Mi sono trovato giorni addietro a partecipare ad un incontro tra "tecnici" in un importante istituto scolastico di Vasto. Ho ascoltato attentamente gli interventi e mi sono guardato attorno.
Già da tempo ero perplesso in merito al significato dell'architetto (almeno nelle nostre zone) e in quella occasione ho incentivato i miei dubbi.
A cosa serve un architetto in un mondo dove ognuno può dire la sua e, nel nome della democrazia, senza alcuno studio specifico e senza capacità oggettive di spiegare, può proporre progetti e riscuotere consensi in merito da persone che hanno le stesse capacità cognitive dei proponenti?
Una volta all'architetto spettava il compito del progetto, al geometra il compito di rilevare e conteggiare, all'ingegnere il compito di calcolare. Oltre a queste figure compaiono altre, come i geologi, con importanti e necessari compiti.
Oggi pare che tutti i progetti - si badi bene non le scelte progettuali ma i progetti - sono proposti, dettati, spiegati dai "politici" e dalla loro corte. Dove collocare un ospedale, dove far passare una strada, come ristrutturare (o abbattere) un immobile antico .....
Ribadisco: a cosa servono gli architetti?
Forse all'architetto spetta il merito di spiegare dov'è l'errore o dove porterà quell'errore?
.... e a cosa servirebbe!
Dovrei aggiungere che molti architetti si "prestano ad assecondare", ma questo alzerebbe un coperchio che sarebbe meglio riservare per il "brodo di cardoni".
BUON NATALE