domenica 31 agosto 2014

Il mare di Beniamino (5)


...il pesce è stato appena scaricato dagli scòccoli e dai “muré” (i mozzi, forse così chiamati dal fatto che anticamente ai loro umili servigi dovettero essere adibiti dei mori), i quali d'estate o d'inverno si tuffano, senza badarci, nell'acqua e scaricano appunto il pesce e, portandoli a cavalcioni sulle spalle, gli stessi marinai, mancando la nostra rada di ogni banchina e finendo in una spiaggia arenosa e dolcissima...”


(Francesco Pisarri, luglio 1926)

Vado a mangiare a .... Carunchio


sabato 30 agosto 2014

Il momento "TOPICO" della Cultura Vastese.

Ecco a cosa siamo ridotti! Il salotto buono cittadino trasformato in "sagra di paese". Ma dove cazzo andremo a finire? Si ho detto "cazzo" perché si deve capire che sono "incazzato". Una volta si diceva "scendi e vai a piedi". Ora non mi rispondono nemmeno quello. Si limitano a ridermi in faccia. Questi pezzi di merda di intellettualoidi di questa "minchia". 
Hanno fatto togliere il teatrino dei burattini da piazza Rossetti perché non erano di livello "culturale" adeguato, hanno avuto da ridire sul fatto che ho portato il "Rock in Libreria" ed ora ecco cosa fanno. I nostri monumenti usati come cornice a panche da area di ristoro di feste campestri.
Almeno in campagna si potrebbe andare a fare i "bisogni" dietro un albero o una fratta. Nel nostro centro storico li faranno come al solito nei vicoli.
Probabilmente però daranno vita a convegni, seminari e conferenze sulla porchetta lentellese o sulla priorità della qualità della ventricina tra Guilmi, Carunchio o Carpineto. Chissà se qualcuno ricorderà che l'unico piatto "Vastarolo" da esportazione è la scapece e che questa non si produce più a Vasto.
Con tutto il rispetto per la produzione ed il lavoro dei produttori locali, proprio in piazza, e soprattutto in questa maniera, si doveva fare questa manifestazione?
Mi hanno pure detto: "ma come, non vieni questa sera?"
Ma vaffanculo! Volete che io mi vergogni di quella che "era" la mia "città"?
Di quella che "era" non me ne vergognerò mai. Di quello in cui l'avete trasformata ... sicuramente.


Restituiamo dignità a Vasto?

Ma il "buffone" non era un altro?


Il mare di Beniamino (4)


Rientran lente da liete pesche sette vele latine,
e portan seco delle ondate fresche di fragranze marine.
Son bianche, rosse, gialle e su ci raggia l'occhiata ultima del sole;
s'allunga a l'aura una canzon selvaggia d'amore e di viole”

(Gabriele d'Annunzio – Vespro d'agosto)

A proposito di Punta d'Erce

Io pensavo che i divieti fossero stati posti per il "rispetto" della Riserva naturale e invece sono per "favorire" il traffico da e per Mottagrossa. Ingrandire e leggere ... per credere.
Secondo me se si continua a "reclamizzare" il luogo come si sta facendo da qualche anno, si finirà per trasformare questa zona in un'area "commerciale". Ci vantiamo di finire sulle pagine nazionali e poi ci lamentiamo dell'invasione. Pretendiamo di ..... (continua) 

venerdì 29 agosto 2014

Il mare di Beniamino (3)


...in questa zona ogni giorno pescavano le nostre belle paranze dalle vele a forma di trapezio rettangolo, cogli angoli perpendicolari in basso: vele raramente bianche e per lo più colorate di rosso, arancione, giallo; tutte con un segno particolare, onde il proprietario o le donne dei marinai potessero agevolmente seguirle o ritrovarle coi binocoli e ad occhio nudo, dal muro delle Lame, che si protende come un terrazzo sul mare”.


