venerdì 30 settembre 2011

La marcia di Lapenna


Questo è l’ultimo anno in cui le feste patronali dedicate a San Michele Arcangelo si svolgeranno nella data tra il 29 e 30 settembre. Dal prossimo anno bisognerà “festeggiare” la domenica più prossima a questa data. Così pare che i nostri “governanti” abbiano deciso. Sarà necessario quindi aspettare che sia il calendario a far ricadere uno di questi giorni di domenica per ricordare che “una volta” la festa di San Michele si svolgeva in questa data.
Un senso di malinconia mi ha preso in questi giorni, tanto che ho passato molto tempo a seguire i concerti bandistici, ultimo ricordo di quella che una volta era una grande festa cittadina.
Alle ore 11, … oggi il complesso bandistico Città di Lecce ha eseguito, sarà un caso, le dolci note di An der schönen blauen Donau (sul bel Danubio blu) di Johann Strauss. Questo brano fu scritto dal grande compositore austriaco nel periodo in cui l’Impero Austriaco cominciò la sua decadenza. La sua esecuzione oggi, in concomitanza con l’ultima festa patronale, mi ha fatto pensare lo stesso della nostra Città. A onor del vero, avvertivo la decadenza della nostra città ormai dal momento in cui ho deciso di impegnarmi in prima persona affinché ciò non accadesse. Tuttavia ora il “barile” non ha più fondo e durante il concerto riflettevo.
Non è da veggenti pensare che il sindaco di Vasto, il prossimo anno, si lamenterà della scelta del “governo di Roma” per l’impossibilità di mantenere la vecchia tradizione delle feste patronali. Non è dato a tutti sapere che, nei confronti di cittadini che si lamentavano delle bancarelle poste alla rinfusa d’avanti alle porte dei negozi, degli uffici e delle abitazioni, lo stesso sindaco si sia difeso dicendo: “questo è l’ultimo anno”.
Pensare che mi ero sforzato, quando ero Assessore, di risolvere il problema spostando le bancarelle su via Adriatica così da utilizzare uno spazio poco frequentato e far circolare gente nelle stradine del centro storico. Il traffico veicolare e le richieste di qualche amico, invece, hanno portato l’amministrazione comunale, quella che non ha più voluto lo storico teatrino dei burattini in piazza Rossetti, a fare un passo indietro.
Continuando ad ascoltare, non è stato difficile per me abbinare l’esecuzione del “valzer più famoso del mondo” alla Radetzky-Marsch (marcia di Radetzky) di Johann Strauss padre. E’ stato infatti facilissimo abbinare la parola “marcia” a Lapenna. Ma non marcia nel senso di marciare bensì marcia nel senso di marcire. Marcia la sua politica, marcia la sua amministrazione, marcia la sua programmazione, marcia la sua … destagionalizzazione. Già! Destagionalizzazione. Quella parola da lui ascoltata in una delle sue prime giunte (chissà pronunciata da chi) e utilizzata a sproposito. Tutte le manifestazioni concentrate in pochi giorni d’estate e tutte le risorse economiche spese nell’ambito di quel breve periodo così da riservare alle festività del Santo Patrono le briciole, forse anche meno. Non sarebbe stato un modo di destagionalizzare il turismo richiamando a Vasto gente per le feste patronali? Allora perché non risparmiare “qualcosa” da destinare a queste feste? Forse il sindaco nella sua “marcia” programmazione non si è ricordato di San “Micchele”, forse pensava al “suo” San Bernardino.
Lo slogan era “Vasto cambia” e certo, per un sindaco che vuole un nuovo piano regolatore per “risolvere il problema della rete fognante”, e che chiede alla polizia urbana di fare più multe per sanare il bilancio, le cose vanno davvero molto bene. Abbandonato il centro storico, rovinato il rapporto tra residenti e pubblici esercenti, mercati e bancarelle in ogni dove ed in ogni occasione, ucciso il fermento culturale, impianti sportivi trasformati in “rosticcerie”. Del problema “spiaggia” ne hanno già parlato ampiamente, di questi giorni si raccolgono le firme contro la chiusura del mercato di piazza Santa Chiara, abbiamo ridicolizzato i cittadini vastesi sul “problema” Parco della Costa Teatina, sulle strutture pubbliche, esempio il Carlo Della Penna, solo chiacchiere. Si svendono e si propone di svendere i “gioielli” cittadini. Mi si dica: questa “marcia” maniera di amministrare di Lapenna cosa ha fatto di buono? Forse la inutile “via Trave”? Qualcuno risponda ai cittadini. Almeno a quelli che lo hanno votato. Ma risponda con i fatti non con le chiacchiere.
La “marcia” dialettica di Lapenna si regge sul nulla, sulle frasi scontate: “I 100 giorni”, “La notte bianca”, “La notte rosa”. Tutte vacuità che ti danno l’effimera notizia sui giornali ma che in fondo nulla lasciano. E non mi si dica che riempire una notte le piazze del centro sia un successo. Un successo sarebbe quello di riempirlo ogni notte (e non sarebbe difficile). Un successo sarebbe convincere i turisti a venire a Vasto perché troverebbero quello che in altri luoghi non c’è. Le scopiazzature della gente senza idee non portano nulla altro che disorganizzazione, disordine e malcostume.
“Dove è sempre festa non è mai festa”, dice il proverbio. Così eliminiamo il superfluo: le feste patronali. Così zittiamo anche il Vescovo che approfitta di queste feste per “rimproverare” la “marcia” classe politica. Quella classe politica che domina e si prostituisce in cambio di “visibilità”.
Mentre penso questo e a tanto altro che potrei aggiungere alla “marcia” di Lapenna mi accorgo che sta finendo “Cavalleria Rusticana”, altro strano abbinamento tra la data odierna e la trama dell’opera, e vedo arrivare il sindaco e il presidente del Consiglio comunale accompagnati dai soliti “staffieri”. Si siedono in prima fila appena un momento prima del finale dell’opera. Appena in tempo per ascoltare l’urlo: “hanno ammazzato compare Turiddu!” …. metaforicamente la nostra Vasto.

Non è questo il "manifesto" ma ...


... mi sento di fare i complimenti al complesso bandistico di Lecce che oggi si è esibito in piazza. Mi sento tra l'altro di sottolineare la bravura di un giovane clarinettista, oltre che la perfetta fusione tra i legni e gli ottoni e le misurate percussioni, che hanno allietato la bella mattinata di festa.

giovedì 29 settembre 2011

Auguri a tutti i "Miccheli".


A San Michele
Di Francescopaolo D’Adamo

Arinfudere la spad Sande Micchè!
Fall’assce lu Cefre chi ti sotta lu pète,
Accusce si rende cande di quàlle ca cumbunate.

ti mmì …Famejje ca si sfasce, mamme c’accide li fèjje,
marèite c’accide la maie, fèjje c’accide lu puatre

ti mmì …nghe la machine ha ‘cciase quattre persone…
e che je fa te l’assicurazione

ti mmì …a che la vuajane ja fatt tande male…
tand je danne la seminfermità mentale

ti mmì …ha rrubbate la pinzione a la vicchiarell
pe la passione ci se mort la puvurell

ti mmì …la troca, lu spirite, lu sesse, li quatraine …
le vonne sìbbete e se ne le tenne … l’ome acciaide

ti mmì …aecche cummanne je. E ti che si?
Vide addò da je e nin mi cuffujé

“E so on”, gna dice ‘Ndonie lu “merrecane”.

Arinfudere la spade Sande Micchè!
Falle scappà lu diàvele sbruvugnte.
Accusce le vede e s’anguste,
Ca dèndr’ a lli callarìune de lu mbèrne,
manche pi’ asse ci sta lu puste.

mercoledì 28 settembre 2011

Aderisco eccome se aderisco!

Associazione civica Porta Nuova – Vasto
www.portanuovavasto.altervista.org


comunicato stampa 28 settembre 2011


UNA RACCOLTA DI FIRME
CONTRO L’ABBATTIMENTO DEL MERCATO COPERTO DI SANTA CHIARA


L’Associazione civica Porta Nuova è più volte intervenuta sul Piano Particolareggiato di Recupero del centro storico di Vasto, adottato dal Consiglio comunale il 4 aprile scorso.

