giovedì 26 luglio 2018

una ROTELLA per JOHN LYDON: un istante strappato



una ROTELLA per JOHN LYDON:
un istante strappato

SA(?)LOTTO POLEMICO
a cura di
Francescopaolo D'Adamo e Daniela Ramini
presso il Portone Panzotto

27 - 29 luglio 2018

In concomitanza del SIREN FESTIVAL 2018 riapre il SALOTTO POLEMICO.
Inaugurato durante la prima settimana romana interamente dedicata all'arte contemporanea (RAW), torna in versione estiva il SALOTTO POLEMICO

La presenza di John Lydon al Siren, come in una regressione ipnotica, ha fatto esplodere il Punk perso nella calma vegetativa della quotidianità di una piccola città sul mare.

Lo scatto di un non-semplice-viandante blocca la memoria di qualcosa del passato che, aggredito dal tempo e dalla natura, diventa irripetibile ma che - forse esclusivamente per quello - non dovrebbe restare inosservato.

Accade che inizi a guardare lo spazio attorno notando le forme ed i suoni.
Accade che le forme ed i suoni inizino a creare storie.

E le storie si sovrappongono. Incastrano. Litigano.
Le storie si abbracciano. Si allontanano.
Si sfiorano. Si sussurrano. Si dimenticano.
Si allungano e si accorciano.

Accade che protagonisti principali e secondari si confondano.
Si fondano. Rinascano.

Accade che negli spazi, generati per accogliere, avvengano incontri che di umano abbiano poco.
Accade la creazione dei miti.
Delle paure. Delle meraviglie.

La nostra storia raccontata tra immagini e suoni è gran parte della magia che possiamo celebrare.

E la scambiamo così, la storia: formulando, recitando, pronunciando sentenze e invocazioni.


E la memoria si genera per sovrapposizioni.
E se hai vissuto, quando ne strappi un lembo di quella memoria, affiorano tutte le storie che parlano di te, ma che non sempre sai di aver vissuto.


Qualche istante fa la storia dello spazio nel quale siete immersi è stata la scenografia perfetta della vostra più grande gioia. Poi, del vostro più profondo dolore.
Il momento in cui la vostra storia si è fermata.
E la scenografia è diventata cornice. E la cornice ha iniziato ad aderire alla storia di qualcun altro.
E tutto cambia.

La celebrazione dell’istante è arte.
La comprensione dell’arte è intuizione.

La consapevolezza è abbandono. Penetrazione.

È quando ridete che create arte.
È quando bruciate che la vivete.

Ammonticchiare e disperdere identificano la vita allo stesso modo.
Sono gli strappi le intersezioni che generano le scintille di consapevolezza.

Strappatevi. Denudatevi. Provocatevi.
È così che, guardandovi attraverso, scoprirete sostanza e spirito di cui siete fatti.



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