(Francesco Pisarri, luglio 1926)

La pezza è peggio del buco.



Dalla fine di luglio mi sono accorto di questo "lavoro" effettuato sulla Loggia Amblingh. Non ho parlato perché ho pensato: "non è un'opera definitiva ma provvisoria". Certo ci voleva più tempo per sistemare bene la pavimentazione e si poteva creare disagio ai tanti frequentatori del luogo. Per un emergenza si opera in emergenza. Ho però la sensazione che questa cosa rimanga così. 
Mi limito solo a "segnalare" senza polemica poichè non vorrei sentirmi dire:

... La sterilità e la stupidità di certe polemiche confermano la pochezza e lo squallore di personaggi in cerca di un posto al sole, .....

IN editi


Ieri sera, in piazza Barbacani, presso la Nuova Libreria, si è tenuta come ogni anno la serata dedicata a chi ha qualcosa da  "proporre". Io mi ero preparato ma .... ho preferito soprassedere.
Se avete il tempo di leggere capirete perché.


Dedicato a 

Col nome di una “notte spensierata”
che non è rosa come quella alla Marina
girava per “Il Vasto” agitata
col tarlo che le rodeva, la “sposina”.

Cosa ci fa la musica in quella via?
e quel DJ che merita disprezzo
in un locale che si chiama  “Libreria”
io non capisco! Io proprio non apprezzo!

Contestò la donna al timido “sposino”
che come al solito si disse all’oscuro
nascosto dietro al lucido baffino
pensando truce: “pagherà sicuro”.

Ottusa assai più di un bel mattone
guarda senza veder, coi paraocchi
senza capire che quella è una occasione
per portare in libreria anche i “marmocchi”

Non sa che tanto se ne scrive
e ancora tanto se ne legge
di musica e di chi con essa vive
ma lei le cose frivole non regge

E se oltre a poesia e letteratura
il DJ propone Summer, White e Gaynòr
qualora non gradisca abbia premura
di farsi un bel brodino col Knòrr

Ma come! La gallina senza piume,
sempre pronta a sparlar dietro, non davanti
non sa che è questione di “volume”?
Vada altrove e ci accontenterà in tanti.

Perché il “volume” si trova in libreria
un luogo dove cercare idee
dove la mente apre alla fantasia
che sconfina trasformando fiere o rospi in dee.

Ma tu signora assai “divina”
dal nome come alla prima rima
che credi di brillare già di tuo
non puoi capir la gioia sopraffina
che io uso come una salsina
a corollario del futuro oblio
che solo noi mortal possiam godere
di prender tutti, anche te,
per il sedere.

 .-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..-.


 Chiedo scusa .... alla cacca.

Di un bel color marrone scivola fuori di te
Ti da soddisfazione anche prima del bidè
A volte è molto dura a volte e molto lenta
dipende da tante cose ma raramente questo spaventa

Spesso è preceduta da soffi d’aria "pura"
Può capitare in pubblico ed è una seccatura
Tuttavia quando si sfoga ci si sente liberati
come al confessionale dopo svuotati dai peccati

Cacca. Cacca. Prodotto unico e personale
Cacca. Cacca. Può sembrare per tutti uguale
però non è così
Dipende da tanti fattori
Dipende anche dagli orari, dai colori e dagli odori

E a volte mi dispiace se è trattata male
Se la usano come offesa a quello o all’altro tale
Perché a chi infastidisce o ha la faccia di bronzo
si usa dare del pezzo di merda o dello stronzo?

giovedì 28 agosto 2014

Il mare di Beniamino (2)


Si scorgono laggiù vario dipinte
sull'azzurro mar leggiadre vele;
battono l'onde come in gara spinte
le paranze, che l'ira aspra e crudele,

l'ira del mar sfidarono più volte.
Oggi, belle e superbe, lentamente
verso la foce van le vele sciolte
e si raccolgon nel tramondo ardente.