Le nostre osservazioni. La nostra è stata l’unica associazione che a riguardo ha ufficialmente inoltrato delle osservazioni entro i termini di legge, osservazioni che, sebbene siano molto gravi nella sostanza, non hanno acceso alcun dibattito, né hanno meritato alcuna considerazione da parte degli attori della scena politica locale. Sarebbe troppo lusinghiero per noi se esse fossero inoppugnabili, ma riteniamo più realisticamente che siano state ignorate programmaticamente secondo un modus operandi ormai molto diffuso negli ambienti “politici” e che consiste nell’ignorare volutamente i problemi, anche se eclatanti, lasciando scemare l’attenzione dell’opinione pubblica su di essi fino alla completa dissoluzione.
Sarebbe ripetitivo ripetere analiticamente di nuovo le nostre osservazioni, che sono comunque consultabili sul sito www.portanuovavasto.altervista.org. In sintesi, nel Piano abbiamo rilevato l’assenza di un metodo scientifico, il mancato rispetto della normativa specifica sui piani di recupero dei centri storici, il plagio di almeno una proposta di intervento (piazza Histonium), infine l’assurdità del progetto di abbattimento del mercato coperto di Santa Chiara e la sua trasformazione in area residenziale.

Su quest’ultimo punto, che è quello che ha il carattere di maggiore visibilità e concretezza immediata, Porta Nuova ribadisce che la proposta è in palese contrasto con l’analisi socio-urbanistica, peraltro condivisibile, presente nello stesso Piano: nel centro storico non c’è bisogno di altre unità abitative, poiché quelle esistenti sono perlopiù vuote o stanno per essere abbandonate.
Crediamo di dare voce a quanti tengono al futuro del centro storico di Vasto affermando con convinzione che il mercato coperto deve continuare ad esistere e a svolgere così la sua sperimentata funzione di interscambio tra il centro storico, l’entroterra e la campagna; una funzione centrale in ogni città storica. Anzi, va riqualificato e potenziato.

Una raccolta di firme. Per dare voce a quanti condividono questo pensiero allestiremo un gazebo in via Cavour, vicino al Torrione, il 29 ed il 30 settembre. Sarà possibile trovare ulteriori informazioni sull’argomento e firmare una petizione contro l’abbattimento del mercato coperto.
La raccolta continuerà nella mattinata di sabato 1° ottobre, nei pressi dello stesso mercato coperto.

Turbati da Rai 3.

martedì 27 settembre 2011

Mentre gli "altri" discutono in Consiglio.

Da Piazza Rossetti.com

L'idea dell'ex assessore D'Adamo esaminata dagli amministratori comunali
Dall'arch. Francescoipaolo D'Adamo riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:

"Si parla della sede dell’Ente “Parco della Costa Teatina”. Chi potrebbe vantare un luogo “prestigioso” come il palazzetto d’Avalos alla Penna, già sede dell’Orfanotrofio Genova-Rulli, quale sede del parco? Tutte le caratteristiche del luogo, compresa l’area in cui è collocato, convincerebbero chiunque che la scelta di questo sito non avrebbe pari. Già la sua immagine richiamerebbe folle di visitatori.
Nessuno pensa a questi luoghi. Quando si tratta di “pianificare” si pensa ad altro, si guarda “altrove”.

(Ndr) L'ex assessore può stare tranquillo. La sua idea è stata già al centro delle riunioni che, in questi giorni, gli amministratori della città hanno avuto in relazione alla perimetrazione del Parco della Costa Teatina. Vasto rivendicherà a gran voce la sede dell'Ente Parco per tutte le motivazioni che D'Adamo enuncia ed alle altre che, in queste ore, sono state inserite nell'atto deliberativo che domani sarà oggetto di discussione all'interno dell'aula "Vennitti".

Il mio pensiero:

Sono serafico. So benissimo che c’è tutto un pool di persone che aspetta che io esprima delle idee per poterle utilizzare, possibilmente senza di me, così come è sempre avvenuto (megaschermi nelle piazze per il Film Festival, Toson d’oro, i restauri in Rossetti… e mi fermo qui).
Ma solo il direttore di questo giornale è così gentile e onesto da riconoscerlo, come in questo caso.

Io non ne sento la mancanza, tuttavia ....

CHE FINE HANNO FATTO IL PD ED IL PDL DI VASTO

Leggo con piacere che “Progetto Vasto” e “Giustizia Sociale” (non a caso due non-partiti) hanno aperto la “campagna d’autunno” con il tesseramento e riunioni programmatiche. Si sono dati una struttura organizzativa “leggera”, pubblicano resoconti sull’attività consiliare, fanno analisi del territorio (il benedetto Parco), tentano, anche con successo, di allacciare un rapporto costante con gli elettori tentandone il coinvolgimento nelle scelte… insomma fanno ciò che tradizionalmente hanno sempre fatto i partiti. Non si hanno notizie invece dei due maggiori partiti locali, il PD ed il PDL appunto. Continuano le ferie estive e appaiono quasi appagati, o forse narcotizzati, l’uno dalla vittoria alle ultime amministrative e l’altro dalla bruciante sconfitta (un misero 12%) nelle stesse elezioni. Ambedue le sezioni sono commissariate, ambedue non convocano gli iscritti dall’ ultima tornata elettorale, si guardano bene dal coinvolgere il loro elettorato nelle scelte amministrative e politiche, non programmano alcun congresso organizzativo, il tesseramento è un lontano ricordo ecc. Soprattutto non si consente ai vecchi iscritti e simpatizzanti di avere anche un luogo fisico per discutere e riflettere su quanto sta accadendo a Vasto e soprattutto in Italia. Se i partiti non favoriscono l’informazione, la discussione, l’approfondimento ed il successivo coinvolgimento a cosa servono? Forse dobbiamo aspettare la fine delle festività patronali….la partenza delle giostre …ad ottobre, con il fresco…chissà…

Nicolangelo D’Adamo

Caro Nicolangelo non bisognava essere veggenti per "capire" quello che ora scrivi. Non porti quesiti in merito. Non ti risponderebbero o lo farebbero solo per una questione di facciata. Noi di ApV ieri ci siamo riuniti (mancava il nostro consigliere) ma non abbiamo ritenuto necessario dare la notizia sui giornali. Se tu avessi voglia di parlare di Vasto con noi ti aspettiamo a braccia aperte. Sicuramente la tua presenza sarebbe una "succosa" notizia che forse sveglierebbe i tuoi (vecchi) amici.

Anche questi ... gli anni Settanta.

lunedì 26 settembre 2011

La sede dell'Ente "Parco della Costa Teatina".

Non è la politica vastese che può pretendere la "sede" dell'Ente Parco della Costa Teatina ma è la Città che con le sue "magnificenze" si "impone" in tal senso.


Si parla della sede dell'Ente "Parco della Costa Teatina". Chi potrebbe vantare un luogo “prestigioso” come il palazzetto d’Avalos alla Penna quale sede del parco? Tutte le caratteristiche del luogo, compresa l’area in cui è collocato, convincerebbero chiunque che la scelta di questo sito non avrebbe pari.
Nessuno pensa a questi luoghi. Quando si tratta di “pianificare” si pensa ad altro, si guarda altrove.

Il sabato pomeriggio ... "scarpasciudd" e basta.

sabato 24 settembre 2011
ore 17 campo Incoronata

QUATTRO BOTTI PRE-SAMMICCHELE DI SAN LUIGI
di Vittorio Patriarchi

DEBRECEN - BALATON 6 - 1
arbitro sig. Orazio Di Blasio

DEBRECEN(maglia blu): Ronzitti L, D'Adamo, Ronzitti N, Ronzitti F, Serafini S, Puddu, Soldano, Vino, Angiolillo, Reale, Serafini A

BALATON(maglia rossa): Loreta, Lemme, Di Marco, Ruzzi, Serafini G, Patriarchi(35'Docuta), Fanucci, Sebastiani, Storto, Cicchini, Pegna

