lunedì 8 agosto 2016

Fabio Basile



"Quando estrai la catana, la devi usare"
Ieri ho seguito gli incontri di Judo alle olimpiadi. Ho visto subito, negli occhi e nel comportamento spavaldo di Fabio Basile, chi avrebbe vinto la medaglia d'oro.
Voleva vincere e ha vinto. L'avversario non contava, contava solo lui. E ha vinto.
Ricordo nel lontano 1970 i campionati studenteschi a Roma. Cercavano un "48 kg" io avevo 14 anni e mezzo. Il maestro era perplesso ma io mi mostravo sicuro. Vincerò io gli dicevo. Si convinse.
Alle operazioni di peso mi presentai con le mutande a Y e una vistosa macchia di inchiostro sulla coscia destra (mi era scoppiata una penna in tasca). Ridevano tutti. io con loro. Mi convinsi ancora di più che avrei vinto.
Nei combattimenti non ascoltai nessuno feci di testa mia e li vinsi tutti. In finale fui l'unico a vincere per ippon. Il mio colpo era lo O soto gari come quello che ha usato Fabio Basile per vincere l'oro a Rio.
Io non ero il più forte anzi non ero affatto forte ma mi mostravo sicuro, sorridevo, spiazzando l'avversario che di volta in volta avevo davanti e gli causavo preoccupazione. "Quando estrai la catana, la devi usare" e io la usavo. Devi togliere il tempo di riflettere all'avversario. Devi fare in modo che non si accorga dei tuoi punti deboli. Lo fai girare e colpisci. Hai vinto.
Ora, età a parte, non potrei più battermi a Judo a causa degli scafoidi rotti in entrambi i polsi ma nella vita "se estraggo la catana la uso" vinco.
Quando la mostro solamente perdo.


Non smetterò mai di ringraziare il destino che mi ha fatto trascorrere un anno della mia vita nel Collegio San Gabriele di viale Parioli a Roma. Quell'anno ho imparato "quasi" tutto.


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