lunedì 31 gennaio 2022

La Vasto di Michele Monina


Mi sto gustando in questi giorni un libro che parla di Vasto ma del quale i "vastesi" difficilmente ne conoscono l'esistenza, almeno fino ad oggi. 
"Guida Psicogeografica oer autostoppisti" è il titolo del libro scritto a Michele Monina, scrittore di Ancona e, come dice lui, in esilio a Milano.
Di sicuro non mi metterò a narrare del contenuto del libro ma mi piace evidenziare che, in maniera molto veritiera, anche se con diverse imprecisioni non dovute all'autore ma a chi gli ha fornito le notizie, Micchiiiile (chiamerò sempre così l'autore, dopo aver letto il suo libro) ha saputo leggere e descrivere, oltre che la "Città", i suoi abitanti.
Il bello, a mio modo di vedere, di questo libro sta nel fatto che viene descritta una Vasto poco osservata, una Vasto alla fine della sua epoca "Vastarola" e all'inizio di quella "Vastese". Non mi dilungo nella spiegazione di questo mio pensiero e lascio agli "eventuali" lettori comprendere questa distinzione.
Dallo scrittore (Micchiiiile) vorrei solo sapere, qualora si trovasse a leggere questo post e avesse voglia di rispondermi, cosa intende per "intellettuale" e se considera positivo o negativo l'aggettivo "eccentrico". Inoltre lo vorrei informare che la sua opera mi è stata segnalata da un "cugino di alto grado".

P.S. Ho scelto la foto perchè ... magari in un incontro estivo ne potremmo parlare.

sabato 15 gennaio 2022

Da Variante uno a Variante 16


Queste considerazioni in merito alla proposta Variante della Statale 16 Adriatica, scritte dal "concittadino" Francesco Paolo Spadaccini, mi sembrano assai appropriate.

 Non saprei dire esattamente da quando se ne discute, ma posso testimoniare che ho letto un documento di programmazione che contiene questo argomento e che portava la data del 2009;  firmato dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dal Presidente Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. A sua volta il documento cita precedenti atti amministrativi risalenti al 2003 e 2006; questo del 2006 era stato presentato al Ministro Antonio Di Pietro.

Nessuno ha mai avuto dubbi sulla necessità di quest'opera; nessuno ha tirato in ballo questioni paesaggistiche, ferite all'ecosistema, problemi di espropri, attività agricole massacrate: tutti d'accordo a sostenere che ci serve. E fingiamo di non sapere che una strada è portatrice di molti sconvolgimenti, oppure lo sappiamo ma vogliamo credere che i vantaggi siano superiori agli svantaggi.

Prima di ogni altra considerazione, mettiamo bene in chiaro che il traffico tra Vasto e Vasto Marina non ha nulla a che spartire con il raddoppio: è una questione a sè stante.

La motivazione più ricorrente  è che il raddoppio della SS16 devierà buona parte del traffico che oggi intasa la tratta vastese. Quindi stiamo pensando di deviare un flusso in transito, non di accumulo. Cioè stiamo dicendo che buona parte dei veicoli che oggi ci assillano non si fermano da noi, ma vanno oltre, verso sud o viceversa, e che devono per forza passare da noi perchè non hanno alternative. E questa alternativa la offrirà proprio il raddoppio. E il traffico sulla autostrada come lo consideriamo? Facciamo finta che non esista?

Il traffico da Vasto marina a marina di San Salvo, non è traffico di transito, altrimenti proseguirebbe oltre questi due punti. E' invece traffico stanziale, locale, di sosta, casa e lavoro, passeggiata in spiaggia, pizza al fresco, casa al mare ... che non avrà nè motivo nè convenienza ad usare il raddoppio. Tornando all'idraulica è come l'acqua che si accumula in un serbatoio. Questo serbatoio è proprio l'area turistica, dalla Bagnante alla marina di San Salvo; il traffico è come una massa di pesci che sguazza in un acquario: si riduce per 10 mesi all'anno e si incrementa per il resto; ma l'acquario è sempre delle stesse dimensioni. E il perchè di queste dimensioni merita un discorso a parte.

Se assumiamo che il traffico verso Vasto sia VA e quello che prosegue oltre sia VB, allora il raddoppio fungerebbe da tangenziale, ma giustificabile solo nel caso che VB sia nettamente superiore a VA. Come dire che per 1 veicolo che entra in Vasto, almeno 3 o 4 veicoli/camion devino sul raddoppio. Pensate che questa sia l'attuale situazione? Esistono rilevamenti attendibili in tal senso? Io credo di no; ci saranno solo ipotesi e tutte a sostegno del raddoppio, ci si può scommettere. Il traffico verso sud o verso nord, ha già la sua autostrada e con un traffico direi esiguo se paragonato a tratti più a nord.