Tutti si chiedono:" ma a Sammicchèle chi vè? 'Stànne pare ca n'n si spàre mànghe...". Ci pensa Soldano nel riscaldamento: dopo una scarica di rutti, il professore gli fa:" Peppì, vàcci tu a sparà 'st'ànne sotte a la fràne!"; " M'àjje magnàte sole maccarune àjje e ùjjie..."gli risponde timido Peppino;" scì, ma che unità di misura sì usuàte?" chiede beffardo Nicola, e Peppino timidamente:" 'na spasètte...". Nel 1°t. i rossi come al solito si propongono bene, e al 21', per poco non vanno in vantaggio su una deviazione sfortunata del blu Ronzitti F, che rischia l'autogol. Il solo Storto si danna tra una selva di difensori e rimane spesso isolato, ma lui non molla e va vicino al gol in 2 occasioni. Al 35' il sottoscritto esce per infortunio, entra Docuta, e al 36' il blu vanno in vantaggio: violento tiro di Serafini A, respinta di Loreta, e Louis Angiolillo lesto come una fuìna mette dentro: 1-0. Poco dopo, il professor Cicchini azzecca al decimo tentativo 'nù cròss jùste', puntuale l'incornata vincente di Giuseppe Serafini, che pareggia 1-1. Nell'intervallo 'stìrene li'pìte' pure Vino e Pegna, e la ripresa è un crescendo di botti pirotecnici per i blu che letteralmente 'ammupilìscono' i rossi: al 10' Sebastiani si attarda a spazzare via la palla dalla propria area, Serafini A gli ruba palla, la passa ad Angiolillo che segna facile il 2-1. AL 16' Silvano Serafini anticipa Storto, parte da centrocampo, s'invola solitario tra 2 marcatori, 'smicciàjje 'nghi la còde dill'ùcchie' che il portiere era uscito fuori dall'area e da 25metri lo beffa con un bel pallonetto: 3-1, con apoteosi dei blu, che commentano" Silvà, ci si tòdde l'ammèzze..". Al 28' è invece il blu Angiolillo a deviare in scivolata un bel cross di Soldano da destra: 4-1. Al 32' è invece il blu Giuseppe Reale che sgroppa sulla sinistra, triangola stretto con D'Adamo e segna il 5-1. E a concludere, al 42' Luigi Angiolillo porta a 4 le segnature personali, segnando con molta facilità il 6-1, tra una difesa rossa ormai 'nghi li vràccia 'ndèrre'.

classifica cannonieri 5 gol: Luigi Angiolillo 2 gol: Frangione, Serafini A, Serafini S, Reale 1 gol:Docuta, Rossi, Serafini G, Storto

domenica 25 settembre 2011

Un pensiero mi assale.


Lo strozzino è là, sorridente e pacioso. Pronto a “prestare” il denaro al suo “amico”. Si siede al fianco del “giocatore” perdente e lo incita. “Sono qua io! Non ti preoccupare, ti rifarai”.
Così Bossi sembra comportarsi in questo periodo con Berlusconi. Berlusconi, come un giocatore perdente al casinò, pensa di rifarsi e “l’amico” Bossi lo “aiuta”. La sensazione però è che questo aiuto sia finalizzato a qualcosa. La percezione è che gli “interessi” siano altissimi. L’impressione è che si voglia il “fallimento”. Solo che in questo caso il fallimento che si vuole non dovrà essere di Berlusconi o solo di Berlusconi ma dell’intera Italia. Una volta fallita questa sarà facile per lo “strozzino” appropriarsi di quello che realmente vuole. Quello che per lui è il sogno di una vita. Quella che lui chiama la “Padania”.
Immaginiamo una Italia allo sbando. Le zone già depresse ancora più depresse, mentre le regioni “ricche” si uniscono dietro una bandiera “verde” abbandonando il bianco e il rosso al loro destino.
Lo strozzino non “perde” mai sa benissimo quello che fa. Lo strozzino non è un “benefattore”. Mai! Dietro i suoi sorrisi, le sue assicurazioni, c’è sempre un disegno avido, finalizzato all’appagamento dei suoi “desideri”.
Bossi non è uno strozzino? … vedremo.

sabato 24 settembre 2011

Sul Parco della Costa Teatina.

Ho ripreso i miei vecchi libri di Pianificazione Territoriale e ...


"Gli organi preposti alla pianificazione debbono valutare se lo sviluppo proposto farebbe progredire, o arretrare le politiche e gli obbiettivi fissati nel piano, o non avrebbe alcun effetto su di essi".

.....

Nelle fasi di "controllo" e di realizzazione ricorre l'interrogativo: " Cosa avverrebbe se approvassimo o rifiutassimo questa richiesta? La città continuerebbe il suo corso o no?"

Oltre all'esperienza c'è anche la teoria. Sono pronto.


Sarebbe il caso che "qualcuno" si documentasse prima di affrontare "certi" argomenti.

venerdì 23 settembre 2011

Il "regalo" di un amico.

Architetto,
ho letto il pezzo "Zuffette di politica paesana" (come dire "Zuffe di politichetta paesana") e la mia diffidenza verso il Parco aumenta perchè vedo si fa più intenso il palleggio delle incompetenze, assegnate da una parte all'altra.
Nessuno ancora ha messo in fila le reali o ipotizzate regole del parco, rimanendo tutti nella certezza di avere le ragioni dalla propria parte.

Cosa piacerebbe leggere nero su bianco?

Qualcosa come questa lista, estratta dal sito del parco regionale dei Colli Euganei:

Opere e attività fattibili previa autorizzazione
Opere, lavori e azioni per i quali è obbligatorio conseguire preventiva autorizzazione dell'Ente Parco (qualora le stesse ricadano in aree sottoposte ai vincoli paesaggistico idrogeologico o forestale).
1. interventi sui fabbricati che ne modifichino l’aspetto esteriore (nuove costruzioni,
ristrutturazioni, ampliamenti, modifiche fotometriche, tinteggiature esterne ecc.);
2. costruzione di recinzioni, passi carrai o pedonali, muri di contenimento, pavimentazione e sistemazione delle aree esterne, abbattimento piante da giardino, opere murarie d’ogni genere fuori terra;
3. installazione di staccionate, pergolati, casette in legno o altri accessori da giardino;
4. installazione di serre, tunnel o altre strutture anche mobili o stagionali;
5. esecuzione di cambi di coltura (es. da prato a oliveto);
6. asportazione di massi trachitici;
7. esecuzione di movimenti di terra in genere: scavi, drenaggi, sbancamenti, sterri o riporti;
8. modifica al sistema di regimazione delle acque di superficie;
9. ricerca ed utilizzo delle acque sotterranee;
10. installazione di serbatoi di GPL;
11. accensione di fuochi all’interno dei boschi o a distanza inferiore a ml 100 dagli stessi (con divieto assoluto nei periodi di massima pericolosità);
12. esecuzione dei tagli boschivi;
13. apertura o modifica delle strade di servizio o piste forestali;
14. raccolta dei funghi (regolamentata);
15. raccolta di piante o erbe (regolamentata);
16. uso di mezzi a motore nelle strade di accesso a fondi agricoli o boschi con esclusione dei mezzi necessari ai lavori agricoli o boschivi o in dotazione ai servizi antincendio o protezione civile;
17. Opere che prevedono riduzioni di superficie boscata in generale.

Opere, lavori e azioni per i quali non è obbligatorio conseguire preventiva autorizzazione dell’Ente Parco

1. tutte le opere o lavori identificabili in ordinaria manutenzione;
2. tutte le normali operazioni agronomiche necessarie per la realizzazione della produzione agricola (potature, reimpianto delle colture, lavorazione del terreno sopra i 50 cm);
3. reimpianto del vigneto o altra coltura agraria per fine ciclo produttivo (senza operare movimenti di terra);
4. tutti gli interventi interrati che non prevedano opere fuori terra nelle zone di pianura (es. installazione serbatoi di GPL);
5. taglio ed estirpazione di qualsiasi alberatura morta;
6. manutenzione delle siepi o filari alberati compreso il taglio delle siepi arbustive (con esclusione delle siepi costituite da piante forestali);
7. raccolta dei frutti penduli: castagne, giuggiole ecc. salvo eventuale divieto del proprietario o possessore del bene;
8. accensione dei fuochi a distanza superiore a metri 100 dai boschi (con esclusione dei periodi di massima pericolosità).

Qui invece c'è addirittura il regolamento per la raccolta della flora spontanea, detto tra noi "la ciucurella":

http://www.parcocollieuganei.com/upload/pdf/366_Regolamentoflora.pdf

Beh, non mi sembra che questo parco lasci tanta libertà agli abitanti, quindi non è fuori luogo chiedersi cosa ci aspetta..

