Se l’anima della “città storica” è
costituita dall’insieme delle persone che vi vivono e che la vivono e se
la festa patronale è il momento più atteso da coloro che la vivono e che
si aspettano, quindi, di stare vicino ai luoghi del Santo Patrono, l’amministrazione comunale
ha inferto l’ennesimo pesante colpo alla sopravvivenza della città storica o
del “centro storico”, se si preferisce la dizione tradizionale.
Non si parla qui di un evento qualsiasi, ma
della Festa Patronale. Chi si aspettava di trovare nei luoghi della città
storica le luci, i colori, i suoni, le grida dei bambini, le giostre, il
vociare e la calca della folla; chi contava di rivedere parenti, amici
e conoscenti per intrattenersi con loro dialogando sull’ultimo anno
trascorso o sui fatti recenti, si è trovato in una sorta di cimitero, dove
gente sparuta, sperduta, incerta, confusa, disorientata e “spaesata”
sembrava vivere una dimensione surreale fatta di vuoto, di un vuoto che
talora qualcuno cercava di riempire alzando il volume dell’amplificatore
del proprio locale.
Le persone erano “spaesate”, cioè presenti
nello spazio fisico della tradizione alla ricerca del grande assente, la
comunità di “paese”. La festa patronale non è un semplice “evento”, ma è
tuttora, dopo secoli, il più forte momento identitario della comunità
vastese. Quello che ha messo in atto quest’anno l’amministrazione comunale
di Vasto è l’esatto contrario di quanto serve ad una città storica, se si
vuole che sopravviva, al di là dei proclami e degli slogan ed al di qua
dei Piani di Recupero, che così facendo diventano carta straccia e soldi
buttati.
L’imbarazzante vicenda delle giostre
dislocate lungo via dei conti Ricci in un luogo che forse non ha i
relativi requisiti di sicurezza, l’aver eliminato le giostre per bambini e
gli ambulanti dal “centro storico” sembrano azioni distruttive, se non
eversive nei confronti della comunità vastese. Ma perché tutto questo?
Ci blocchiamo davanti alla possibilità di
enunciare facili battute ma, da parte sua, sig. Sindaco, Le chiediamo di
non farci pensar male: basterebbe una semplice, anche laconica, risposta
argomentata da parte sua. Nell’attesa riponiamo la nostra domanda nel
cassetto delle altre domande alle quali questa amministrazione ha
sistematicamente e deliberatamente evitato di rispondere.
Davide Aquilano
(Italia Nostra)
Davide Aquilano
(Italia Nostra)