Vincenzo Masci di anni 14 (1928)

La passerella delle passerelle

In questi giorni si è molto parlato della "passerella" del trabocco di Punta d'Erce e si è parlato anche della "passerella" del Vasto Film Festival. Spesso si parla della "passerella" che i nostri amministratori fanno in ogni occasione.
Nessuno parla però della "passerella" che più ci rappresenta. Recatevi in piazza del Popolo e vedrete fare bella mostra di se una "passerella" di accesso a Palazzo d'Avalos. Questa si che rappresenta la città. Il suo stile, le sue qualità, la sua iniziativa, la sua voglia di fare, la sua ... improvvisazione.
Basta lamentarsi dell'incapacità dei nostri amministratori. Ce la mettono tutta. Quello che sanno fare, lo fanno. Cosa pretendere di più? 
W la "passerella" di piazza del Popolo! Il nostro simbolo.

mercoledì 27 agosto 2014

Il mare di Beniamino


...tutte insieme, lancette e paranze, sembrano avere la naturalezza e l'enigma di creature nate dal fondo marino, emerse a mostrare i loro guizzi, l'andatura lentissima di immobili farfalle o il dispiegarsi a gonfalone nel pieno della tempesta, dove anche i simboli marinari sembrano in lotta con il mare o lietemente trionfare nel vento nell'allontanarsi da riva...”.

(Giuseppe Trolli)

Il barbiere di via Pampani

Vasto non smetterà mai di stupirmi. Ieri in via Pampani è "apparso" il barbiere di strada. Ha "acconciato" i capelli ad una intera famiglia. Taglio all'ultimo grido e perfetto in ogni dettaglio. 
Il futuro passa per via Pampani. Visitate via Pampani. Ogni giorno una novità.  

martedì 26 agosto 2014

Il sindaco di Punta Aderci (ma si dice d'Erce)



Premesso che il "trabocco" è un'opera spontanea, storicamente costruita con legname e materiali di risulta recuperati dopo le mareggiate, proprio per questo tipo di caratteristica, per la costruzione non può essere redatto un progetto esecutivo ma solamente di massima, che indichi in linea di principio, le dimensioni, gli ancoraggi, l'impatto con l'ambiente eccetera. Per la costruzione di questa opera, che ha la precisa funzione di "macchina da pesca", bisogna prevedere un attracco alla terra ferma e questo attracco non può essere collocato in luoghi dove potrebbe essere sommerso dalle maree. 
Quanto sopra, il sindaco di Vasto, che si è apprestato a smentire un articolo apparso sulla pagina di "Chieti" (non di Vasto) con un accenno sulla prima pagina de Il Centro, non lo sa. Come non conosce le regole in merito alle norme per l'abbattimento delle barriere architettoniche o sulla sicurezza (ma in questo secondo caso non "voglio", in questa sede, addentrarmi).
Voglio ringraziarlo per aver, seppur indirettamente, risposto ad un mio intervento, dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, la sua incompetenza.
Quando nella sua risposta a Il Centro dice: " ... e dallo stesso Comune che avrebbero permesso, comunque, la fruizione dell'opera anche da parte dei portatori di handicap", mi viene automatico rispondere che il proprietario disabile del trabocco non ha un padre così importante da permettergli di "camminare sulle acque" ma penso sia una battuta troppo "importante" per sprecarla così. 
Anche la parola "indignazione" è importante e non andrebbe usata per "un'opera realizzata su uno scoglio di proprietà pubblica", poiché ce ne sono ben altre di opere di cui i cittadini si "indignano"; ma lei sindaco in merito queste non sente il dovere di intervenire. 
Vuole che inizi l'elenco?


Immagini di un tempo perduto


Il mio amico Ben, colpisce ancora. Mi ha mandato altre due foto che mostrano come le donne vastarole davano il loro contributo nel mondo della pesca. Le vediamo sulla spiaggia, aspettare il rientro delle paranze e pescare vongole e telline.
Due immagini (per me) fantastiche. Immagini di altri tempi che servono a "capire".


lunedì 25 agosto 2014

Facciamo ridere? No. E' pubblicità.