Come curiosità aggiungo:

Nel Parco Nazionale d’Abruzzo, un signore di Ortona dei Marsi, il 27 luglio scorso ha richiesto all’Ente Parco il nulla osta per la costruzione di una pensilina in legno sulla porta di casa situata in zona D.
Una signora di Pescasseroli ha richiesto lo stesso nullaosta per costruire una “edicola cimiteriale” di famiglia nel cimitero del Comune.
Mentre un altro signore di Pescasseroli ha richiesto il nulla osta per avere una linea elettrica nella propria stalla di cavalli, zona C; l’ha chiesta aerea ma l’ha ottenuta interrata.
Per la cronaca i nulla osta li hanno ottenuti tutti.

I dubbi sulla severità dei vincoli sono reali e basta leggere sui numerosi siti di parchi per rendersene conto. Se per quello Teatino i vincoli si prevedono meno ingessanti allora si elenchino e si rassicuri la comunità, che non è fatta solo di cantori figli dei fiori, ma anche di imprenditori, investitori e artigiani che hanno bisogno di certezze.

Cordialità.

Comunque ci sono ancora tantissimi altri argomenti da affrontare prima di dire si o no.

Il Parco della Costa Teatina.


Nubi dense e "faro" spento.

Come vastese mi sento “toccato” dall’intervento dell’Ass. Febbo il quale, con strano tempismo, interviene durante lo svolgimento del Consiglio comunale. Bisogna tuttavia rilevare che è troppo facile adesso, lasciarsi andare a sterili protagonismi o inutili isterie in un Consiglio comunale teletrasmesso. A cosa serve ora dare la caccia al disfattista, al nemico di Vasto, quando quello che si dice è vero? Voi dite che abbiamo forze che remano contro Vasto? E complimenti per lo spirito di osservazione! E come la volete difendere Vasto? Uno solo era l’adempimento che l’Amministrazione comunale aveva da assolvere. Non è riuscita a fare neanche quello.
Una maggioranza lacera e raccogliticcia, a tempo scaduto, non è riuscita a fornire ancora una bozza di perimetrazione del Parco da valutare. Allora come faccio a prendermela con un “nemico”, quando in realtà il “ vero nemico” ce l’abbiamo dentro casa. Del nemico esterno non ho mai avuto paura, ma dei Vastesi che dovrebbero difendere Vasto, e che alla prova dei fatti non ne sono capaci, ne ho molta.
Da quando nel 2008 l’Amministrazione comunale ha aderito al progetto del parco, tutto è rimasto nel “limbo”. E adesso frettolosamente, troppo frettolosamente, si dovranno prendere decisioni delicatissime per Vasto ed i Vastesi. Dove sono gli studi? Dove le analisi e valutazione socio economiche che portano ad una scelta piuttosto che un’altra? Niente, niente di niente.
Purtroppo non è la prima volta che lo rileviamo.

giovedì 22 settembre 2011

In Consiglio Comunale siamo ancora in queste condizioni.


La più brutta pubblicità per Vasto credevo fosse questa immagine del 1973. La nostra Amministrazione comunale invece ha superato, e di molto, questo livello.
Dopo quello che si legge sul Parco della Costa Teatina ....

Saluti da Roma

Peccato essere qui a Roma e non poter seguire le vicende del consiglio comunale odierno. Sai quante risate. Non c'è certamente bisogno di leggere le "premesse" sui giornali odierni per capire la totale confusione sull'argomento. Si parla di vincoli, si parla di salvaguardia, si parla. Oserei dire si "sparla". Mi piacerebbe sentir parlare di vantaggi, sviluppo, qualità, insomma del vero motivo o dei veri motivi per il quale il parco sarebbe necessario. Invece ... un misero Sabatini con il suo nulla, nel mezzo del nulla in cui si muovono un insulso sindaco e certi inutili segretari di partito decidono frettolosamente un "qualcheccosa".

A proposito, visto che il parco prevede il "rilancio" dell'agricoltura e dei prodotti tipici, perchè tenere fuori da esso le valli degli orti come "l'Angrella" o le aree intorno a via Trave?

Ma forse coloro che oggi "decideranno" non lo sanno che il parco non è solo .....

Ciao da Via Merulana (si! quella del pasticciaccio brutto)

martedì 20 settembre 2011

"Tanto" è destinato alla ... speculazione edilizia.


Al Signor Sindaco, agli Amministratori del Vasto, ai suoi cittadini

Dell’opera di Carlo Della Penna per Vasto. Corresponsabile oblio e abbandono
Lettera aperta di Giuseppe F. Pollutri

Carlo Della Penna (1879 – 1971). E’ trascorso poco più di mezzo secolo dall’inaugurazione del suo Asilo. Fu l’11 settembre 1955. Quanti oggi a Vasto ricordano l’uomo (emigrato in Argentina), il concittadino munifico mecenate? Quanti a Vasto hanno ancora a cuore i beni donati alla città e, in particolare, l’Asilo voluto e fatto costruire, interamene a sua opera e spese, per “contribuire – sue parole – alla costruzione di una società migliore”? Dell’uomo, qui, dirò soltanto che è un raro esempio di vastese che – pur vivendo altrove, pur avendo realizzato le proprie fortune con suo sacrificio e lavoro – diede un segno forte e concreto di radicamento umano al paese natale, senza aspettarsi altro che se ne conservasse memoria e un qualche insegnamento. Assai poco chiedeva, ma, pochi decenni dopo, per lui non si ha neppure più quella. Nel suo altruismo e generosità, anche verbale, il nostro ebbe a dichiarare che la donazione era un modo di dimostrare “la propria gratitudine alla Patria”. In realtà, imbarcatosi per “le Americhe” a soli diciannove anni, poco aveva da ringraziare un’Italia post-unitaria, velleitaria e per più versi corrotta, che spingeva tanta gente a cercare sostentamento di vita, o magari”fortuna”, in terra straniera.

Ma cosa ne è di questo suo “Istituto d’Infanzia”, poi temporanea sede universitaria, oggi, anno 2011? Un amico mi dice: “Vai a vedere in che stato e ridotto”. Anzi, nel sua intima urgenza di mostrarmi la vergogna civica che oggi rappresenta quel che fu il Complesso, edificio e parco “Asilo Carlo Della Penna”, volle mostrarmelo subito, benché fosse ormai sera. “Guarda bene … tornaci ancora domani, fotografa, …scrivi, suscita un ripensamento, qualcosa”, aggiungendo “Non so se otterrai e quale ascolto, ma sicuramente non si può continuare a sopportare e tacere”!
Nel personale ‘ritorno’ e riappropriazione ideale di un luogo e di una città che, come altri, ho dovuto lasciare per studi, vita e lavoro: inserendomi in una visione più fattiva e meno neghittosa, che molti “vastesi di fuori” hanno, ben volentieri provo a spendere qualche parola che almeno dica e chieda per tutti: - Perché quest’abbandono e, soprattutto, …per cosa?

Sono tornato così sulla ormai storica Via Madonna dell’Asilo. Ho guardato attentamente, ho fotografato il malandato cancello con un cartello tenuto con fil di ferro, indecoroso, scuro e privo di qualsiasi indicazione, e la sconnessa cinta muraria. Ho intravisto dietro le alte sterpaglie, fra cui provano ancora a fiorire le rose, il grande pannello in bronzo a rilievo, raffigurante in allegoria la produttività del lavoro, ho solo potuto immaginare le sale interne con gli affreschi di V. Canci. Sul lato sinistro del Parco, il fabbricato della casa del custode mostra chiari e rattristanti segni di fatiscenza per un manufatto edile ormai privo di manutenzione e, in sostanza, di attività e di vita. Sul retro, dall’esterno, ho provato a decifrare a vista un’iscrizione sul bordo di una fontana da giardino. Leggo soltanto un “1961”, “… di Don Carlo”, accanto a una sorta di stemma figurato: una penna su un quaderno, evocativa del Mecenate, della sua attività cartaria e editoriale, della scrittura, della cultura, con su scritto “Histonium”. Quell’Istonio, poi Vasto, che dimentica e magari (tranne qualche rara voce pubblicistica) colpevolmente tace e sopporta.
Bisognerà dunque interrogarsi su questa ‘faccenda’. Occorre che da parte dei pubblici amministratori della città si diano, in trasparenza democratica, motivazioni univoche e civicamente accettabili del perché un tale bene e patrimonio, donazione di un vastese che pensò di condividere la propria fortuna, frutto di sacrificio e lavoro, con la città di origine, sia stato abbandonato e tenuto nel degrado. Chi ha usufruito anche personalmente di tale pubblica struttura, oltre ad un comprensibile attaccamento affettivo, s’interroga, più o meno apertamente, per quali mire o intenzioni (o temute speculazioni) si sia fatta “terra bruciata” dell’Istituto e del sito.
E comunque, in positivo, che cosa si vuole e ci si aspetta? Intanto, quelli che ancora sanno e ricordano da dove e da chi ci proviene il Bene, chiedono degna conservazione dell’Opera e rispetto per il donatore. Le forze sociali, poi, i giovani soprattutto, vedono la possibilità di realizzazione nel sito e nella struttura - risanata, e opportunamente rammodernata, dislocata nella nuova Vasto ormai “in Centro”, ma facilmente accessibile dalla Circonvallazione - un Polo di aggregazione sociale e di vita civica e culturale, non escludendo in essa un utile (mi si dice anche necessario) ampliamento dell’attigua “Scuola Elementare G. Spataro”. “Datelo ai Giovani!” si diceva in un articolo di “Giovani in Movimento”, nel marzo 2009. Un’aspirazione – leggo in un articolo di G. Catania su C. Della Penna e le sue benemerenze, riferite non solo all’Asilo ma anche all’ampia area donata alla provvidenziale e laboriosa Comunità Salesiana – che appare “nel concetto e nel proposito” di questo concittadino di rara generosità e idealità.

