contesto l’IDV deve assolutamente crescere in termini di consensi. Lo può fare se si sponsorizzassero quei temi che ho trattato poc’anzi. Solo con il partito attestato almeno sul 15% dei consensi si potrà sperare in un vero cambiamento. Se così non sarà, noi resteremmo ai margini della vita politica italiana con la conseguenza che tutto quello che diremo sarà valutato come abbaiare alla Luna.
Scusandomi per il tempo che le rubo, voglia, Presidente Di Pietro, accettare i miei attestati di stima più sinceri salutandoci con un arrivederci a Vasto.
                             Mario Ciancaglini

Vasto: Cessi e ... ricominci.



Pochi lo avranno colto. Ma nella maggioranza e ancor di più in giunta comunale, serpeggia un timore crescente. Forse anche di più, forse si tratta di paura. Desta infatti preoccupazione il cumulo crescente di pesanti deleghe oramai nelle mani dell’assessore alla piazza. Partito in sordina con la delega alla piantumazione di olivi e sistemazione di vasi e giunchiglie, accorpata poi a quella dei cancelletti massonici, è riuscito ad ottenere con destrezza anche quella ai cessi pubblici. E lì è scattato inarrestabile il malumore, causa invidia, dei “colleghi” di giunta. Pare che alla domanda: “Ma non saranno impegni troppo gravosi quelli che ricadono sulle sue spalle?” abbia risposto: “E che volete, occorreva dimostrare che non solo gli altri sono in grado di far fare figuracce a Vasto sulla stampa, ma anche io posso far sapere a tutti che a Vasto non siamo in grado nemmeno di tenere puliti i cessi. E non mi si venga a dire che era meglio risolvere il problema senza pubblicità”.  
 Incalzato di nuovo dal giornalista che gli diceva che forse compito degli amministratori e politici locali era quello di risolvere i problemi e non di segnalarli come un qualsiasi petulante cittadino, pare abbia concluso tra lo stizzito e il risentito: “Oh!  E quando mai a Vasto gli amministratori hanno risolto un problema che sia uno! E insomma! Da che mondo e mondo qui i problemi mica si risolvono! Si denunciano sulla stampa così si può avere un sacco di visibilità! E che diamine! E adesso lasciatemi andare che devo far scoppiare il caso delle buche nell'asfalto”. Ma le stanno tappando proprio adesso! “Maledizione, adesso mi tocca cercare qualche altra cosa da denunciare”

Il caro Gino non si arrabbierà per la mia ironia lui sa che quando era all'opposizione gli avevo detto tante ....  cose.

mercoledì 19 settembre 2012

Emozioni di Settembre.


Non sarà sembrato vero a questi "villeggianti" settembrini trovare un banco di vongole alla riva del mare.  

In pose "sconvenienti",
come "antiche" raccoglitrici di olive,
le signore  ....

Ma sto veramente diventando un poeta?

martedì 18 settembre 2012

Autocelebrazione di un sindaco.

Oggi in Coniglio Comunale, il sindaco di Vasto si è complimentato con se stesso per le opere fin qui realizzate. "Lasciamo giudicare agli altri" avrebbe dovuto dire. Invece .....

Comunicato stampa


Da ora in poi sarà un crescendo di proteste da parte del Sindaco Lapenna. Questo è quello che prevediamo per i prossimi mesi. In verità, il percorso tattico ha già avuto inizio: proteste per la riorganizzazione della sanità ed al piano di riordino delle ASL, proteste per le trivellazioni nel mare Adriatico, protesta per la chiusura del Tribunale, proteste per i ritardi nei finanziamenti per il recupero della linea ferroviaria, proteste per la spending review, proteste per la gestione regionale dei rifiuti. Tra un po’ Lapenna protesterà per la soppressione delle fermate dei treni, per il rischio della perdita di posti di lavoro nell’industria, per i limitati finanziamenti per interventi sul dissesto idrogeologico, per lo scarso intervento sulle strade provinciali e quanto altro può rappresentare elemento di polemica nei confronti di enti terzi all’Amministrazione comunale.
Certo, atteggiamenti all’apparenza tutti giustificati ed i motivi di contenuto per protestare non mancano ma …
Ci chiediamo fino ad ora dove sia stato il Sindaco Lapenna, ci chiediamo come mai non si sia accorto prima di quel che stava accadendo a Vasto e per Vasto, ci chiediamo come mai, un bel giorno, si sveglia ed inizia la sua crociata in difesa della città, ci chiediamo come mai adesso sia alla ricerca di una visibilità che lo configuri paladino, ci chiediamo cosa lo spinga a mostrarsi uomo di polso e novello masaniello, visto che se l’impulso provenisse dall’amore per la città avrebbe avuto anni per dimostrare di averne.

