martedì 10 settembre 2013

Pino ha risposto "a tema".

Dopo 70 anni di res-pubblica comunisteggiante e fallimentare

“Fascista” a chi? 


Nella sua giocosità, sfottente  (un pizzico strafottente, talora) per utile provocazione sui fatti, degli uomini e delle idee, l’Archidadamo del Vasto (leggi: Francescopaolo D’Adamo), in memoria della storica, e per molti italiani esiziale, data dell’8 settembre 1943, ha pubblicato copertina e retro di un Quaderno della Gioventù Littoria, in uso nel “Ventennio-Era” di governo Mussolini. L’apprezzato ex assessore alla Cultura di qualche anno fa, a breve didascalia e post per dette immagini d’epoca, ha scritto: 
Tema - Cosa pensi di  ... Badoglio? Svolgimento:  Vuoi vedere che adesso qualcuno dirà che sono "fascista"?

Da parte mia, ho risposto e chiosato con quel che segue:


Si 'nin ci sì, ...poche c'amanche.
Scherzo, naturalmente anch'io, nel comune e classico esercizio del "gastigat ridendo..." ; anche se, a voler 'castigare' il somaro, notoriamente ci si rimette acqua e sapone, e spesso le simpatie altrui. Va beh..., moriremo in tal modo sforniti di beni materiali, forse del tutto comunitariamente isolati, ma non poveri di spirito e di dignità.
Piuttosto, diciamo che dall'8 settembre del 1943 in qua, in questi 70 anni, dell'Italia e parallelamente anche miei, la stranezza (per non dire l'ipocrisia) mai ammessa, e in taluni ancora scarsamente rilevata, è che a dirsi "fascista" ancora - ...'nzia mai! - o in tal maniera sentirsi definire (e succede, per strumentalità e poco senso della storia, di quella fatta anche dalla gente e non solo dai governi del tempo): si prova disagio, evidente o malcelato; mentre nel dirsi "comunista" , allora e ancora, “senza se e senza ma”: parebbe privo di qualsiasi accezione negativa (mentre una libera storia racconta cose diverse), ed è anzi nelle piazze, ancor oggi, vessillo  conclamante consenso di popolo e facoltà di governo. 
Questo inconfutabilmente è accaduto in questi nostri settant'anni, variamente commediati ed equivoci, fallimentari non poco, come grave “crisi” di economie e di valori dimostra.


Giusfra Pollutri 


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