Non sta a me avanzare ben definiti progetti, ma di certo, riportando il pensiero di molti, devo qui affermare che il progressivo abbandono, l’incuria, il degrado crescente, l’incivile tenuta del sito in un ambiente urbano, l’inspiegabile dimenticanza del donatore, non possono e non devono essere più tollerati dalla collettività. Chiedo dunque, attraverso i Media, agli eletti nelle Istituzioni a voler prendere piena consapevolezza del pubblico ‘misfatto’ e del conseguente disagio civile e sociale; ai cittadini più volenterosi di farsi promotori e sostenitori di un “Comitato per il recupero e lo sviluppo dell’Istituto Carlo Della Penna del Vasto”.
Un “Parco”, anche antropico e urbano, può cominciare da qui: dalla necessaria convinzione che il territorio e i beni cittadini vanno posti a vantaggio degli uomini che nel luogo hanno o eleggono la propria dimora. Cominciamo a volerlo concretamente riprendendoci (o ridandoci) “l’Asilo” di Don Carlo. Sarà d’indubbia utilità per tutti, cittadini e forestieri; non meno, e per quanto necessario, un segno di collettivo rispetto umano e civile, una dinamica e autentica memoria tributata a “un vastese di fuori” che alla sua città natale, alla nostra Vasto Aymone …olim Histonium, ha fornito altruisticamente amore ideale e fattive donazioni. - GFP

Notti magiche aspettando un ...

lunedì 19 settembre 2011

Il sabato pomeriggio ... "scarpasciudd" e basta.

L'ERA DEL CINGHIALE ...VRUCILONE
sabato 17 settembre 2011, campo Incoronata, ore 18

GORNIK ZABRZ LECH POZNAN 4 -2
arbitro sig. Orazio Di Blasio

GORNIK ZABRZ (maglia blu):Ronzitti L, Ronzitti F, Ronzitti N, Vino, Serafini S, Puddu, D'Adamo, Reale, Angiolillo, Serafini A

LECH POZNAN (maglia rossa): Docuta(2°t .Loreta), Lemme, Di Marco, Sebastiani, Di Foglio, Patriarchi ,Fanucci ,Storto, Frangione, Cicchini

Un 10 contro 10 con 30 gradi ' a 'ngòcie' li' còrne' : la nostra autonomia è stata messa a dura prova, e alla fine i più tonici e giovani blu hanno prevalso. Nel 1°t. bei sprazzi di gioco per i rossi con Frangione e Storto, ma i blu colpiscono al 14': rimessa laterale di Ronzitti sulla sinistra, Silvano Serafini si inserisce a sorpresa anticipando il figlio e segna di mezzocollo destro a fil di palo, redarguendo severamente Andrea: " 'mbàrete 'gna si fa gol, bardà ! ": 1-0. Il raddoppio è merito di Angiolillo, che semina i difensori e serve uno smarcatissimo Andrea Serafini, che solo soletto infila il 2-0. Nel 2° t, nei primi 25' c'è l'assedio all'area blu: i rossi, in una spinta d'orgoglio, mandano in avanti Docuta, che entra in area, ma Silvano " li fa spisiliè pi d'àrie ": rigore decretato da Orazio, Silvano gli inveisce contro, e l'arbitro chiede l'accompagnamento coatto del reo, che però poi si redime e si chiarisce; il penalty lo batte lo stesso Johnny Docuta, ed è 2-1. Dopo 10' Lemme cavalca sulla destra, traversone arretrato per Docuta che devia, ma Ronzitti in uscita lo anticipa, palla sui piedi di Luca Storto che, con un pallonetto beffardo, aggira Lorenzo e pareggia 2-2. Rispondono il blu al 29' , quando Vino a mezzocampo lancia Giuseppe Reale che, sul filo del fuorigioco, anticipa Loreta e segna il 3-2. AL 30' Frangione allunga lo scatto, si blocca, rotea le braccia inequivocabilmente, come a dire ' Avàste ! ", e si avvia cioppicante negli spogliatoi. E al 32' ci mancava pure il diritto legale: Di Foglio esce dal campo in fretta e furia, i caramba lo fermano intimandogli: " Addò vì senz'ambrèlle ? " ; e lui calandosi sulla testa il tipico parruccone bianco degli avvocati inglesi, risponde sicuro: " Ho un legittimo impedimento, fatemi passare, viasù ! ". Intercettato nella doccia da Frangione, Luigi gli confida: " Massère ji àma scurtuquà nu' cinghiàle: si mi prisènde a li òtte, mànghe li zànne mi fànne attuqquà ! ": hai capito il vròcilo?. Negli ultimi 15' i blu giocano ' a cippitìlle' coi rimaneggiati rossi, e spesso si presentano in 4 contro uno in contropiede. Al 36' , dopo aver fallito un gol fatto, il blu Angiolillo fa partire da sinistra una rasoiata che elude Loreta, il sottoscritto riesce a salvare sulla linea , ma Andrea Serafini ci mette in contrasto il suo 46 di piede e la palla entra in rete: 4-2.. Al 90' la perla: 5 contro il solo Romeo, i quattro blu si fanno altruisti per capitan Puddu, che a 2 m dalla porta, ammolla un piattone alla' ' viva il parroco' e la palla va alta sopra la traversa.

Classifica marcatori: 2 gol: Frangione, Serafini A 1 gol: Angiolillo, Docuta, Reale, Rossi, Serafini S, Storto

Missing: Persona seria scomparsa.


Che fine ha fatto Massimo Donadi, una delle persone serie di IdV? Non l'ho incontrato a Vasto durante l'incontro annuale. Vuoi vedere che anche lui ...

domenica 18 settembre 2011

Di Pietro candida suo figlio Cristiano.

Dopo il "trota" della Padania ...


... arriva il "salmone" del Molise.


CAMPOBASSO - All'indomani della presentazione delle liste da parte dei partiti e del congresso dei dipietristi a Vasto, gli appartenenti al circolo dell'Idv di Termoli hanno deciso di lasciare in blocco il partito contestando la decisione del leader Antonio Di Pietro di candidare il figlio Cristiano Di Pietro. L'annuncio e' stato diffuso oggi.

''I componenti del Circolo dell'Italia dei Valori di Termoli, conosciute le liste per l'elezione del Consiglio Regionale del Molise del 16 e 17 ottobre - si legge sulla nota - e constatata la presenza nella lista dell'Idv di Cristiano Di Pietro, figlio del presidente nazionale Antonio Di Pietro, esprimono il loro risentito dissenso a tale candidatura''.

Per il circolo termolese tale candidatura e' sulla falsariga di quella del figlio di Umberto Bossi della Lega Nord. ''Essa appare figlia della stessa concezione familistica e privatistica che presumibilmente ha mosso il capo della Lega Nord, Umberto Bossi a candidare e a far eleggere il figlio al Consiglio Regionale della Lombardia o il presidente del Pdl Silvio Berlusconi a candidare e a far eleggere Nicole Minetti allo stesso Consiglio Regionale Lombardo''.