Meglio farebbe il Sindaco a valutare l’inefficacia della propria azione amministrativa, meglio farebbe a cimentarsi in un esame di coscienza da cui potrebbe trarre forza per iniziare a far qualcosa per la città.
Ma una risposta ai quesiti di fondo noi l’abbiamo ed è una risposta semplice: il Sindaco Lapenna scalda i muscoli e prende la rincorsa per le prossime elezioni politiche, quelle per il rinnovo della Camera e del Senato. Se ne parla da tempo ma le proteste contro tutto e tutti rappresentano la conferma. D’altronde… potrebbe mai chiedere voti in ragione della propria credibilità politica o per le cose fatte per la città? No di certo! Ed allora si prepara a chiederli contro le manchevolezze e le inettitudini degli altri, tentando una difesa del territorio in nome di ciò che altri non hanno fatto, dimenticando che se si sta verificando un impoverimento della città in ordine ai servizi ed agli interventi di enti sovraordinati, questo lo si deve anche alla sua invisibilità politica ed alla sua scarsa attività amministrativa, realtà e situazioni che hanno determinano l’appannamento del ruolo di Vasto nello scenario provinciale e regionale.

                                                                          Valerio Ruggieri
                                                            Coordinatore di “Progetto per Vasto

Oggi ... Coniglio Comunale.


Mo pure le palme. ... eccheppalme!




Vasto – SOS, salviamo le palme alla Marina

Via lo ‘struscio’ affollato dei bagnanti, via le mercanzie offerte per ogni dove e a tutte le ore dai ‘Vu Cumprà, silenziati d’un tratto musiche e vociare nei bar con pedane e …dehors, capita che alla Marina uno si guardi attorno e alzi anche lo sguardo. E alzando gli occhi, dopo aver visto a terra un ramo di palma caduto (pericolosamente) dall’alto per vento, nei pressi della Rotonda di Via Dalmazia, capita di soffermare l’attenzione prima su di una e ancora un’altra, e poi su altre delle palme che lì stanno, ormai alte e caratterizzanti, cresciute in circa 40/50 anni, ma che a quanto pare, paiono ormai destinate a divenire, a breve o medio termine, dei miseri tronconi, scuri e tarlati.
E’ noto che un temibile coleottero (Rhynchophorus ferrugineus) originario dell'Asia, detto il “Punteruolo rosso delle palme”, è
arrivato in Italia già da alcuni anni e sta facendo strage di queste scenografiche piante da giardino e da città mediterranei. Qualcuno, con esercizio pubblico nei pressi, mi dice che a suo tempo (l’anno scorso, o ancora prima?) fu fatto “un trattamento” alla prima palma sotto attacco, ma, a quanto pare, senza esito salvifico. Oggi, l’infestante insetto sta attaccando inesorabilmente anche altre palme sullo stesso tratto. Anzi, a ben osservare, qualcun'altra ormai priva dell’eretto ciuffo centrale e significativamente senza racemi di datteri, è visibile, sempre in Viale Dalmazia, nella zona turisticamente preziosa per residence e alberghi. Senza mirati provvedimenti, facile prevederlo, sarà un vero flagello!

