sabato 23 marzo 2019

Vasto: un tubo nel RET


Si è svolta ieri a Vasto la solita conferenza sul "nulla" o, peggio, sul "dannoso". 
Nella sala piena di tecnici, presenti solo per l'acquisizione dei crediti formativi, nessuna proposta di sviluppo, nessuna proposta di pianificazione solo norme burocratiche, nuovi vincoli e correzioni inutili ai regolamenti già esistenti.
Il tutto si è concluso con un "invito" a discutere, a proporre eventuali "correzioni" e modifiche a quanto già "deciso" e pronto per il Consiglio Comunale, come se un singolo cittadino avesse il potere di convincere chi ha già "deciso" e scritto le "nuove" norme a tornare sui propri passi.
Afferro a volo questa "possibilità", ma penso che, se si riuscisse a cambiare qualcosa, si otterrebbe il risultato di "affermare" l'incompetenza di chi ha scritto certe norme. Penso prorio che ciò non accadrà. 

A fine serata ha preso la parola un signore che, pensando forse di trovarsi al bar dello sport, ha invitato i funzionari dell'Ufficio Urbanistico a non considerare la "necessità" di chiedere il parere delle "Soprintendenze" in quanto, secondo lui, a Vasto non ci sarebbero vincoli che giustifichino la necessità di tali pareri. Stava per partire un applauso ma sono intervenuto io. Unica voce contraria.
Dopo le parole di questo signore che poi mi hanno detto essere un "principe del foro", e dopo aver ascoltato il Dirigente del Settore Urbanistico che (tra l'altro) ha evidenziato la possibilità di porre canne fumarie sui prospetti degli edifici del centro storico, perchè, "non essendo questi in cemento armato, si hanno difficoltà a porle all'interno" (parole del Dirigente), ci sono voluti ettolitri di camomilla per calmarmi. 

Il centro storico è da sempre visto come un intralcio per la città. Nessuna ha mai saputo trovare in esso una forma di "ricchezza" se non quello speculativo edilizio e commerciale, con i risultati che si vedono. Interventi fallimentari come il "recupero" del mercato di Santa Chiara, l'abbandono di complessi monumentali come il Palazzo Genova-Rulli o il Palazzo Ciccarone, i tentativi di "rivitalizzazione" del centro con mercatini senza storia e senza qualità, altro non sono che l'evidente mancanza di competenza e, soprattutto, di "passione".

Mi chiedo a cosa serve questo mio accaloramento per la "salvezza" di Vasto se dopo il mio intervento di ieri, il tecnico che ha parlato immediatamente dopo di me ha chiesto notizie in merito alle altezze per i nuovi fabbricati.

A proposito! L'oggetto di discussione era il Regolamento Edilizio Tipo. Abbreviato lo chiamano RET. Permettetemi una battuta: ancora una volta lo prenderemo nel RET. ... e le canne fumarie sui prospetti del centro storico ne saranno il simbolo.

1 commento:

Giumbolorossonero ha detto...

Insomma, pare che questo RET sarà l'ennesima occasione persa, nonostante la pompa magna di Forte che ricorda come da quasi 50 anni non vi fosse un nuovo regolamento.