Per tali motivazioni l'intero Circolo ha maturato l'uscita dal partito. ''Si decide, seduta stante, di interrompere la propria esperienza politica con l'Idv. Gli stessi componenti, inoltre, confermano la loro appartenenza al centrosinistra, con l'auspicio che le prossime elezioni regionali possano essere occasione di un reale cambiamento della politica nel Molise''. (fonte ANSA)

L'incontro IdV sarebbe un grande ritorno d'immagine se ...


... l'amministrazione comunale sapesse come valorizzare l'occasione. Purtroppo non lo sa.

sabato 17 settembre 2011

Dal libro del profeta "Chisase".

Ricordo alcuni anni orsono con Mastella baci ed abbracci. Poi ...

Da Piazza Rossetti.com

"Oggi a Vasto ha fatto una bella tappa". Di Pietro: "La strada è condivisa"
VASTO. Non è ancora nato, ma oggi il 'Nuovo Ulivo', come lo ha battezzato Pierluigi Bersani, ha almeno tentato di mettere le prime radici. I distinguo tra Pd, Idv e Sel sono ancora molti, primo fra tutti se allargare l'alleanza all'Udc o meno (sul punto le posizioni divergono). Ma per il leader del Pd non ci sono dubbi sul fatto che oggi, a Vasto, il Nuovo Ulivo ha compiuto "una bella tappa". E anche per Di Pietro il primo mattone è stato posato, del resto "il cammino è condiviso". Non si esprime Vendola.

Si limita a sorridere al direttore del Tg de La7, che tenta di strappare ai suoi tre ospiti un impegno ufficiale. Al termine del dibattito alla festa dell'Idv, Enrico Mentana pone la 'fatidica' domanda: "Possiamo dire che oggi, 16 settembre 2011, il Nuovo Ulivo nasce ufficialmente?", chiede ai suoi interlocutori. Insiste, il direttore, ma i tre leader si trincerano dietro sorrisi. Poi è Bersani a rompere per primo gli indugi: "oggi a Vasto ha fatto una bella tappa". "La strada è condivisa", gli ha fatto eco Di Pietro. "Il programma non è che lo dobbiamo cercare con il lanternino, c'è già nelle cose che diciamo ogni giorno"

giovedì 15 settembre 2011

Come due scolaretti in gita scolastica.

Sono stato, come di frequente a Roma. All'andata ho ascoltato con attenzione alcune dipendeti della Golden Lady (non riferirò cosa dicevano). Al ritorno il caso ha voluto che il mio posto fosse adiacente a quello di Enzo Marzo che domani terrà una conferenza nell'ambito dell'incontro dell'Italia dei Valori.


Enzo Marzo da oltre trent'anni è giornalista del "Corriere della Sera", dove ricopre e ha ricoperto incarichi di responsabilità sia nel settore politico che in quello culturale. È docente di Profili deontologi della professione giornalistica presso la scuola di giornalismo Luiss. È direttore di «Critica liberale», mensile di sinistra liberale, e presidente della Fondazione Critica liberale, che ha avuto come presidente onorario, fino alla sua scomparsa, Norberto Bobbio. È stato tra i promotori di «Opposizione civile». È stato promotore del «Manifesto laico», coautore dell'omonimo libro, e membro del comitato di presidenza della Società laica e plurale.

lunedì 12 settembre 2011

Ipocrisia:

Molte ragazze sono state escluse dal concorso "Miss Italia" perchè hanno già posato nude.



Avrebbe potuto partecipare a "Miss Italia" questa "modella"?

Non capisco cosa significhi escludere da un concorso di "bellezza", persone che già si sono portate avanti col "lavoro". E' come se un artigiano non potesse assumere una persona che è stata "apprendista". Le ragazze che partecipano a "Miss Italia" come prima caratteristica devono avere un fisico da "modella" poi, magari, devono dimostrare anche di saper fare altre cose. Qualcuno mi dirà che il fascino si esprime anche da vestite e io aggiungerei "soprattutto" da vestite. Tuttavia mi chiedo perchè far sfilare le modelle in ridottissimi bikini o attillatissimi vestiti?
Cara Signora Mirigliani, riveda il regolamento del "suo" concorso e ci liberi dall'ipocrisia che lo "avvolge".

... o vuole lo "jus primae noctis"?

Il sabato pomeriggio ... "scarpasciudd" e basta.

LA PULCE CE L'ABBIAMO NOI!
di Vittorio Patriarchi.
sabato 9 settembre 2011, campo Incoronata, ore 18

BRUGES - CHALEROI 2-2
arbitro sig. Orazio Di Blasio

BRUGES(maglia blu): Ronzitti F, D'Adamo, Ronzitti N, Rossi, Marino, Puddu, Soldano, Di Domenico, Angiolillo, Lemme

CHALEROI(maglia rossa): (portiere volante a rotazione), Antenucci F, Antenucci A(nei blu al 2°t:), Sebastiani, Di Foglio, Patriarchi, Di Marco,Storto, Frangione, Cicchini, Ruzzi, Fanucci

Due cose mi hanno turbato il sonno: la prima, il funambolico gioco di gambe(come Leo Messi) di Romeo Di Marco al 13'del 2°t.(richiesto invano il bis o il super-rallenty per la didattica)in un dribbling con un imbambalito Lemme; la seconda, un po' più intrigante: ma Angiolillo ha segnato o no al 15' ( e quindi 3-2 o 2-2 ?), La cosa buffa è che, tranne Ronzitti e Rossi, tutti( blu e rossi, arbitro compreso) hanno tacciato i 2 di un colpo di sole(' oh, ma vi sète stupidìte?'): l'autorevole conferma di Orazio è arrivata l'indomani, sotto l'ombrellone di Emanuele, durante una straordinaria riunione della commissione ' Ingicanimenti e smicciamènti vari occorsi nel gioco del calcio: "Luigi l'ha gettata fuori, guagliù !". Veniamo alla cronaca: i rossi, sebbene senza portiere, non ne hanno sentito la mancanza, perchè nel 1°t.s'è giocato a una porta sola.Sospinti dall'irruenza del m.llo Frangione e da un ispirato Storto, i rossi si fanno pericolosi con uno spettacolare colpo di testa in tuffo di Frangione su cross di Ruzzi, fuori di poco a dx.del palo; al 10' però Storto lancia sulla sinistra Max Frangione che semina gli avversari e segna alla sua maniera: 0-1. Dopo una conclusione fallita da Cicchini, il terzino rosso per un tempo Antenucci si sgancia sulla sinistra, rimette al centro per Max Frangione, mezzocollo a volo, palo interno destro e gol: 0-2. Al 23' l'unica occasione per i blu gliela regalano i rossi: su un imprecisione difensiva, Soldano ruba palla e crossa repentinamente per Luigi Angiolillo, che vince con vigore un contrasto di spalla con Di Foglio e fulmina Fanucci: 1-2; seguono altre occasioni per Frangione, Storto e Di Foglio ma la mira è imprecisa.
Nell'intervallo,sotto le risate del convalescente 'spanzato' Hulk D'Angelo, aspre polemiche per il cambio casacca di un rosso: all'offerta di un 60enne (i rossi ne schieravano quattro), D'Adamo respingeva sdegnosamente l'offerta, sostenendo la tesi che non è l'avanzata età che stabilisce l'assioma ' N'n ji' la càle cchiu'', bensì la lunghezza ... della lingua di fuori: quindi per il prossimo scarpasciùdd'12, prima dell'iscrizione da Vittorio, si dovrà sostenere una specie di test di Cooper, consistente in 2 giri di corsa di p.za Rossetti, per poi misurare i centimetri della 'lènga addafòre', e quello sarà il parametro di comparazione per l'equilibrio delle squadre partecipanti. Nella ripresa tutto cambia: i blu fanno letteralmente da padròn'e'ssòtte, tant'è che il sottoscritto, non avvezzo ai segni convenzionali, non s'intende con il compagno Di Foglio in recupero difensivo, che ,al 16',stranamente ammiccava con gli occhi: 'ribusso!'; Angiolillo gli rubava il tempo, il suo pallonetto eludeva Cicchini ma la palla ribalzava in terra e sorvolava la traversa. Al 22' invece è Fanucci che in difesa mi grida 'ciò il ventisei secondo, striscia! Stavolta è Nicolas Rossi che s'incunea e segna a fil di palo il 2-2; i blu ora sono vittime dell'acido lattico(a qualcuno anche quello bìrrico...) nei muscoli e tirano il freno a mano vistosamente. Al 31' altra ghiotta occasione per Angiolillo, la palla sorvola la traversa; al 34' ci prova D'Adamo, palla a fil di palo destro. Soldano confessa di essersi scofanato a mezzodì un piatto di tortellini nghi la chicòcce, variazione vastese dei tortelli di zucca dell'oltrepo'(delucidazione fatta dall'attento DI Foglio, che precisa:'jè la chicòcce d'immèrne, Peppì!). Divenuto nordista, il padano ... Soldano(rima baciata) al 37' prende coraggio, crossa da destra per Lemme ma l'accioppato professor Cicchini (portiere) ci mette 'na pèzze e respinge di bàgher. I rossi serrano le fila in difesa e grazie ad altri interventi spettacolari del professore portano a casa un sofferto (nel finale) pareggio.