Vogliamo preoccuparcene? Per meglio dire: il Comune (magari chi per esso si è inventato di mettere avventizi alberelli d’ulivo in grossi e sciatti vasoni di cemento in Piazza Rossetti) se ne sta preoccupando e occupando? Voi dite che è assai probabile che quelli degli Uffici al Verde o alla manutenzione urbanistica non se ne siano neppure accorti? O, magari tardi, c’è già un programma d’intervento… Confidiamo, ma a saperlo sarebbe meglio!

Tutto questo, richiamo verbale e corredo illustrativo di foto, invio ai Media non per alcuna e sterile voglia polemica, ma perché - da cittadino che ha a cuore Vasto e in particolare la (mia/nostra) Marina - trovo giusto e anzi doveroso spendersi in pubblico per un - si spera utile - grido di allarme.
GFP

lunedì 17 settembre 2012

Scarpasciudd


PLEASE, A TWICE MECCADAMS, SIR!

sabato 15 set'12, campo Incoronata.
QUEEN'S PARK RANGERS   WEST HAM 4-2

QUEEN'S PARK RANGERS (bianchi): Ronzitti L (2°t.Prot), D'Adamo P, Ronzitti N (2°t.Ronzitti Go), Ronzitti F, Salvatore, Serafini S, Soldano, Puddu, Serafini A, Vino, Pegna

WEST HAM (rossi): Granata, Antenucci, Di Marco, Ruzzi, Di Foglio, Patriarchi, Frangione, Sebastiani, D'Angelo, Cicchini, Fanucci

Dopo il caso della giovane nuotatrice ricoverata per intossicazione da bicarbonato (che pare agisca da dopante per diminuire l'effetto dell'acido lattico nei muscoli, due scarpasciùdd' non più giovani hanno voluto provare a doparsi con metodi 'faidatè': il maresciallo Frangione ci ha provato col lievito...di birra, mentre lo chef Soldano con l'idrolitina: il primo è lievitato nel 2t°segnando un gol, il secondo anche lui ha carburato nella ripresa con l'assist per il 4°gol: è curioso che per entrambi l'effetto è durato 5 minuti (sempre intorno al 70mo). Veniamo alla cronaca: i rossi come al solito iniziano bene, con un diagonale alto di D'Angelo (10'), ma al 19' una bella triangolazione sulla sx tra Paolo D'Adamo e Serafini mette fuori causa il rosso Antenucci andato a funghi, l'architetto aggancia bene e a volo di prima infila in rete: 1-0. Dopo neanche 6', stavolta è il bianco Soldano che sguscia, dopo un perfetto lancio di D'Adamo, sulla dx. e crossa ancora per il liberissimo Paolo D'Adamo che bissa e infila a rete il 2-0, mentre Di Foglio rimbrotta a muso duro il capitàa a caccia di ciammaìche e cucculùne nella metacampo avversaria. I rossi si rianimano un pò: al 25' il professore Cicchini si sgancia sulla dx, scarta l'avversario e crossa al bacio per il maresciallo Max Frangione, che mira l'angolino sx e accorcia 2-1. Il 1°t si chiude con una traversa scheggiata da un tiro del bianco Serafini. Durante la ripresa febbrili trattative per il ciabbotto di inizio stagione: si è preferito iniziare in modo light con grigliata di 'risciùla 'nghi li bbèffe'e ' ppipùne arròste'. Nella ripresa il bianchi schierano Puddu in porta e Lorenzo in attacco affiancato da Gogò che sostituisce Nicola Ronzitti: risultato?  I bianchi ,dei due over 60',uno sta ora in porta, i rossi invece hanno il circolo pensionati INPS al completo con 4 over 60' che, appunto nella ripresa, fanno la 'differenza'. Infatti i bianchi iniziano a 'bbummuchijè': prima è Ronzitti Go che al 13' grazia Granata con un bolide che sorvola di 10' la traversa; poi è il fruvoletto Lorenzo Ronzitti che dialogando con il 'tattico' Vino, si trova solo davanti al portiere e segna il 3-1. I rossi reagiscono con una traversa di Cicchini al 22'; poi ci tenta Fanucci che aggancia bene in area e con rasoterra a piazzare sfiora il palo sx;  e poi al 25' Max Frangione è 'lievitato': scatta da sx, 'sdòva' in dribbling stretto 3 avversari e accorcia 3-2. Ma al 38' i bianchi 'stùtene la luce' ai rossi: Soldano scatta e, sotto effetto dell'idrolitina scappa via (!) a Di Marco che va 'scimmiènne' ( a proposito, con Romeo d'ora in poi ci si esprime solo in pure english dopo il suo american trip-allora, sappilo, scimmiènne si traduce in 'walk around like a drunk monkey'), crossa al centro per il solitario Gogò Ronzitti che di testa segna il 4-2: risultato finale nonostante le ultime velleità dei rossi, culminate da uno spento Hulk 'abbumichijiàte bbòne bbèune' da un ottimo Salvatore. 