Poi dicono che sono io.
Cosa vuoi di più dalla vita? "Un Luciano!" dice la vecchi pubblicità.
Questa notizia è riportata sul Giornale.it, mica cotica! Stampa "nazionale". Poi dice qualche "regista" che Vasto non è conosciuta.
Adesso voglio vedere se ai coniglieri comunali sarà riconosciuto il gettone di presenza.

Morte di una palma



Aveva resistito fino alla fine ma, nonostante le amorevoli cure della Amministrazione comunale, non ce l'ha fatta. Piangiamo ora la fine della palma posta all'ingresso della Villa Comunale. 
A questa e a tutte le "consorelle" della nostra città, attaccate dal punteruolo rosso, dedico queste righe:

Ti sei fatta ritrovare
 nel mezzo di un prato
dentro i tuoi logori blue jeans.

Hanno detto che
 sembravi addormentata
stringendo il tuo cappello nero. 

Con la maglietta ancora 
inzuppata di pioggia
e col sorriso dei tuoi anni.

Hanno scritto che per te 
la musica è finita
tra le quattro e le cinque 
del mattino.

Come l'acqua chiara del ruscello 
che correva verso il mare
correva così in un pallido mattino
la tua breve ora.

Ed il vento che 
ti aveva baciato 
era il solo a farti compagnia. 

domenica 24 agosto 2014

Giuseppe Fiore

A quasi 100 anni è scomparso un altro Vastarolo. 
Non tutti sanno che il Cavalier Giuseppe Fiore, oltre ad essere stato il presidente dell'Anmi, è stato un bravo violinista.
 
Io che conosco bene i suoi figli e sono stato compagno di scuola di Fernando alle elementari di San Giuseppe, ricordo di lui quando abitava nella Torre Bassani in piazza Gabriele Rossetti e mi ha portato a vedere Vasto dall'alto di questa torre.
Penso che, da dove si trova in questo momento, sorriderà nel vedere queste foto che lo ricordano da "giovane".

Quando il mare era solo pesca.

Il mio amico Ben spesso mi fa grandi regali. Questa volta si è superato. Mi ha inviato una serie di foto dei primi anni del Novecento.
All'epoca non ancora si parlava di villeggiatura "di massa". In pochi potevano permettersi di frequentare lo "stabilimento" e solo saltuariamente i vastaroli scendevano in spiaggia per un bagno refrigerante.
La vita sul mare era fatta quasi esclusivamente di pesca. Anche se dalle immagini inviatemi da Ben che a sua volta le ha ricevute (in copia) dalla famiglia De Rosa emigrata in Australia nei primi decenni del '900, si vedono anche delle "signorine" a passeggio sulla battigia.
 Quante storie si sentivano raccontare fino a qualche tempo fa.
 .... già! Fino a qualche tempo fa.

sabato 23 agosto 2014

Una prima azione.

I consiglieri comunali Etelwardo Sigismondi, Massimo Desiati, Andrea Bischia e Davide D’Alessandro hanno provveduto a presentare il seguente Ordine del giorno relativo alla 
CHIUSURA DELLA CASA DI RIPOSO “SANT’ONOFRIO”.
Il documento sarà sottoposto alla valutazione ed al voto dell’Assise civica in occasione della seduta del Consiglio comunale già indetto in prima convocazione per lunedì 25 ed in seconda per martedì 26 agosto.