Classifica marcatori. 2 gol: Frangione 1 gol: Angiolillo, Rossi

domenica 11 settembre 2011

Domanda: cosa è successo l'11 settembre?

Vediamo ... a già! SONO NATO IO.


... no! C'è stato l'attacco alle torri gemelle.


.. e allora devo essere triste ogni mio compleanno?

venerdì 9 settembre 2011

Isola ecologica ... si grazie!


Non è passato tanto tempo da quando ho lanciato un appello rivolto ai cittadini. Un invito ad utilizzare il numero verde 800/229977 per smaltire correttamente rifiuti ingombranti, invece di disfarsene illegalmente lasciando questi in vari ambiti nella nostra città.
In questi giorni il problema ricompare nella sua ampiezza e si torna a parlare sui giornali dell’inciviltà dei cittadini che, col loro modo di fare incivile, danno origine discariche abusive e immondezzai nel nostro territorio già ricco di problemi. Devo però perfezionare il tiro in merito a quanto ho detto precedentemente. A Vasto manca una “isola ecologica”. Nonostante le promesse degli assessori Suriani e Sputore, i quali dicono che è stato già individuato il luogo in Contrada San Leonardo, il problema non si risolve anzi “ristagna”.
Chi deve liberare un appartamento (magari per la morte del vecchio proprietario o per il trasferimento in altro luogo) da mobili inutilizzabili, vecchi materassi, elettrodomestici in disuso eccetera, può farlo solo a “rate” o se preferite a “puntate”. L’azienda che gestisce il “ritiro” di questo genere di rifiuti infatti, non può eseguire questa operazione se non che per un limitato numero di pezzi.
Qualora l’utente volesse chiamare dei facchini con un camion per svolgere tale operazione non può farlo, poiché rischierebbe che costoro siano “costretti” a gettare in una discarica abusiva (o addirittura a generarne una) quanto caricato. Questo perché a Vasto non c’è un luogo dove depositare questo tipo di rifiuti e i mezzi a disposizione nei giorni previsti per questo tipo di raccolta sono scarsi.
Sono sicuro che dopo questo mio appello il problema si risolverà in breve tempo. Ne ho la certezza.

Ognuno interpreta a suo modo le mie idee. Qualcuno le vede nel modo giusto.

giovedì 8 settembre 2011

By Kind Permission Of


Chi fa la Storia: il chi decide cosa (…e magari un Parco)

Osserva, in una sua pagina del volume “Vasto – Storia di una città”, Felice Costantino: “…si configura quel tipico rapporto notabilare che caratterizza la democrazia – per le sue peculiarità definita ‘latina’ – affermatasi in Italia all’indomani dell’unificazione nazionale”. Implicito un giudizio negativo sul “chi fa la storia”, anche se lo stesso, nel suo collazionare i fatti del luogo, tende a raccontarcela proprio in termini di quali “notabili” e cosa nel tempo auspicarono, e talvolta realizzarono, per il luogo e per le Genti. Una Storia umana, come nelle aule scolastiche è stata sempre raccontata, costituita essenzialmente dagli avvicendamenti dei re e dei tiranni, dalle guerre e dai trattati fra gli stessi, dai ricorrenti tribuni vogliosi e capaci di sobillare per proprio fine il popolo. Neonotabili questi, anch’essi, che in età ‘rivoluzionaria’ o ‘democratica’ si sono sostituiti, con pari vizi e virtù poche, a chi riteneva di detenere il potere e di poter condizionare la vita della gente ‘comune’ per “Grazia divina e volontà della Nazione”.
Ma chi rappresenta “la nazione”, chi è legittimato a rappresentare gli interessi di un luogo e dei suoi abitanti? Dire e rispondere che “sono gli eletti” con voto democratico, in un sistema in cui ogni consigliere, deputato o senatore si dice poi “privo di vincolo di mandato”, appare del tutto opinabile quanto a legittimità di rappresentanza reale.
Diversamente – si dirà – avremmo l’anarchia. Pure bisognerà convenire che su strumenti di regolazione del territorio, e sue ricadute, non solo sul piano urbanistico ma anche antropico, debbano essere i suoi abitanti se non decisori diretti, quantomeno consapevoli e utilmente referenti per politici che vogliono essere ‘rappresentanti’ reali ‘del popolo’ e non ancora ‘notabilato’ di nuova e diversa istituzione.
E’ il caso del detto “Parco della Costa teatina” su cui in questi giorni politici e amministratori di vario livello sostengono (oppure omettono) ragioni per il Si attuativo o per un No che rimetta in discussione una legge istitutiva di principio già varata a livello parlamentare. Per essere chiari, e pur non entrando nel merito delle ragioni degli schieramenti contrapposti, desidero rilevare come, anche in questo caso, la società civile (che io sappia) non solo non è stata e oggi ancora non è informata su ciò che per essa vorrà dire attuare o non “il Parco”, ma, nei dibattiti in corso, non appare destinataria di alcun ruolo decisionale su tale argomento e materia. La qualità dell’habitat e l’assetto territoriale non possono essere demandati a dei rappresentati istituzionali eletti sulla base di programmi generalistici, talvolta fumosi e pleonastici; devono avere comunque (lo sostiene chi milita a sinistra!) verifiche democratiche più specifiche e stringenti. Del resto non va ritenuta – mia opinione, certo – espressione realmente popolare l’azione mediatica di quegli assembramenti associativi o ‘costituenti’, autoreferenziali e comunque elitari, di chi aspira o si autoproclama …‘notabilmente’ rappresentante della “società civile”, senza che da essa abbia ricevuto un reale mandato o referendario avallo.
La nota affermazione tutta canzonettistica e televisiva “La storia siamo noi” appare, alla luce dei fatti, strumento o arma utile e buona secondo chi la brandisce per sua parte e scopo. Dovrebbe essere invece una consapevolezza umana nuova, non solo per interpretarla o magari ‘riscriverla’, ma di farla, rispettosamente di tutti, la Storia. Parafrasando De Gregori: “… siamo noi (la gente), questa costa teatina”.
Giuseppe F. Pollutri

Si potrebbe pensare ad una storia di Vasto attraverso la pubblicità.

Troppo tardi.

Francescopaolo

è un momento molto difficile per il nostro Paese, attraversato da una grave crisi economica, sociale e istituzionale.

La nostra democrazia è a forte rischio e persino i diritti dei lavoratori sono stati lesionati gravemente per far posto al mantenimento degli interessi della Casta.

Il Governo Berlusconi, causa primaria di questo sfascio, è chiuso nel suo bunker.

Irresponsabilmente continua, senza alcun pudore, a rimanere arroccato nei suoi palazzi licenziando provvedimenti ad personam contro il bene della collettività e facendoci perdere sempre più credibilità agli occhi della comunità internazionale.

L'Italia dei Valori, forza intransigente, che ha sempre denunciato e contrastato i comportamenti e l'operato iniquo e immorale dell'esecutivo ha già messo sul tavolo le proprie carte: proposte concrete sull'economia, sul lavoro, sulla scuola, sulla sanità, sulla giustizia e sul welfare.

Insomma proposte credibili, eque, volte a contrastare il malaffare e la corruzione nei palazzi e che diano nuovamente respiro al Paese e speranza ai cittadini onesti.

Ebbene, siamo pronti a costruire l'alternativa e a farci promotori di un'alleanza programmatica che segni la svolta a queste brutte pagine della nostra storia.

Il tempo è scaduto per chi ha portato l'Italia al collasso e spetta a noi assumerci con responsabilità il compito di governare e guidare un nuovo corso.

Il nostro partito, che ha già dato ai cittadini l'opportunità di esprimersi con i referendum di giugno, non è nuovo alle grandi sfide in solitudine e vuole ripartire da lì.

