mercoledì 26 aprile 2017

L'insostenibile leggerezza del simbolo


Specialmente in questi giorni bandiere, stelle, scudi, croci, falci e martelli, simboli di ogni tipo ma "simboli". Solo "simboli".
Troppi simboli e poca "sostanza". Quella "sostanza" che verrebbe fuori dall'educazione e l'educazione si "impartisce" quotidianamente, non a scadenza.
Tuttavia è troppo difficile educare, presi come siamo dalla frenesia del momento che stiamo attraversando. Non abbiamo tempo e deleghiamo ai "simboli" come se questi da soli possano "convincere". 
La vita scorre come scorre una colonna di Facebook sul telefonino. Difficile pensare di fermarsi a lungo. Così, diamo una occhiata al "simbolo" del momento, ce ne rammarichiamo e poi tutto riprende come prima.
Per qualche attimo pensiamo, anzi ne siamo convinti, che quel "simbolo" possa rappresentare e insegnare tante cose ma il tempo di "scollare" e si passa ad altro. Alla prossima occasione, lo stesso simbolo, ci sembrerà una cosa nuova oppure una cosa ormai stantia.

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