Massimo Desiati

**************

Il Consiglio comunale di Vasto

oggi riunito in seduta straordinaria urgente ed in seconda convocazione,

premesso che

il Comune di Vasto, nel 1989, ha concesso in comodato d’uso a titolo gratuito l’immobile di proprietà, sito in Località Sant’Onofrio, allo scopo di ospitarvi una casa di Riposo per anziani;
nel mese dello scorso maggio la Casa di Riposo Sant’Onofrio è stata oggetto di specifici controlli operati, congiuntamente, dai N.A.S., dal personale del Distretto Sanitario di Base e dal Dipartimento Prevenzione della ASL Lanciano-Vasto-Chieti;
tali controlli hanno evidenziato "carenze strutturali, organizzative e sanitarie" sufficienti a creare pregiudizio all’attività di assistenza agli ospiti della struttura;
anche il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Chieti ha evidenziato, sotto il profilo della sicurezza antincendio, alcune mancanze e chiesto la “sospensione immediata e provvisoria dell’attività”;
detta Casa di Riposo rientra tra le Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (I.P.A.B.) che, con D.G.R. n. 204 del 24.03.2014, sono confluite nella costituenda Azienda Pubblica di Servizi alla Persona – ASP n.1;
nelle more della costituzione delle ASP, la gestione è stata affidata ad un "Organismo Straordinario";
il Comune di Vasto è proprietario dell’intera struttura risalente al 1.400;
attualmente la struttura offre ospitalità a 53 assistiti ed ha un organico di 15 dipendenti;
l’Organismo Straordinario, con delibera n. 5 del 04.08.2014, ha disposto l’avvio delle procedure per la sospensione immediata delle attività di assistenza ed ha deciso “di invitare il Sindaco del Comune di Vasto, ente proprietario della struttura, ad adottare tutti i provvedimenti necessari per l’adeguamento del fabbricato alla normativa di sicurezza”;
il 13 agosto u.s., l’Organismo Straordinario, con comunicazione scritta, ha invitato i familiari degli assistiti a trasferire i loro congiunti ospiti della Casa di Riposo Sant’Onofrio in altra struttura;
considerato che
la Casa di riposo rappresenta, per Vasto e per il comprensorio, uno storico punto di riferimento per gli anziani e i loro familiari; 
grazie al lavoro dei dipendenti ed al sacrificio dei tanti volontari che lì prestano il proprio servizio, il Sant’Onofrio, in circa trent'anni, si è trasformato in una accogliente residenza per anziani;

gli ultimi lavori di ristrutturazione dell’edificio, pur eseguiti negli anni passati, sono stati realizzati con risorse derivanti da risparmi di gestione dell’ente gestore e con contributi concessi dalla Regione Abruzzo;
ritenuto indispensabile
scongiurare la definitiva chiusura della struttura da cui deriverebbero la perdita di posti di lavoro e la dismissione degli anziani oggi ospitati,
superare, con appositi e tempestivi lavori di adeguamento, le carenze evidenziate, durante i sopralluoghi, dalle citate autorità,

DELIBERA

di impegnare il Sindaco e l’Amministrazione tutta a porre in essere le azioni necessarie per scongiurare la chiusura della Casa di Riposo Sant’Onofrio,
di prevedere, nel redigendo Bilancio di Previsione, le somme necessarie per l’adeguamento della struttura e per la sua messa a norma;
di affidare agli Uffici tecnici comunali l’incarico per la progettazione dei lavori di adeguamento ai previsti parametri di legge;

di sollecitare il Sindaco ad inviare, alle autorità in premessa citate, nota di impegno, da parte dell’ente Comune, alla esecuzione dei lavori di adeguamento alle norme indicate e di avanzare formale richiesta alla Regione Abruzzo per la sostituzione, anche attraverso apposita modifica della L.R. n.17/2011, del soggetto gestore della struttura, affidandone la conduzione diretta al Comune di Vasto o ad imprese cooperative da esso individuate.

Il vecchietto dove lo metto?

