Ieri sera, mentre degustavo una buona pizza sul lungolare a "San Salvo", ho visto passare una enorme macchina puliscispiaggia. Mi sono ricordato di quando ero bambino e, all'alba, nella casetta dei nonni alla Marina, venivo svegliato dal "clo clo clo", il rumore caratteristico di quel tipo di attrezzatura.
Tanti anni dopo ho rivisto quella macchia "buttata" dietro i capannoni che il "Comune" tiene in via San Leonardo. All'epoca mi dissero che anni prima si era guastata e non avevano trovato i soldi per ripararla e quindi l'avevano destinata alla demolizione.
Ieri a San Salvo ho riascoltato quel "clo clo clo" e oggi in spiaggia alla Marina ho fatto caso al modo in cui la sabbia viene "curata". Uno scempio. Per decenza non pubblico foto (almeno per ora).
Pubblico invece una cartolina del centro di Vasto quando questa poteva vantare il titolo di Città e guardava al futuro.
La chiesa, il palazzo e il monumento ai caduti. Il Bar, il negozio e la farmacia. Tutto come un qualsiasi "paesotto" direte voi. Io dico che Vasto aveva molto di più. Aveva l'idea di futuro. Basterebbe leggere i pieghevoli pubblicitari inerenti la stagione balneare di "quei tempi" per accorgersi della differenza tra Vasto e un paesotto.
Ora però da qualche anno la situazione si è ribaltata. Vasto ha "superato" il futuro ed è precipitata in una regressione profonda. In principio fu il centro storico, martoriato e abbandonato. Piani regolatori scriteriati che non hanno tenuto conto di alcuna norma di pianificazione territoriale se non quella di "arricchire" analfabeti che con la scusa di avere un diploma, qualche appartamento e un po' di denaro gelosamente custodito (investire è una parola che non esiste se non arrivano soldi pubblici) hanno preso il timone e guidato Vasto verso lo sprofondo.
E si lamentano pure! Non si rendono conto che il guaio lo hanno generato loro per mancanza di cultura.
E si lamentano pure! Non si rendono conto che il guaio lo hanno generato loro per mancanza di cultura.
Io ho il diploma! Io ho la Laurea! ... non hanno capito che l'istruzione e la cultura sono cose diverse. L'istruzione, se ben utilizzata, è un mezzo per raggiungere la cultura ma non è la Cultura. Una cittadinanza colta non avrebbe ridotto la Città in queste condizioni. Gli ultimi sussulti di crescita si sono sentiti alla fine degli anni Settanta, quando ancora gente di Cultura c'era, dopo di che il nulla.
Non entro nei dettagli e non torno nemmeno a parlare della spiaggia, tanto la potete osservare da soli.
Rom Caffè, Radio CGE e Farmacia Savelli. Aggiungete o togliete voi, a vostra discrezione. Giudicate. Cosa è cambiato (in meglio o in peggio) dall'epoca di questa cartolina?
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