giovedì 3 agosto 2017

Elena Sangro i mille nomi della diva del muto. Da Jeanne Nolly ad Anton Bià…e tanto altro

Di Roberta Presenza

Si è conclusa in questi giorni la mostra Elena Sangro i mille nomi della diva del muto. Riaccendere i riflettori sull’attrice, omaggiarla nel centoventesimo anniversario della nascita era l’intento di questo evento culturale. Piccola esposizione di documenti, fotografie, cartoline, realizzata in un contesto privato, al di fuori di ambienti e dinamiche istituzionali. Nella sua semplicità e spontaneità questa mostra non ha avuto la pretesa di raccontare tutto di Elena Sangro, nè di narrare l’intera sua  filmografia, di fatto comodamente reperibile. Abbiamo raccontato la nostra personale interpretazione dell’attrice, rivelata attraverso il materiale documentario in nostro possesso. L’esposizione è stata arricchita da ricerche su aspetti poco noti e per questo ancora più affascinanti che tentano di fare luce in angoli bui della sua vita. Le ricerche realizzate ci hanno fatto percorrere strade impensabili. Il ritrovamento di un rarissimo documento, ovvero, un libretto in cui è raccontata la trama del film “Paolina”, è stato l’incipit di tutti i nostri studi e ha permesso di scoprire ed elaborare nuove ed affascinanti teorie. Paolina, adattamento cinematografico del romanzo Paoline di Alexandre Dumas, è un film che ha come regista e protagonista maschile Vitale De Stefano, realizzato a Torino dalla Savoia Film, nel 1915. Riconosciamo i tratti somatici di una giovane Elena Sangro nell’immagine di copertina di questo libretto ed in alcune foto interne. Ma durante la ricerca affannosa del film presso archivi e cineteche è emerso che tra i nomi degli attori non compariva quello della Sangro, ma bensì quello di Jeanne Nolly.

Questa scoperta ha dato il via ad una indagine, ancora in corso, finalizzata da acquisire notizie e dati certi su chi fosse questa attrice dalla brevissima carriera. Riconosciamo nel suo volto acerbo i tratti somatici di Maria Antonietta Bartoli Avveduti, ma è davvero lei? ad oggi non è dato saperlo con certezza, ne se mai troveremo documenti che certificano quanto ipotizziamo. Una donna camaleontica e volitiva alla continua ricerca di se stessa, come la Sangro potrebbe avere avuto una carriera cinematografica  giovanile con lo pseudonimo di Jeanne Nolly? Noi crediamo di si. Non dimentichiamoci che lei è nota per avere assunto nella vita  molteplici nomi, nasce Maria Antonietta, diventa Elena Sangro l’attrice, è Ornella tra le braccia del Vate, successivamente si reinventa cantante e regista con il nome di Lilia Flores e  Anton Bia’. Tutto questo ci fa credere e sperare, di poter aggiungere quest’altro pseudonimo fino ad oggi sconosciuto. Se cosi non dovesse essere poco importa, importa di più aver incuriosito, destato interesse, riacceso la fiamma. È emersa chiaramente anche la necessità di indagare su altri aspetti della biografia della attrice, in primis il rapporto con la famiglia di origine, rapporto che  grazie alle informazioni forniteci dal giornalista Giordano Cioli oggi risulta essere meno lacunoso. Per questa piccola mostra Il libretto Paolina è sto fondamentale, ma anche l’analisi psicologica delle sue scelte di vita, sono stati importanti spunti di riflessione e studio. Il suo essere continuamente in una fase nuova della vita. Il suo rinascere e reinventarsi davanti ai grandi cambiamenti, dal corpo non più giovane, ad un’amore che finisce, una carriera da costruire, senza l’appoggio economico ne morale della famiglia. Il tutto in un periodo storico in cui le donne vivevano sotto l’ala protettrice di un uomo e di un casato. Ne emerge chiara l’immagine di una donna dalla personalità forte che ha fatto di tutto per realizzare i propri sogni ed affermarsi. Una donna caparbia e di grande esempio. Si è rivelato essere un puzzle incredibilmente ricco, la vita di Maria Antonietta Bartoli Avveduti e ne stiamo aggiungendo piano piano alcuni tasselli. Abbiamo trovato affinità con la moda, con la musica, mille e mille possono essere le assonanze gli accostamenti, le indagini da poter portare  avanti. Questo nostro lavoro è da intendersi come una sorta di canovaccio, da completare e arricchire ulteriormente. Un appello è stato fatto da parte mia e di chi con me ha lavorato e reso possibile questo progetto, alla collaborazione da coloro che hanno già avuto modo di accostarsi alla vita dell’attrice, a chi sta realizzando ricerche sul di lei e sulla sua famiglia e a chi potrà fornirci supporto per realizzare future ricerche ed eventi culturali di più ampio respiro….Un appello accorato all’intera cittadinanza. In altre città già l’interesse si è riacceso, è bene ricordare anche che quest’anno ricorre il centesimo anniversario della realizzazione del film Fabiola, che la vide per la prima volta protagonista con lo pseudonimo di Elena Sangro e che fu  l’inizio di una lunga carriera. A Roma per questa occasione nel mese di giugno è stato realizzato un workshop internazionale, che ha visto la partecipazione di importanti organizzazioni culturali come l’Istituto Storico Austriaco e l’istituto Archeologico Germanico. Alla letteratura sono state affiancate ricerche sul cinema, sull’archeologia, sulla storia dei martiri Cristiani. Anche nella città di Chianciano sono previsti eventi nel mese di settembre che verranno realizzati per omaggiare Elena Sangro e i Bartoli Avveduti, che un tempo in quelle terre erano signori e ricchi possidenti. E’ di questi giorni la pubblicazione di un libro di Franco Di Tizio che racconta della relazione tra l’attrice e Gabriele D’Annunzio. Grande fervore attorno a questa vastese e il suo mondo, che come un cilindro magico non finisce mai di stupirci con nuove meraviglie e noi tutti nel nostro piccolo siamo orgogliosi di averne contribuito.

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