Una ironica quanto amara canzone di Modugno si ascoltava tanti anni fa e in tanti cantavamo: "il vecchietto dove lo metto". A Vasto si sa le cose vanno a rilento e quindi sono dovuti passare tanti anni per porci questa domanda. Capirete bene che, come il cantante di Volare, sto "amaramente" scherzando sulla notizia di questi giorni in merito alla possibile (e quando in Italia si dice "possibile", la cosa è sicura) chiusura di Sant'Onofrio. 
Un'altra perla di una collana ormai infinita di "sconfitte" di questa città. 
Tutti sapete che io ce l'ho a morte con il primo cittadino, la sua incapacità di amministratore, il vuoto assoluto rispetto al futuro della nostra città. Mi chiedo tuttavia: "può un uomo solo, magari circondato da consiglieri ancora più scarsi di lui, essere la causa di tutti i mali?"
Io penso che la colpa più grave sia la nostra. 
Siamo noi che, ogni volta, scegliamo una classe "dirigente" inadeguata. Siamo noi che pensiamo esclusivamente al nostro orticello presente, non sappiamo riconoscere e valorizzare le risorse collettive a disposizione, ci accorgiamo del nostro "patrimonio" solo quando questo si "assottiglia". 
Era successo col "Carlo Della Penna", sta succedendo con le vecchie "carceri", con l'ex "Scuola d'Arte" e, aggiungo io, col mercato di Santa Chiara e con l'ospedale. Ma già in passato era successo con l'Istituto "Genova-Rulli" a Punta Penna e andando indietro con la demolizione della Chiesa di San Pietro e tanto altro. 
Ora siamo pronti a "piangere" su Sant'Onofrio. Ma cosa proponiamo? Abbiamo la forza di reagire?
Penso di no. Se ne parlerà per qualche tempo, poi torneremo ai "problemi" quotidiani e fra qualche anno i giovani che verranno si recheranno in quel luogo cadente, armati di "attrezzature fotografiche", come fanno oggi per Palazzo Genova-Rulli, per le antiche Ville dei d'Avalos o come per il vecchio orfanotrofio di Punta Penna, e diranno .....


venerdì 22 agosto 2014

E alla fine "luce" fu.


Mi chiedo perché bisogna sempre protestare per ottenere le cose più semplici. 
Dopo le mie proteste di ieri e quelle sui giornali di oggi, finalmente hanno rimosso l'immondizia da Via Pampani n° 15. 
E' insostenibile, è immorale, è ......
In questo luogo devono parlare prima i giornali e dopo si interviene.Come se l'opinione pubblica avesse bisogno di leggere per accorgersi di certe cose.

... mentre a Vasto valorizziamo "il Brodetto".

Nella nostra città si trovano opere d'arte conosciute solo da pochi. In quanti sanno che nelle nostre chiese si trovano lavori di (o quantomeno attribuiti a) Guido Reni, Paolo Veronese, Tiziano, Francesco Solimena e tanti altri artisti?
Ogni tanto qualche parroco volenteroso, prova a "valorizzare" il patrimonio artistico e culturale della propria chiesa ma ..... se ne accorgono solo i "ladri".
Secondo me occorrerebbe un inventario serio.
Mancano i soldi? No. Manca la volontà ... e manca anche chi ha la cultura necessaria.

  • Nella foto sopra: Ecce Homo, attribuito a Tiziano (Duomo di Santa Maria Maggiore)
  • Nella foto sotto: Lo sposalizio di Santa Caterina, attribuito al Veronese (Duomo di santa Maria Maggiore)

giovedì 21 agosto 2014

Che fico!

Vasto è un luogo dove il rispetto per la natura viene prima di ogni cosa. L'abuso edilizio più "evidente", la passerella di un trabocco che tocca la "sacra sabbia" a punta d'Erce, viene punito con grande veemenza. Si tenta di far resuscitare palme morte e non si tagliano alberi "storpi".
Allora il "Fico" decide di crescere spontaneo e di mostrarsi in posa per foto romantiche.
Questo si che è un buon motivo per pagare la tassa di soggiorno.
 Vi terrò aggiornato sulla sua crescita.