Se Federico Fellini rinascesse e
dirigesse oggi, nuovamente, il suo film “La città delle Donne”, lo scenario che
lo ispirerebbe di più sarebbe Vasto. Non lo sarebbe però, per i suoi scorci
panoramici o per le altre tante qualità che la città possiede. Lo farebbe
osservando il movimento della politica locale in attese delle prossime elezioni
di primavera o di autunno che Covid voglia.
A Vasto, da qualche tempo,
appaiono manifesti e si leggono articoli su persone di sesso femminile già
candidate alla carica di Sindaco. Altre persone, dello stesso genere, in altri
schieramenti, litigano tra loro, per assumere questa figura di candidato a
questa carica istituzionale.
I “maschietti” che si occupano di
politica, hanno capito che ormai è maturo il tempo nel quale le funzioni di
dirigenza cittadina siano affidate a una donna.
Vuoi vedere che dietro i "tentennamenti" sulla scelta del candidato di "destra", che in tanti asppettano ci siano "problemi di donne"?
La situazione è sempre la stessa ormai da molto, troppo, tempo. Si punta a un candidato che abbia appeal e che conduca alla “vittoria” ma nessuno parla di programmi chiari.
“Io voglio realizzare questo”. “Punto”. “Propongo di fare questa cosa in cinque anni e lanciare idee di sviluppo in prospettiva”. "Punto".
Tra qualche tempo invece, si
comincerà a sparlare dei soliti, atavici programmi fumosi e inizierà a
circolare voce di “promesse” a questo o a quello. Dietro queste “Pie”, si
candideranno schiere di persone inutili e … tutto resterà come prima.
Se Federico Fellini girasse ora a
Vasto “La città delle donne”, non sceglierebbe Marcello Mastroianni per il ruolo
di protagonista ma Alfonso Signorini. Il perché, ve lo spiegherò (forse) in un
prossimo post ... e vi spiegherò anche la scelta dell'immagine.
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