mercoledì 20 settembre 2017

Chiara, bella e dolce Vasto


Un martedì pomeriggio dopo ferragosto mi sono recato al porto e con sorpresa ho notato l'enorme numero di ombrelloni che riempiva la spiaggia di Punta Penna. Ho pensato: "figuriamoci nei giorni di pienone cosa doveva essere quel luogo!" 

Da principio dopo la meraviglia positiva mi è venuto un pensiero rivolto ai tempi passati e immediatamente una serie di domande: "Ma non doveva essere una spiaggia selvaggia e naturale? Dov'è la differenza tra l'affollamento della spiaggia della Marina con questa? Era meglio prima quando solo in pochi si godevano quel luogo oppure è meglio oggi? Alla natura, fa bene questa folla?"
E ancora: Forse la gente preferisce percorrere tanta strada a piedi sotto il sole cocente per raggiungere e per lasciare questa "solatia e naturale" spiaggia, portando con se attrezzature suppellettili e vivande (i cui avanzi spesso restano sul luogo) invece che pagare il parcheggio alla marina? 

Forse è solo per moda. Ci piace essere snob. Ci piace dire: "io vado al mare a Punta Penna", come dire: "tu che vai alla Marina, dove ti presenti!"

Meglio ancora chi dice: "vado a Punta Aderci" senza sapere che si dice Punta d'Erce ... ma questa è un'altra storia.

Nessun commento: