venerdì 3 maggio 2013

Campo nudisti e Cultura vastarola.



Ajj’ arimàste gnè lu cèlle di zi Libbòrje.

Tal Liborio Suriani, una volta, di carnevale, uscì per Vasto vestito in maschera e, mostrando al pubblico un uccello, incominciò a dire che quello era il contribuente italiano, che le piume rappresentavano le diverse tasse che il contribuente pagava e che infine la mano destra di lui, che strappava ad una ad una le penne, dando ad ogni penna tolta il nome di una tassa, era il governo.
E perché disgraziatamente, i nostri balzelli non si contano, Zi Libbòrje aveva ancora altre tasse da enumerare, quando al povero uccello non rimaneva più alcuna piuma addosso.

Probabilmente il nostro sindaco, non avendo la possibilità di mostrare altri uccelli, sta pensando di mostrare il suo. Per questo valuta la proposta di una spiaggia naturista a Motta Grossa, probabilmente sperando di avere quei vantaggi che gli possano far esclamare: tirète la cèll’ all’àsene! Questa esclamazione infatti si usava a Vasto quando avveniva una cosa che reca vantaggio ma che non si aspettava.

Per par condicio dirò che ogne cèlle tè lu neite sé.

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