Per rendere verosimile questa esigenza di raddoppio, tra le altre storielle, si continua ad illudersi che avremo un futuro dove il traffico industriale e turistico esploderà? Queste erano le motivazione di 15,  20 anni fa; qualcuna si è avverata? Anzi, abbiamo una comunità che ostacola ogni nuovo insediamento industriale, motivando con la salvaguardia del nostro ecosistema eppoi finge di non sapere quale scempio comporta una strada proprio a quell'ecosistema che si pretende di difendere. Osservando le industrie nelle due aree, Punta Penna e San Salvo, vi sembrano esplose negli ultimi 15 anni? E il turismo, vi sembra raddoppiato nello stesso periodo? Notate che ci siano programmi dell'amministrazione che vanno in questa direzione? O, al contrario, movimenti di opinione che bloccano ogni nuovo insediamento?

Incremento del turismo. Ma qualcuno pensa quando parla? Per incrmentare le presenze occorre creare nuovi posti letto, quindi altri alberghi, case vacanza, parcheggi, aree di divertimento, strade interne; quindi altro traffico stanziale, altro traffico commerciale interno, altri orti e uliveti sbancati, ecc. ecc.  ... e l'acquario è sempre quello!!

Ma l'alternativa al raddoppio già c'è. Vediamolo.

Leggo che per il raddoppio si parla di circa 70 milioni, mentre per una uscita A14 a San Lorenzo (Vasto Ovest) ne basterebbero 10.

Realizzare un nuovo casello a Vasto Ovest, sarebbe la decisione più intelligente, più economica e meno invasiva, ed è la risposta al raddoppio che tanto cerchiamo.

La tangenziale di Milano, come quelle di altre grandi città, ha dei tratti gratuiti ed altri, per intervalli più lunghi, con pedaggio, proprio per smaltire traffico in città. Proviamo a fare dei calcoli.

Supponiamo che si faccia una convenzione con il gestore A14 riconoscendo 1 euro per ogni veicolo che entri a Vasto Nord ed esca a Vasto Ovest o Vasto Sud, e viceversa. Con quei 60 milioni risparmiati non facendo il raddoppio, potremmo far transitare gratuitamente 60 milioni di veicoli. E supponendo ne transitassero 10.000 al giorno, fanno 3.650.000 in un anno. Cioè quei 60 milioni pagherebbero il transito gratuito, Vasto Nord, Ovest, Sud e viceversa, a 10.000 veicoli per 16 anni. Sembrano calcoli empirici, e lo sono, ma sono quelli che si fanno quando si devono scegliere soluzioni ai problemi.

Tutto questo senza segare nessun albero o tagliare in due un orto. Questo è solo un esempio indicativo di quali possano essere le alternative alla realizzazione di una strada che comporta, da quello che si legge, addirittura una sopraelevata o un tunnel.

Ma se osserviamo bene, il traffico che tanto ci preoccupa è quello lungo il litorale dalla nostra  marina a quella di San Salvo. Aver costruito alberghi e residenze anche sul lato strada verso l'interno, oltre a raddoppiare il transito dei residenti, ha creato le tante occasioni di pericolo per gli attraversamenti. Se si fosse costruito solo sul lato mare avremmo avuto metà del traffico residente e nessun pericolo di attraversamento. Ma tant'è e dobbiamo prenderne atto.

Allora potremmo raddoppiare solo questo tratto, con un percorso che passi all'interno delle campagne e  oltre la linea delle costruzioni esistenti, riservando invece l'attuale percorso solo ai residenti e deviando sul raddoppio tutti gli altri, cioè tutti quelli che da Vasto, devono andare a San Salvo o Termoli, per lavoro o altro. Eppoi ci sono tutte quelle strade che usiamo poco perchè abitudinari con le più trafficate; con parte di quei milioni potremmo ristrutturarle e renderle vere e proprie alternative.

Concludo sostenendo che il raddoppio della SS16 è opera inutile e se si realizzasse sarebbe deserta. I fondi disponibili, ammesso che ci siano ancora dopo quanto sta succedendo alla nostra economia nazionale, , potrebbero essere diversamente e più proficuamente impiegati.

lunedì 3 gennaio 2022

Umberto Palazzo - Qui ... il nuovo anno si apre bene.


Non ho chiesto a Umberto il permesso di pubblicare su questo blog il suo brano ma, oltre alla bellissima canzone, ho rivisto nel video tante persone che ho coosciuto e in modo particolare ho rivisto Roberto Laccetti.

Non aggiungo atro. ... a cosa servirebbe.