Class.cannonieri: 5 gol: Ronzitti go   3 gol: Frangione   2 gol: D'Adamo, Serafini A.   1 gol: Sebastiani, D'Angelo, Angiolillo, Storto
The day after ....

Vasto ieri e Vasto oggi



domenica 16 settembre 2012

Vasto e ... la pioggia.


Una notte buia e tempestosa era stata quella appena passata. Le cateratte del cielo si erano aperte, intorno alle quattro e trenta, per riversare sovrabbondante la pioggia.
Non a gocce e nemmeno a catinelle. Qualcosa di più che a “secchi”.
I lampi e i tuoni rompevano d’improvviso il rumore già di per se fragoroso dell’acqua che aveva trasformato le strade in vorticosi torrenti. Torrenti in cui i canali di gronda vomitavano violentemente il liquido troppo improvvisamente ingurgitato, assieme al materiale depositato dai piccioni o dal vento sui tetti e nelle grondaie durante i mesi di arsura estiva.

Mia moglie sistemava stracci e bacinelle dove l’acqua, dal tetto da tempo abbandonato dell’edificio adiacente, entrava copiosa in casa, mentre io, guardandola svigorito, mi trattenevo dal bestemmiare il Padre Eterno, la Madonna e tutti i Santi poiché so perfettamente che costoro sono presi da problemi molto più gravi di un temporale e riflettevo.
Possibile che non esistano i mezzi per reagire all’incuria, all’abbandono? Possibile che l’inciviltà debba rendere sua  complice chi incivile non è o non vuole esserlo?

Non riuscivo a riprendere sonno. Nella solitudine del mio studio sentivo fuori la pioggia scrosciare: ho avvicinato il volto ai vetri della finestra e ho guardato. La terra resa malinconica dall’acqua che ne fa lucide le pietre era come minacciata da plumbee nuvole che si avanzano lambendo la sommità delle case vicine.

Una persona con le gambe nude correva sul marciapiede gridando e facendo gesti col braccio destro verso persone che non ho scorto. Come un film proiettato all’incontrario ho distinto le idrovore dei Vigili del fuoco che invece di versare, aspiravano dagli scantinati l’acqua che li aveva velocemente riempiti, riversando poi questa nelle strade da tempo a loro volta allagate.

Negli anni passati si è pensato bene di assumere persone da tenere dietro comode scrivanie ma non si è pensato a personale che potesse provvedere a tenere puliti i tombini. Era sconveniente fare il calciatore, era disonorevole fare la velina, figuriamoci se si poteva “essere” pulitore di “cloache”. E ancora adesso che si ambisce ad essere calciatore o velina si pensa magari a “notti bianche” o a “notti rosa”, piuttosto che a far funzionare le “chiaviche”. Già “chiaviche” disgustosa parola. Eppure!

La pioggia dalle strade e dalle piazze scende giù dalla collina verso il mare seguendo improvvisati tragitti, tracciando ruscelli, quando non fiumi, e trascinando a valle quello che trova. Rendendo limacciosa la terra. Allagando ogni dove.