L'IdV è impegnata a promuovere un nuovo referendum per abrogare quest'ignobile legge elettorale e una proposta di legge d'iniziativa popolare per eliminare le Province.

Infatti, sfugge ai più che l'IdV in Parlamento ha presentato numerosi disegni di legge e norme volte ad abbattere i costi della politica, ha consegnato una contromanovra che avrebbe fatto pagare gli evasori, i ladri, i disonesti, la Casta e non le fasce più deboli, i lavoratori, i giovani, i precari, i disabili.

Ma i palazzi del potere hanno fatto orecchie da mercante bocciandoli.

Pertanto li consegnamo ai cittadini affinché siano loro a darci una mano con una semplice firma.

Per dibattere su tutto questo, come ogni anno, ci siamo dati appuntamento a Vasto il 16, il 17 e il 18 settembre.

Ci confronteremo con numerosi ospiti e sarà un modo per rinsaldare la nostra azione politica e rilanciare la nostra nuova grande sfida.

Vi do appuntamento a Vasto e, in ogni caso, sul web

Antonio Di Pietro

Ancora senza parole.

martedì 6 settembre 2011

Morbistenza.


Volevo utilizzare questa parola, pronunciata in una pubblicità dedicata alla carta igienica, per descrivere il volto o la lingua di alcuni amministratori locali, tuttavia, durante una chiacchierata con amici, ieri sera è venuto fuori un argomento più serio che mi ha convinto ad avvalermi di questo neologismo non solo per la motivazione già decisa.
Se avete mai visto la pubblicità di una importante marca di carta igienica, avrete potuto notare che il “vanto” di questa marca è aver realizzato una carta, morbida e delicata per il “sedere” ma resistente affinché essa non si sbrindelli durante l’uso. Ebbene il dubbio è questo: “se non si rompe durante l’uso è, quantomeno, più difficile da smaltire. La pressione dello scarico la spinge lungo i tubi verticali ma nelle curve, agli incroci, nei restringimenti e nelle tubature orizzontali, questi “malloppi” di carta “morbistente” sicuramente provocheranno intasamenti. La conversazione è entrata nel dettaglio fino a giungere alla conclusione che le fogne di Vasto versano nello stato attuale per colpa della “morbistenza” della carta igienica. Nelle tubature, infatti, che non subiscono manutenzione “reale” dai tempi di Mastro Nicola Ciuffulletta, a causa dell’aggiunta di questo nuovo “prodotto”, si occludono ed il liquame tracima (termine caro a Remo Gaspari) dove non dovrebbe. Ora io mi dico: “se questo fosse dimostrato, perché non chiedere i danni alla ditta produttrice della carta “morbistente”?
Per avere la certezza basterebbe svuotare i tubi già intasati da radici, foglie e quanto altro, controllare il funzionamento delle pompe di sollevamento, controllare i pozzi neri degli edifici non allacciati alla rete fognaria, controllare i movimenti delle ditte autorizzate all’espurgo dei materiali riversati in questi pozzi, controllare se “realmente” la rete fognaria è sottodimensionata rispetto alla “produzione” della nostra città … insomma controllare tutto, fino alle fatture inerenti la vendita della carta igienica.
Sarebbe più comodo che aspettare un nuovo Piano Regolatore ad hoc per risolvere il problema. A meno che la “morbistenza” di certi amministratori sia maggiore della “morbistenza” della carta … igienica.

lunedì 5 settembre 2011

Non preoccupiamoci! Avremo il Parco della costa teatina.

Provate a chiedere alla gente: “quali benefici porterà il Parco della costa teatina”? Vi risponderà: “non lo so”! Eppure assistiamo quotidianamente ad uno spettacolo condito di incompetenza, propaganda, fumo negli occhi e varia umanità. Parliamo del cicaleccio intorno a questo nuovo totem che tanto appassiona le menti di coloro che sono invece poco appassionati dai problemi veri della città e del territorio. In dieci anni non è successo NULLA! Non è stato deciso NULLA! In compenso abbiamo potuto assistere anche qui a Vasto, a notevoli sfilate di politici, i quali politici hanno rivendicato con orgoglio di non essere riusciti a fare NULLA! Da ultimo, il sen. Legnini, con sprezzo del ridicolo, ha orgogliosamente rivendicato di aver materialmente inserito lui l'emendamento grazie al quale, se entro il 30 settembre 2011 il parco non dovesse essere costituito, provvederà a farlo di imperio un commissario governativo. Non c'è che dire, un vero colpo di genio che dimostra come il Pd creda fortemente nel principio della devolution.
Noi lo vogliamo dire chiaramente: “non siamo aprioristicamente contrari al parco”. Sembra invece che qualcuno sia aprioristicamente favorevole, ritenendo il parco dotato di specifiche qualità taumaturgiche.
Ci dicono: “Bisogna avere fede. Non bisogna avere alcun dubbio rispetto alla istituzione del Parco”. Noi invece, filosoficamente, riteniamo che “la fede è dubbio” quindi gradiremmo spiegazioni precise che però in 10 anni non sono arrivate.
La situazione attuale è che il termine sta per scadere, e le parti coinvolte sono in alto mare. Riescono solo a scambiarsi sterili accuse di disfattismo. Intanto apprendiamo dal Presidente della provincia di Chieti, che le amministrazioni comunali, anche quelle favorevoli (a parole) al parco, sono lontanissime dall'avere la minima idea sulla cosa più importante e cioè su quale parte del territorio deve ricadere nel parco. Allora noi vogliamo dire alla gente: “non vi preoccupate. Non siete voi che non avete capito. Non siete strani se avete paura”. Quando una cosa così importante, come la gestione del territorio è gestita in maniera così improvvisata, c'è da avere paura. Quando uno strumento così importante ed impattante rischia di diventare un altro carrozzone pubblico, guidato dalle incapaci mani della politica c'è da avere paura. Quando si scopre lo straordinario numero di commissariamenti degli enti parco in tutta l'Italia, e il caso Abruzzo denunciato dal wwf è eclatante con 3 parchi commissariati su 4, c'è da avere paura. E sia chiaro, c'è da avere paura della politica, non del parco.

sabato 3 settembre 2011

L'amore di un Sindaco per Vasto.


Non voglio adesso dire che l'attuale sindaco debba mettersi a scrivere poesie. Ci mancherebbe! copierebbe Iacopo Ortis, tuttavia la qualità e lo spessore culturale (e non solo) dei Sindaci "di una volta", come ho letto su altro blog era veramente altro.

giovedì 1 settembre 2011

Fosso Marino, perché non un oasi verde?



Ricreare una zona dunale dal pontile fino allo stabilimento balneare Maremaje, includendo il rimessaggio delle barche dei pescatori e quelli del Circolo Nautico e di Arturo Muratori.
Spostando le aree ombreggio poste a sud del pontile a nord di questo, si otterrebbe una vasta area comprendente due piccole pinete, sotto le quali già trovano spazio un’area gioco per i bambini e il Luna Park, un piccolo pioppeto e il ruscello naturale denominato Fosso Marino. Accuratamente organizzata, arredata con passerelle e cartellonistica in legno del tipo usato nella riserva di Punta d’Erce e, una volta sistemata la foce del ruscello, un ponticello nello stesso materiale, credo che questa area, da sempre caratterizzata da squallore e abbandono, potrebbe diventare finalmente degna dell’ambito cittadino in cui è ubicata. Insomma una specie di “villa comunale” alla Marina. L’utilizzo come spiaggia libera garantirebbe ai numerosi bagnanti che anche ora affollano quel luogo, tranquillità in merito alla qualità delle acque, comode infrastrutture (parcheggi, bar, servizi igienici, docce, pronto soccorso ed altro) a ridosso e piacevolezza del paesaggio. Il pontile acquisterebbe nuovo significato così come l’ex mercato del pesce. La realizzazione sarebbe praticamente a costo zero visto che l’ambiente dunale si forma per azione dei venti e la manutenzione sarebbe limitata all’ordinaria pulizia oltre che all’eventuale svuotamento dei cestini dei rifiuti posti, se necessario, in luoghi appropriati.
In inverno il luogo è già frequentato da gabbiani, fratini ed altre specie di uccelli. All’apice del tunnel che copre Fosso Marino potrebbe trovare spazio una postazione per Birdwatching.
Non mi sembra di aver proposto una cosa impossibile.