mercoledì 18 settembre 2013

Il futuro della spiaggia.

Fra 100 anni, più o meno, il nostro arenile sarà una lunga linea dritta da Trave al porticciolo di San Salvo. Il Pontile, ormai da tempo a secco, sarà oggetto di discussione.
"Cosa ci fa quel rudere in cemento immerso tra le nuove palazzine costruite su quello che una volta era demanio?" Questa sarà la domanda.
I cittadini partecipando dai loro monitor a quello che sarà il Consiglio Comunale aperto a tutti (anche a chi di Vasto non è) si accapiglieranno e "decideranno" sul da farsi.
Solo allora sapremo .... quanto vale un ricordo.

 

4 commenti:

maria ha detto...

I ricordi si tengono nel cuore...
i cimeli nel cassetto e le opere utili che collegano la storia col passato in piedi.
Tutto il resto è esclusivamente un libero arbitrio e di nessuna utilità.
Se il pontile servirà a ricordare la storia, ci sarà ancora e ci dovrà essere, altrimenti... amen.
Mal che andrà, potrà essere utilizzato come passeggiata o come chiccheria per un locale alla moda.
Dove vai a prendere il caffè: sulla terrazza al vecchio pontile.
Han fatto di alcuni trabocchi dei ristoranti, non vuole che facciano di un pontile un bar?

Ciccosan ha detto...

Prima di tutto è più probabile un arretramento della linea di spiaggia piuttosto che un accrescimento. La sorte di quel pontile è meno poetica di quanto si possa immaginare: tra molti meno anni di 100, i pilastri di sostegno si sgretoleranno fino a quando verrà dichiarato pericolante e chiuso all'accesso, perchè soldi per stabilizzarlo non ce ne saranno. Poi arriverà un Sindaco chissà da dove, magari che non sa nemmeno nuotare, e lo farà buttar giù. Fine della storia.

maria ha detto...

Ma se lo stesso pontile è stato pericolante e non agibile che era in mano a sindaci vastesi e non so se nuotatori o meno... Non ricordo poi quale fu il Sindaco e per "intercessione" di chi ne fu richiesta la sistemazione e reso come è attualmente...

Ciccosan ha detto...

Nessuna polemica campanilistica; intendevo dire che più sindaci passano e più sbiadisce il sentimento per i simboli della città.
Rimasi malissimo quando scoprii che avevano rinchiuso il monumento ai Caduti in guerra nella piazzetta Caprioli; peggio mi sentii quando lo vidi ricettacolo di cicche e barattoli vuoti.
Magari avrà deciso il trasloco, o meglio lo sfratto, una giunta genuinamente vastese, ma questo aumenta il disappunto piuttosto che attenuarlo.

Abbiamo spianato uliveti secolari per farci dormitori e vogliamo stupirci se abbatteranno un giorno quel pontile?

Sono del parere che se si dovesse decidere di rimuovere o abbattere un simbolo storico della città, si dovrebbe fare un referendum tra i cittadini; compresi quelli che vivono fuori.