Qualcuno osserva che la terra ormai coperta dalla “macchia mediterranea” non riesce più a trattenere l’acqua.
Ma si può chiamare “macchia mediterranea” quell’ammasso di sterpi, rovi, ortiche ed erba infestante di ogni tipo che imbacucca e sconvolge i luoghi una volta coperti di oliveti, vigneti, aranceti e orti multicolori? E dove sono finiti i fertili campi tenuti da amorosi bifolchi?
Probabilmente, una volta coperti di case questi luoghi non saranno più così “desolati”.

Le acque limacciose raggiungono la Marina, dove gli eleganti villini, i curati oleandri  e le siepi di pitosforo, caratteristiche di un ameno luogo di villeggiatura, sono stati sostituiti da costruzioni sgraziate e recinti da stia, aggiungendo danno al danno.

Avrei voluto trovare motivi per continuare questo discorso con la parola “tuttavia” ma non ne ho trovati. Non sono riuscito a trovare argomenti positivi da contrapporre alle negatività che di giorno in giorno trasformano quella che era un luogo dalle “caratteristiche peculiari singolarissime”, in cui l’estetica più che l’urbanistica avrebbe dovuto essere di guida”.

La pioggia intanto stava seguitando a cadere violenta, dirotta, insistente segnando di frequenti rigagnoli la strada.

sabato 15 settembre 2012

Svelato l'arcano.

Qualche giorno addietro, su Noi Vastesi, l'amico Lino Spadaccini si chiedeva come mai l'abito della Madonna della Cintura esposta nella Concattedrale di Vasto (San Giuseppe) non fosse di colore scuro come l'iconografia vuole. Vengo a spiegarne il motivo. Dopo lo spostamento dell'organo che copriva la nicchia dedicata alla Madonna, si è recuperata la statua che era "buttata" nei magazzini ora diventati "saletta espositiva". L'abito è stato realizzato ex novo con la stoffa a disposizione.

                                        

venerdì 14 settembre 2012

Se fossi "ricchione" mi incazzerei.

Ho usato questo titolo così leggerete quanto scrivo. 
Vorrei saper chi è il "grafico" che ha curato questo manifesto e soprattutto chi lo ha approvato. Forse è stato Paolo Palomba? (faccio un po' di pubblicità a quest'ultimo almeno qualcuno si informerà su chi sia).
Non sto a commentare la mamma (sola) col bambino o l'operaio sorridente. Non voglio evidenziare la mancanza della "famiglia". Voglio far notare quella coppia di giovani abbracciati a destra del manifesto (dietro la donna col bambino). 
Ma la vogliamo smettere con lo stereotipo dell'omosessuale visto come una "checca"? Ma perché  l'omosessuale deve essere per forza rappresentato così? Ma perché un omosessuale non può apparire come una persona normale?
Io ho conosciuto (e ancora conosco) tante persone "gay" e di queste pochissime sono come quelle rappresentate sul manifesto dell'IdV. 
Non ho mai sopportato il trattamento e le ingiurie riservati a queste persone ed al loro modo di essere.
Addirittura tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta giravo con una spilla con su scritto, in colore bianco su sfondo verde, "FUORI" (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano), perché ritenevo che il loro "stato" andasse rispettato. Tuttavia penso che da allora nei riguardi di queste persone non sia cambiato nulla. Si fa finta di aver rispetto per loro ma poi .... come nel film di Checco Zalone.
Anche tanti di loro, come certe "femministe", fanno di tutto per danneggiare chi vive "normalmente" quella "condizione" con "certe ostentazioni", ma vedere su un manifesto come quello dell'Italia dei Valori una immagine che li mostra in quella posa mi sembra offensivo. Dovrebbe essere, a mio modo di vedere, altra la maniera di presentare ed affrontare la "causa" degli omosessuali. 
Vendola, pur ostentando la sua omosessualità, non mostra il fianco allo scherno, alla derisione.
A differenza di "Frocio", "Ricchione", "Finocchio" ecc. "Omosessuale" rappresenta una condizione, senza esprimere un giudizio, ho letto su un sito . Ma se si presentano "sempre" gli omosessuali nella maniera in cui sono presentati sul manifesto dell'IdV, siamo sulla retta via? 
Credo di no.