venerdì 7 settembre 2018

Il dolore di una madre di "quel periodo"


La storia, quella vera, è formata da tante piccole storie di persone sconosciute e io mi appassiono quando trovo documenti che raccontano storie di persone sconosciute. 

La storia di Francesco Di Filippantonio per esempio, comparsa proprio in questi giorni in cui si "ricomincia" a parlare del ventennio fascista, è una di queste. 
Io non voglio assolutamente entrare nel "discorso". Sono tante le domande che si affastellano e, con l'aiuto di qualche amico, sto cominciando a trovare notizie. Per esempio quando è nato, dove abitava, che mestiere faceva (fabbro) eccetera.

Soprattutto però mi domando: "di una madre che perde un figlio assai giovane, si chiede di quale colore fosse la sua "fede"?" 

Se Francesco fosse morto ai nostri giorni, in tanti si sarebbero rivolti alle autorità competenti per chiederne un ricordo. Sia esso una strada o una scuola o almeno un'aula o semplicemente un Memorial,  ma Francesco è morto "allora" e di quel periodo tutto deve finire nell'oblio. Così, come si deve cancellare l'arte di quel periodo, la poesia di quel periodo, il cinema di quel periodo, le immagini di quel periodo, ogni attività di quel periodo ... si deve cancellare anche la memoria del povero ragazzo di quel periodo. 

Almeno il dolore di una madre però, lasciatemelo dire, merita rispetto anche se sono passati 85 anni da quel tragico giorno ....  anche se di quel periodo.





Nessun commento: